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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Gli egoisti, 1923

concordanze di «a»

nautoretestoannoconcordanza
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1923
sentì che ricominciava istantaneamente a pensare. Il suo pensiero
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1923
levato allora dal forno. ¶ A trent’anni, era ancora
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1923
anni, era ancora costretto a farsi mantenere da una
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1923
credeva di essersi avvantaggiato a lasciare quella città, ch
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1923
la sua, per andare a Roma, dove sperava di
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1923
egli voleva provare che a Roma sarebbe riescito a
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1923
a Roma sarebbe riescito a farsi noto. Dopo le
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1923
insignificante. Aveva dovuto imparare a non credere alle promesse
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1923
musicista; perchè si vergognava a non aver fatto ancora
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1923
la voglia di pigliare a pugni. Anzi, quando gliene
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1923
anni che si trovava a Roma, si sentiva assillato
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1923
Roma, si sentiva assillato a dare un saggio della
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1923
più di quattordici ore a letto, non aveva nè
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1923
vestirsi, perchè voleva andare a trovare un suo amico
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1923
niente; non aveva imparato a fare niente; e l
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1923
se gli dicessero che a una data ora gli
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1923
e fu quasi spinto a buttarcisi sopra steso. A
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1923
a buttarcisi sopra steso. A quel modo, forse, avrebbe
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1923
febbrilità e di sovreccitazione a cui aveva preso gusto
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1923
gusto. ¶ Era già vicino a mezzogiorno, e nella camera
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1923
farlo passare. Ma, ormai, a certe illusioni c’era
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1923
come se fossero costretti a vivere per forza. E
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1923
era lui che andava a portare all’amico la
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1923
cade. ¶ — Lo vedo. ¶ — Mettiti a sedere. ¶ Dario non voleva
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1923
Il Giachi aveva continuato a grattarsi i capelli; guardandosi
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1923
grattarsi i capelli; guardandosi a un pezzo di specchio
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1923
che tu mi inviti a mangiare! ¶ Il Giachi smise
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1923
e gli rispose: ¶ — Verrai a mangiare con me, perchè
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1923
non riscuoterò lo stipendio. A trattoria, pago sempre in
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1923
mucchio di carte. Disse a mezza voce: ¶ — Quanto avrei
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1923
lo sai. ¶ Ma, ora, a parlare del suo sentimento
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1923
il Giachi si mise a spolverarsi la giubba, egli
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1923
involontariamente, anzi senza riuscire a impedirselo, pensò: «Vorrei sapere
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1923
l’ora; così andiamo a mangiare. Ma ho perso
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1923
era impossibile stare attento a quel che l’amico
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1923
fermò e disse arrossendo: ¶ — A mangiare con te verrò
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1923
Per oggi, posso farne a meno. ¶ Il Giachi capì
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1923
solo? ¶ — T’ho detto a quel modo d’Albertina
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1923
nessun piacere. Ma ora, a tutti i costi, voleva
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1923
che si mette fisso a guardare un muro per
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1923
ma non si decideva a chiudersi in casa. Era
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1923
avesse pensato molto spesso a lei; voleva lasciare anche
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1923
sua sola dolcezza. ¶ Mentre, a tutti i costi, tentava
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1923
che appena vi entrava, a mangiare. ¶ Senza volere, guardò
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1923
due lampioncini di carta a colori. E si sentivano
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1923
Ad un tratto, cominciò a piovere; ma smise subito
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1923
mucchi della spazzatura, accanto a un uomo che con
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1923
avrebbe mai potuto adattarsi a fare lo stesso. ¶ Quando
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1923
lo stesso. ¶ Quando fu a metà di Via Due
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1923
Via Due Macelli, ricominciò a piovere. Una ragazza, con
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1923
altre due ragazze andarono a ripararsi su la soglia
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1923
e gli disse: ¶ — Andiamo a casa mia! ¶ Dario si
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1923
testa per sorriderle, scappò a mettersi lungo un altro
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1923
dunque, non era stato a trovarla, se le aveva
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1923
donna nuda si sporse a prendere le persiane per
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1923
lampadina e si mise a sedere: la sua giornata
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1923
la sua giornata somigliava a una di quelle gocciole
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1923
muro di una villa; a Monte Mario. ¶ Ma, ora
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1923
