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Giuseppe Parini, Il giorno, 1801

concordanze di «a»

nautoretestoannoconcordanza
1
1801
il viso adorna. ¶ Forse a la bella di sua
2
1801
alto lampeggi; e chino a lei ¶ Magnanimo lo cedi
3
1801
Ecco sorgon dal labbro a i convitati: ¶ Già s
4
1801
de la fida sposa a cui se' caro ¶ Il
5
1801
che Imene ¶ Da capo a piè fatollo. Imene or
6
1801
quante volte ¶ Incauto amante a la sua lunga pena
7
1801
il core. ¶ Ma se a la dama dispensar non
8
1801
La bell'opra intraprendi. A gli occhi altrui ¶ Più
9
1801
enorme gemma, ¶ Dolc'esca a gli usurai che quella
10
1801
usurai che quella osàro ¶ A le promesse di signor
11
1801
Scoprir qual d'essi a la tua bella è
12
1801
E l'un rapisci a lei, l'altro concedi
13
1801
concedi ¶ Come d'uopo a te pare. Oh dio
14
1801
dio, la serba ¶ Serbala a i cari figli. Essi
15
1801
sen materno. ¶ Sgridala, se a te par ch'avida
16
1801
Nè al cucinier perdona, a cui non calse ¶ Tanta
17
1801
non calse ¶ Tanta salute. A te ne' servi altrui
18
1801
D'impor novo cognome a la tua dama; ¶ E
19
1801
gli aurei cocchi ¶ Giunte a quelle di lei le
20
1801
proprie insegne: ¶ Dritto sacro a lui sol, ch'altri
21
1801
Vedi come col guardo a te fa cenno ¶ Pago
22
1801
cenno ¶ Pago ridendo, e a le tue leggi applaude
23
1801
ancora. ¶ Non però sempre a la tua bella intorno
24
1801
e il tuo sermone a i loro ¶ Frammischiar ozioso
25
1801
ogni scossa ¶ De' convitati a le narici manda ¶ Vezzoso
26
1801
nembo d'Arabi profumi. ¶ A lo spirto di lui
27
1801
intagliar gallico ed anglo ¶ A lui primo concede. Oh
28
1801
invidia ¶ I grandi eguali a lui lacera e mangia
29
1801
forse ¶ Tessalico garzon mostrasti a Jolco ¶ L'auree lane
30
1801
eroe che dell'altro a canto siede ¶ A sì
31
1801
altro a canto siede ¶ A sì novo spettacolo si
32
1801
certo ¶ Il nemico è a le porte. Oimè i
33
1801
Ma no; più grave a lui più preziosa ¶ Cura
34
1801
chi sa pulir fermaglio ¶ A patrizio calzar; chi tesser
35
1801
signor che un lustro a pena ¶ Conti di feudo
36
1801
Timpani de le moli a i numi sacre ¶ O
37
1801
i numi sacre ¶ O a gli uomini scettrati; ed
38
1801
gli austeri fregi ¶ Entro a le man di cavalieri
39
1801
e pur ne mostra a pena ¶ Tra le spighe
40
1801
amica ¶ Latte ne preme a larga mano; e tonde
41
1801
la plebe ¶ Non dissimile a lor si nudra e
42
1801
le fatiche sue: ma a le grand'alme ¶ Di
43
1801
Cillenio ¶ Il comodo ministri, a cui le miglia ¶ Pregio
44
1801
e mentre ¶ Cartagin dura a le fatiche e Tiro
45
1801
chi più industre ¶ Converte a suo piacer l'aria
46
1801
Aggiransi vegliando ancor dintorno ¶ A i ceduti tesori; e
47
1801
dio de gli orti, a cui la greca ¶ Làmsaco
48
1801
Rumina lentamente. Altro giammai ¶ A la squallida inedia eroe
49
1801
vegliante ¶ De' femminili voti, a la cui chioma ¶ Col
50
1801
al fine ¶ Gli altri a bear le sue parole
51
1801
l'agrezza, e noverarti a punto ¶ Le visite furtive
52
1801
punto ¶ Le visite furtive a i cocchi a i
53
1801
furtive a i cocchi a i tetti ¶ E all
54
1801
illustri ¶ Di ricchi popolari, a cui sovente ¶ Scender per
55
1801
disdegnosa ¶ Tu la guidi a la mensa; o se
56
1801
tu puoi ¶ Solo piegarla a tollerar de' cibi ¶ La
57
1801
nausea universal! Sorridan pure ¶ A le vostre dolcissime querele
58
1801
e anelando intorno giva ¶ A i nuziali letti, e
59
1801
destò le risa ¶ Presso a gli emuli tuoi, che
60
1801
pur le desiate porte ¶ A i gravi amanti; e
61
1801
In bianche spoglie ¶ Affrettansi a compir la nobil opra
62
1801
maestade in fronte ¶ Presso a le navi ond'Ilio
63
1801
Ilio arse e cadèo ¶ A gli ospiti famosi il
64
1801
tue glorie: e male a quanti ¶ Cercator di conviti
65
1801
oseran motto ¶ Pronunciar contro a te; chè sul cocente
66
1801
almo garzon la mano ¶ A la tua dama; e
67
1801
Brevi al cibo momenti. A voi non vile ¶ Cura
68
1801
vile ¶ Cura fia questa. A quei soltanto è vile
69
1801
tempi ¶ Era lor conceduto. A un rivo stesso ¶ A
70
1801
A un rivo stesso ¶ A un medesimo frutto a
71
1801
A un medesimo frutto a una stess'ombra ¶ Convenivano
72
1801
e l'albergo, e a le lor membra ¶ I
73
1801
vesti. ¶ Sola una cura a tutti era comune ¶ Di
74
1801
cosa ¶ Era il desire a gli uman petti ancora
75
1801
gli uomini sembianza ¶ Spiacque a' celesti: e a variar
76
1801
Spiacque a' celesti: e a variar lor sorte ¶ Il
77
1801
campi Iride o Giuno ¶ A la terra s'appressa
78
1801
E dei clivi odorosi a lui blandisce ¶ Le vaghe
79
1801
tondeggiar de' muscoli gentile. ¶ A lui giran dintorno i
80
1801
cari al cielo ¶ Viventi a cui con miglior man
81
1801
con foga dolcissima correste ¶ A possederli. Allor quel de
82
1801
esempio: tra femminei volti ¶ A distinguer s'apprese: e
83
1801
più riarsi, e posti ¶ A più fervido sol ne
84
1801
Da i mortali distinto, a cui nel seno ¶ Giacquero
