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esplorazioni verbali


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Alessandro Manzoni, Il conte di Carmagnola, 1820

concordanze di «a»

nautoretestoannoconcordanza
1
1820
sono in pensier. Troppo a regnar son usi; ¶ e
2
1820
colmo ¶ il parer tali a te. ¶ IL CONTE ¶ No
3
1820
un'alta ¶ anima chiude, a cui pensier non osa
4
1820
che condur non posso ¶ a modo mio. Quand'io
5
1820
che l'otterrei, che a gloriosi duci, ¶ e a
6
1820
a gloriosi duci, ¶ e a tanti e così prodi
7
1820
gli ebbi più amici: a loro il Duca ¶ chiede
8
1820
IL DOGE ¶ (al Conte) ¶ A questi patti offre la
9
1820
far disponete, ah! siete a tempo: è questa ¶ la
10
1820
mutar di questa guerra a voi non piace, ¶ accettate
11
1820
sciolta non era. ¶ MARINO ¶ A noi si disse altra
12
1820
il Duca ¶ vi commosse a pietà, che l'odio
13
1820
Sventura è vostra ¶ che a tal riferto il vostro
14
1820
questi generosi in mezzo a cui ¶ v'ha posto
15
1820
CONTE ¶ E m'invitaste a questo? ¶ E taceste finor
16
1820
CONTE ¶ Io traditor! Comincio ¶ a comprendervi alfin: pur troppo
17
1820
questo ¶ titolo infame infimo a me non giunge: ¶ ei
18
1820
e quando ¶ io venni a questo che alto onor
19
1820
zelo... ¶ Fiducia no: pensa a fidarsi forse ¶ quei che
20
1820
che anch'io conosco. A voi parlare or tocca
21
1820
or tocca; ¶ e difendermi a me: dite, quai sono
22
1820
il guerriero. ¶ Voglio scolparmi a chi m'intenda; voglio
23
1820
fu dunque il rimandarle: a torto ¶ non si pensò
24
1820
è vero; ¶ ma intorno a voi, dove non giunge
25
1820
concorde: usa gran tempo ¶ a guardar come sua questa
26
1820
c'è un inganno: a ciò vi trasse un
27
1820
Indegno! ¶ Tu mi rendi a me stesso. Tu credesti
28
1820
fronte al certo, ¶ che a questa infame, a cui
29
1820
che a questa infame, a cui mi traggi, io
30
1820
noi fatto ¶ per meritarli? A questa gioia il cielo
31
1820
don ti fece, che a chiunque il rechi, ¶ n
32
1820
rechi, ¶ n'andrà superbo. A quanta invidia è segno
33
1820
annunzia il vero! ¶ MATILDE ¶ A chi sventura? ¶ GONZAGA ¶ O
34
1820
lasciarvi almen questa speranza! A preghi ¶ loco non c
35
1820
IV ¶ Prigione. ¶ IL CONTE ¶ A quest'ora il sapranno
36
1820
ci sta: bisogna ¶ gustarla a sorsi, e insieme. O
37
1820
padre! ¶ ANTONIETTA ¶ Così ritorni a noi? Questo è il
38
1820
io son da lungo a contemplar la morte, ¶ e
39
1820
giorno avrete ¶ qualche dolcezza a rammentarle insieme. ¶ Tu, sposa
40
1820
che tra l'armi ¶ a rallegrare il mio pensier
41
1820
e tergerle non posso: a me tu sembri ¶ chieder
42
1820
in esso, e vivi ¶ a dì tranquilli se non
43
1820
ch'ella un giorno ¶ a un degno sposo ti
44
1820
dubbi eravam di rivederci a sera. ¶ Vuoi tu stringerla
45
1820
Ancora ¶ una volta venite a questo seno; ¶ e per
46
1820
Ah no! dovranno ¶ staccarci a forza. ¶ (si sente uno
47
1820
pietoso, tu le involi a questo ¶ crudel momento; io
48
1820
Amico, ¶ tu le soccorri, a questo infausto loco ¶ le
49
1820
che d'avergli mentito. A darne conto ¶ pur disposto
50
1820
MARINO ¶ È nota ¶ più a noi che a voi
51
1820
più a noi che a voi. Dalla memoria vostra
52
1820
il comando al Carmagnola, a molti ¶ era sospetta la
53
1820
non perdona al sommo, a chi tacendo ¶ grida co
54
1820
e muti ¶ si volsero a guardar donde tal voce
55
1820
ei s'è tremendo a' suoi signori; è forte
56
1820
si prevenga, e tosto. A forza aperta ¶ è impresa
57
1820
inganna. ¶ Ei ci astrinse a tenerla; ebben, si tenga
58
1820
men veggenti vi svelaste, a quelli ¶ cui parea novo
59
1820
parea novo ciò che a noi non l'era
60
1820
salvo. ¶ MARCO ¶ Signor, tutto a voi lice: innanzi a
61
1820
a voi lice: innanzi a voi ¶ quel che ora
62
1820
patrizio io sono, ¶ né a voi tacer che un
63
1820
il suo segreto importa ¶ a me non men che
64
1820
ei non fu chiesto a tempo. ¶ E la sentenza
65
1820
E la sentenza che a sì turpe esiglio ¶ il
66
1820
Del popol tutto che a rumor si leva ¶ non
67
1820
colpa si stima; ¶ se a tal trista temenza oppor