nulla. Egli poteva pensare a qualunque cosa, e mai
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1923
sua anima si mettesse a suonare; ma non percepiva
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1923
era stato mai; camminava a passi cadenzati, e una
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1923
facesse, non riuscì più a ritrovarla. Avrebbe voluto domandarlo
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1923
ritrovarla. Avrebbe voluto domandarlo a qualcuno; ma aveva paura
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1923
si destò, mancava poco a mezzogiorno. La lampadina era
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1923
che s’era addormentato a sedere, con la testa
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1923
se avesse voluto mettersi a correre; e non gli
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1923
lo dirò. ¶ Perchè, vicino a lei, non aveva più
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1923
sè. Egli era stupefatto a sentirsi in mezzo a
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1923
a sentirsi in mezzo a questo turbine che gli
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1923
ossute e pallide, entravano a far parte di quella
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1923
guardassero i suoi fino a darle il tempo di
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1923
più ch’era andato a trovarla a posta, per
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1923
era andato a trovarla a posta, per dirle del
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1923
sue sensazioni. ¶ Già, vicino a lei, cominciava ad essere
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1923
Poi, promettendole di tornare a prenderla verso sera, riuscì
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1923
prenderla verso sera, riuscì a lasciarla. Fuori della stanza
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1923
pareva di andare incontro a una disperazione arida e
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1923
che sembravano specchi. Mentre, a poco a poco, i
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1923
specchi. Mentre, a poco a poco, i monti della
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1923
aria e nelle cose. A momenti anzi sembrava riaccendersi
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1923
che Albertina fosse riuscita a dirgli una parola, tutta
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1923
Albertina somigliava un poco, a uno di quei raggi
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1923
parte con la volontà a questa creazione; e si
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1923
si sentiva come costretto a obbedirle. Tutte le volte
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1923
volte ch’era riuscito a intervenire, questa placidità s
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1923
gli pareva di assistere a un concerto gigantesco. Quando
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1923
E per inginocchiarsi dentro a qualche chiesa, gli venne
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1923
in cima, si volse a guardare Roma. Le case
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1923
Poi si domandò se a Dio bastasse. Ma quando
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1923
non era più capace a credere. ¶ Allora, corse a
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1923
a credere. ¶ Allora, corse a casa; per essere sicuro
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1923
da vero. Si provò a leggere quel che aveva
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1923
che lo faceva respirare a fatica. ¶ Addormentatosi vestito com
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1923
della notte gli tornavano a mente; con un rimpianto
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1923
avuto. Non credeva più a quel che aveva creduto
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1923
pieno di un desiderio a cui non poteva resistere
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1923
Ma dopo, mentre cominciava a rimettersi dallo stordimento della
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1923
questa risposta, ma ricominciò a baciarla. ¶ Albertina s’era
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1923
armadio per farlo rivedere a Dario, che esclamava, perchè
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1923
e non riesciva più a restare chiuso in casa
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1923
non si decideva mai. A Dario diceva che avrebbe
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1923
avrebbe avuto sempre tempo a provvedere e che ad
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1923
venuta dal suo paesello a Roma; e per stare
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1923
con lui si sottoponeva a ricamare dalla mattina alla
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1923
lui; perchè si decidesse a presentarlo a qualche giornale
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1923
si decidesse a presentarlo a qualche giornale; dove si
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1923
dove si sarebbe adattato a fare anche il cronista
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1923
tavolino, disse: ¶ — È venuto a Roma il Carraresi. ¶ Dario
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1923
l’atto di mettersi a sedere. Ma vedendo che
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1923
Non lo dire! Starai a Roma, invece, almeno due
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1923
invece, almeno due settimane. ¶ — A che fare? ¶ — Staremo insieme
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1923
corrono! ¶ Dario si mise a ridere. Ma il Carraresi
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1923
e gli disse: ¶ — Ma a te voglio sempre bene
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1923
disse: ¶ — Danne una anche a me. ¶ Al Carraresi tremavano
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1923
Io non credo che a Dio. Ho abolito tutto
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1923
sigaretta, che non riusciva a mettere in bocca da
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1923
perchè vanno nella strada a levare i portafogli, e
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1923
Un gregge di pecore, a branchi, usciva di tra
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1923
