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interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, Il disprezzo, 1954

concordanze di «a»

nautoretestoannoconcordanza
1
1954
la lasciassi. Pensai che a questa fredda e sprezzante
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1954
e della sua disposizione a fare il mio piacere
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1954
la verità». ¶ Ella continuava a considerarmi dall’alto; io
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1954
veniva in casa nostra a battere a macchina una
5
1954
casa nostra a battere a macchina una sceneggiatura... quella
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1954
stato forse quel bacio a distaccarti da me?... Di
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1954
verità... non è stato a partire da quel bacio
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1954
che tu hai cominciato a non amarmi più?». ¶ Mentre
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1954
accettare. Non potei fare a meno di pensare che
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1954
sia, alla menzogna... Oltre a tutto, se non mi
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1954
tu che mi costringi a ripetertelo... a me, certo
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1954
mi costringi a ripetertelo... a me, certo, non fa
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1954
non mi ami più a causa di quel bacio
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1954
che io sia qui a chiacchierare del più e
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1954
non so come riuscii a dominarmi, riposai il portacenere
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1954
studi e aveva imparato a battere a macchina e
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1954
aveva imparato a battere a macchina e a stenografare
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1954
battere a macchina e a stenografare e a sedici
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1954
e a stenografare e a sedici anni era già
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1954
me oscura, riusciva talvolta a formulare riflessioni e apprezzamenti
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1954
nulla da fare. Anche a non saper nulla del
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1954
nel mio studio, presi a camminare in su e
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1954
perfettamente consapevole, non riuscivo a capir nulla. Ciò che
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1954
ribellione: non potevamo metterci a sedere come tutti i
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1954
come tutti i giorni a mangiare insieme, in quella
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1954
ho voglia di mangiare a casa, stasera... avverti la
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1954
poi vestiti subito... andiamo a pranzo fuori...». ¶ Ella rispose
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1954
perché mangiamo fuori». Continuavo a non guardarla, l’udii
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1954
infantile che può ispirare a tutta prima una simile
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1954
toccarci, non potei fare a meno di pensare: “Ecco
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1954
momento e quindi risposi a caso: «Andiamo sulla Via
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1954
e non potei fare a meno di pensare che
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1954
quei troppi servitori intorno a noi, il problema dei
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1954
e rispondeva senza alzarli, a monosillabi: «sì, no, sta
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1954
Dicono che noi riusciamo a vivere senza troppa fatica
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1954
fare un sol passo, a quanto sembra, spostiamo un
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1954
non ero ancora avvezzo a tacere. Mangiammo la prima
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1954
una bugia avrebbe rimesso a posto le cose, almeno
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1954
chinando il capo, mormorai a denti stretti. «Ma ti
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1954
non si possono dire a nessuno, così, senza giustificazione
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1954
nessuno, così, senza giustificazione... a nessuno, e meno che
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1954
nulla e si limitò a guardarmi, quasi con apprensione
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1954
Ma tu sei tenuta a spiegarle». ¶ «Come sarebbe a
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1954
a spiegarle». ¶ «Come sarebbe a dire?». ¶ «Tu devi spiegare
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1954
parola «anche» continuava inoltre a risuonarmi nelle orecchie come
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1954
il conto ed uscii a mia volta. ¶ Fuori del
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1954
l’automobile: avevo chiuso a chiave gli sportelli e
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1954
dimenticato di aver chiuso a chiave gli sportelli»; e
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1954
come evitarli, mi ridussi a dettarle passeggiandole alle spalle
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1954
girare l’ostacolo, guardando a me in un grande
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1954
Oh, finalmente!... cominciavo proprio a credere che non ti
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1954
è finito... torni pure a casa»; uscii quasi di
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1954
invece Emilia si limitò a dirmi, come entrai: «Potresti
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1954
e poi sedetti accanto a lei e cercai di
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1954
malinconica, come invitandomi tacitamente a smentirle. Alla fine, dopo
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1954
e qualche riluttanza, acconsentì a perdonarmi. Quel giorno stesso
