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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Teofilo Folengo, Orlandino, 1526

concordanze di «a»

nautoretestoannoconcordanza
1
1526
come 'l pover dottore a l'usuraro. ¶ 76. ¶ - Qual legge
2
1526
vederesti l'improbi Neroni ¶ a povertade men crudeli e
3
1526
Ma Caritunga mia chiedemi a cena; ¶ tenetivi, signori, ch
4
1526
vena ¶ d'acque distanti a quelle del Parnasso, ¶ le
5
1526
del Parnasso, ¶ le quali a molti toglion il cervello
6
1526
tetti; ¶ tetti sí larghi a lor, a noi sí
7
1526
sí larghi a lor, a noi sí angosti ¶ e
8
1526
l vecchio pose fine ¶ a la novella di quel
9
1526
ch'umano ¶ che fusti a darne cibo tanto snello
10
1526
piene. - ¶ 6. ¶ Cosí parlando, accostasi a la barca; ¶ e Berta
11
1526
e con gran voce a stridere. ¶ 8. ¶ Ma, giunti al
12
1526
lascia il freddo lume a la sorella, ¶ quando pel
13
1526
e chiama e' pesci a lito; ¶ fa 'l matto
14
1526
piante e marmi ¶ constringe a la violenza de soi
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1526
nostro sodo, ¶ tutti scongiura a sue sacrate carte; ¶ Demogorgone
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1526
che dianzi Giove opposto a Marte ¶ dissegli che di
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1526
leone ¶ è per strigner a lui la gola, il
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1526
Cupido e Marte gitteran a terra. ¶ 26. ¶ Ahi, maladetta stirpe
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1526
fermo, ¶ ch'al fin a tua ruina non fia
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1526
tempo, e' raggi pregni ¶ a l'aureo seclo, a
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1526
a l'aureo seclo, a l'aspettata prole! ¶ Nascan
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1526
gran conquasso ¶ che Carlo a Chiaramonte il giorno avante
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1526
già sparito il giorno. ¶ 33. ¶ A cui la testa, a
24
1526
A cui la testa, a cui la spalla fende
25
1526
cui la spalla fende, ¶ a cui lo braccio, a
26
1526
a cui lo braccio, a cui la gamba tronca
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1526
Raimondo si diffende, ¶ ché a caso in man venuta
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1526
drieto le poppe, simil a 'na conca; ¶ quatro famigli
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1526
deca scrive; ¶ ma ritorniamo a Berta che 'n impaccio
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1526
finge aprir le gambe a quello ¶ et al giostrar
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1526
fora, e s'ebbe a conservare. ¶ 40. ¶ Or sola in
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1526
Da te ricorro, non a Piero, Andrea, ¶ ché l
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1526
fa mistiero: ¶ ben tengo a mente che la Cananea
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1526
Cananea ¶ non supplicò né a Giacomo né Piero. ¶ A
35
1526
a Giacomo né Piero. ¶ A te, somma bontà, sol
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1526
in man de' frati, ¶ a te col cor contrito
37
1526
non prestar mai fede ¶ a ch'indulgenzie per dinar
38
1526
Turchia ¶ si trovarà, vivendo a la moresca; ¶ perché di
39
1526
volse Dio però guardar a quella ¶ perfidia d'una
40
1526
Fortuna; ¶ pur finalmente giunse a salvamento ¶ (sí come dissi
41
1526
di diece mesi infante, ¶ a quelle rozze fercole confugge
42
1526
lo impero ¶ di Europa a Carlo e farsene signore
43
1526
Italia poi ¶ soggiugar tutta a' Longobardi soi. ¶ 53. ¶ E come
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1526
per trarsi omai dissotto a quel nefando ¶ re Desiderio
45
1526
trasseli for di tenebre a la luce; ¶ la qual
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1526
Quel gran Milan, ch'a tradimento e forza ¶ vien
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1526
sempre con lor siamo a le mani, ¶ facendoli lasciar
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1526
le schiene, ¶ sí come a l'opre di ciascun
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1526
sei non mostri. - ¶ 24. ¶ Ginamo a quel parlar si volse
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1526
altri inqueto, ¶ risponde alteramente: - A la bon'ora! ¶ Non
51
1526
il conte - ¶ in far a Chiaramonte oltraggi et onte
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1526
addestra. ¶ Milon non stette a dir: - Tu ne stramenti
53
1526
vidi cacciarsi sotto Giulio a Roma, ¶ smembrandovi mastini, bracchi
54
1526
in mille pezzi andati a terra; ¶ lo terzo si
55
1526
la testa e chi a traverso. ¶ 29. ¶ Re Carlo, di
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1526
stoccata cosí presta ¶ ch'a Dudo passa il ventre
57
1526
il ventre et Ugoletto; ¶ a 'n altro fa due
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1526
parti de la testa, ¶ a 'n altro un braccio
59
1526
n altro un braccio, a 'n altro taglia netto
60
1526
il capo, e molti a la cintura ¶ tronca, se
61
1526
fondo de le scale, ¶ a vinti, a trenta vanno
62
1526
le scale, ¶ a vinti, a trenta vanno rotolando; ¶ Milon
63
1526
li abbia ¶ mandati tutti a pezzi in beccaria: ¶ eravi
64
1526
sazio in quell'instante ¶ a vinti soi compagni dà
65
1526
stette del suo patron a Carlo avante, ¶ et or
66
1526
spiccato. ¶ Costui fu dopo a Orlando sempre caro ¶ e
67
1526
intorno passa, ¶ e drieto a quel per un sentier
68
1526
cura tolse; ¶ montavi arditamente a l'alta cima, ¶ e
69
1526
