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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Bono Giamboni, Della miseria dell'uomo, 1292?

concordanze di «a»

nautoretestoannoconcordanza
1
1292
gravati. E dà inviamento ¶ a coloro, che sono rei
2
1292
stato e pessima condizione, a die sono dati in
3
1292
dà conforto e vigore a coloro, che sono buoni
4
1292
perchè ogni ventura è a lui beata, secondamente ch
5
1292
Savi, che hanno coloro, a cui la ventura va
6
1292
il pensiero loro solamente a quella traversia, e del
7
1292
dice: Non si conviene a neuno savio uomo di
8
1292
Dio, e di pazienza a tutte le genti diede
9
1292
e di beatitudine, che a me per consolarmi se
10
1292
giacea doloroso, e cominciai a cercare la Scrittura, e
11
1292
cercare la Scrittura, e a vedere i detti de
12
1292
mosse il cuore mio a pietade, e cominciai, dirottamente
13
1292
pietade, e cominciai, dirottamente a piagnere, pensando tanta miseria
14
1292
uomo è più piacevole a Dio, che niuna altra
15
1292
stato, e misera condizione, a che sono dati in
16
1292
così è impossibile cosa a essere uomo chiaro e
17
1292
e che di ricchezze a ricchezze passi, e in
18
1292
chi al mondo piace, a Dio piacere non puote
19
1292
mondo. Appare dunque che a umiliarsi e avvilarsi l
20
1292
e che si converrebbe a così utile Trattato, impertanto
21
1292
ritrovato, per dare inviamento a coloro, che sono più
22
1292
ordine, che dèe tenere. ¶ A mostrare la misera condizione
23
1292
il primaio trattato, cioè a dimostrare la miseria della
24
1292
la viltà della cosa, a che è assimigliato per
25
1292
fa nel mondo. ¶ Infino a tanto che la creatura
26
1292
assimigliata per li Savi a colui che è in
27
1292
la viltà della cosa, a che è assimigliata per
28
1292
E perchè ci viene a sofferire dolore, fatica, paura
29
1292
mostrare come ci viene a ricevere dolori e pene
30
1292
e dice il maschio A, e la femmina E
31
1292
dicono e possono dire A, ovvero E, cioè guai
32
1292
ovvero E, cioè guai a me, perchè sono io
33
1292
se medesimo e cominciò a lagrimare, avvegna che la
34
1292
miserie della vita. E a dire tutte le tribulazioni
35
1292
non ne potrei venire a capo; onde dice uno
36
1292
e non lo avere a dispetto; ma pensa, come
37
1292
beni che ne incontra a colui, che i rimedj
38
1292
Savio: Dallo incominciamento contrasta a’ mali, perchè la medicina
39
1292
che se ne fa a Dio simigliarne; onde dice
40
1292
sì dice: Dato è a me lo stimolo della
41
1292
mi offenda, però adorai a Dio tre volte, che
42
1292
rispose, e disse: Basti a te, Paulo, la grazia
43
1292
sarà aperta e data a noi. Che agguaglio puote
44
1292
essere dalla cosa finita a quella, che non ha
45
1292
gastigamenti, che Dio fa a coloro, cui egli hae
46
1292
grande, e molto utile a sapere. E dicono i
47
1292
l’uccello è nato a volare, e il pesce
48
1292
volare, e il pesce a nuotare, così è l
49
1292
uno Savio: Dà Iddio a noi tutte le cose
50
1292
cose, che si convegnono a quella materia. Appresso di
51
1292
come da sezzo tornano a vanità ed a nulla
52
1292
tornano a vanità ed a nulla. ¶ L’uomo che
53
1292
fatiche, e come tornano a nulla. Dice uno Savio
54
1292
e quando è venuto a lui, nol può comprendere
55
1292
dalla gloria. Ed è a dire, che colui, che
56
1292
colui, che si mette a cercare d’Iddio, si
57
1292
lo intendimento dell’uomo a cercare alte cose, le
58
1292
quali non può trarre a capo. E però disse
59
1292
colui, che intende meno, a lui pare più di
60
1292
pogniamo che potessi venire a capo del tuo intendimento
61
1292
pensiero pessimo diede Iddio a’ figliuoli degli uomini), e
62
1292
Diedi il cuore mio a sapere la sapienza e
63
1292
grande e molto utile a sapere. E tu, lettore
64
1292
le ricchezze tu abbia a tenere, e quello che
65
1292
