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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Calisto Bassi, Gerusalemme [traduzione da Alphonse Royer e Gustave Vaëz], 1847

concordanze di «a»

nautoretestoannoconcordanza
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Ramla ¶ Il primo atto a Tolosa nel 1095 dopo il
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che scorderai quell’odio ¶ A cui mio padre rinunziar
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egli la tua mano a me negasse? ¶ ELENA: Attendi
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Diggià? ¶ ELENA: Dividerci conviene. ¶ A 2: ¶ GASTONE: Io parto: e
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Per non pensar che a te. ¶ ELENA: Addio, mio
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dolor: ¶ Quel dì che a cenno d’un giusto
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ti affida al ciel: ¶ A palesarsi com’egli è
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da diversi Cavalieri. ¶ CONTE (a Gastone): Pria di partir
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appressa: ¶ Questo leale abbraccio a te mia fede ¶ Di
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una famiglia, ¶ Che sposa a te, Gaston, dono mia
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avito cessò l’affanno... ¶ A tanta gioja resisto appena
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quel duol tiranno ¶ Che a noi la pace e
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CORO: Egli imprudente fida a costui ¶ La propria figlia
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Vostro son io! ¶ RUGGERO (a parte): Mai sposa ¶ Ad
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messaggio. – Urban t’elegge a capo ¶ De’ crociati francesi
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che si è posto a ginocchio; VAmbasciatore di Roma
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seguente:) ¶ CORO RELIGIOSO: Se a te nell’ora infausta
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mia (melanconico) non consacrava ¶ A rei misfatti Iddio... l
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qui in Tolosa, ¶ E a tutti sconosciuto, ¶ Mi puoi
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misero (ritenendo Elena:) ¶ Concesso a voi non è. ¶ ELENA
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palese or dèi ¶ Chi a ciò ti spinse! ¶ TUTTI
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Parla! ¶ SOLDATO: Egli!... ¶ (Accennando a Gastone.) ¶ GASTONE: Io? ¶ LO
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DI GASTONE: Mentìa! ¶ CAVALIERE (a Gastone): Sei tu! ¶ TUTTI
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TUTTI ¶ AMBASCIATORE E CORO (a Gastone): Mostro! spergiuro! barbaro
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è ratto il fulmine. ¶ A te sventura, o perfido
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perfido! ¶ Sventura, o infame, a te! ¶ RUGGERO (separato da
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il fulmine, ¶ Sventura eterna a me.) ¶ GASTONE: Empio? omicida
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Sii tu di scudo a me. ¶ ELENA: Egli non
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Il sangue sparso innalzasi, (a Gastone:) ¶ E a te
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innalzasi, (a Gastone:) ¶ E a te grida anatema! ¶ Pel
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ed una lagrima ¶ Ricusi a te pietà. ¶ TUTTI AMBASCIATORE
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l’anatema. ¶ In orrore a Dio stesso tu sei
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noti ¶ Ove l’eco a Dio porti i tuoi
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anatema, ¶ Che in orrore a Dio stesso son io
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morte quaggiù.) ¶ GASTONE, ELENA: A sì crudo e tremendo
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di Ramla in Palestina, a poca distanza di Gerusalemme
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Dio! – Dai rimorsi angosciato, ¶ A scalzi piedi io corsi
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ispavento ¶ Ti veggo innanzi a me! ¶ E del fratello
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pure un ciel ridente ¶ A me si mostra ancor
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si avvicina ed offre a Raimondo da bere.) ¶ RAIMONDO
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limitar?... ¶ ELENA (riconoscendo Raimondo): A’ sguardi miei ¶ Creder degg
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mente sua bramosa ¶ Volgeasi a quella sposa ¶ Che trista
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Ei vive? ¶ RAIMONDO: Ed a voi pensa!... ¶ ELENA: Egli
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vederti, o mio tesoro: ¶ A una meta Iddio pietoso
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sete entrano in scena a gruppi. Volgono lo sguardo
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d’ogni speranza. ¶ CORO (a parte): Oh mio Dio