68
1820
non si creda ¶ che a tal Venezia giunta sia
69
1820
una mano, e basta ¶ a strapparlo un guerrier che
70
1820
degno di tenerlo; e a' suoi compagni ¶ il persuada
71
1820
dopo averlo sconfitto! Avvicinarsi ¶ a quella man che in
72
1820
la cagion che innanzi a questo ¶ temuto seggio fa
73
1820
disvelai; ¶ quando chiedea che a provveder s'avesse ¶ l
74
1820
consultarlo ei sia ¶ richiamato a Venezia, e gli si
75
1820
dee stornarlo, o starne a parte. ¶ E se pietà
76
1820
pietà d'un prode a tanti affetti ¶ pur si
77
1820
creduto ¶ che util puote a Venezia esser soltanto ¶ ciò
78
1820
ponderar v' avea ¶ tratto a più saggio e più
79
1820
voglia ¶ difender ora innanzi a voi? Si tratta ¶ la
80
1820
vostra causa qui. Pensate a voi, ¶ non alla patria
81
1820
sua sorte: e nulla ¶ a cor le sta che
82
1820
pensier di porvi impedimento. ¶ A questo vegliam noi. Quindi
83
1820
signor! ¶ MARINO ¶ Voi siete a parte ¶ d'un gran
84
1820
vostro cor bramate ¶ che a voto ei vada: non
85
1820
io brami, allo Stato? A prova ormai ¶ sa che
86
1820
che patria è questa a cui bastovvi il core
87
1820
uno stranier. Sui figli ¶ a stento e tardi essa
88
1820
la mano aggrava; ¶ e a perderne soltanto ella consente
89
1820
voi siete ¶ colà mandato. A quale ufizio, quivi ¶ noto
90
1820
ha tratto nell'agguato, a quello ¶ ch'egli medesmo
91
1820
perché comprese ¶ che bastante a corrompermi non era ¶ il
92
1820
il rio timor che a goccia a goccia ei
93
1820
timor che a goccia a goccia ei fea ¶ scender
94
1820
colpa e la vergogna a lui ¶ che non le
95
1820
chi avvezzo ¶ non è a vedersi altri che schiavi
96
1820
io mostrai lor fino a che segno io voglio
97
1820
invidiar sì nobil premio a quelli ¶ che hanno per
98
1820
che gli han visti a fronte, ¶ che assaggiaro i
99
1820
lor colpi, e che a fatica ¶ su lor le
100
1820
scacciato una volta, anco a ronzarmi ¶ torna sul volto
101
1820
e mio davver, torrei ¶ a correr tutta Italia; ogni
102
1820
il pensiero ¶ dell'offesa a lui tolto; a stento
103
1820
offesa a lui tolto; a stento usciti ¶ dalle mie
104
1820
quattro tai duci, contro a' quai pur ieri ¶ era
105
1820
che l'amino? che a loro ¶ caglia di lui
106
1820
ora è il soldato... a chi primiero ¶ li comprerà
107
1820
Voi cui nulla resiste, a cui sì pronto ¶ tien
108
1820
CONTE ¶ Or lo vedrete. ¶ (a un Soldato che entra
109
1820
capitano ¶ credon seguir sempre a difender pronto ¶ l'onor
110
1820
or da me chiedete a forza, ¶ che mi tolga
111
1820
separar da quelli, ¶ e a tal ridurmi ch'io
112
1820
il dico, ¶ m'astringerete a dubitar... ¶ SECONDO COMMISSARIO ¶ Che
113
1820
prodi indarno, o sventurati!... A voi ¶ dunque fortuna è
114
1820
nostro ¶ presentimento allor che a voi dinanzi ¶ fummo chiamati
115
1820
Noi fummo ¶ gli ultimi a render l'armi. In
116
1820
non era, e pari a voi ¶ sortito aveste un
117
1820
era ¶ piacevol tresca esservi a fronte. ¶ IL PRIGIONIERE ¶ Ed
118
1820
non aver ceduto ¶ che a voi, signore? E quelli
119
1820
voi, signore? E quelli a cui toccato ¶ men glorioso
120
1820
un grande obbligo impone a chi lo porta: ¶ Pergola
121
1820
fortuna ¶ più giocondi princìpi a me concesse; ¶ ma le
122
1820
silenzio) ¶ Direte ancor che a presagir perigli ¶ troppo facil
123
1820
caso il nostro volere a lui s'intimi, ¶ il
124
1820
più. Gli dissi ¶ che a noi premea che s
125
1820
PRIMO COMMISSARIO ¶ La parola a stento ¶ gli uscia di
126
1820
di conquiste, e inetto ¶ a sopportar d'una corazza
127
1820
un altro, o pensa a diventarlo ei stesso. ¶ No
128
1820
è sciolto in tutto. ¶ A quella stirpe onde la
129
1820
strada aprirgli ¶ di ripararla a modo suo; gradire ¶ che
130
1820
opporci ¶ sol quanto basti a far che vera appaia
131
1820
appaia ¶ condiscendenza il resto; a dichiararsi ¶ non astringerlo mai
132
1820
che ci fu commesso, ¶ a cui venimmo invidiati, e
133
1820
tutti, ¶ nessun l'invidia; a sommo onor si tiene
134
1820
PRIMO COMMISSARIO ¶ Ma siamo a tempo? Ei già sospetta