ammoniscono i Savi. Ed a trattare delle ricchezze sì
66
1292
certi capitoli, laove risponderemo a certe cose sopra le
67
1292
quali sono molto utili a sapere. Appresso ti mostrerrò
68
1292
e’ paduli, e mettonsi a’ venti ed alle piogge
69
1292
ed alle piogge e a’ tuoni. Tra loro si
70
1292
e danno le genti a tutti i pericoli della
71
1292
e vane, e ritornano a nulla. ¶ - Le fatiche, che
72
1292
sole, le ricchezze accattate a male ed a tribulazione
73
1292
accattate a male ed a tribulazione del signore suo
74
1292
alluogano male, e ritornano a vanitade ed a nulla
75
1292
ritornano a vanitade ed a nulla, disse Salamone: Magnificai
76
1292
e quando mi rivolsi a guardare tutte le cose
77
1292
mal modo, o soprastando a’ pensieri; e questo cotale
78
1292
non gli è imputato a peccato. ¶ CAPITOLO VI. ¶ Del
79
1292
hae la mano rattrappata a dare, ed aperta e
80
1292
ed aperta e pronta a pigliare; e se dae
81
1292
avaro sì la mano a sè e ad altrui
82
1292
è agguagliato l’avaro a colui, che coltiva le
83
1292
è l’avaro reo a Dio, che non gli
84
1292
più le ricchezze, e a Dio le prepone. Ed
85
1292
il debito suo, e a Dio presta a usura
86
1292
e a Dio presta a usura, a rendere cento
87
1292
Dio presta a usura, a rendere cento per uno
88
1292
uno. Ed è reo a sè medesimo, e difrodasi
89
1292
rea ad altrui ed a sè, e la sua
90
1292
sua morte è buona a sè e ad altrui
91
1292
che non è buono a sè, non sarà buono
92
1292
acciò che non venga a bene quello, che non
93
1292
l’uomo fue preposto a tutte le cose, e
94
1292
cose, e furgli date a calcare sotto i piedi
95
1292
contento alla natura, ed a quello che richiede la
96
1292
Onde se la natura, a quel che fa bisogno
97
1292
la natura s’appaga a difendere la vita, con
98
1292
il Vangelio, che fa a colui, che fonda e
99
1292
perchè Dio non ha a fare niente col Diavolo
100
1292
la luce non ha a far niente con le
101
1292
Vangelio, che dice: Tesaurizzate a voi il tesauro in
102
1292
cosa è al ricco a potere entrare nella gloria
103
1292
d’avere, si sta a rischio di perderlo, perchè
104
1292
si perdono. E stanne a rischio della persona d
105
1292
sole, le ricchezze accattate a male, ed a tribulazione
106
1292
accattate a male, ed a tribulazione del signore suo
107
1292
avere canterà sicuro, dinanzi a’ rubatori delle strade. E
108
1292
delle strade. E stanne a rischio di perdere l
109
1292
onde dice Cato: Chi, a cagione di vino, pecca
110
1292
che dà Isaia Profeta a coloro, che sono ricchi
111
1292
che dà Santo Paolo a’ ricchi, e dice: Possedete
112
1292
Vangelio, che è malagevole a coloro, che sono ricchi
113
1292
che malagevole cosa è a stare l’uomo nel
114
1292
buona terra; ed è a dire, che le ricchezze
115
1292
disse Salomone: Meglio è a morire, che esser povero
116
1292
bene agiati, ed hanno a’ loro bisogni molti parenti
117
1292
debbono essere nel povero, a volere che sia buona
118
1292
buona la sua povertade. ¶ A rispondere alle cose, che
119
1292
sopra la povertade, e a certi altri che pongono
120
1292
ricca, perchè ne mena a buono fine con minore
121
1292
e danno per consiglio a colui che è mendico
122
1292
che più avaccio intenda a guadagnare che a imparare
123
1292
intenda a guadagnare che a imparare sapienza, avvegnachè la
124
1292
E ancora fa bisogno a colui, che è povero
125
1292
è nato colui, che a sè medesimo è assai
126
1292
perchè ogni ventura è a lui beata secondamente ch
127
1292
natura richiede all’uomo a poter difendere la vita
128
1292
quali sono molto contro a natura, siccome il povero
129
1292
passata. Anche fa bisogno a bene guadagnare, che non
130
1292
meno; ma quelle che a poco a poco si
131
1292
quelle che a poco a poco si ragunano, si
132
1292
patrimonio, facendone bene e a sè, e ad altrui
133
1292