drento un logo bisognoso ¶ a l'uomo, quando 'l
70
1526
ma, se 'l piacesse a Dio, voria morire. ¶ 42. ¶ Milon
71
1526
voria morire. ¶ 42. ¶ Milon accenna a l'uscio leggiermente: ¶ Berta
72
1526
for di letto, ¶ corre a la porta aprendola di
73
1526
ché perse ogni vigor a tal dimmando. ¶ Vòl pur
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1526
saziarlo, ¶ c'ha posto a quella ninfa pelegrina. ¶ Portasi
75
1526
la persegua, e spesso a drieto guarda, ¶ onde di
76
1526
tiene, l'altro giuso ¶ a Berta manda, cui pareva
77
1526
azzaio fusse dal capo a le piante. ¶ 54. ¶ Scoprendosi poi
78
1526
verso il fiume, ¶ che a guazzo quello trapassar vorebbe
79
1526
alor Milon, s'avesse a piedi piume, ¶ aventasigli drieto
80
1526
per tutto 'l mondo a far de le sue
81
1526
elli cessaro. ¶ Berta sempre a le spalle Carlo sente
82
1526
vi si move. ¶ 65. ¶ Lungo a la spiaggia volgon il
83
1526
vanno ch'un simil a Piero ¶ vecchietto piscator a
84
1526
a Piero ¶ vecchietto piscator a li ami occulti ¶ vedeno
85
1526
del navigio, ¶ che diede a Gianni, Iacomo e Simone
86
1526
ben ragione! - ¶ e ratto a terra volge lo remigio
87
1526
e de vergulti còlti a l'onde; ¶ acceso il
88
1526
acceso il foco, Berta a piú d'un paio
89
1526
l'intestine immonde; ¶ Milon a la cavalla trae la
90
1526
tant'uomo fatto coco, ¶ a cui pel fumo e
91
1526
che ci han post'a la coda questo dumo
92
1526
l lito. ¶ 72. ¶ Quel vecchiarello, a gentilezza dedito, ¶ arrecavi le
93
1526
ch'ancise Ercule, ¶ credeti a me (ciò dico a
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1526
a me (ciò dico a vituperio ¶ de' ricchi), men
95
1526
col sparagnare in fin a le cesercule, ¶ le scope
96
1526
dricciar faria le forche a pochi ladri; ¶ e chi
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1526
in terra possio ritrovarlo; ¶ a la regal famiglia sin
98
1526
chi sordo ¶ non è a saper il marzial costume
99
1526
del bagordo ¶ caccian sovente a l'oziose piume. ¶ Dunque
100
1526
quindi pave, ¶ quando tornar a sé Frosina vede, ¶ fatta
101
1526
Milon, brutta puttana? - ¶ 47. ¶ Risponde a lei Frosina sorridendo: ¶ - So
102
1526
mi cale e giova, ¶ a che portarne invidia di
103
1526
Meglio sarà ch'andiamo a riposare, ¶ ché l'alba
104
1526
disse Berta; ¶ quella rispose: - A letto, che 'l n
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1526
induggiare; ¶ si mise raggionando a compagnarla. ¶ Fu sempre in
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1526
lei licenziasse. ¶ 54. ¶ Or giunti a l'uscio, per entrarvi
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1526
Milone. ¶ Berta diede congedo a piú di cento ¶ fra
108
1526
e l'altro sede a lingua aperta. ¶ 55. ¶ A lingua
109
1526
sede a lingua aperta. ¶ 55. ¶ A lingua aperta e faccia
110
1526
di sua cara ¶ virginitade a quello che la merta
111
1526
di tal voce, né a l'invito ¶ di tal
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1526
parte il bene che a lei venne. ¶ 58. ¶ - O sola
113
1526
hai posto il freno a 'n cuore sí superbo
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1526
e d'una mente a me stesso rubella, ¶ or
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1526
foco m'alse. - ¶ 59. ¶ Poscia a Rampallo vòlto et a
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1526
a Rampallo vòlto et a Frosina, ¶ mille grazie lor
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1526
li abbraccia. ¶ Berta, che a morte quasi s'avicina
118
1526
eccetto che vederti ¶ et a mia vita e morte
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1526
prochi, omai; mi sète a noia: ¶ destina il Ciel
120
1526
movea la bocca, ¶ quando a la porta venne a
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1526
a la porta venne a lor confondere ¶ non so
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1526
l chiama presto, ¶ ché a sorte gli toccava il
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1526
non fallir di Carlo a l'ordinanza. ¶ Frosina vagli
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1526
benigne tempre ¶ s'inchini a lui, ch'in gloria
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1526
quell'alma in mezzo a le tre dee ¶ infonda
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1526
doglio esser mai stato a cotal vita. - ¶ 73. ¶ La causa
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1526
grato. ¶ Narrazione ¶ 3. ¶ Tornata era a la stanza già Frosina
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1526
mentre gli amanti gioccan a le braccia, ¶ dicendo nel
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1526
che 'l sole trovaralli a l'improviso. ¶ 5. ¶ Con l
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1526
cui sòle ¶ Milon saltar a l'arme for di
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1526
passa ¶ fin che pervenne a l'uscio del suo
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1526
piante ¶ su 'l collo a Carlo con sua gran
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1526
seppe il tutto; ¶ teme a l'amico piú ch
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1526
l'amico piú ch'a sé medemo; ¶ vedel esser
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1526
giustamente equiperar si deve ¶ a' succedenti affanni e lunghi
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1526
non dà sospetto, ¶ giunse a Parigi un cardinal diffatto
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1526
un cardinal diffatto, ¶ che a grande onore fu da
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1526