135
1820
sol essi; avvezzi tutti ¶ a prodigar la vita, a
136
1820
a prodigar la vita, a non temere ¶ il periglio
137
1820
amarlo, e delle imprese ¶ a non guardar che la
138
1820
ed i sospetti ¶ facili a palesar come a deporli
139
1820
facili a palesar come a deporli; ¶ se una parola
140
1820
amistà non li volgesse ¶ a talento di quel che
141
1820
quel che l'usa a tempo; ¶ a che saremmo
142
1820
l'usa a tempo; ¶ a che saremmo? ubbidiria la
143
1820
È un nome ¶ dolce a chi l'ama oltre
144
1820
MARCO ¶ Io so davanti a chi mi trovo. ¶ Sta
145
1820
di più, che innanzi a sé cacciarne ¶ con la
146
1820
mia fé, con quelli a cui s'insegna ¶ a
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1820
a cui s'insegna ¶ a diloggiar quando il nemico
148
1820
quando il nemico appare, ¶ a non mirarlo in faccia
149
1820
non mirarlo in faccia, a lasciar soli ¶ nelle angosce
150
1820
accerchia; ei spazza ¶ innanzi a sé gl'intoppi, e
151
1820
terreno è sempre. ¶ FORTEBRACCIO ¶ (a Pergola e Torello) ¶ Siete
152
1820
nemico, aprirlo, ¶ e spingerci a Maclodio. Voi, Torello, ¶ e
153
1820
Torello, ¶ e voi, Pergola, a cui sì dubbia sembra
154
1820
soli non possiam; venite ¶ a noi, reggete i periglianti
155
1820
io vi prometto, ¶ retrocedere a voi non ci vedrete
156
1820
alfine: ¶ mai non accadde a capitan, ch'io sappia
157
1820
sia pur così: perché a te spiaccia, o a
158
1820
a te spiaccia, o a quale ¶ altro pur sia
159
1820
partire) ¶ Chi resta fido ¶ a Filippo, mi segua. ¶ PERGOLA
160
1820
posto. ¶ Ovunque tu combatta, a tutti è noto ¶ che
161
1820
generoso qual tu sei. ¶ (a Malatesti) ¶ Signore, ¶ voi consentite
162
1820
è vero. ¶ Gli sono a fronte: ecco mi balza
163
1820
il sol che sorge, a ognun di noi, lo
164
1820
il comando. ¶ E tu a sinistra, o Tolentino. E
165
1820
mio fianco. I posti a voi ¶ assegnerò sul campo
166
1820
certo. ¶ CORO ¶ S'ode a destra uno squillo di
167
1820
uno squillo di tromba; ¶ a sinistra risponde uno squillo
168
1820
qual ne venne straniero a far guerra? ¶ Qual è
169
1820
straniero: il comune lignaggio ¶ a ognun d'essi dal
170
1820
traspar. ¶ Questa terra fu a tutti nudrice, ¶ questa terra
171
1820
il primo il fratello a ferire? ¶ Oh terror! Del
172
1820
è? ¶ - Non la sanno: a dar morte, a morire
173
1820
sanno: a dar morte, a morire ¶ qui senz'ira
174
1820
vanno ¶ dall'ignobile campo a strappar? ¶ E i vegliardi
175
1820
figli che imparano intenti ¶ a distinguer con nomi di
176
1820
temuto destrier. ¶ Cadon trepidi a pié de' nemici, ¶ gettan
177
1820
pochi? ¶ Ma per questo a sfidarvi ei discende; ¶ e
178
1820
ei discende; ¶ e voglioso a quei campi v'attende
179
1820
perì. ¶ Tu che angusta a' tuoi figli parevi, ¶ tu
180
1820
che offeso non hai, ¶ a tue mense insultando s
181
1820
il brando di mano a' tuoi re. ¶ Stolto anch
182
1820
estremo sospir. ¶ Tutti fatti a sembianza d'un Solo
183
1820
vederlo; essere i primi ¶ a salutarla vincitrice; a lei
184
1820
primi ¶ a salutarla vincitrice; a lei ¶ darne l'annunzio
185
1820
nostro, e del Senato a voi ¶ riferir la letizia
186
1820
saria ¶ nel proseguirla, abbiamo a lui... ¶ IL CONTE ¶ Vi
187
1820
meglio ¶ è di fidarsi a chi per lui già
188
1820
per ciò che resta a far? ¶ SCENA II ¶ IL
189
1820
sfacciata ¶ perfidia s'affatica a render vana ¶ sì gran
190
1820
prigioni escon del campo a torme; ¶ i condottieri ed
191
1820
condottieri ed i soldati a gara ¶ li mandan sciolti
192
1820
comando? ¶ SECONDO COMMISSARIO ¶ Esitereste a darlo? ¶ IL CONTE ¶ È
193
1820
m'oppongo; e questo a lui sol chiedo: ¶ vuolsi
194
1820
del Conte? ¶ IL DOGE ¶ A sì preciso interrogar, preciso
195
1820
non si faccia, e a lui ¶ si dia l
196
1820
già coperto, e quella ¶ a cui pur anco aspira
197
1820
e farne un dono ¶ a chi saprà del braccio
198
1820
con maggior cor che a questa: una gran fede
199
1820
giovando altrui ¶ nocquer sempre a sé stessi, e superate
200
1820
più dure imprese, ¶ caddero a un passo poi, che