bene delle ricchezze sue a sè imprimamente, perchè ogni
134
1292
gli amici. I quali a ritenere è molto buona
135
1292
l’amore di Dio, a’ poveri bisognosi; perchè colui
136
1292
bisognosi; perchè colui che a’ poveri bisognosi, per lo
137
1292
e donare con altrui a sollazzo, facendone di be
138
1292
fanno le genti insieme a sollazzo è uno congiugnimento
139
1292
e dice: Quando vieni a mangiare con altrui, guarda
140
1292
cose, che sono dispiacevoli a Dio; e però dice
141
1292
si fa lutto, che a quella, dove si fa
142
1292
e donare, facendone bene a sè e ad altrui
143
1292
medicina di danni: e a colui, che sa risparmiare
144
1292
hai, non ti basta a poter compiere i tuoi
145
1292
allo stato tuo, e a quello che tu hai
146
1292
il suo, mette mano a torre l’altrui: e
147
1292
più danno da colui, a cui egli le dona
148
1292
aprire, che sia manifesta a uomo. Per li quali
149
1292
chiude sì la mano a sè e ad altrui
150
1292
dove. La quale virtude a volere usare richiede molto
151
1292
va più innanzi, o a drieto, non si fanno
152
1292
è tratto dalle ricchezze a disiderare e agognare; onde
153
1292
ricchezze traggono l’uomo a cupiditàde, e tanto fanno
154
1292
ricco, perchè non ha a fare altro, che a
155
1292
a fare altro, che a spregiare le ricchezze, e
156
1292
uomo ha di sopra a quello, che gli bisogna
157
1292
grande e molto faticoso a portare; e convertesi in
158
1292
più innanzi, o più a dietro, non è poscia
159
1292
che disse Santo Paolo a’ ricchi, e disse: Possedete
160
1292
pensieri, e’ piedi tostani a correre nel male, e
161
1292
e le mani pronte a spandere sangue, e chi
162
1292
se non gli torna a prode, o a danno
163
1292
torna a prode, o a danno; onde dice Cato
164
1292
sua si possa trattare a due intendimenti, come si
165
1292
sia pronta e tostana a rispondere e parlare; onde
166
1292
udire, e sie tardo a rispondere e a parlare
167
1292
tardo a rispondere e a parlare. E un altro
168
1292
accendere il cuore tuo a tutte le parole, che
169
1292
Essere cortese è richiesto a ogni uomo, ma spezialmente
170
1292
ogni uomo, ma spezialmente a colui, che è ricco
171
1292
de’ cieli serbò Iddio a sè, e la terra
172
1292
e la terra diede a’ figliuoli degli uomini. Ma
173
1292
amici, ma spesse volte a coloro che sono strani
174
1292
ricca, perchè ne mena a buono fine per più
175
1292
tentato, ed è acconcio a poterle compiere. Ed acciò
176
1292
lascia acconciare il nimico a poter tentare l’uomo
177
1292
poter tentare l’uomo a peccare, e meno lascia
178
1292
povera è appellata perfetta a colui che in pace
179
1292
sapere che gli è a grande fatica, perchè l
180
1292
le ricchezze, e stieti a mente di rallegrarti del
181
1292
consumano coloro, che attendono a bere. E menoma il
182
1292
liti e tencioni. E a’ detti molti mali s
183
1292
dice uno Profeta: Guai a voi che la mattina
184
1292
la mattina vi levate a seguitare il vizio della
185
1292
bene, e soprastatevi infino a vespero, ed avete le
186
1292
i gloriosi del mondo a lui. ¶ CAPITOLO XX. ¶ Delle
187
1292
male che ne segue. ¶ A trattare del secondo vizio
188
1292
laonde egli creda piacere a quella cui egli ama
189
1292
il corpo, la sottopone a lui, perchè le toglie
190
1292
dice: Non andare dietro a’ disiderj della lussuria, acciò
191
1292
pensa come possa servire a Dio, e puonne, se
192
1292
seguita all’uomo. ¶ Rimane a dire delle fatiche delle
193
1292
fue ad Aron. Ed a coloro è l’amininistragione
194
1292
i suggetti, che vivano a ragione ed in pace
195
1292
è umile, l’hanno a dispetto; e però in
196
1292
rangole vengono meno; guai a me, in quante sollicitudini
197
1292
non durano le signorie a lui, perchè non stanno
198
1292
le grandi cose, perchè a loro è negato di
199
1292
loro comportare. Ed è a dire se il superbio
200
1292