85
1801
l'èbeti fibre, inette ¶ A rimbalzar sotto a i
86
1801
inette ¶ A rimbalzar sotto a i soavi colpi ¶ De
87
1801
travaglio e l'inopia a viver nati ¶ Ebber nome
88
1801
de gli ozj tuoi a te da i numi
89
1801
tanto ¶ Dell'industria donato a te ministri ¶ Ora i
90
1801
i piaceri tuoi, nato a recarli ¶ Su la mensa
91
1801
la mensa regal, non a gioirne. ¶ Ecco splende il
92
1801
Spicca, e chino raccogli a lei del lembo ¶ Il
93
1801
fin t'assidi ¶ Prossimo a lei. A cavalier gentile
94
1801
assidi ¶ Prossimo a lei. A cavalier gentile ¶ Il lato
95
1801
non sorge ¶ Strana cagione a meritar ch'ei tolga
96
1801
tra i selvaggi scherzi ¶ A le rozze villane il
97
1801
pria ¶ Gran semideo che a sè solo somiglia. ¶ Fama
98
1801
Volta strisciar sul suolo a sè facendo ¶ De le
99
1801
beati gli amanti e a un volger d'occhi
100
1801
volger d'occhi ¶ Mescere a voglia lor la terra
101
1801
Fero genio di Marte a guardar posto ¶ De la
102
1801
L'altrui fida consorte a lui sì cara. ¶ Tal
103
1801
alza i bei lumi ¶ A le pendenti tavole vetuste
104
1801
pendenti tavole vetuste ¶ Che a te de gli avi
105
1801
spinse. ¶ Vedi quel magro a cui canuto e raro
106
1801
nuca, e l'altro a cui ¶ Su la guancia
107
1801
Di toga magistral cadente a i piedi: ¶ L'uno
108
1801
i piedi: ¶ L'uno a Temi fu sacro: entro
109
1801
Temi fu sacro: entro a' Licei ¶ La gioventù pellegrinando
110
1801
gioventù pellegrinando ei trasse ¶ A gli oracoli suoi; indi
111
1801
Non odi ancora ¶ Presso a un secol di vita
112
1801
oro e salute ¶ Pari a Febo suo nume? Ecco
113
1801
nume? Ecco quel grande ¶ A cui sì fosco parruccon
114
1801
Ei novi aperse ¶ Studj a la patria; ei di
115
1801
ombrosi ¶ Lor lontani recessi a lei dedusse ¶ Le pure
116
1801
quadrivj ¶ E in mezzo a gli ampli fori alto
117
1801
le fece ¶ Salir scherzando a rinfrescar la state ¶ Madre
118
1801
popolari. Oh come ¶ Ardi a tal vista di beato
119
1801
orgoglio ¶ Magnanimo garzon! Folle! A cui parlo? ¶ Ei già
120
1801
mondo ¶ Che tu vieni a bearlo; altri a le
121
1801
vieni a bearlo; altri a le braccia ¶ Timido ti
122
1801
Itaca in vano ¶ Chiedea a Nettun la prole di
123
1801
ancor Penelopèe ¶ Ti guidano a la mensa i versi
124
1801
tempo escon di novo ¶ A popolar le vie ch
125
1801
Spandon ombra già grande. A te null'altro ¶ Dominator
126
1801
garriti ¶ Rovesciò la fortuna. A sè medesma ¶ Quante volte
127
1801
quante volte è duopo a sè ragione ¶ Fece e
128
1801
sè ragione ¶ Fece e a' suoi lodatori. I mille
129
1801
Languidetta l'accoglie. Intorno a lei ¶ Pochi giovani eroi
130
1801
marito gentil queto sorride ¶ A le lor celie; o
131
1801
s'ei del vulgo a paro ¶ Prostrò l'animo
132
1801
sdegnosse ¶ Di chiamarsi marito, a par del vulgo ¶ Senta
133
1801
d'esca: o se a i mariti alcuno ¶ D
134
1801
così nuove ¶ Anella intrecci a la catena immensa ¶ onde
135
1801
Con le adulte speranze, a te lasciando ¶ Libero e
136
1801
delizia d'un solo, a bear entra ¶ L'ardente
137
1801
o signor che tutte a schiera ¶ Vengan le grazie
138
1801
grazie tue; sì che a la dama ¶ Quanto elegante
139
1801
Sorgan gli omeri entrambi; a lei converso ¶ Scenda il
140
1801
Scenda il duttile collo; a i lati un poco
141
1801
mormorio. Qual fia ¶ Che a tante di beltade arme
142
1801
una mano istrascica ¶ Più a lei vicin la seggioletta
143
1801
Seco susurra ignoti detti, a cui ¶ Concordin vicendevoli sorrisi
144
1801
al suol languendo! ¶ Dunque a te giovi de la
145
1801
sè nel mondo esca a far pompa. ¶ Ma qual
146
1801
felice sarà che innanzi a gli altri ¶ Signor venga
147
1801
gli altri ¶ Signor venga a formar tua nobil soma
148
1801
di sua mole. Esso a cent'usi ¶ Opportuno si
149
1801
esso in grembo ¶ Atta a gli orecchi a i
150
1801
Atta a gli orecchi a i denti a i
151
1801
orecchi a i denti a i peli all'ugne
152
1801
ugne ¶ Vien forbita famiglia. A i primi onori ¶ Seco
153
1801
onda ¶ Pieno cristal che a la tua vita in
154
1801
vil salma ¶ Fastidiosi effluvj a le tue nari. ¶ Nè
155
1801
traluce ¶ Prezioso confetto ove a gli aromi ¶ Stimolanti s
156
1801
Che il Giappon manda a profumar de' grandi ¶ L
157
1801
per li membri acquete ¶ A te gli spirti, e
158
1801
al tuo desio conformi. ¶ A tanto arredo il cannocchial
159
1801
Lunga e grave materia. A te la lente ¶ Nel
160
1801
Tizian le tele: essa a le vesti ¶ A i
161
1801
essa a le vesti ¶ A i libri a i
162
1801
vesti ¶ A i libri a i volti feminili applauda
163
1801
sdegna o signore ¶ Giunto a lo speglio in Gallico
164
1801
le notate ¶ Eburnee tavolette a guardar preste ¶ Tuoi sublimi
165
1801
spilli. ¶ Oh quante volte a cavalier sagace ¶ Ho vedut
166
1801
render beate ¶ Uno apprestato a tempo unico spillo! ¶ Ma
167
1801
solo ¶ Lasci 'l coltello a cui l'oro e
168
1801
Donàr gemina lama, e a cui la madre ¶ De
169
1801