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1954
aveva ripensato avvolgendo, intorno a quel primo ricordo, sempre
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1954
mi ero distratto... pensavo a quello che mi aveva
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1954
era venuta in mente a tutta prima: «Ma Ulisse
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1954
amore... Penelope è fedele a Ulisse, ma non sappiamo
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1954
ma non sappiamo fino a che punto lo ami
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1954
nuovo, non potei fare a meno di pensare ad
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1954
avrebbe consentito di guardare a lei con sicurezza. Ma
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1954
Ma avevo appena dimostrato a me stesso che Emilia
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1954
ero stato io anzi a tradirla. In questa nuova
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1954
così: Rheingold deve andare a Parigi domani mattina e
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1954
da Parigi, andate insieme a Capri e vi mettete
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1954
fatti personali. Riuscii, tuttavia, a mormorare, mentre ci avviavamo
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1954
discutere. Non potei fare a meno, mentre passavamo tutti
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1954
aver stretto la mano a Rheingold, mi batté di
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1954
Molteni», disse Rheingold avvicinandosi a sua volta e porgendomi
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1954
una sigaretta, mi accinsi a scrivere il riassunto. Pensavo
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1954
partecipato sono ormai tornati a casa. Tutti salvo Ulisse
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1954
e dai suoi cari». A questo punto, però, un
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1954
il ritorno di Ulisse a Itaca, mi fece sospendere
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1954
che inconcludenti chiacchieroni, indaffarati a decidere cose che potevano
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1954
decise dai protagonisti. Quanto a Rheingold, quel suo ambiguo
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1954
oscuramente irritato, non riuscivo a definirli a me stesso
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1954
non riuscivo a definirli a me stesso in una
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1954
Mi accorsi di provare, a questo pensiero, una volta
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1954
soltanto per Emilia; venendomi a mancare il suo amore
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1954
quella che si studia a scuola? Perché non vuoi
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1954
poltrona: «Siediti qui». Sedetti a mia volta davanti a
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1954
a mia volta davanti a lei e le dissi
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1954
sua violenza. Si levò a sedere e disse, alzando
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1954
te l’ha detto?... a me di questa casa
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1954
assolutamente nulla... sono prontissima a ritornare in una camera
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1954
ne importa nulla». ¶ Provai a queste parole un senso
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1954
detto che ci tenevi a restare in questa casa
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1954
pensavo che fossi tu a tenerci». ¶ Trasecolai dentro di
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1954
davvero mai dato importanza a simili cose, ero io
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1954
simili cose, ero io a tenere alla casa. Capii
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1954
dissi che non serviva a nulla inasprirla, contraddicendola e
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1954
ora ti lascio... vado a cambiarmi», ella si levò
95
1954
Ma io la fermai a volo, afferrandola per il
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1954
e non potei fare a meno di rendermene conto
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1954
dove passava il tempo a leggicchiare o telefonare alla
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1954
era stretta sempre più a me, con una dipendenza
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1954
senza amore, ella aspettava a casa il mio ritorno
100
1954
al traffico della città a cui ricorrono di solito
101
1954
l’anticamera. Mi accorgo a questo punto che, pur
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1954
per la mia ripugnanza a chiamare chicchessia con un
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1954
assai sottili, intesi, appunto, a soddisfare quegli appetiti. ¶ Battista
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1954
sebbene le spalle, quasi a confermare la maestà del
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1954
con un largo sorriso a mezzaluna, mostrando due file
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1954
Io posseggo una villa a Capri», continuò Battista, «e
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1954
e stavo appunto dicendo a Rheingold che luogo incantevole
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1954
in qualche modo, legato a fini non disinteressati. Egli
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1954
Molteni, scrittore, amerei vivere a Capri per ispirarmi... strano
110
1954
non si capisce nulla... a Capri, per così dire
111
1954
io posseggo una villa a Capri e non ci
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1954
acquistata... stavo appunto dicendo a Rheingold che quella villa
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1954
perché, come facevo osservare a Rheingold, quel paesaggio è
114
1954
insieme con sua moglie... a me farete piacere, finalmente
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1954
pure che un soggiorno a Capri, in una bella
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1954