però dice la Scrittura: A coloro che sono superbi
201
1292
superbi, contrasta Iddio; ed a coloro, che sono umili
202
1292
di Dio siamo giunti a porto. E se bene
203
1292
considerare, e porre mente a quello che è detto
204
1292
al da sezzo tornano a vanitade ed a nulla
205
1292
tornano a vanitade ed a nulla; e però l
206
1292
quelli morti, che muoiono a Dio, perchè oggi mai
207
1292
in questo mondo. E a trattare delle paure sì
208
1292
lo spirito: ed è a dire, che la carne
209
1292
spirito sempre l’arreca a coscienza, e falle riconoscere
210
1292
la notte ed andrommi a letto, forse che mi
211
1292
peccatori; ma i peccatori a pentersi e tornare a
212
1292
a pentersi e tornare a fare bene, sì che
213
1292
se ne vede disposto a molti pericoli in questo
214
1292
perchè e’ sono disposti a’ pericoli, e non possono
215
1292
ci vanno le cose a ragione, ma spesse volte
216
1292
de’ giusti. Ed è a dire, con ciò sia
217
1292
appressa alla morte. E a tenere l’uomo bene
218
1292
tenere l’uomo bene a mente come de’ morire
219
1292
durò da Adam infino a Noè, vivettero gli uomini
220
1292
nel Vecchio Testamento, che a’ novecento anni ebbero figliuoli
221
1292
Noè, e durò infino a Cristo, essendo cresciute le
222
1292
e vegnendo il mondo a dichino, disse Dio a
223
1292
a dichino, disse Dio a Noè: Non lascerò stare
224
1292
innanzi è la vita a colui e fatica e
225
1292
sono quelli che vengono a sessanta. E se alcuno
226
1292
E se alcuno viene a settanta, bene gli avviene
227
1292
terra de’ Giudei; guai a me che il pellegrinaggio
228
1292
indugia troppo. E mandalo a regnare nel paese suo
229
1292
beato, ed ègli dato a godimento il sovrano bene
230
1292
quelli morti, che muoiono a Dio, perchè oggi mai
231
1292
in questo mondo, infino a quella ora, che è
232
1292
naturale. Le quali miserie a sapere, e considerarle, danno
233
1292
Papa: Onde viene superbia a te, uomo, che il
234
1292
in conoscere certi beneficj a noi dati da lui
235
1292
propietadi, perchè tanto è a dire persona per lettera
236
1292
In conoscere certi beneficj a noi dati da Dio
237
1292
lo Battesimo si rimette, a colui che si battezza
238
1292
fue dato nello battesimo a colui che si cresima
239
1292
quelle che s’appartengono a conoscere Iddio, come quelle
240
1292
quelle che s’appartengono a’ sacramenti, e a’ loro
241
1292
appartengono a’ sacramenti, e a’ loro beneficj, ci conviene
242
1292
che noi dobbiamo dare a Cristo, cioè osservare le
243
1292
sanza l’opera, cioè a colui non vale la
244
1292
caritade, perchè tanto è a dire caritade, quanto amare
245
1292
darò tutto il mio a’ poveri, e il corpo
246
1292
non dubitante. Ed è a dire di puro cuore
247
1292
lui, e abbiendo rispetto a lui; e che nessuna
248
1292
Dio, e quanto più a lui ne crede piacere
249
1292
da lui, abbiendo rispetto a lui; e perciò ama
250
1292
dichinando per grado infino a quella cosa, che per
251
1292
da lui amate, e a lui più se ne
252
1292
l’uomo di rendere a Dio in osservare le
253
1292
l’uomo di rendere a Dio in osservare quello
254
1292
cose che hai impromesse a Dio, non t’indugiare
255
1292
l’uomo di rendere a Dio nelle tribolazioni di
256
1292
rendane lode e grazie a Dio; onde dice Santo
257
1292
una Pistola, che mandò a coloro, ch’erano già
258
1292
Lode e grazie rendiamo a Dio della pazienza, che
259
1292
rendere lode e grazie a Dio, perchè allotta è
260
1292
Figliuolo mio, non avere a dispetto i gastigamenti di
261
1292
sè medesimo. Ed ha a guardarsi di non fargli
262
1292
vogli che sia fatto a te, guarda che tu
263
1292
ogni persona, ma spezialemente a colui, che teco in
264
1292
Com’egli ha fatto a me, così farò io
265
1292
me, così farò io a lui, e renderò a
266
1292
a lui, e renderò a ciascheduno secondo l’opera
267
1292
il debito suo, e a Dio presta ad usura