forcine in alto ¶ Sospeso, a un colpo il priverai
170
1801
tasche inclito ingombro? ¶ Ecco a molti colori oro distinto
171
1801
Ecco che smaglia ¶ Cupido a te di circondar le
172
1801
nome ¶ Ti compartì prostrandosi a' tuoi piedi? ¶ Vuoi tu
173
1801
tue campagne ¶ Facean sotto a i lor piè nascere
174
1801
Dell'altrui fida sposa a cui se' caro. ¶ Vengane
175
1801
il duplice pondo; e a te de l'ore
176
1801
lungi o profani, ¶ Chè a voi tant'oltre penetrar
177
1801
Sorgi e t'appresta a render baldi e lieti
178
1801
i bruti ancora. ¶ Ma a possente signor scender non
179
1801
tua salute: e troppo a noi mortali ¶ È il
180
1801
rinfranca. ¶ Di nobil cuoio a te la gamba calzi
181
1801
Che l'uom calpesta. A te s'avvolga intorno
182
1801
Stringa in maniche anguste a cui vermiglio ¶ O cilestro
183
1801
bisso ¶ Voluminosa benda indi a te fasci ¶ La snella
184
1801
negletto ¶ Su gli omeri a cader; ma o che
185
1801
ma o che natura ¶ A te il nodrisca; o
186
1801
negligenti avrai, ¶ Esci soletto a respirar talora ¶ I mattutini
187
1801
ferro ¶ Che i peli a te rigermoglianti a pena
188
1801
peli a te rigermoglianti a pena ¶ D'in su
189
1801
il tuo sesso. Arroge a questo il giorno ¶ Che
190
1801
Tu allor la mente a i grandi aviti onori
191
1801
aviti onori ¶ Che fino a te per secoli cotanti
192
1801
vasto vedrai aere smarrirsi ¶ A i raggi de la
193
1801
varcàro i monti. ¶ Tu a lui credi ogni detto
194
1801
fia che venda se a te piace o cambi
195
1801
Mille fregi e lavori a cui la moda ¶ Di
196
1801
Versar su l'arti a lui vassalle applausi ¶ E
197
1801
fien queste ancor che a te ne vegna ¶ Il
198
1801
uscìo ¶ Stipendiato ministro atto a gli affari ¶ Sollecitar dell
199
1801
e sprona ¶ Sì ch'a te porga il desiato
200
1801
pudica d'altrui sposa a te cara; ¶ Sia che
201
1801
D'altra beltà furtiva a te presenti ¶ Con più
202
1801
la tua dama; o a i guardi ¶ Degl'invidi
203
1801
asconda ¶ Sagace tabacchiera; o a te riluca ¶ Sul minor
204
1801
Dell'altrui fida sposa a cui se' caro. ¶ Ed
205
1801
Ed ecco alfin che a le tue luci appare
206
1801
dispose. Or brune troppo ¶ A te parran le guance
207
1801
bocca, or qual conviene ¶ A camuso Etiòpe il naso
208
1801
mal tra le leggi a la tua forma ¶ Dia
209
1801
tua destra ¶ Non abbassossi a la volgar matita ¶ Che
210
1801
nell'altra età cara a' tuoi pari ¶ Cui non
211
1801
E più nobili cure a te serbate. ¶ Ma che
212
1801
concesse; ¶ E d'onde a voi coniò le altere
213
1801
fermo d'allor che a scranna siedi ¶ Raffael giudicando
214
1801
l'Adige onora; ¶ E a le tavole ignote i
215
1801
tuo cospetto, ¶ Si volga a la parete, e mentre
216
1801
morder de le labbra ¶ A lo scrosciar de le
217
1801
da' precordj, violenta ¶ Convulsione a lui deforme il volto
218
1801
scossa polveroso nembo, ¶ Onde a te innanzi tempo il
219
1801
odia in sua corte ¶ A spegner mosse i perigliosi
220
1801
i perigliosi sdegni: ¶ E a quei che militando incanutìro
221
1801
incanutìro ¶ Suoi servi apprese a simular con arte ¶ I
222
1801
leggera ¶ Candida polve che a posar poi venne ¶ Su
223
1801
core, ¶ E in seno a quella vorticosa nebbia ¶ Animoso
224
1801
mischia uscìo ¶ Spettacol fero a i cittadini stessi ¶ Per
225
1801
più vago ¶ E leggiadro a vederse in bianca spoglia
226
1801
bianca spoglia ¶ Scenderai quindi a poco a bear gli
227
1801
Scenderai quindi a poco a bear gli occhi ¶ De
228
1801
la cara tua patria a cui dell'avo ¶ Il
229
1801
mano ¶ Rechin di vesti a te pubblico arredo ¶ I
230
1801
e Senna ¶ Le tesserono a gara; e qui cucille
231
1801
lo scudo ¶ Serpe intrecciato a forbici eleganti ¶ Il titol
232
1801
nè sol dà leggi ¶ A la materia la stagion
233
1801
lento ¶ Di satrapi concilio a cui nell'ampia ¶ Calvizie
234
1801
Tal di limpidi spegli a un cerchio in mezzo
235
1801
Quinci e quindi tornando, a un tempo solo ¶ Tutto
236
1801
arte. Intanto i servì ¶ A te sudino intorno; e
237
1801
nettarea veste. ¶ Fortunato garzone a cui la moda ¶ In
238
1801
pompe! Ella pur ieri ¶ A te dono ne fèo
239
1801
de' tuoi pari eguale a un dio ¶ Folto bisbiglio
240
1801
de gli eroi ¶ Annoveraste a i grandi che cantàro
241
1801
ed esca ¶ Più periglioso a saettar co i guardi
242
1801
guardi ¶ Le belle inavvedute, a guerrier pari ¶ Che, già
243
1801
già poste le bende a la ferita, ¶ Più glorioso
244
1801
gli omeri sparso, ¶ Quale a Cuma solea l'orribil
245
1801
O d'atroci emicranie a lui lo spirto ¶ Trafigger
246
1801
Tutto in candidi lini a la grand'opra ¶ E
247
1801
e siede. ¶ Nembo dintorno a lui vola d'odori
248
1801
vola d'odori ¶ Che a le varie manteche ama
249
1801
E lo speglio patente a lui dinanzi ¶ Altero sembra
250
1801
imagin diva; e stassi a gli occhi suoi ¶ Severo
251
1801
O l'ambra preziosa a gli avi nostri. ¶ Ma
252
1801
fuggi; ¶ Chè micidial potresti a un sol momento ¶ Più
253
1801