dotale, ¶ anzi per contradote a carte schiette ¶ maria et
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1526
maria et montes dar a lei promette. ¶ 19. ¶ Lo saggio
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1526
con modo diverso ¶ drieto a Milone tien sempre la
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1526
Marte con Cupidine. ¶ Taccò a la coda subit'un
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1526
un sonaglio ¶ di Maganzesi a molta sua formidine, ¶ perché
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1526
d'Amone; ¶ va inanzi a Carlo, et ha seco
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1526
non ha di far a lui cotanto torto ¶ per
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1526
e dan l'osse a li cani; ¶ qual macina
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1526
tosto le commanda ¶ ch'a sé faccia venir il
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1526
e dan l'acque a le mani ¶ a re
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1526
acque a le mani ¶ a re, duchi, marchesi e
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1526
ingegno, ¶ trenta belle dongielle a lei s'unisce, ¶ ch
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1526
soggiorno: ¶ tutti scacciati sono a la mal ora, ¶ ché
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1526
belle, ¶ che 'l fiato a milli amanti alor cavaro
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1526
vede. ¶ 15. ¶ Stanno le donne a petto de' baroni ¶ e
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1526
Cinto s'avea Cupido a li galoni ¶ duo gran
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1526
carnevale. ¶ 16. ¶ Sedea Milon rimpetto a la sua Berta: ¶ pensa
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1526
cuori loro, e questo a quel compiacque; ¶ Rampallo se
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1526
e piú Frosina, ¶ Rampallo a lui, Frosina a lei
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1526
Rampallo a lui, Frosina a lei vicina. ¶ 17. ¶ Cosí l
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1526
muliebre, ¶ quando che piaccia a gli occhi di chi
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1526
Qui voci umane giunte a quelle corde ¶ mostròr che
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1526
quasi se 'l buco a loro non s'incuse
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1526
regal bachetta, ¶ acciò ch'a' rispettosi fusse specchio; ¶ in
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1526
E ciò parlando viene a la regina, ¶ che gravamente
163
1526
et umile s'inchina ¶ a l'alto imperator ch
164
1526
l'alto imperator ch'a man la piglia. ¶ Li
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1526
altri, che stann'intenti a la rapina, ¶ seguendo lui
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1526
e cosí alor cominciasi a danzare. ¶ 26. ¶ Cominciasi danzare a
167
1526
a danzare. ¶ 26. ¶ Cominciasi danzare a son de' pifari ¶ con
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1526
rotolarsi ¶ ogni altra stirpe a lor non può 'guagliarsi
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1526
Mentre qui dunque sonano a misura, ¶ Rampallo invita Berta
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1526
e dàlle mano. ¶ Parve a Milone strana cosa e
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1526
soprano: ¶ di Berta prese a man la camarera, ¶ dico
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1526
un cotal foco hann' a la coda ¶ che 'l
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1526
avete sí le danze a gran diletto, ¶ s'amor
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1526
giochi di cortigian siavi a dispetto! ¶ Un bel rubbar
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1526
aiutarla vede; ¶ tira Milone a drieto una colonna, ¶ mentre
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1526
persegua. ¶ Al fin, giunti a la camera di Berta
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1526
caccia, pronta, esperta. ¶ 36. ¶ Benché a Milone un atto temerario
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1526
manco vede necessario ¶ esser a chi ama sponersi a
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1526
a chi ama sponersi a pericolo. ¶ Frosina innante il
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1526
la stimula; ¶ e ch'a le volte vienle tal
181
1526
vienle tal insania ¶ che a gran fatica in volto
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1526
ciò ch'ebbe Milone a lei rispondere, ¶ lasciànlo star
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1526
fiato fa mistier effondere ¶ a chi col solfo l
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1526
esca vòl incendere. ¶ Torno a Rampallo, che non puote
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1526
che non puote ascondere ¶ a Berta il tutto, anzi
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1526
sí estreme. ¶ 39. ¶ Berta ch'a l'esca prende foco
187
1526
foco e vento, ¶ quivi a Rampallo già non vòl
188
1526
Berta) Rugier il figlio a ritrovarlo ¶ e dirli che
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1526
giottarello ¶ che gito fusse a goder la rapina; ¶ onde
190
1526
onde correndo va dritto a pennello ¶ dov'erano a
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1526
a pennello ¶ dov'erano a la ciambra, e qui
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1526