è inteso, voi andrete a Capri e io verrò
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1954
Capri e io verrò a trovarvi... e adesso parliamo
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1954
stancati, potremo forse arrivare a capire quale potrebbe essere
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1954
per lo meno teneva a non apparirlo. Così era
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1954
immorali; e l’aspettavo a piè fermo là dove
121
1954
dove sapevo che andava a parare, sempre e inevitabilmente
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1954
parola «sano», passò adesso a spiegarla: «Quando dico che
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1954
un film che incoraggi a vivere, che aumenti la
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1954
è deprimente, pessimistico, grigio... a parte il fatto che
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1954
hanno tutto l’interesse a pensare, appunto, che il
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1954
un paese di straccioni, a parte questo fatto dopo
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1954
difficoltà invece di aiutarla a sormontarle». ¶ Guardai Battista e
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1954
incassato di più», osservò a questo punto, quasi pensosamente
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1954
di nuovo Rheingold: continuava a sorridere forse più largamente
130
1954
con il capo. Dissi a caso, piuttosto seccamente: «Nell
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1954
è tanta... tutto sta a farla passare nel film
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1954
poesia c’è... spetta a voi di tirarla fuori
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1954
della tavola e prese a passeggiare su e giù
134
1954
giù per la stanza, a testa alta, le mani
135
1954
Battista si fermò davanti a noi e disse con
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1954
sicuri che verranno portati a termine; mentre ce ne
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1954
piccolo in piedi. Simile a Rheingold, io sentivo che
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1954
molto prudente e deciso a guadagnare senza rischi. Probabilmente
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1954
se il film andava a monte, andavano a monte
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1954
andava a monte, andavano a monte anche i pagamenti
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1954
faccia il solito sorriso a mezzaluna, un po’ come
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1954
occhi. Ella stava battendo a macchina non so quale
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1954
quale frase quando, chinandomi a guardare il foglio al
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1954
aggressiva. Dovetti allora dare a vedere qualche turbamento e
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1954
giorno prima, avevo promesso a Battista di trovarmi a
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1954
a Battista di trovarmi a casa a quell’ora
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1954
di trovarmi a casa a quell’ora, per fissare
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1954
sarei trovato in casa a quell’ora, come, infatti
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1954
potuto telefonare io stesso a Battista dal caffè; ma
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1954
delle più assurde. Assalito, a questo pensiero, da un
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1954
contrattempo poteva esser sufficiente a far cambiare idea a
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1954
a far cambiare idea a Battista e indurlo a
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1954
a Battista e indurlo a scegliere un altro sceneggiatore
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1954
scoprendomi impalato di fronte a lei; quindi, riavendosi, entrò
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1954
lei; quindi, riavendosi, entrò a sua volta e mi
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1954
volta e mi domandò a quale piano volessi salire
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1954
fatto per ridurmi così? A che punto sono arrivato
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1954
soffocata, «come mai sei a casa? Mi avevi detto
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1954
avevi detto che eri a colazione fuori». ¶ «Mia madre
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1954
le prove non soltanto a lei ma anche a
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1954
a lei ma anche a me stesso, tacqui e
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1954
stesso, tacqui e sedetti a mia volta sul sofà
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1954
diceva: «Va’ un po’ a vedere chi è... sarà
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1954
Ha detto che era a colazione da lei... è
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1954
accennavo ad Emilia, invitandola a venire al telefono. ¶ Ella
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1954
sofà, attraversò la stanza a testa bassa e prese
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1954
ed aspettai. ¶ Emilia telefonò a lungo e nella mia
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1954
era rimasta assai attaccata a sua madre che era
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1954
Disse subito, infatti, incominciando a riunire le stoviglie sul
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1954
matto?... perché sei andato a dire alla mamma che
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1954
sulla mia fronte, come a scacciarne ogni preoccupazione e
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1954
non avrei mai pensato a sorvegliarla, tanto meno a
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1954
a sorvegliarla, tanto meno a mettere in dubbio le
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1954
E tutto sembrava avviarsi a cambiare sempre più in
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1954