201
1820
trovi; ¶ ma pensan essi a te, più che non
202
1820
arti ch'io stesso a sdegno avrei, ¶ io non
203
1820
consiglio ¶ le mille volte a me medesmo io il
204
1820
mente; ¶ e sempre appresi a danno mio che dove
205
1820
stanco ¶ di far leggi a me stesso, e trasgredirle
206
1820
avviluppato ¶ che mestier faccia a distrigarli appunto ¶ quella virtù
207
1820
incontro. ¶ Io ne appello a te stesso: i buoni
208
1820
accarezzarlo, ¶ ma non dargli a veder che lo dispregi
209
1820
animo in fronte, e a quelle prove ¶ solo trovarsi
210
1820
fallire in ciò che a te; che poche vie
211
1820
tua, pensa alla figlia ¶ a cui tu se' sola
212
1820
son le mie bande. A voi commise il Duca
213
1820
danno e scorno. ¶ PERGOLA ¶ A pochi è dato, ¶ a
214
1820
A pochi è dato, ¶ a pochi egregi il dubitar
215
1820
in poi non vide a fronte ¶ due sì possenti
216
1820
divide le due schiere: a destra ¶ e a sinistra
217
1820
schiere: a destra ¶ e a sinistra paludi, in esse
218
1820
quest'uomo ¶ saria tenerlo a bada, aspettar tempo, ¶ tanto
219
1820
quali è sopra ¶ prendesse a noia il suo superbo
220
1820
rallentasse alfin. Pur, se a giornata ¶ venir si deve
221
1820
MALATESTI ¶ Due grandi schiere a fronte stanno; e grande
222
1820
tale appunto ¶ abbisogna Filippo. A questi estremi ¶ a poco
223
1820
Filippo. A questi estremi ¶ a poco a poco ei
224
1820
questi estremi ¶ a poco a poco ei venne, e
225
1820
consigli ¶ che or proponete: a trarnelo, fia d'uopo
226
1820
sorriso ¶ si fean cenno a vicenda. E quando io
227
1820
allor ch'io venni a' miei, ¶ tutti mi furo
228
1820
io gioisco ancora. ¶ E a tai soldati ci venia
229
1820
O Pergola, i soldati ¶ a cui capo son io
230
1820
e non son usi a sostener gli scherni ¶ dell
231
1820
voce ¶ del condottiero, ed a fidarsi in lui. ¶ MALATESTI
232
1820
cui pensava ¶ il capitano a statuirgli un posto, ¶ egli
233
1820
statuirgli un posto, ¶ egli a morirvi. A mercenarie genti
234
1820
posto, ¶ egli a morirvi. A mercenarie genti ¶ noi comandiamo
235
1820
tarda, se son posti a lungo ¶ tra la fuga
236
1820
siam. ¶ MALATESTI ¶ Così Maclodio a lui ¶ lascerem quasi in
237
1820
Il nobil manto, ¶ che a noi fidato ha il
238
1820
fidato ha il Duca, a brano a brano ¶ soffriam
239
1820
il Duca, a brano a brano ¶ soffriam così che
240
1820
si scemi, ¶ e che a lui messo omai da
241
1820
parendo loro di stare a gran pericolo, e non
242
1820
cittadini veneti, e odiosa a tutti."(21) ¶ Il Corio poi
243
1820
Senza dar molto peso a quest'ultima congettura, mi
244
1820
bastino, per que' tempi, a dare di questo avvenimento
245
1820
all'interesse dell'uomo a cui fu imputato. ¶ Tra
246
1820
Storia, che si riferisce a questo avvenimento, per esser
247
1820
umiliato il Duca venisse a fargli proposizioni di accomodamento
248
1820
sostenersi. In somma giunse a tale evidenza la cattiva
249
1820
studia di farla conoscere a' suoi lettori. In quanto
250
1820
il quale era venuto a sapere "che un Carlo
251
1820
questo tratto per applaudire a un sentimento di vendetta
252
1820
più specialmente come suo. ¶ A quegli avvenimenti che si
253
1820
moglie. ¶ UNA LORO FIGLIA, a cui nella tragedia si
254
1820
GUIDO TORELLO, ¶ NICOLÒ PICCININO, a cui nella tragedia si
255
1820
dì che statuito ¶ fu a risolver da voi. Su
256
1820
voi. Su questa lega, ¶ a cui Firenze con sì
257
1820
era; e quei che a ciò mandollo ¶ ei l
258
1820
abbiam gli ambasciatori ancora ¶ a chieder pace, a cui
259
1820
ancora ¶ a chieder pace, a cui più nulla preme
260
1820
in un nostro soldato a noi vien fatta. ¶ Due
261
1820
e disperando che più a lungo in questa ¶ inonorata
262
1820
uscito; e protestiam che a noi ¶ fatta è l
263
1820
or fa che giorno a giorno ¶ aggiungere in silenzio
264
1820
sperar m'attenti ¶ che a voi pur giovi un
265
1820
noto. ¶ IL DOGE ¶ Dite: a questa adunanza indifferente ¶ cosa
266
1820
adunanza indifferente ¶ cosa che a cor vi stia giunger
267
1820
in cui non posso a voi ¶ esser grato e