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Dio! tu mercede consenti ¶ A noi tristi, smarriti, soffrenti
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stilla ¶ Che ci tolga a sì lungo soffrir. ¶ Tanto
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insultando agli stenti, ¶ E a quel suol che noi
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dopo i soldati compariscono a cavallo il Conte di
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ritira. ¶ GASTONE: L’Emiro a sé mi chiama! ¶ Or
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vederti anelo adesso, ¶ Che a me vicin tu sei
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i passi loro ¶ Volgono a queste mura. – E tua
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che dove ¶ Tu pensassi a fuggir morte ti attende
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è il nome? ¶ ELENA: A te ignota son io
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puoi, ¶ Senza tuo danno, a me donar ricetto. – ¶ Presso
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con lui): E qui a vegliar son io. ¶ SCENA
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Elena mia! ¶ ELENA: Gastone! ¶ A 2: ¶ Ti benedica il cielo
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rintracciar tuo padre. ¶ ELENA: A’ loro sguardi... oh! non
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calle orrendo, ¶ Io rinunzio a possederti, ¶ All’offerta del
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Fuggi! ¶ ELENA: Io resto! A te consorte ¶ Sul tuo
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da una dolorosa rimembranza.) ¶ A 2: ¶ ELENA: D’un padre
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il pensier fa incerto... ¶ A lei che ti abbandona
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tu, leggiadra vergine, ¶ Ritorni a me la vita: ¶ Tu
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GASTONE: No! – ¶ ELENA: Fuggiamo ¶ A 2: ¶ Fuggiamo!... sol morte nostr
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né terra può toglierti a me! ¶ (Si dirigono verso
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UFFICIALE: Presti l’assalto a dar sono i cristiani
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passi per movere incontro a suo padre, quindi s
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e scorge Elena presso a Gastone. ¶ CONTE: Oh cielo
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io del fallo orrendo ¶ A discolparmi scendo, ¶ Che reo
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ELENA: Fermate! ¶ CORO: È a voi fidato! ¶ (Gastone è
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Baroni e Cavalieri, ¶ Innanzi a voi protesto e innanzi
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voi protesto e innanzi a Dio, ¶ Perché sono innocente
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mio natal! – Scudiero. ¶ Scuoti a me innanzi il mio
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Che l’umana giustizia ¶ A giudicarlo or pensi; e
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voi pugnato; ¶ E innanzi a Dio, quest’uom da
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il tuo reato ¶ Innanzi a Dio, che abborre all
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i suoi merli ¶ Morte a me dato sia; ¶ E
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estremo fato ¶ In grembo a Dio volar! ¶ (Elena che
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L’agnello del perdon; ¶ A terra qui cadean gli
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estremo fato ¶ In grembo a Dio volar! ¶ O monti
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reo vegliato, ¶ Quale assassin a morte condannato; ¶ Dategli aita
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Ei venga! ¶ E tutti a lui, siccome a me
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tutti a lui, siccome a me obbedite! – ¶ Il perverso
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dischiudi, o suol! ¶ CASTONE: A qual supplizio atroce ¶ Dannato
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non mertata ammenda, ¶ Credilo, a me s’appresta! ¶ ELENA
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disperazione.) ¶ Dio, che tutto a me togliesti, ¶ Che mi
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togliesti, ¶ Che mi serbi a dì funesti, ¶ Compi l
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t’affida in Dio: (a Gastone:) ¶ Profeta ti son
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primo lo stendardo ¶ Giungesti a por sulla città domata
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Ambasciatore): E il dannereste a morte? ¶ GASTONE: Me guidate
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fratel!... ¶ TUTTI: Ruggero! ¶ RUGGERO: A morir me presto io
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ELENA, GASTONE: Dio pietoso!, a lui/a me tu
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Dio pietoso!, a lui/a me tu rendi ¶ Colla
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felice! or sia concessa ¶ A miei sguardi la città