del sofà e venni a sedermi di fronte ad
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1954
mi vide sedere davanti a lei, l’abbassò e
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1954
e desiderata insieme. Provai a questo pensiero quasi un
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1954
sei silenzioso». ¶ «Come sarebbe a dire?». ¶ «Russi» Ella ebbe
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1954
sono forse mai rifiutata a te?». ¶ Io sapevo che
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1954
una libertà sconcertanti. Dissi a mezza bocca: «No, rifiutata
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1954
ti sei mai rifiutata a me... ma il modo
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1954
tacere. E, del resto, a che cosa avrebbe potuto
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1954
respiro, non potei fare a meno di pensare: “Tutti
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1954
e io ci tengo a rimanere in questa casa
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1954
stringeva; e si apprestasse a durarne un altro, più
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1954
E non potei fare a meno di pensare che
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1954
di attrici, pagine strappate a riviste illustrate, attestati incorniciati
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1954
quotate, in quel momento. ¶ A quell’ora l’anticamera
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1954
nome e poi andai a sedermi anch’io, in
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1954
volontà puntigliosa di costringerla a quella spiegazione completa e
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1954
pensavo, sarei stato sempre a tempo, appena fossi riuscito
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1954
tempo, appena fossi riuscito a strappare ad Emilia la
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1954
allori». ¶ Non potei fare a meno di notare, una
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1954
Dissi: «Sta’ tranquillo... sarò a tua disposizione per qualsiasi
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1954
non ti afflosci, dirò a Battista che ti tenga
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1954
ti prometto che sarò a tua disposizione per qualsiasi
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1954
per qualsiasi ritocco». ¶ «Ma a che ti servono tutti
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1954
casa è molto importante». ¶ «A chi lo dici!...». Egli
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1954
lo dici!...». Egli prese a parlare di sua moglie
200
1954
rivede... no, no, dirò a Battista che ti trattenga
201
1954
neri e lisci intorno a un viso lungo, ovale
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1954
sabbiato con la stoffa a fiorami, davanti un camino
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1954
guardandomi intorno, era fatto a somiglianza del suo padrone
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1954
parola. Stava seduta davanti a me, con gli occhi
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1954
bevanda che si accingeva a preparare. Anche lo shaker
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1954
Egli annunziò che andava a prendere il ghiaccio e
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1954
ghiaccio e uscì. ¶ Stemmo a lungo in silenzio e
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1954
raccontata». ¶ «Le piace?». ¶ «Piace a Gino, dunque piace anche
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1954
Gino, dunque piace anche a me». ¶ «Andate sempre d
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1954
Va bene», dissi, «andrò a mangiare al ristorante». ¶ «Ci
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1954
domandò subito, «non mangi a casa?». ¶ «No, andrò al
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1954
al ristorante». ¶ «Ebbene, resta a colazione con noi... dovrai
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1954
l’interessava più; ma a tutta prima avevo ubbidito
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1954
lo shaker, si apprestava a versare la bevanda dentro
215
1954
La signora Pasetti bevve a piccoli sorsi e poi
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1954
si alzò dicendo «Vado a vedere in cucina che
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1954
suo posto nella poltrona a fiorami, e cominciammo a
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1954
a fiorami, e cominciammo a chiacchierare. O meglio, lui
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1954
riflessioni perché, di lì a poco la signora Pasetti
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1954
mobili lindi, civettuoli e a buon mercato, di legno
221
1954
era costretta ogni volta a far spostare uno dei
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1954
dei convitati; e prendemmo a mangiare con compunzione e
223
1954
non so che domanda a Pasetti sui suoi progetti
224
1954
all’altro senza riuscire a trovare nulla che li
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1954
ironica amicizia. Ma, tutt’a un tratto, mentre già
226
1954
amerà mai più». ¶ Ebbi a questo pensiero, che ridestava
227
1954
ascoltare Pasetti che continuava a parlare dei suoi progetti
228
1954
non sopportavo di continuare a vivere in questo modo
229
1954
che non riuscivo che a credervi in parte: in
230
1954
cinema e di tornare a vivere solo. In altri
231
1954
per me, di fronte a un fatto che la
232
1954
più, come era giunta a quest’indifferenza? Col cuore
233
1954
avevo suggerito. ¶ Intanto continuavo a mangiare, a bere e
234
1954
Intanto continuavo a mangiare, a bere e ad ascoltare
235
1954
e qui dovetti assoggettarmi a tutte le diverse formalità
236
1954
per la scena affettuosa a cui stavo assistendo. Bruscamente
237
1954
esserci perché era andata a colazione da sua madre
238
1954
Forse sarei stato costretto a separarmi da Emilia, a
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1954
a separarmi da Emilia, a rifiutare la seconda sceneggiatura
240
1954
di allontanarmi e andare a passare quell’ora e
241
1954
freddo, non potei fare a meno di pensare, pratico