268
1820
mai ¶ passo ove trovi a malignar l'intento ¶ sguardo
269
1820
stiman rea, ¶ e profondere a quel che l'ha
270
1820
io non sono ¶ nato a questo; e il maggior
271
1820
essa ¶ stava in periglio: a ciò non gli diei
272
1820
Io lo lasciai, ¶ e a voi chiesi un asilo
273
1820
tese un agguato. Ora a costui ¶ più nulla io
274
1820
vostra fede ¶ ha liberata, a voi l'ha resa
275
1820
fien l'indugi meno. ¶ A che partito è il
276
1820
partito è il Duca? A mezzo è vinta ¶ da
277
1820
e conoscer li deggio: a molti in mente ¶ dura
278
1820
più folte e anelanti a nove imprese. ¶ Qual prence
279
1820
e come e quando a voi ¶ mover la guerra
280
1820
voi ¶ mover la guerra, a voi rimasti soli. ¶ L
281
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ma ne' perigli irresoluto: a' suoi ¶ soldati ascoso, del
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nelle ville rintanato attende ¶ a novellar di cacce e
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cacce e di banchetti, ¶ a interrogar tremando un indovino
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pace ¶ con tanta istanza a che ci chiede il
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guerra ¶ io non sorgo a parlar; questo sol chiedo
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deggia, ¶ serenissimo Doge, oppormi a voi, ¶ non è il
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guerra il voler nostro ¶ a quel d'un tanto
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tenea lo Stato, e a cui ¶ quindi ei minor
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ventura, che lo invitò a venir con lui alla
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impadronito, e lo sforzò a ritirarsi in Monza, dove
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nel 1424 venti città "acquistate" a, per servirmi delle parole
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Conte fu spedito governatore a Genova, e levato così
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quando lo avessero ridotto a condizione privata. Non ottenendo
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di recarsi in persona a parlare col principe. Questo
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prima risposta. Allora rivolto a Filippo, che lo guardava
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di tutto per inimicarlo a Filippo; poi attraversando la
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il Tirolo, si portò a Treviso. Filippo confiscò i
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Milanese.(11) ¶ Giunto il Carmagnola a Venezia il giorno 23 di
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licenza di portar armi a lui e al suo
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fosse concesso di ritornare a casa. La trama fu
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attribuisce in gran parte a questa scoperta la risoluzione
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al Malatesti non bastò a levar di mezzo la
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mentre nel campo veneto a nessuno repugnava d'ubbidire
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passava una strada elevata a guisa d'argine: e
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agguati, e si diede a provocare il nemico. Nel
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il Piccinino la volessero a ogni costo. Carlo fu
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il nemico, fu assalito a destra e a sinistra
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assalito a destra e a sinistra dall'imboscate, e
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Conte; il quale domandò a qualcheduno de' suoi cosa
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rischioso impegno d'opporsi a un'usanza così utile
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cara ai soldati, esponendosi a venire in odio a
