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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Egisto Roggero, L'eredità del genio, 1898

concordanze di «a»

nautoretestoannoconcordanza
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A mio fratello Arturo. ¶ A
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A mio fratello Arturo. ¶ A te, più che fratel
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lentamente si mosse: inoltrò a caso, prese per una
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Egli andava innanzi, così a caso, respirando l'aria
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invernale, calma e serena. A poco a poco alle
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e serena. A poco a poco alle vie eleganti
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ampia distesa che veniva a baciare la riva sotto
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era venuto, ora, sino a lui per chiedergli il
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quietissima la aria bruna, a lui davanti, posava silenziosa
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padre suo! Avea mancato a lui, quella sera. Troppo
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nel vecchio cuore, ferito a morte, ma ancor fidente
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le parole del padre: a lui rivolte, al figlio
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lui rivolte, al figlio, a l'unico rimasto fedele
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è stata trascinata.... Ora a te, figlio mio! Difenditi
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al mare che venia a baciare dolcemente la spiaggia
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Egli non dovea somigliare a suo padre!... ¶ Avrebbe egli
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contro la memoria e a' comandi di suo padre
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nella notte, levata. Veniva a lui con la sottil
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fatta più intensa. Così, a lui dinanzi, più cupe
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suo passo echeggiava sonoro. A un tratto si fermò
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villino dormiva quetamente, davanti a lui, ne l'ombra
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in alto, sul soffitto a vetri, dal quale pendea
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ricordo del padre. Davanti a lui, sopra un picciol
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tedio. ¶ Questo parve comprendere a volo Moriz, l'intelligente
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sulle due buste. Considerò a lungo la fine scrittura
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e dall'azzurra iniziale a svolazzi, ma non l
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volto. Poi la andò a chiudere in uno stipo
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ove alcune altre compagne, a quella uguale, attendevan la
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alzò e si pose a passeggiare ¶ Oh, il grande
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delle mensole. Essa andava a mettere persino un sorriso
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tela, alla quale, molto a sbalzi, stava lavorando, tornò
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sbalzi, stava lavorando, tornò a passeggiare più scuro in
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occhi caddero sulla tela a lui dinanzi, in alto
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altri della sua età, a que' giorni, avea combattuto
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cielo era plumbeo: ma a l'orizzonte una viva
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conquista. ¶ Ma egli lavorava a stento e straccamente. ¶ Perchè
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fianco: ne' suoi viaggi a l'estero, ne' convegni
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arte del padre. ¶ Ma a lui mancava l'entusiasmo
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Allora s'era deciso a prendere stabile dimora nella
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nativa sua città. ¶ Lavorava a sbalzi, vinto suo malgrado
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pareva non fosse riuscito a liberarsi ancora del tutto
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donna Maria, era venuta a gettare un sottil sogno
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raggio di sole venne a innondare lo studio del
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disse ancora solennemente, vòlto a Marino: ¶ - Dunque va, parti
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in ogni angolo; così a lui d'intorno come
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Donna Maria era davanti a lui, sorridente, un poco
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con te. ¶ La tempesta. ¶ A Nervi. La strada sul
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scogli e sulle rupi. ¶ A un tratto la vidi
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ella temeva dunque, ancora?.... A questa idea la mia
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vestimenta. Ed era ormai a pochi passi da me
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alcune grosse gocciole cominciarono a cadere. ¶ Io cercai di
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Non so, non ricordo. A un tratto ella, che
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attendevo? Il vento intorno a noi soffiava sempre più
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Le grosse gocciole cominciarono a cadere più fitte: un
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tepido, ove tanti vengono a morire in mezzo al
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su di me, genuflesso a' suoi piedi, la piccola
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Io mi sedetti accanto a lei e le presi
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mani nella mia. ¶ - Verrà a giorni mia figlia, dal
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mormorai. ¶ - Io la affido a voi. Non ha altri
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angelo. E così sola!.... A voi, Alberto, io la
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e mi sentivo ritornato a que' giorni. Anche ella
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anch'ella taceva: ma a noi intorno tutto rideva
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la mia dolce illusione. A fianco della inferma che
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c'incitava ad uscire, a godere del sole che
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strada sugli scogli - bevevamo a larghi sorsi la luce
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così, sorridendo. ¶ E davanti a lei, morta, io baciai
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vene era stato adunque a lei dato da me
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la mia mente cominciò a perdersi nel triste enimma
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non avea mai pensato a ciò? Non lo sapeva
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felicità. Dirle tutto? Chiedere a lei lo scioglimento della
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aveva perduta la madre?.... A questo pensiero il cuore
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suo amore - quello che a venti anni avea sì
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labbra?.... ¶ Non dire nulla, a lei? lasciarla così nell
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non si ribellava adunque a l'atroce misfatto?.... ¶ E
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dato l'ultimo crollo a quella barcollante rovina di
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senile e del fanciullesco, a quell'ultimo amore?.... ¶ E
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volgarissima morte della lampada a cui manca l'alimento
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La elegantissima orgia era a l'apice della sua
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era nella sala. ¶ Correva a fiumi lo champagne. ¶ E
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brindò alla divina creatura. ¶ - A voi, o divina.... A
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A voi, o divina.... A voi, per la quale
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la quale siam pronti a morire, tutti, di amore
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si volse al banchiere: ¶ - A voi, Darvia, mille franchi
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tempie: e Venere seguitava a perdere le sue trine