tra le piante basse; a cui era restata attaccata
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1923
polvere. ¶ Le pecore scesero a bevere; ma, quasi da
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1923
Poi, risalirono in su; a salti. Il pastore picchiava
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1923
di pietra si protendeva a battezzare Cristo; ma era
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1923
polvere. ¶ Il Carraresi ripensava a quel che aveva detto
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1923
più presto. Quando giunsero a Porta del Popolo, che
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1923
inseguì. ¶ E siccome cominciava a piovere, i due amici
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1923
fosse addirittura silenzioso. ¶ Scesero a Piazza di Spagna. Su
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1923
s’era così distratto, a pensare dentro di sè
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1923
Quando s’era sfogato a quel modo, ricordava il
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1923
ne dette la colpa a Roma. Ma non lo
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1923
cosa si aspettava restando a Roma. Ne provava contro
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1923
avrebbe voluto lasciarlo; perchè, a stare con uno così
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1923
non si sarebbe degnato a dirgli altro. ¶ Invece, Dario
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1923
sentiva sempre più vicino a lui, forse eguale; e
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1923
piangere. ¶ Dario non riesciva a dominarsi, e la rifaceva
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1923
pareva ch’egli riuscisse a stare meglio; ma s
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1923
tende. Ma non riescivano a sorridere; e, tutte le
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1923
tutta staccata, si sollevava a lunghe strisce e a
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1923
a lunghe strisce e a brandelli. Le cornacchie volavano
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1923
di legno, che luccicava a spigoli storti e a
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1923
a spigoli storti e a gomiti aguzzi, c’era
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1923
un cavallo morto; e, a pochi passi, un branco
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1923
cavalcava lungo la stecconata, a fianco della diligenza; con
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1923
specie di spacco allargato a posta perchè ci potesse
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1923
bianche, che non riescivano a stare insieme e riunite
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1923
se gliele avessero infilate a posta, per imbalsamarlo, volteggiava
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1923
Ella attendeva che riuscisse a ridere con quella bontà
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1923
Dario, aveva dovuto avvezzarsi a certe tristezze; che innanzi
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1923
un odio cresciuto dentro a lui per anni ed
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1923
e perverso. Non riesciva a godere del suo amore
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1923
di Albertina. Gliele strinse a farle male; finchè non
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1923
Ma andò lo stesso a trovare il Carraresi; che
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1923
Forse egli avesse ragione a dire che non doveva
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1923
che non avesse niente a che fare con quel
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1923
persona. Si sarebbe avvicinato a lei, pronunciando il suo
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1923
che fosse stato disposto a vederlo; e, senza dargli
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1923
chiese: ¶ — Come hai fatto a capirlo? ¶ L’amico finse
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1923
amico finse di indagarlo a fondo: ¶ — Ti si vede
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1923
sotto il braccio, mettendosi a passo uguale; e il
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1923
caffè: quasi di fronte a Piazza S. Carlo. Quasi
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1923
i tavolini erano vuoti; a quello di fondo stavano
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1923
un vassoio di pasticcini: a un altro, una ragazza
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1923
taciturno. Dario gli chiese: ¶ — A che pensi? ¶ — A te
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1923
chiese: ¶ — A che pensi? ¶ — A te posso dirtelo. Mi
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alla messa ed anche a confessarmi. E, perciò, mi
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1923
mi sento anche disposto a uccidere tutti quelli che
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ne vai, ti piglio a revolverate. ¶ Ma dovevano tenerlo
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1923
non riesciva, nè meno a cavare dal taschino del
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1923
ma non gli riesciva a rimettersi, e non trovava
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1923
l’avesse visto impaurirsi a quel modo, e se
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1923
l’ora di essere a casa mia; dove m
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1923
la moglie! ¶ S’infastidiva a doversi scansare dove la
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1923
che ne risentiva, cominciò a digrignare i denti e
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1923
digrignare i denti e a sbuffare come se durasse
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1923
enorme. E disse: ¶ — Accidenti a quando siamo entrati dentro
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1923
suoi intrighi. Ma, dinanzi a Montecitorio, il Carraresi s
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1923
Qui verrò anch’io a farlo saltare in aria
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1923
saltare in aria! Tornerei a Roma, se non altro
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1923
Mi sentirei disposto anche a commettere un omicidio! Poi
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1923