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a venire in odio a tutta la milizia, e
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tutta la milizia, e a privarsi d'ogni appoggio
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questa s'accorda solamente a una causa che si
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Duca, si finse disposto a cedere per tradimento quel
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molti fanti, salvandosi lui a stento. ¶ Pochi giorni dopo
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essendosi i cittadini levati a stormo, dovette abbandonare l
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Il Carmagnola non credette a proposito d'andar col
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col grosso dell'esercito a sostenere quest'impresa; e
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gli sia stato imputato a tradimento dalla Signoria. La
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non si sia ostinato a combattere una città che
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sicura, che d'invitarlo a Venezia col pretesto di
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furono fatti onori straordinari a lui, e al Gonzaga
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e virtù politica. Arrivato a Venezia, "gli furono mandati
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avanti ch'egli smontasse a casa sua, che l
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sua, che l'accompagnarono a San Marco".(19) Entrato che
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il Conte si fermerebbe a lungo col doge. Fu
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Collegio secreto; e condannato a morte, fu, il giorno
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negligenza che è naturale a chi parla in favore
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e non si appoggia a nulla, se non a
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a nulla, se non a qualche svantaggio di guerra
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si spiega senza ricorrere a questa supposizione: e sarebbe
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quella che volesse imputato a perfidia del generale ogni
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essere il Conte andato a Venezia senza esitazione, senza
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avrebbe mai potuto credere a una riconciliazione stabile e
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mai venire in mente a quell'uomo che aveva
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Oltrediché, ogni componimento presenta a chi voglia esaminarlo gli
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esaminarlo gli elementi necessari a regolarne un giudizio; e
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regolarne un giudizio; e a mio avviso sono questi
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tale esame, e volere a tutta forza giudicare ogni
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lo stesso che esporsi a giudicare stortamente un lavoro
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della poesia, essi dicono a chi la esercita: siate
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è già, levano anche a uno scrittore la speranza
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lo ritenesse il ridicolo a cui s'espone sempre
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unità, malgrado gli argomenti a mio credere inespugnabili che
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arbitrari: ciò risulta evidente a chi osservi la genesi
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trascurate le due unità. A quest'uomo non si
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il falso principio anche a questi casi, e non