242
1954
passato io avevo guardato a questo semplice atto con
243
1954
lei, senza dubbio, avrebbe a sua volta potuto osservare
244
1954
inesperta, che si apprestava a sottomettersi passivamente al mio
245
1954
più voglia... Vado io a dormire di là... tu
246
1954
volta non potei fare a meno di levare gli
247
1954
attraverso il corpo fino a coprire il pube con
248
1954
se non fosse stata a pochi passi da me
249
1954
di difficoltà, ma, strano a dirsi, non trassi dal
250
1954
altra parte penso che a tale dimenticanza contribuisse anche
251
1954
dopo, pur senza rinunziare a dormire sola, non rifiutò
252
1954
l’aspirazione di Emilia a possedere una casa. Finché
253
1954
di quella sera, tutt’a un tratto, mi parve
254
1954
che quest’amore veniva a mancarmi, il lavoro perdeva
255
1954
effetti, è il solo a firmare il film. Lo
256
1954
altra, da una commedia a un dramma, da un
257
1954
un film di avventure a un film sentimentale, senza
258
1954
altro e non fanno a tempo ad affezionarsi a
259
1954
a tempo ad affezionarsi a uno che già debbono
260
1954
suo figlio. ¶ Ma oltre a questi inconvenienti, diciamo così
261
1954
sceneggiatore si trovi costretto a lavorare con persone che
262
1954
rapporti possono essere ridotti a ben poco, se non
263
1954
e il proprio animo a quello degli altri collaboratori
264
1954
che si dedichino insieme a qualche esperimento, ma sulla
265
1954
ore del mattino fino a notte, gli sceneggiatori non
266
1954
in ordine, si ritrovano, a sera, arruffati, in maniche
267
1954
mi abbandonarono e cominciai a risentire con crescente ripugnanza
268
1954
non mi riguardava e a cui non partecipavo volentieri
269
1954
e non potevo fare a meno, ogni volta che
270
1954
popolaresco che è proprio a molti di loro, saltava
271
1954
mia ripugnanza, non riuscivo a sottrarmi al mio dovere
272
1954
poco ai vecchi tiri a quattro in cui c
273
1954
sempre aspettavano, di fronte a qualche difficoltà, che io
274
1954
soluzione. Non ero spinto a far questo da alcuno
275
1954
e di rimorso, come a sperperare per pochi denari
276
1954
avviene, non potei fare a meno di riconnetterlo in
277
1954
CAPITOLO SESTO ¶ Presi dunque a vivere come un uomo
278
1954
Emilia quei rapporti che a tutta prima, mi erano
279
1954
di lei. Intanto continuavo a lavorare con diligenza e
280
1954
il coraggio di definire a me stesso, fin da
281
1954
conto Battista si apprestava a farmene fare un’altra
282
1954
lavoro, le prime cose a cui pensai, d’istinto
283
1954
cui, tuttora, mi ostinavo a non dare importanza. Le
284
1954
e una storia destinati a diventare molto presto, a
285
1954
a diventare molto presto, a loro volta, non meno
286
1954
e tale previsione bastava a ispirarmi un notevole sollievo
287
1954
nella maniera giusta e a risolvere una dopo l
288
1954
rapporti come da inferiore a superiore: il regista ha
289
1954
ella cercava di procurare a se stessa e a
290
1954
a se stessa e a me non era mai
291
1954
amarezza evidente, domandandomi fino a quando avrebbe dovuto durare
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somma di denaro; aggiunsi a questa somma altro denaro
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sarei cavata di lì a qualche mese, quando sarebbe
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in qualche modo costretto a fare un passo così
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intensità che ella diede a vedere il giorno che
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più intimo. Eravamo andati a visitare l’appartamento, ed
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l’appartamento, ed Emilia, a tutta prima, si era
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prima, si era limitata a girare con me per
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godeva, ella si accostò a me, e stringendosi contro
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non erano certo sufficienti a pagare la prossima rata
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Non potevo, infatti, fare a meno di pensare che
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giuliva, non pensava che a girare per i negozi
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avevo certamente anche provveduto a procurarmi il denaro necessario
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ancora sarebbe stato costretto a dibattersi nelle angustie mortificanti
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casa dei suoi sogni. A costo, come pensavo con
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di loro, il quale, a sua volta, non si
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volta, non si limitava a prendere di mira particolari
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soffrivano tanti altri simili a me. Mi rendevo conto
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come pensavo con riferimento a me stesso, che lasciava
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paura in coraggio; ma a me, avvezzo a sorvegliarmi
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ma a me, avvezzo a sorvegliarmi e a studiarmi
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avvezzo a sorvegliarmi e a studiarmi, questo processo era
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il tempo di ubbidire a determinazioni materiali e interessate
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rabbia, «mi basta, come a tanti, di aver la
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tirarmi indietro. Caratteristica fu, a questo proposito, l’accoglienza
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subito invitato da lui a lavorare alla sceneggiatura di
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della mia vita tornò a rannuvolarsi. Ma, in principio
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e noi potessimo scendere a passeggiarci tutte le volte
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letto, davanti allo specchio a tre luci, guardandomi e
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ella rispose in fretta; «a dirti la verità desideravo
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ce la faccio più a dormire con la finestra
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finestra aperta, come piace a te... Mi sveglio tutte