s'inchina ¶ per ascoltar a l'uscio, ma non
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1526
l'atto sí villano ¶ a' Parigini, e via piú
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1526
Parigini, e via piú a Carlo Mano. ¶ 41. ¶ Lo qual
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1526
hanno confuso il gioco a te davante. ¶ Or lodano
196
1526
commando ¶ non si trovammo a lato mazza o brando
197
1526
Rampallo già di Berta a le parole ¶ entrato era
198
1526
palazzo di Milone. ¶ Corre a la ciambra come correr
199
1526
correr sòle ¶ l'amico a l'altro, e grida
200
1526
fu, ¶ chi ti move a dolerti? dillo a me
201
1526
move a dolerti? dillo a me. ¶ Ahi, quanto duro
202
1526
peste creggio esser sanabile ¶ a mille vie di cibo
203
1526
quasi ucciso, ¶ e posto a tal che for di
204
1526
scoperse al fido sozio a man a mano; ¶ ma
205
1526
fido sozio a man a mano; ¶ ma ch'eran
206
1526
simile furore ¶ che tolse a Fili, Piramo e Didone
207
1526
che la ragione. ¶ 50. ¶ Rampallo a cotal detto fiso ascolta
208
1526
la veda; e cosí a poco a poco ¶ spera
209
1526
e cosí a poco a poco ¶ spera ritrarlo dal
210
1526
non sí tosto mosse a confortarlo, ¶ ecco improviso al
211
1526
altrui diffetto. ¶ Ritorna virilmente a la ragione ¶ né voler
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1526
ragione ¶ né voler darti a femina soggetto, ¶ perché tu
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1526
tua soperna ¶ vilmente sottoporsi a 'n capo biondo ¶ d
214
1526
in tal fango sin a le palpebre, ¶ né conoscemo
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1526
bestiale! - ¶ 58. ¶ Mentre Rampallo tende a confortarlo, ¶ ecco su vien
216
1526
cavalliero vi risponde, ¶ corre a la stalla e tutto
217
1526
dissacerba. ¶ Poi cautamente diedel a Rugiero, ¶ che ratto quella
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1526
è 'l bagordo, ¶ voltosse a lui ciascuno a grand
219
1526
voltosse a lui ciascuno a grand'onore. ¶ Lo pazzo
220
1526
senza pensarvi su, vien a rumore; ¶ a le cui
221
1526
su, vien a rumore; ¶ a le cui voci e
222
1526
piú leggiera ¶ del deto a l'ago, a la
223
1526
deto a l'ago, a la conocchia, al fuso
224
1526
né 'l piú bello? ¶ 69. ¶ A le sue forze, a
225
1526
A le sue forze, a la sua pulcritudine ¶ ben
226
1526
Milone, che si tien a l'erta ¶ per bel
227
1526
steso Namo con lanzate a terra, ¶ per contraporsi al
228
1526
e poca gloria; ¶ volgesi a loro, e quel suo
229
1526
medicamine ¶ di Falsiron impose a la memoria; ¶ stendesi al
230
1526
Amon vittoria, ¶ Bernardo torna a lui con l'asta
231
1526
un pugno gli ebbe a dare ¶ ch'un monte
232
1526
resta. ¶ 80. ¶ Spiacque tal caso a Carlo, spiacque al popolo
233
1526
concialo il mastro et a le piume il dedica
234
1526
sei, ¶ perché dolerti? anch'a' signori muzza ¶ qualche correggia
235
1526
qualche correggia in mezzo a quatro o sei. ¶ S
236
1526
un istante, ¶ quelle mirando a sé scampar davante. ¶ 4. ¶ Né
237
1526
tromba né cornetto ¶ tacquer a la vittoria del barone
238
1526
grande e parvoletto, ¶ intorno a lui: - Milon, viva Milone
239
1526
la nobil schiera ch'a lui vene, ¶ sciolvesi l
240
1526
fasani; ¶ qui son caponi a lardo impergotati, ¶ qui taglian
241
1526
ciò, le penne ¶ spiegando a' piedi, l'alte scale
242
1526
al cul del bove a riparare. ¶ 63. ¶ Ivi suppose ambo
243
1526
arcier il scocca ¶ ch'a Salomon stoppò gli occhi
244
1526
ch'in Bologna, ¶ anzi a Parigi stato era studente
245
1526
Morando con Otton venne a le prese, ¶ et ambo
246
1526
col freno; ¶ fin ch'a l'orrechia o altrove
247
1526
strano. ¶ 67. ¶ Cosí Ivvon mentr'a fatica muove ¶ il carro
248
1526
il carro, s'accostava a li baroni; ¶ poi, visto
249
1526
uscí for del steccato a pezzo a pezzo. ¶ Conclusione
250
1526
del steccato a pezzo a pezzo. ¶ Conclusione ¶ 71. ¶ Dunque ti
251
1526
del suo signor ch'a 'n sol cenno, ¶ han
252
1526
fin del canto dissi a caso; ¶ la piaccarei di
253
1526
che, s'io pescassi a fondo ¶ di questi santi
254
1526
già? ¶ Quest'è: quando a l'oscuro non si
255
1526
ve', ¶ ch'un soldo a te caduto e qua
256
1526
predicare ¶ del libro arbitrio a qualche fraticello; ¶ tu l
257
1526
odi su le spalle a Dio montare ¶ e cacciar
258
1526
dopo ¶ ebbe con seco a grande meraviglia, ¶ celandosi d
259
1526
seguendo ¶ di Berta dir, a cui mie rime i
260
1526
una sua fidata messaggera, ¶ a cui scoperto avea la
261
1526
e guerrero ¶ non porti a lato spada, stocco o
262
1526
L'editto dunque fu a ciascuno grato, ¶ sol ai
263
1526
iron l'aste rotte a la mia stella. ¶ Digressione
264
1526
il bel candore ¶ concede a quella vasta e orrenda
265
1526
opre val la fede, ¶ a Beatrice tanto Laura cede
266
1526
non biasman Francesco; ¶ credil a me, se Scotto e
267
1526
benedette, o degne scorte ¶ a conoscer di Cristo il
268
1526
le trombe il crepito. ¶ 24. ¶ A l'investir de l
269
1526
e già si vien a la piacevol guerra; ¶ quivi
270
1526
la piacevol guerra; ¶ quivi a le pugna giocasi e
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aperta sua vergogna ebbe a dispetto ¶ Ginamo di Maganza
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torma fulminando, ¶ e fanno a questo e quello gli
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sei paladini già son a la prova ¶ e con
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bizzarra; ¶ ma par che a lor adesso il mondo
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rotta. ¶ 30. ¶ Qual li percuote a drieto e qual davante