ordin superbo. ¶ Io breve a te parlai; ma il
254
1801
filo. ¶ Fisa i guardi a lo speglio; e là
255
1801
destra e manca ¶ Porsi a la chioma, e dissipar
256
1801
E libero fuggìa, vedeansi a terra ¶ Cader tripodi tazze
257
1801
fior cinto; e sotto a la man sacra ¶ Umiliava
258
1801
Dura e ti serba a la miglior fortuna. ¶ Quasi
259
1801
tuo signor vedrai ¶ Mansuefatto a te chieder perdono, ¶ E
260
1801
Con preghi e scuse a niun altro concesse; ¶ Tal
261
1801
Tal che securo sacerdote a lui ¶ Immolerai lui stesso
262
1801
lavor mercede. ¶ Or Signore a te riedo. Ah non
263
1801
non sia colpa ¶ Dinanzi a te s'io travviai
264
1801
arcani tuoi. Sai che a sua voglia ¶ Questi ogni
265
1801
disdegnano ¶ Chinar lo sguardo a la pedestre turba, ¶ Non
266
1801
motti allor ch'esposti ¶ A la sua man sono
267
1801
t'apprendo ¶ L'ore a passar più graziose intanto
268
1801
il pettin creator doni a le chiome ¶ Leggiadra o
269
1801
forma. ¶ Breve libro elegante a te dinanzi ¶ Tra gli
270
1801
arte aduna ¶ Per disputare a la natura il vanto
271
1801
Del renderti sì caro a gli occhi altrui. ¶ Ei
272
1801
sbadigliare un poco ¶ Aprilo a caso o pur là
273
1801
troppo biasmato e troppo a torto ¶ Lodato ancor, che
274
1801
tuoi scritti eterno cibo ¶ A i semplici palati, e
275
1801
maestro ¶ Di color che a sè fingon di sapere
276
1801
Goffredo ardito scoglio ¶ Contro a la Senna d'ogni
277
1801
novella Aspasia ¶ Taide novella a i facili sapienti ¶ De
278
1801
al mio eroe: e a lui non meno ¶ Pasci
279
1801
che con penna liberale a i cani ¶ Ragion donàro
280
1801
cani ¶ Ragion donàro e a i barbari sedili, ¶ E
281
1801
conviti e liete scene ¶ A i polli ed alle
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chiara oh nobil mente! A te ben dritto ¶ È
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Siede su gli occhi a le misere genti? ¶ Così
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venga estranea cura ¶ Questi a troncar sì preziosi istanti
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cui del pari e a la dorata chioma ¶ Splendor
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che tu sospenda ¶ Quindi a poco il versar de
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ad altro ti volga. A te quest'ora ¶ Condurrà
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liberal di forastieri nomi ¶ A merci che non mai
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util licore. ¶ Assai Signore a te pensasti: or volgi
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così folle io dessi ¶ A te consiglio. Di tant
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membri ¶ Perchè in mezzo a la fulgida carriera ¶ Tu
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fuora uscendo ¶ Di cotesto a ragion detto bel mondo
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padri ¶ Relegato ti giacci a nodi avvinto ¶ Di giorno
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E lo stomaco move a i delicati ¶ Del vostr
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E qual non suole a forza ¶ Entro a' melati
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suole a forza ¶ Entro a' melati petti eccitar bile
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Di mischiar cotai fole a peregrini ¶ Subbietti a nuove
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fole a peregrini ¶ Subbietti a nuove del dir forme
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nuove del dir forme a sciolti ¶ Da volgar fren
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vie; ¶ E che, bersaglio a gl'indiscreti colpi ¶ Di
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Uman che nato è a dominar la terra. ¶ Quindi
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più cauto il reggi ¶ A certa meta. Così ognor
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pastorella ¶ Starsi al prato a la selva al colle
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ambo gli amici numi a piene mani ¶ Gareggiando spargean
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crebbe l'ardire; ¶ Onde a brev'aere prima indi
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aere prima indi securo ¶ A vie maggior fidossi, e
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il capo risonar fece a quel moto ¶ Il duro
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Il duro acciar che a tergo la faretra ¶ Gli
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io. ¶ Disse, e volto a la madre: Amore adunque
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un laccio anco disciorlo ¶ A mio talento, e se
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Di suoi unguenti impece a me i miei dardi
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e men crudeli ¶ Scendano a i petti? Or via