vuole nessuna pietà. Altrimenti, a essere italiani, c’è
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1923
Papi accettò subito; mettendosi a raccontare che in quel
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1923
disinvolta. Non andava mai a letto prima delle due
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1923
e con qualche letterato. A quell’ora il suo
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1923
s’annebbiavano; e cominciava a parlare di tutti i
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1923
cadaveri gli restassero, simili a cose nere, dinanzi agli
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1923
più vivo; soffriva fino a sentirsi impazzire, comprendendo che
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1923
allora, non riesciva mai a prendere questa decisione. Anzi
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1923
un altro modo. Ma a casa, almeno qualche tempo
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1923
E poteva rimproverare niente a Dario? Avrebbe spezzato anche
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1923
aveva, dunque, da portare a casa nessuna gioia vera
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1923
avrebbe confidato nè meno a lui; che, forse, le
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1923
Ma, mentre si abbandonava a queste idee, il suo
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piangeva volentieri; perchè, almeno, a piangere si sentiva più
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1923
arriva all’improvviso, dinanzi a Castel Giubileo, con una
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tagliava, sparavano. ¶ Dario disse: ¶ — A trent’anni, mi sento
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1923
forza li costringeva ambedue a chiudersi, come folli, in
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1923
non tornare mai più a Roma. ¶ CAPITOLO X. ¶ Per
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1923
la necessità di andare a Roma non più d
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1923
senza che nessuno pensasse a informarsi della sua vita
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1923
rimorso che la tentava a scendere di treno alla
200
1923
le pareva di tornare a lui per un’altra
201
1923
non fece in tempo a decidersi; benchè avesse già
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1923
la rassegnazione. Si provò a convincersi che, oramai, non
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1923
vestito. Avrebbe anche fatto a meno di parlare con
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1923
intanto, non pensava più a scendere; e, ad allontanarsi
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1923
anche di essere sempre a Roma; e aveva negli
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1923
stare chiusa per pensare a modo suo; finchè, a
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1923
a modo suo; finchè, a poco a poco, riconobbe
208
1923
suo; finchè, a poco a poco, riconobbe di essere
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1923
muro, gliela fece tornare a dietro; qualche rama sporse
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1923
non aveva mai pensato a lei con tanta dolcezza
211
1923
che non era più a Roma; e s’avviò
212
1923
che avesse pensato sempre a lei, e le fosse
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1923
si sarebbe più accostato a nessuno; qualunque ragione fosse
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1923
prima di spegnersi, venivano a palpitare fin nel mezzo
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1923
pendoloni. Dove era Albertina a quell’ora? Il cuore
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1923
se fosse stato incapace a muoversi da lì. ¶ Ebbe
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1923
un poco di vento a spaccarla per sempre. ¶ Perchè
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1923
dettele con ira e a tutte le volte che
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1923
ed avrebbe voluto nascondersi a sè stesso per non
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1923
Perchè egli era fatto a quel modo? Pure si
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1923
Si sentiva pronto anche a qualunque violenza, pur di
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1923
violenza, pur di impedire a lei di non amarlo
223
1923
somigliava quello della morte. A scrivere ad Albertina aspettava
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1923
voleva mandarle le lettere a casa. Sperava che a
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1923
a casa. Sperava che a scriverle si sarebbe chiarito
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1923
sentiva già commosso soltanto a pensarci; e non gli
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1923
era innamorato? Erano andati a Villa Borghese insieme; come
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1923
e, giù, in basso, a Porta del Popolo, restava
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1923
grande scampanio; mentre attorno a loro qualche usignolo faceva
230
1923
mano, che era vicino a lui, dalla sua parte
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1923
lui. ¶ Allora, si riaccostò a lei; e osò darle
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1923
era ancora rimessa, seguitando a tirarsi i capelli dalle
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1923
tanto buono con lei! A momenti, anzi, lo assaliva
234
1923
con lui, magari prendendola a tu per tu; come
235
1923
come s’era imposto a qualche persona. ¶ Egli, dunque
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1923
che fosse rimasto attaccato a lui da qualche matassa
237
1923
Sempre più scontento, tornò a dietro; e gli pareva
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1923
dovesse rifarsi da capo a vivere secondo il suo
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1923
bisogno di restare fedele a una donna; che forse
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1923
parlerei lo stesso anche a costo di leticare. Tu
241
1923
vero. Perciò ho pensato a te. Ci sono donne
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1923
sè. Dario fu costretto a dirgli: ¶ — Tu mi sei
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1923
che io sia disposto a quel che pensi tu
244
1923
si sentiva disposto anche a picchiare; tanto più che
245
1923
facendosi pallido e parlando a stento. ¶ Si pentì d