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e giú Rampallo tende a battere, ¶ ma la gran
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man al creno ¶ or a l'orrechia il prende
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letame. ¶ 33. ¶ Cosí mangiando insieme a stercorando ¶ fa che la
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sella; ¶ tirano li altri a drieto lor cavalli ¶ col
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senza rispetto. ¶ 35. ¶ Convien ch'a molti ancora ciò dispiaccia
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for di l'arzone a capo peso; ¶ Ottone corre
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peso; ¶ Ottone corre ugual a Salomone: ¶ quel batte un
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quatto in un momento a piede ¶ posero quanti occorser
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piede ¶ posero quanti occorser a cavallo. ¶ Or spera Falsiron
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mano die' di piglio ¶ a quatro spanne d'asta
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in terra. ¶ Sta saldo a Falsirone, ma 'l periglio
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Risponde Falsirone: - Or presi a l'amo ¶ avemo pur
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n'avea cinquanta intorno a grande stretta, ¶ onde qui
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frati la discrezione. ¶ 16. ¶ Credette a me, ch'un'oncia
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gli frati in coro a dir l'ufficio. ¶ 17. ¶ Abbassa
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il capo e levasi a la coda ¶ per porre
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la coda ¶ per porre a terra il peso inconsueto
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chi 'ncontra vien coperto a maglie. ¶ Era costui Ginamo
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ben del saggio, ¶ venne a la giostra con quel
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vantaggio. ¶ 21. ¶ Tal atto spiacque a tutti; ma re Carlo
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Carlo ¶ tanto piú piacque a l'atto ch'or
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manda for del steccato a congietarlo. ¶ Egli, scornato, a
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a congietarlo. ¶ Egli, scornato, a la sua tenda riede
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Ottone ¶ eran entrati insieme a sòn di corno; ¶ parean
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hanno d'intorno; ¶ et a due vacche han posto
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stalloni ¶ rognosi e pronti a far di le sue
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di risa il petto a le brigate: ¶ dand'e
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muletta, ¶ et ha cusito a l'elmo e sopravesta
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usanza, ¶ s'un carro a gran stridor di rote
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fine drento il torniamento, ¶ a tòr e dar ad
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germano ¶ (l'asino dico) a mezzo inverno, come ¶ spesso
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lor aste e vengon a le prese ¶ et abbraciati
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unse talmente il volto a chi 'l tenea ¶ ch
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altra vacca giunge quivi a sorte; ¶ a Bovo tolto
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giunge quivi a sorte; ¶ a Bovo tolto avea la
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corre, c'ha tolto a Salomon la conca; ¶ quello
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Namo per combatter faccia a faccia, ¶ vòlto al contrario
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et in un fascio a terra si provolve. ¶ 37. ¶ Re
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in un pagliaio andar a terra, ¶ - Non dubitar, baron
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lo lavora, ¶ stigando questo a poppa e quell'a
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a poppa e quell'a prora. ¶ 38. ¶ Morando, Otton, Danese
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in quello, ¶ odor grato a' stalloni, e mentre il
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cura ¶ accommodar la voce a l'istrumento, ¶ non stette
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istrumento, ¶ non stette saldo a quella battitura, ¶ come al
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sòle ¶ quando s'encontra a chi beccar la vòle
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cercando, fa' che vegna a me tuo padre. - ¶ 46. ¶ Non
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bionda, ¶ che 'n grembo a Vener qual Adoni splende
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il suo valore; ¶ gratto a ciascun, piú grato a
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a ciascun, piú grato a Carlo Mano, ¶ che da
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ritornando; ¶ Rampallo il segue a piedi, sol col brando
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con Rugier fu inanzi a quella diva; ¶ la qual
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nelli annali ¶ di Franza a quelli de' Roman eguali
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potrassi un carro triunfale ¶ a gli alti capitan del