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via perchè non togli ¶ A me da le mie
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bel vederti, lasso! ¶ Studiarti a torre da le languid
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e vo' regnar solo. A tuo piacere ¶ Tra noi
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1801
in van; tal ch'a i due figli volta
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1801
che di strali altero a fren non cedi ¶ L
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1801
Le caste membra; e a voi beata gente ¶ E
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deggia il mattin cure a la bella ¶ Che spontanea
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Che spontanea o pregata a te si diede ¶ In
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quel dì lieto che a fida ¶ Carta, nè senza
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nè senza testimoni furo ¶ A vicenda commessi i patti
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teco ir più convenga ¶ A vegliar questa sera; e
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Consultò con lo sposo a lei vicino, ¶ O a
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1801
a lei vicino, ¶ O a baciarle la man pur
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1801
scossa ¶ Da subito capriccio, a rannicchiarse ¶ Astretta fosse di
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non però potesse ¶ Aprire a i gridi tra le
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che al cavalier suole a la dama ¶ Lunga vigilia
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Gelosia n'è cagione. A questo aggiugni ¶ Gl'importuni
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Di lor fresca beltade a sè rapito. ¶ Mentre che
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vario ¶ Di ferri arnese a moderar del fronte ¶ Gl
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ripulisce e terge. ¶ Tali a le vampe dell'Etnèa
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ingegnoso fabbro: ¶ E sotto a i colpi del martel
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e gentile. ¶ Che se a nobil eroe le fresche
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pronto all'uopo ¶ Arcano a gli altri eroi vago
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vago cinabro. ¶ Nè quando a un semideo spuntar sul
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Su l'estremo orizzonte a render lieti ¶ Gli animali
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e vasi ¶ Per ornamento a nova sposa o a
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a nova sposa o a mense. ¶ Ma che? Tu
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cadente ¶ Sol non sedesti a parca cena, e al
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crepuscolo non gisti ¶ Ieri a posar qual nei tugurj
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nei tugurj suoi ¶ Entro a rigide coltri il vulgo
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coltri il vulgo vile. ¶ A voi celeste prole a
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A voi celeste prole a voi concilio ¶ Almo di
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leggi ¶ Per novo calle a me guidarvi è d
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terreno ¶ Da l'uno a l'altro mar rimbombar
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fèo ¶ Pluto col carro a cui splendeano innanzi ¶ Le
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Furie anguicrinite. ¶ Tal ritornasti a i gran palagi: e
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e quivi ¶ Cari conforti a te porgea la mensa
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o l'Ungarese ¶ Bottiglia a cui di verdi ellere
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le ombrifere cortine: ¶ E a te soavemente i lumi
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Dritto è però che a te gli stanchi sensi
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e la parete ¶ Pingano a stento in alcun lato
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Del sol ch'eccelso a te pende sul capo
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squillo ¶ De' penduli metalli a cui da lunge ¶ Moto
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impresse; ¶ E corser pronti a spalancar gli opposti ¶ Schermi
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spalancar gli opposti ¶ Schermi a la luce; e rigidi
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osasse Febo ¶ Entrar diretto a saettarte i lumi. ¶ Ergi
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un picciol arco ¶ Dolce a vedersi tacito sbadiglia. ¶ Ahi