268
1292
Dio presta ad usura a rendere cento per uno
269
1292
pane tuo, e danne a’ poveri; alberga gli viandanti
270
1292
carne tua non avere a dispetto. Gastigare de’ l
271
1292
gastigalo prima da te a lui. E se e
272
1292
furono date da Dio a Moyses, acciò che egli
273
1292
cosa vana; ed è a dire, non fermerai il
274
1292
il nome di Dio a dispetto, e quasi per
275
1292
il Sabato in Domenica a celebrare in onore di
276
1292
tutte s’appartengono solamente a adattare l’uomo all
277
1292
minori, ¶ che s’appartengono a adattare l’uomo all
278
1292
le quali s’appartengono a adattare l’uomo all
279
1292
seconda, che s’appartengono a adattare l’uomo all
280
1292
poscia che non vegna a compimento del fatto, che
281
1292
opera, o soprastà follemente a’ pensieri. Ma per volere
282
1292
dell’uomo, e però a peccato non gli è
283
1292
e falsa testimonianza contra a lui non porta. E
284
1292
che siano dieci, quanto a diverse cose, che fa
285
1292
che aoperi l’uomo, a considerare il fine loro
286
1292
uomo, che quello amore, a farlo partefice con gli
287
1292
tu hai, e dallo a’ poveri, e seguita me
288
1292
facendo. Le quali cose a cui paressono dure, ed
289
1292
Appresso ti risponderò sopra a certe cose, le quali
290
1292
le quali sono utili a sapere. Appresso ti dirò
291
1292
si è di sotto a tutti i cieli, ed
292
1292
tutti i cieli, ed a tutti e quattro gli
293
1292
altri membri, come intervenne a quello ricco, che era
294
1292
nel Ninferno, che chiese a Lazzaro una gocciola d
295
1292
non le si mette a dire. Ma, favellando di
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Ed il Profeta disse: A similitudine di pecore saranno
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le pascerà; ed è a dire, che secondo che
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morte, come saresti dolce a coloro, a cui fosti
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saresti dolce a coloro, a cui fosti così amara
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paura verranno i peccatori a ricordarsi delle loro peccata
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prode, o che utilitade a noi n’ è seguitata
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mai sempre tutto perduto a loro colpa, perchè fue
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potrete poscia lavorare. Ed a similitudine delle doglie, che
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hanno perduto il bene a loro colpa, sì si
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le benedizioni del padre a sua colpa, e non
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le avea già date a Jacob suo fratello. Il
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Luca nel Vangelio: Guai a voi che ridete ora
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vedranno avere in paradiso a coloro, cui eglino hanno
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eglino hanno già avuto a dispetto, e quasi come
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coloro, cui noi avevamo a dispetto, e quasi per
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bene, che vedranno avere a’ giusti in paradiso. Ma
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peccatori. ¶ CAPITOLO XI. ¶ Rìsponsione a certi detti, per li
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sia ricevuto, se vuole a lui ritornare; onde dice
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peccatore quando si converte a penitenza, che non hae
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e’ gli ha creati a cotanta pena, e non
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Agnoli suoi. E se a’ detti Savi tu non