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pioggia, ¶ egli parlando piano a lei s'appoggia: ¶ 54. ¶ - Madonna
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un vero mio pensier a me anco 'l da
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bottaglioni" ¶ chiamano, dican questo a quei di Franza, ¶ perché
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lo qual Silvestro scrisse a Costantino, ¶ ove la nostra
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calcagna ¶ dell'inimici, quando a tondo a tondo ¶ ebbe
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inimici, quando a tondo a tondo ¶ ebbe talor Tedeschi
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le schiene. ¶ 61. ¶ Rampallo disse a lei: - Mi meraviglio, ¶ madonna
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or or m'avento a lui perché consiglio ¶ pigliar
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cavallo, ¶ L'ossa tenendo, a lei desse le polpe
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fondo di torre fatto a scarpa! ¶ A FEDERIGO DI
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torre fatto a scarpa! ¶ A FEDERIGO DI MANTOA ¶ MARCHESE
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dottori disputando allego ¶ che a me piú ch'a
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a me piú ch'a Tomaso e Scotto credi
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missere, ¶ da' del fiato a la piva o poco
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col pugno ti rispondo a l'occhio, ¶ di ciò
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altra cortesia ¶ non trovo a questa egual, in fé
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merda son le nostre, a dirlo netto, ¶ n'anche
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e questo voglio ch'a color sia detto ¶ che
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discese in Gotia dentro a quel mar stretto; ¶ et
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qual par che soccomba ¶ a simile canaglia sempre mai
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in le boteghe, ¶ credeti a me, son tutte cagarie
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quella tana ¶ fusse portato a l'ultime contrade, ¶ onde
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soprana ¶ parte che valse a gran celeritade ¶ ma non
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la qual finisce Ludovico a pieno; ¶ né qui Francesco
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gigante dal bataio, ¶ et a Luiggi Pulzi suo cliente
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tetri, ¶ cosí maligni influssi a le contrate ¶ piovono di
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fede ¶ che 'l predicar a 'n popol che già
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diavol ebbelo cacato. ¶ 33. ¶ Succede a questo lupo la colomba
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perché nel gran consiglio a quatro, a sei ¶ entran
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gran consiglio a quatro, a sei ¶ entran, s'alcun
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capellano, et anco ardito: ¶ a molti Saracin diede la
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alta Trinitade crede, ¶ alzando a son di spata la
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amoroso tarlo, ¶ penso contrastarebbe a tal amore; ¶ ché piú
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assai pregollo, di bandire: ¶ a ciò la move l
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tutto, ¶ in fin ch'a l'esser suo l
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mentre 'l corregge. ¶ 54. ¶ Muovel a 'n tempo al corso
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n tempo al corso, a 'n tempo il frena
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Leva dunque la fronte a l'improviso ¶ et accocciò
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accocciò co gli occhi a gli occhi d'ella
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ad ora; ¶ vorebbe irsene a casa, e non sa
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vien ratto assalito, ¶ corre a corcarsi, e pargli troppo
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infusa ¶ di tal beltade, a me sol di Medusa
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lunga, ¶ che falla porre a canto la conocchia. ¶ Ma
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con un trattato presi a Cunniano. ¶ 3. ¶ Godea 'l Spagnolo
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et io nel grembo a Caritunga mia ¶ ho preso
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Franza per ma foy. ¶ A che voler Italia in
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di vin còrso, ¶ quando a Parigi il strepito rinnacque
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La giostra ch'anti a Berta il re compiacque
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Re Carlo in mezzo a cento capi d'oro
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trapunse di sua mano a suo parente ¶ quant'era
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vecchiarda, che comincia forte a stridere ¶ con un suo
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un suo corno et a cavall'un'asina, ¶ parendo
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tutto contrafatto. ¶ Ma Berta a tal novella si coruccia
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par che vole ¶ coperto a fine piastre di lasagne