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più desii. S'oggi a te giova ¶ Porger dolci
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te giova ¶ Porger dolci a lo stomaco fomenti ¶ Onde
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opprime, ¶ O troppo intorno a le divine membra ¶ Adipe
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e fumica il grano a te d'Aleppo ¶ Giunto
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Che le scelte bevande a sorbir prendi, ¶ Servo indiscreto
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sorbir prendi, ¶ Servo indiscreto a te improvviso annunci ¶ O
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già con l'alba a la città discese ¶ Bianco
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tuo bel piè come a lui piace ¶ Guida e
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o tu che addestri ¶ A modular con la flessibil
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fila. ¶ Nè la squisita a terminar corona ¶ Che segga
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corona ¶ Che segga intorno a te manchi o signore
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Grazie madre ¶ Pur ora a sparger di celeste ambrosia
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al lor tiranno: ¶ E a la nova inefabil melodia
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grande in sen contro a le bocche impure ¶ Ch
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sorsi ¶ Dell'ardente bevanda a qual cantore ¶ Nel vicin
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poi che gran pezzo a i novi albori ¶ Del
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Chiaman modestia, alfine o a lor talento ¶ O da
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l'altro forse ¶ Giorno a i precetti lor porgere
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lor porgere orecchio ¶ Se a' bei momenti tuoi cure
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cure minori ¶ Porranno assedio. A voi divina schiatta ¶ Più
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schiatta ¶ Più assai che a noi mortali il ciel
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arte. ¶ Il vulgo intanto a cui non lice il
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un baleno ¶ I damigelli a' cenni tuoi star pronti
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chiede ¶ Più la stagione a te le membra copre
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quell'arbor frutto ¶ Che a Rodope fu già vaga
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e i dolci moti ¶ A più lontano limite sospigne
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ma sorge in tanto ¶ A quel pietoso favellar da
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dama dolce lagrimetta ¶ Pari a le stille tremule brillanti
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stille tremule brillanti, ¶ Che a la nova stagion gemendo
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da le aurate volte ¶ A lei la impietosita eco
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Fu d'essenze spruzzato a la tua dama: ¶ Ella
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Udì la sua condanna. A lui non valse ¶ Merito
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non valse ¶ Merito quadrilustre: a lui non valse ¶ Zelo
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pur dianzi ¶ Era insigne a la plebe: e in
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con la nuda ¶ Consorte a lato su la via
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fianco amato ¶ Ti allontani a la mensa. Avvien sovente
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natura o per arte, a cui Ciprigna ¶ Rose le
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gran titolo suona ¶ Dinanzi a lui. Qual più tra
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ammessi fièno ¶ Di Giuno a i fianchi: e tu
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la dama gentil, che a te rivolti ¶ Incontreranno i
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i tuoi. L'aere a quell'urto ¶ Arderà di
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e alternamente ¶ Spinti ritorneranno a voi con dolce ¶ Delizioso
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t'invita ¶ Le vivande a gustar, che a lei
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vivande a gustar, che a lei vicine ¶ L'ordin
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ordin dispose; o se a te chiede in vece
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vece ¶ Quella che innanzi a te sue voglie pugne
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bella strigne ¶ Colmo bicchiere, a lo cui orlo intorno