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separati». ¶ Io tardavo ancora a capire, e a tutta
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ancora a capire, e a tutta prima non provai
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quasi niente... almeno andassimo a letto presto... ma in
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vuoi, posso benissimo rinunziare a dormire con la finestra
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adesso lo vuoi fare a tutti i costi... che
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forse non grande ma a me, per il sentimento
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palese e, tuttavia, fino a quel momento, invisibile, mi
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naturalezza. Temevo, insomma, che a quella comunione mirabile, di
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dopo, cedette e venne a sedersi anche lei sul
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lei sul letto, sebbene a qualche distanza da me
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subito. Dissi: «Sì, parlare a te; ho l’impressione
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provo tutti i giorni, a tutte le ore». ¶ «No
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e ora lasciami andare a letto... è tardi». ¶ Non
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può essere vero», mormorai a denti stretti gettandomi su
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ritengo che apparissi io a lei. O forse io
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continuavo ad amarla e a non giudicarla, Emilia, invece
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preziosa solo quando viene a mancare. Se qualcuno, in
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Era vero: riuscivamo appena a campare con il mio
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che, invece, era destinato a diventare la mia professione
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rapporti con Emilia incominciarono a modificarsi in peggio. La
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di finire la serata a casa sua e noi
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mezzo, per conto suo... a meno che non preferisca
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in tal caso torno a prenderla». Emilia è vicina
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prenderla». Emilia è vicina a me, indossa un vestito
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una volta seduta accanto a Battista, con lo sportello
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almeno subito dopo. Ma a mezza strada, ecco, si
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si verifica un incidente a un crocicchio: il taxi
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gente, interviene una guardia, a fatica li divide, finalmente
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in un angolo, davanti a un bar a rotelle
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davanti a un bar a rotelle. Battista mi saluta
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non attribuisce alcuna importanza a quanto sta dicendo. Ma
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bicchieri e mi invita a bere. Mi seggo; e
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guarda e si limita a fumare e a bere
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limita a fumare e a bere in silenzio, come
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sceneggiatura e conclude invitandomi a venire il giorno dopo
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e che vorrebbe andare a casa. Salutiamo Battista, usciamo
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Salutiamo Battista, usciamo, scendiamo a pianterreno, siamo nella strada
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e non posso fare a meno di dire ad
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Emilia: «Questa sceneggiatura giunge a buon punto... non so
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vado con la mano a prendere la mano di
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con mia moglie incominciarono a peggiorare. Potrei naturalmente designare
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che Emilia non diede a vedere, ancora per qualche
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molti altri episodi simili a quello della prima serata
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assai spesso, dimostrava sempre, a tutta prima, una certa
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qual motivo; sempre, infine, a questa mia domanda ella
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le ragioni che militavano a favore del suo intervento
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e Battista lo sapeva; a Battista la sua presenza
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o, peggio un affronto a Battista, dal quale, ormai
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e cominciava in silenzio a vestirsi per uscire. All
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cielo ancora sereno. Cominciai a pensare che ella mi
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non protestava, ma dava a vedere, con il viso
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assenza, ella si limitava a rispondere tranquillamente, spesso senza
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intesi, allora ci vediamo a cena... sii puntuale». Talvolta
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mia assenza durasse più a lungo di quanto fosse
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direttamente e si limitò a dire che, essendo io
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di sceneggiatore mi obbligava a star fuori di casa
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tempo che Emilia dava a vedere che le mie
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io uscivo di casa a cuor leggero, contento, in
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il pomeriggio per andare a lavorare alla sceneggiatura, ma
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l’inclinazione naturale comune a tutte le donne; c