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gridando: - Guarda! - ¶ Danese volge a lui col suo forcone
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da bon ladrone: ¶ rubbò a gli frati la discrezione
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riconduce al passo convenevole ¶ a qualunque si sferra di
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barbarie. ¶ 2. ¶ Et oggi pur a nostro vituperio ¶ passate son
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piume; ¶ surge 'l pastore a beverar la squadra ¶ di
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for guida l'armento a la pastura. ¶ 4. ¶ Berta sola
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pastura. ¶ 4. ¶ Berta sola rimane a la capanna ¶ et anco
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ché 'l suo Milone a lato non ritrova; ¶ e
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cosa ¶ rendersi certo, venne a la finestra; ¶ quando la
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d'animo prestante, ¶ simile a quella del Signor d
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stento in piede: ¶ pensate a qual pietà movea li
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portalo ad un fiume a lenti passi; ¶ lavalo stessa
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il fascia e stassi ¶ a contemplarlo sempre lagrimando, ¶ e
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ogni tormento. ¶ Poi riede a la capanna per corcarsi
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greggie innante, ¶ sovente drieto a quella sibilando. ¶ Va ne
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nacque 'l fanciullo mentre a lui racconta, ¶ per debolezza
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le man corre lavarsi a le fresch'onde; ¶ poi
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voglie umane ¶ lo porge a Berta; et ella: - Io
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serà matregna, ¶ ché se a clemenzia i' movo e
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quel latte vassi ¶ nutrendo a poco a poco, e
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vassi ¶ nutrendo a poco a poco, e par si
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la madre omai slattato, ¶ a quel pastor piú del
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quelli, ¶ ove s'oscura a tante pietre il sole
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vien ritroso; ¶ cacciasi avanti a' soi compagni scorta, ¶ e
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turbine sopporta, ¶ sí che a la grotta torna poi
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1526
il cuor dal petto ¶ a chi del vostro onor
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1526
qualche soldino, ¶ altri che a far la pugna m
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1526
cosa ch'essermi penso a gran ventura. - ¶ 35. ¶ Cotanto ben
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e piagne; ¶ lascialo dunque a suo diletto gire, ¶ ch
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qui Turpin si vien a divertire, ¶ narrando di Milon
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sin al mar Euxino ¶ a star col suo diletto
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qual turbossi et ebbe a gran dispetto ¶ ch'Orlando
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lor in terra, ¶ corre a la grotta e drento
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e vede il leporin a sé scampare, ¶ la faccia
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pelo, ¶ il collo torzo a lui come vòl Dio
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del Cielo, ¶ si mette a interpretar il senso pio
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pigliaranno? - disse Orlando - guai ¶ a qualunque verrammi a far
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guai ¶ a qualunque verrammi a far dispetto! ¶ ché, se
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animoso ¶ dongello dritto corre a la citade: ¶ porta il
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e le budelle vannomi a riffuso. ¶ Gente devota, e
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chiocca ne l'uscio a questo e quel vicino
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piú presto lo darebbe a qualche cane; ¶ pur fa
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1526
asinello sotto 'l carco! ¶ A cui dico, poltron? se
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tu sei per dare a le puttane. - ¶ 53. ¶ E detto
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1526
nascoso. ¶ Al fin giunse a la grotta, e Berta
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1526
che darne un bocconcello ¶ a frate alcuno; fa' che
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1526
stanga, che sta drieto a l'uscio, piglia ¶ e
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baston resume ¶ e corre a la citade apertamente: ¶ ecco
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1526
spezzar le corde, ¶ et a chi 'l porta spesso
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et animal inqueto, ¶ che, a far bona giustizia, ti
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dovrei ¶ dar mille stafilate a piú non posso ¶ che
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1526
e pur lo dici a Orlando qui presente; ¶ forse
