Giovanni Verga, Nedda, 1874

un amico troppo necessario, a volte uggioso e dispotico

uggioso e dispotico, che a poco a poco avrebbe

dispotico, che a poco a poco avrebbe voluto prendervi

lontano, e per gettarvi a vostra insaputa come dei

il pecorajo si mise a suonare certa arietta montanina

le ragazze si misero a ballare sull'ammattonato sconnesso

quasi impassibili, e tornò a chinarli, senza aprir bocca

Di Viagrande, ma sto a Ravanusa. ¶ Una delle spiritose

figlio di Massaro Jacopo a Pasqua, e aveva una

dietro un'occhiata simile a quella che il cane

zio Giovanni sarebbe venuto a chiamarmi! esclamò come rispondendo

chiamarmi! esclamò come rispondendo a se stessa. ¶ - Chi è

Ah! si fa presto a dire: aggiunse Nedda scrollando

e quasi selvaggia, ma a veder tramontare il sole

avrebbe invidiati una regina a quella povera figliuola raggomitolata

di tutti i giorni, a raspar fra il gelo

roccie infuocate dal sole, a lacerarsi sulle spine, o

che avanza? le disse a mo' di compenso la

volentieri della mia, disse a Nedda una delle sue

ma se domani continuasse a piovere... davvero!... oltre a

a piovere... davvero!... oltre a perdere la mia giornata

che ci avevo, insieme a quei pochi quattrini li

riprese la varannisa ruvidamente a mo' di ringraziamento. ¶ - Tu

tu! disse la castalda a colei che avea imprecato

perché ti s'abbiano a pagare? rispose trionfalmente la

ragazza che, essendo prossima a divenir madre, non potesse

il castaldo era venuto a spalancare l'uscio, per

alquanto prima di andare a cadere sulla terra fangosa

un'altra giornata andata a male! mormorò una delle

nostro pane che mangiamo a tradimento? ¶ - E il danno

delle ulive che andranno a male, e di quelle

Ma provati ad andare a raccogliere una sola di

sapeva che rispondere. ¶ - Quanto a me preferirei che continuasse

me preferirei che continuasse a piovere tutto il giorno

tre o quattro soldi. ¶ - A te non ti fanno

suo conto Nedda venne a sapere che, detratte le

intiera la sua settimana a quella povera ragazza; disse

vicinato farebbero la guerra a voi e a me

guerra a voi e a me se facessimo delle

addio alle compagne. ¶ - Vai a Ravanusa a quest'ora

compagne. ¶ - Vai a Ravanusa a quest'ora! dissero alcune

che non son costretta a star più qui a

a star più qui a lavorare mi sembra che

la via dei campi a capo chino. ¶ Il sole

si fecero profonde cominciò a cantare come un uccelletto

le spruzzava bruscamente addosso a guisa di gragnuola la

due o tre volte a guardare il lumicino che

e allora si metteva a correre, e cantava ad

del mondo, si tornava a stormi dalla Piana, dietro

la siepe, e cominciava a perder coraggio e a

a perder coraggio e a non sapere dove si

dove si trovasse. Tutt'a un tratto udì l

via del villaggio cantando a sguarciagola la sua bella

tutti inferraiuolati che giocavano a carte. Alquanto più in

viale che fa capo a Ravanusa incontrò un pajo

di buoi che venivano a passo lento ruminando tranquillamente

di peggio, e ricominciò a correre. ¶ - Addio! Nedda! le

dottore non era abituato a far complimenti coi suoi

Lo zio Giovanni vide a tarda ora della sera

Punta. ¶ - Ohé! dove vai a quest'ora? ¶ - Vado per

santo! già loro fanno a metà collo speziale, per

la povera gente! Fai a mio modo, Nedda, risparmia

quei quattrini e vatti a star colla tua vecchia

Chissà che non avesse a giovare! rispose tristamente la

Giovanni, e si diede a camminare colle gambe dei

La vecchia la guardò a lungo coll'occhio semispento

le rimanevano perché facessero a modo, e non scuotessero

di medicina, e andò a sedersi sulla soglia dell

del novembre, si mise a cantare fra le frasche

e le gazze venivano a beccarle, ella le avea

ella le avea scacciate a sassate, perché la moribonda

medicine alla Punta, ed a misura che i rumori

via, e le tenebre a calare nell'orto, pensò

vecchio si assise accanto a lei, sulla soglia, e

che posso andar lontano a cercar lavoro, partirò per

Io non son venuto a domandarteli, i tuoi denari

e ho subito pensato a te; tu hai già

della scorciatoia che conduce a S. Anna. ¶ - Posso anche

di lei perché andò a lavorare subito il giorno

suo grosso peccato, andò a lavorare due giorni nel

un pensiero amaro venisse a turbare la serenità della

e alle volte diceva a se stessa, a mo

diceva a se stessa, a mo' di rimprovero che

nota voce che cantava a squarciagola, e con la

voli ca la vaju' a viju. - A la mi

la vaju' a viju. - A la mi' amanti di

sulla gronda, e minacciava a suo modo Janu, che

campana della chiesuola chiamava a messa. ¶ - Come fa piacere

messa. ¶ - Come fa piacere a sentire la nostra campana

un uomo. ¶ - Addio, vado a messa! disse bruscamente la

quand'ella passò dinanzi a Janu, che stava presso

zufolando, e la guardava a camminare svelta e senza

non l'era più a carico, era riuscita a

a carico, era riuscita a farsi un po' di

distaccava dalla sua. Tutt'a un tratto, quando fu

alcun motivo, si diede a correre come una cerbiatta

pieghe e si mise a canticchiare una canzonetta che

E adesso dove andrai a lavorare? gli domandò dopo

Dove andrai tu domani! ¶ - A Bongiardo. ¶ - Del lavoro ne

star fuori la notte a cantare dietro gli usci

Nedda: Verrò anch'io a Bongiardo, se mi vogliono

domandò. - Vengo anch'io a Bongiardo a cercar del

anch'io a Bongiardo a cercar del lavoro. ¶ I

alle voci mattiniere, cominciarono a pigolare dentro il nido

il venticello era frizzante. ¶ A Bongiardo c'era proprio

di chiuse da mettere a vigneti. Le chiuse rendevano

lupini ed ulivi, messe a vigneto avrebbero dato, fra

Nedda non era abituata a guadagnar 20 soldi tutti i

sempre caldo e dava a Nedda la sua casacca

castagneto chiacchierando, ridendo, cantando a riprese, e facendo risuonare

di Mascali che regalava a Nedda senza risparmio, e

omero e si mise a ridere. ¶ Da lontano si

fiori, colla chiesuola parata a festa, gli usci delle

parola, e quando andava a messa non trovava posto

la vedevano piangere pensavano a chissà che peccatacci, e

fidanzato che era andato a mietere alla Piana per

quattrini che ci volevano a metter su un po

po' di casa, e a pagare il signor curato

diss'egli. Domani andrò a Mascalucia per la rimondatura

dalla Piana sin qui. A rivederci presto! e non

le sembrasse che stesse a vederlo partire per sempre

su di una scala a piuoli, pallido come un

e s'era concio a quel modo. - Il cuore

volle correre in chiesa a pregare per lui la

uccelletto ferito che va a rannicchiarsi nel suo nido

Povera bambina! che incominci a soffrire almeno il più