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in tutti i paesi a rappresentazioni dove esse non
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non fossero naturalmente atte a produrla. Se i cangiamenti
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facilmente la loro fantasia a secondar l'intenzioni dell
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teatro francese vennero introdotte a stento; e l'unità
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bornes si étroites, on a élargi la règle, et
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règle, et on l'a étendue jusqu'à vingt
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l'a étendue jusqu'à vingt-quatre heures.(3) Con
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si può mai dire a un critico, il quale
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per ottenere una facilitazione a chi le voglia seguire
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seguire. Il serait donc à souhaiter (dice un altro
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tacitement avec les poètes, à condition qu'ils les
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qu'ils les employent à lui plaire, et à
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à lui plaire, et à le toucher; et de
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svelerebbe la contradizione. E a voler mettere in chiaro
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molti inconvenienti. ¶ Non discenderò a dimostrare con esempi la
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delle regole sono costretti a riconoscerla. Confessano essi che
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luogo lascia il campo a una imitazione ben altrimenti
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negano le bellezze ottenute a scapito delle regole; ma
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affermano che bisogna rinunziare a quelle bellezze, giacché per
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quel grado di perfezione, a cui può arrivare la
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due unità, e specialmente a quella di luogo, sono
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che vogliono le regole a solo fine d'ottenere
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bene sciolta, e che a molti può parer troppo
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parer troppo frivola. Rammenterò a questi ciò che disse
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scrittore: Il n'y a pas grand mal à
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a pas grand mal à se tromper en tout
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tutto ciò che tende a ravvicinarla o ad allontanarla
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Quest'ultime riflessioni conducono a una questione più volte
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per sottoscriversi senza esame a una sentenza contro la
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di cui nome unito a questi viene qui ad
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costretto da alcune circostanze a rimettere questo lavoro ad
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prometterle almeno(7). ¶ Mi rimane a render conto del Coro
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azione e non applicati a personaggi li priva d
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producevano quelli, può però, a mio credere, renderli suscettibili
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sembra potere essere atto a dare all'arte più
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che chiunque si risolve a leggere un componimento misto
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lungi dal far perdere a un autore il titolo
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in parte nella Lettre à M.r Ch... sur