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1526
libbri dal Ciel giuso ¶ a darmi torto in questo
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1526
in osso ¶ e darte a' cani te con la
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1526
che ben lo rassomiglia a l'occhio, al pelo
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1526
una pietosa impresa, ¶ dandol a que' citelli. - Piú mi
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mi lece ¶ - dicea - porger a questi la diffesa ¶ contra
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la gonna e mostri a lui l'ecclipsi, ¶ scrivendo
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io fingermi "pitocco" movo a gioco ¶ e del fallir
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1526
sleguarsi andava passo passo ¶ a la taverna spesso, al
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tu 'l vedi che a fatica il passo move
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banco del beccaio, ¶ venduto a quatro libre per denaio
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guadagnasi la pelle. ¶ Quando a scarcar il ventre si
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su da lei fin a le stelle; ¶ e se
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1526
perché grata ¶ fu sempre a lui di crapular la
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falcone ¶ lo qual giú a piombo vien viste le
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toscana, dico, temeraria ¶ che a grande sua superbia oggi
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1526
oggi s'arreca ¶ eguarsi a la romana, e tanto
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inopia, ¶ l'avea condotto a tal ch'un ciacco
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piazza un sturione, ¶ intorno a cui de gente gran
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ma il padre santo a quella criatura ¶ ch'ancor
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stracca ¶ far ogni giorno a qualche ricco danno; ¶ piglialo
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si ricerca al manto, a la tonsura, ¶ al floco
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era di comprar legna a bon mercato, ¶ lasciagli la
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se vanno le grege a la malora ¶ sotto alcun
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si stoppa il naso a la profana ¶ puzza di
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sacco. ¶ 24. ¶ - Tràtivi avanti, - disse a lui Rainero - ¶ uomo di
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dal volgo luntani; ¶ benigni a' viandanti e mansueti, ¶ lavando
461
1526
l vostro aver lasciati a preti o frati! ¶ 31. ¶ Qual
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1526
può magiore ¶ che tòr a' soi la facultà per
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1526
la facultà per darla ¶ a chi con le campane
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1526
al volgo e tendon a lodarla, ¶ per addescar sott
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1526
parlando de la Chiesa a passione, ¶ parendo lor (e
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1526
in capite "Ne agro" a Clementina. ¶ Et princeps, qui
467
1526
Et anco Thomas dice a la seconda ¶ distinzion, capitol
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1526
Salvatore ci ammaestra, ¶ parlando a tutti, luceat lux vestra
469
1526
lice ¶ parlar de' santi a chi è de gente
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1526
è da l'oriente a l'occidente. ¶ 39. ¶ Due cose
471
1526
occidente. ¶ 39. ¶ Due cose giunte a queste intender anco ¶ desidro
472
1526
monsignore Griffarosto: ¶ dite, piacendo a voi, né piú né
473
1526
nott' e il giorno a su pensarvi; ¶ assotigliate bene
474
1526
diede un schivo sguardo ¶ a le pignate, e via
475
1526
mai fece libbraria ¶ simil a questa, ove 'l spirto
476
1526
tien su l'altare a far orazione; ¶ Bacco sol
477
1526
tanto. ¶ 50. ¶ Entrando il coco, a lui disse: - Volete ¶ cenar
478
1526
levandolo con ambe mani a Bacco: ¶ - Pater, - dicea - se
479
1526
è 'l tuo voler, a lui m'attacco. - ¶ E
480
1526
confortato alquanto, ¶ s'asside a ragionar, ché 'l becco
481
1526
perché la forza incaga a la ragione; ¶ e sempre
482
1526
sia, ¶ senza ch'abbian a noi compassione, ¶ a noi
483
1526
abbian a noi compassione, ¶ a noi servi di Dio
484
1526
prego, ¶ aiutami, che sol a te mi piego! - ¶ 54. ¶ E
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1526
non li repari. ¶ 56. ¶ - Lasciate a me tal cura, - disse
486
1526
voglio far un scorno a quel Rainero; ¶ e condurò
487
1526
e condurò le fraude a cotal gioco ¶ che 'l
488
1526
ne tornarà al carnero.à avea ¶ Non voglio dimorar
489
1526
poi cautamente s'ebbe a dipartire; ¶ lo qual sí
490
1526
pur senza affanno sede a cena; ¶ allentasi dai fianchi
491
1526
e smisurata greggia ¶ empisse a l'anno un cotal
492
1526
anno un cotal orco a pena, ¶ e le piú
493
1526
sano, mentre ¶ devora sin a l'ossa, scarca il
494
1526
con molta gente, ¶ che a man il prese molto
495
1526
giustamente la misura. - ¶ 65. ¶ Meravigliossi a l'ottima risposta ¶ d
496
1526
lasagne il pro' Rainero: ¶ - A la seconda - disse - senza
497
1526
perché da l'oriente a l'occidente ¶ una giornata
498
1526
sol non mente. ¶ 66. ¶ Quanto a la terza ambigua dimanda
499
1526
quarta ¶ ricchiesta, eh'era a dir lo pensier vostro
500
1526
il coco. ¶ 69. ¶ Miràti dunque a quello che pensate; ¶ l