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non volessi credere, e a molti altri detti della
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recando tutte queste cose a memoria al peccatore, sì
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altro, quando si mette a fare vendetta, che si
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per l’altra. E a conoscere cotanto bene darà
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esser bene guiderdonati. Ed a trattare di questa materia
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è dalla terra insino a quello cielo fosse una
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tre cieli di sotto a quello cielo stellato, ed
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Savi per uno punto a rispetto de’ cieli, che
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che caddero di Paradiso, a riempiere le sediora loro
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che vanno in Paradiso. ¶ A dire, della gloria e
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sedia come si conviene a lei, e secondo il
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e le sarà dato a godimento il sovrano bene
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nel loro naturale luogo a riposarsi, cioè nell’aria
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di Dio. Ed infino a tanto che fuori del
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Cristo nel Vangelio: Venite a me voi che lavorate
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quei morti, che muoiono a Dio, perchè oggi mai
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l'anima è acconcia a pigliare tutto ciò che
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che è più piacevole a vedere, che neuna altra
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andando d’intorno servirà a tutte. Qual bene dunque
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è apparecchiato da Iddio a coloro che lo amano
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dì vegna. ¶ CAPITOLO I. ¶ A dire del die del
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Dio e Signore onnipotente, a cui dee essere da
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del cielo si verranno a disfare tutto il mondo
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fermamento, correnti per infino a levante. Il settimo die
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ritto, ma tutti caderanno a terra. Il nono die
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mondo, da levante insino a ponente, s'apriranno perchè
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Figliuolo Jesù Cristo ed a coloro cui egli aprirà
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chiuderà più mai; ed a cui egli la chiuderà
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sederete voi nelle vostre a giudicare i dodici tribi
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alla sedia di Cristo a rendere ragione di tutte
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E grande pietà faranno a quella stagione i giusti
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si dice: Tu renderai a ciascuno secondo l'opera
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Sicchè pervenute le anime a rendere ragione, si esaminerà
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il Saltèrio: Beati coloro, a cui sono dimesse le
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stando congiunta col corpo a vera aoperato nel mondo
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quando voi il faceste a' poveri bisognosi per mio
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mio amore noi faceste a' poveri bisognosi, però andate