246
1923
con qualcuno! ¶ E andò a casa con l’animo
247
1923
dolcezza non doveva parlarne a nessun costo. Egli doveva
248
1923
E pure gli tornava a mente anche con quanta
249
1923
Papi, invece, sentì piacere a dirgli quella mezza verità
250
1923
motivo! ¶ E lo lasciò a se stesso, con quel
251
1923
Sapeva tenerlo lo stesso a distanza. ¶ Ma Dario si
252
1923
San Giovanni si distruggevano, a poco a poco; consumate
253
1923
si distruggevano, a poco a poco; consumate dall’aria
254
1923
poteva morire da lì a tre giorni o il
255
1923
gli parve una grazia a poterci tornare. Non volle
256
1923
palpitava, che di lì a mezz’ora ci sarebbe
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1923
la sapeva ancora conoscere a fondo. ¶ Quando scorse i
258
1923
provate prima di andare a Roma, erano vere; e
259
1923
stessa? ¶ Non voleva pensare a Dario; e guardava la
260
1923
per volta, lentamente; rifacendosi a dietro; perchè non le
261
1923
possibile ch’egli pensasse a lei senza poterla più
262
1923
sogni strani che restano a mente per anni e
263
1923
pazienza; ma va incontro a ciò che ricorda; anche
264
1923
bisognava che non parlasse a nessuno; e in istrada
265
1923
si arrestarono di botto; a poca distanza da lui
266
1923
lui. Allora, quelle più a dietro passarono avanti; fermandosi
267
1923
che invece avevano ricominciato a camminare; finchè tutto il
268
1923
Come, qualche volta, prendendo a caso un viottolo sconosciuto
269
1923
ed egli poteva tornare a casa. ¶ Ad un tratto
270
1923
di fucile sparato vicino a lui; e una brancata
271
1923
brancata di uccelli, alzandosi a volo, si sparpagliò proprio
272
1923
se fosse stato ferito a morte in quel momento
273
1923
si rizzavano, sporgendo fuori, a mazzetti, le bacche rosse
274
1923
ci faceva lì fermo a guardare? Sentì una specie
275
1923
stelle già scintillavano. Allora, a quel chiarore, lustrarono le
276
1923
e non trovò strano a credere che anche da
277
1923
si sgomentò. ¶ CAPITOLO XV. ¶ A novembre, Albertina era già
278
1923
volta la famiglia. Ma, a Roma, trovò subito una
279
1923
essere lei la prima a mostrargli che si amavano
280
1923
mai scritto, si mise a piangere. L’avrebbe rimproverata
281
1923
pensasse lo stesso sempre a lei e la rimpiangesse
282
1923
tesi in aria. Camminava a testa bassa; e, per
283
1923
L’amica la tenne a pranzo; e la convinse
284
1923
pasticcerie, per andare invece a prendere il tè; e
285
1923
prendere il tè; e a convincerla meglio, l’assicurò
286
1923
poteva convincersi che accanto a lui non ci fosse
287
1923
quasi contrariato di pensare a lei. ¶ Non poteva fare
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lei. ¶ Non poteva fare a meno di voltarsi a
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a meno di voltarsi a quella poltrona; e, qualche
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Guardandolo uscire, si mise a piangere; e si fece
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da pranzo, stava accanto a lei, con i vassoi
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le parve di cominciare a ricordarsi che era stata
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avrebbe chiesto subito perdono a Dario; magari in ginocchio
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ginocchio! Ma dovette mettersi a letto; perchè sentiva un
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aspettando battere le ore a un orologio nel corridoio
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corridoio, tendeva gli orecchi a tutti i rumori; e
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che facesse più presto a tornare il giorno. Si
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attenzione involontaria, gli tornarono a mente con una precisione
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San Crisogono. Si avvicinò a un’altare, perchè vi
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inginocchiata; ma non pensò a pregare come quella volta
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arco scendeva fin quasi a metà dell’altare; dove
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piacere. Si sentì attratto a camminare accanto al funerale
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grigia. ¶ Egli stava attento a tutto; come avesse sotto
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possibile conoscere chiunque soltanto a guardarlo. ¶ Ma, allora, all
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e, irritato, si metteva a guardarlo, con il desiderio
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il desiderio di farlo a pezzi. ¶ S’era convinto
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fosse una città uguale a qualunque altra, e cominciava
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qualunque altra, e cominciava a desiderare di andarsene lontano
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lontano; magari di tornare a Pistoia, dove certamente gli
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via senza farlo sapere a nessuno; ma contava di
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era stato troppo credulo a qualunque tentazione, scambiandola per
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non aveva saputo fare a meno di non subire
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aveva cercato di cambiare a suo vantaggio, pigliava un
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Gli spunti musicali, che a Pistoia lo avrebbero inorgoglito
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inorgoglito, dovevano fare posto a nuovi sentimenti di bontà
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tazza di cicoria; credendo, a forza di minute postille
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dare spiegazioni altro che a se stessi; quelli che
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stessi; quelli che riescono a lavorare sono subito distinguibili
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credendo di potersi sostituire a tutto. Quanti lasciava a
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a tutto. Quanti lasciava a Roma in simili presunzioni
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Roma in simili presunzioni! A casa della zia lo
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che le tempie cominciavano a imbiancarsi; e ne fu
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sentendo aprire la porta, a volgersi; e Albertina era
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Albertina era già dinanzi a lui. Più che vederla