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suggestivo, come per invitarmi a lavorare e garantirmi la
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di legno del pavimento; a notte, ella voleva preparare
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che lei abbia ragione a vedere l’Odissea in
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ad un mondo simile a quello di Omero... lei
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glielo reciti? Lo so a memoria». ¶ «Se le fa
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migliore maniera per ripetere a Rheingold certe cose senza
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si mosse più. Continuai a recitare, lentamente e con
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e con chiarezza. Ma a partire dal verso: «O
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effettiva impotenza. Tuttavia riuscii a dominare più o meno
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mi dispiacerà molto fare a meno della sua collaborazione
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mi ero già abituato a lei». ¶ «Sarà per un
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le braccia allargate, come a ripetere: «Perché?». ¶ Io uscii
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albergo. ¶ CAPITOLO VENTESIMO ¶ Tornai a casa con la stessa
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di riflettere con calma a quanto era accaduto. Anzi
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di cemento, non pensavo a nulla. Capivo che avevo
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rotto l’immobilità, troppo a lungo durata, di una
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momento successivo o anteriore a quello dell’azione. Durante
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vi era stata fino a qualche momento prima. E
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ormai si fosse abituata a considerarla la sua dimora
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tutta istintiva e femminile, a un focolare, ad una
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in fondo, di trovarsi a Capri, nella casa di
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tempo ella aveva intrapreso a studiare, un quaderno per
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di scarpe. Sì, pensai, a Emilia non importava di
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in un piccolo fabbricato, a ridosso della villa. Sulla
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trova ancora del pesce a quest’ora?». ¶ «Se vado
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ad un mondo simile a quello dell’Odissea; e
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pasto della sera”. Ricordai, a questo pensiero, la bella
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si aspettava di restare a lungo nella villa; e
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annunziarle la partenza. Ricordai, a questo punto, come ella
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stessa. Questa riflessione bastò a scacciare dal mio animo
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quindi Emilia rientrò, andò a spegnere la radio e
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dalla poltrona e andando a chiudere la porta di
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aria... e così torniamo a Roma». ¶ Ella pareva veramente
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perché ti sei deciso a rifiutare questo lavoro?». ¶ Risposi
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male: non dovevi farlo». ¶ A mia volta mi irritai
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che non posso continuare a prender soldi da chi
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rifiuto anche per te, a causa tua, affinché tu
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ma se lo fai a causa mia, sei ancora
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assicuro... non servirebbe che a danneggiarti e basta». ¶ «Come
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e basta». ¶ «Come sarebbe a dire?». ¶ «Sarebbe a dire
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sarebbe a dire?». ¶ «Sarebbe a dire come ti ho
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detto: che non servirebbe a nulla». ¶ Sentii freddo alle
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questa mia decisione, oltre a tutto, ti dimostrerà che
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toccarmi, non provare più a toccarmi... io non ti
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la sceneggiatura tu continuerai a disprezzarmi?». ¶ D’improvviso, ella
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con il produttore. Quasi a confermare queste mie riflessioni
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buono buono, sei venuto a domandarmi il mio parere
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non sei stato tu a rinunziare, è stato lui
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rinunziare, è stato lui a farti rinunziare... Comunque è
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fatta e potrai rinunciare a tutte le sceneggiature di
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del tutto nuda, Emilia. ¶ A dire il vero non
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di trovarmi di fronte a qualche sconosciuta bagnante. Poi
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del resto del corpo a causa del pendio, sembravano
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sembrasse, così ignuda, offrirsi a me. ¶ Ma non potevo
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non potevo restare indefinitamente a contemplare questa nudità proibita
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una mano e afferrò a volo sul mucchio dei
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stesso tempo, si alzava a sedere e si storceva
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di coprirsi. Come davanti a persona che addirittura non
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nulla e si limitò a girarsi ancor di più