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Lungi o labbra profane: a i labbri solo ¶ De
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prepara ¶ In simil modo a tacita risposta. ¶ Ecco d
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All'altrui fida sposa a cui se' caro, ¶ E
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cui se' caro, ¶ E a te signor sua dolce
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vi mesce, ¶ Tale Amore a voi mesca eterna gioia
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per sempre: ¶ E solo a gli occhi vostri Amor
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cantore: ¶ Nostra nobile musa a voi desia ¶ Sol quanto
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desia ¶ Sol quanto piace a voi durevol nodo. ¶ Duri
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nodo. ¶ Duri fin che a voi piace: e non
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con le proprie mani ¶ A sè le care luci
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scorrendo, ¶ Porge un scettro a ciascuno; e dice: regna
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Un guida ¶ I condottieri: a i consiglier consiglio ¶ L
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di saper fia dato ¶ A nobil capo? Oh letti
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volge di lontan che a poco a poco ¶ A
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lontan che a poco a poco ¶ A le insidie
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a poco a poco ¶ A le insidie s'accosta
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andasse ¶ Di squisita eloquenza a i gran convivj. ¶ In
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Poi ecco in mezzo a la terribil pugna ¶ Strappava
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pugna ¶ Strappava il velo a lo incantato scudo; ¶ E
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Ciechi spingeva e soggiogati a terra. ¶ Talor di Zoroastro
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Archimede ¶ Discepol sederà teco a la mensa. ¶ Tu a
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a la mensa. ¶ Tu a lui ti volgi, seco
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poi ¶ Qual se innato a te fosse alto ripeti
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la piena, e giù a traverso ¶ Spezzate rovesciate dissipavano
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vezzi ¶ De' gabinetti; ove a la docil dama ¶ E
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detti tuoi; ¶ O che a maligne risa esponer osi
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e de le Muse ¶ A dispetto e d'Apollo
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suo Pindo: e guai a lui se quindi ¶ Le
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dita ¶ Fora dato sperare. A lui tu dunque ¶ Non
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talora ¶ Tu' amabil voce; a lui tu canta i
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Ch'Arbitro o Flacco a i begli spirti ingombri
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Lor famosi volumi, o a te discesi ¶ Per calle
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calle obliquo e compri a gran tesoro, ¶ O da
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prestati, fièno ¶ Lungo ornamento a lo tuo speglio innante
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scorsi momenti ¶ Ornandoti o a la man garrendo indotta
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sonno, al fine ¶ Anco a lo speglio passeran di
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inclita stirpe ¶ All'animo a la mente? Il vulgo
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sublime aquila vola ¶ Dietro a i sofi novelli. Alto
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è pari; ¶ E caro a la natura e caro
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tuo rispetto ¶ Devrien fino a costor scender vilmente. ¶ Folli
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Tu questo ¶ Reca solo a la mensa; e sol
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presso latte ¶ Declina vergognando a chi ti chiede; ¶ Ma
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sali, e fecer atti ¶ A dilettar con subito rigore
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Balza primo di tutti; a lei soccorri, ¶ La seggiola
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giorno ¶ Sul meriggio guidàro a queste porte ¶ Tumultuosa ignuda
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beete, ¶ Che favorevol aura a voi conduce: ¶ Ma non
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offrendo ¶ Spettacolo di mali a i nostri eroi. ¶ E