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darmi un contegno sedetti a poca distanza. da lei
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io non potevo fare a meno di socchiudere gli
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quiete. Ma non riuscivo a, fingere con me stesso
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su di lei, risentendo, a questa vista, tornarmi tutto
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il viso e, accingendomi a baciarla, guardavo alla sua
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calore del sole. Davanti a me, Emilia stava distesa
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questo silenzio, e soggiunsi, a caso: «Battista dov’è
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Non so dove sia... a proposito, stamane non sarà
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proposito, stamane non sarà a colazione con noi... fa
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alla villa. ¶ CAPITOLO DICIANNOVESIMO ¶ A colazione non parlammo quasi
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avevano consigliato di rimandare a più tardi ogni spiegazione
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alzò, disse che andava a riposare ed uscì. Rimasto
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per un pezzo immobile a guardare, attraverso le finestre
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assurdamente, non sapevo perché, a quanto stava succedendo in
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succedendo in quel momento a bordo di quella nave
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che forse sedevano ancora a tavola; e giù nella
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Mezz’ora dopo, percorso a passo rapido il sentiero
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feci annunziare e andai a sedermi in una poltrona
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per questa mia visita a quell’ora pareva mischiarsi
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Lo seguii nel bar, a quell’ora deserto. Rheingold
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sembrato inutile aspettare fino a domani... ho riflettuto abbastanza
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abbastanza... e sono venuto a comunicarle il risultato della
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Che non posso collaborare a questa sceneggiatura... insomma che
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so perché, mi irritò a mia volta. Non avevo
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scegliere, preferirei sempre Battista a lei... Mi dispiace Rheingold
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non ci prenderò parte a nessun patto». ¶ «Molteni... un
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ad Itaca il ritorno a casa, a notte alta
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il ritorno a casa, a notte alta, per le
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Battista è stato oggi a colazione con me e
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Battista desideri... l’arte a lei non importa, a
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a lei non importa, a lei importa essere pagato
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ecco la verità, Molteni... a lei importa essere pagato
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lei importa essere pagato, a qualsiasi patto». ¶ «Rheingold!», gridai
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le ripeto in faccia: a qualsiasi patto». ¶ Adesso eravamo
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passare dalla violenza verbale a quella fisica. Eppure, nello
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dica pure che provveda a cercarsi un altro sceneggiatore
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al soggetto... dica, dunque, a Battista che io non
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e non riuscivamo ambedue a dimenticarlo del tutto. Rheingold
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che lei non collabori a questo lavoro, Molteni... forse
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ne vai a letto... a te certe cose dispiacciono
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che gusto ci provi a riparlarne?». ¶ «Ma no, parliamone
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opinione perché sono venuta a Capri: anzi». ¶ «Come sarebbe
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Capri: anzi». ¶ «Come sarebbe a dire: anzi?». ¶ «Anzi», spiegò
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che io provi piacere a dirtele, certe cose?... Dispiacciono
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certe cose?... Dispiacciono più a me che a te
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più a me che a te». ¶ Il dolore che
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il viaggio da Roma a Napoli... ma questa spiegazione
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Ulisse mette dieci anni a tornare a casa perché
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dieci anni a tornare a casa perché, in realtà
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Ulisse non desidera tornare a casa», disse Rheingold. Egli
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nel suo subcosciente, tornare a Itaca, perché in realtà
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non si trova bene a casa sua... e non
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non si trova bene a casa sua perché, appunto
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dimostrare la sua solidarietà a Menelao, si limiterebbe forse
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Menelao, si limiterebbe forse a inviare un corpo di
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partire e dunque sfuggire a sua moglie». ¶ «Molto logico
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cosa che è dispiaciuto a Penelope... Che cosa?... È
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Penelope e intanto scialacquano a spese di Ulisse, in
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la situazione». ¶ Lo guardai a bocca aperta. «Non capisce