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i nostri eroi. ¶ E a te nobil garzon la
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de la tua bella a i labbri ¶ E memore
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possa ¶ Di far che a poco a poco di
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far che a poco a poco di man cada
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Drava; o quelli ¶ Che a le vigili guardie un
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meglio ¶ Si convegna ornamento a i dorsi alteri; ¶ Se
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crin volando, ¶ E sotto a cuoi vermigli e ad
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Caliginoso e tristo e a la marmorea ¶ Tomba simìl
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I cadaveri eccelsi, ammette a pena ¶ Cupido sguardo altrui
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Cotanta mole ¶ Di cose a un tempo sol nell
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Compagni tuoi che, ministrato a pena ¶ Dolce conforto di
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Dolce conforto di vivande a i membri, ¶ Già scelto
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in bande ¶ Preparansi giocando a fieri assalti. ¶ Così a
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a fieri assalti. ¶ Così a queste, o signore, illustre
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Che due sol tanto a un tavoliere ammetta. ¶ Già
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O con servi sedotti a la sua bella ¶ Chieder
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calcagna ¶ D'ali fornisce. A lui si prostra umìle
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il prega. ¶ “O propizio a gli amanti, o buon
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i cent'occhi, e a lui rapisti ¶ La guardata
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un amante infelice; e a lui concedi ¶ Se non
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scote ¶ Il divin simulacro, a lui s'inchina, ¶ Con
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Che i mariti assordisce. A lui diresti ¶ Che l
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cotanto ei vola ¶ Velocissimamente a la sua donna. ¶ Là
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Pugnar contrarie. Oh cara a la fortuna ¶ Quella che
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altro ¶ De gli spazj a sè dati ordin riempie
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de i dadi ¶ Entro a sonanti bòssoli comincia, ¶ Ora
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freme ¶ Sbalordito il geloso: a fuggir pensa, ¶ Ma rattienlo
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l'un mondo: e a berne i vivi raggi
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mar curvo ti celi ¶ A gli occhi suoi. Altro
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E villan polverosi innanzi a i carri ¶ Gravi del
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che le alterne merci ¶ A' tuoi comodi guida ed
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Che da tutti servito a nullo serve. ¶ Pronto è
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all'alma sposa ¶ E a te suo fido cavalier
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audace cor forse presume ¶ A te rapir de la
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Già con morbide piume a i crin leggeri ¶ La
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Con la perita mano a lei rintègra: ¶ Tu il
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lieti ¶ Nè ben celati a te guardi e sorrisi
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sospetti e senza baci ¶ A le vergini ancelle il
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rara celeste melodia ¶ Scende a gli orecchi de la
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Usa del tempo: e a chiaro speglio innante ¶ I
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più ti giova; e a te sorridi. ¶ Al fin
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sopra di te quanto a lei lascia ¶ D'eccitata
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e insieme avvinti, ¶ Tu a lei sostegno, ella di
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nodi vostri ¶ Grato dispetto a provocar nel mondo. ¶ Qual
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un per l'altro a morir gli agresti eroi
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giovin Conte; e come a lui di baci ¶ Le
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lingue ¶ I già pronti a scoccar dardi trattieni ¶ S