parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppe Marotta, L'oro di Napoli, 1947

concordanze di «a»

nautoretestoannoconcordanza
1
1947
perennemente su una sedia a sdraio della sua casa
2
1947
baule». ¶ I Petrillo erano a tavola. ¶ «Come sarebbe?» disse
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1947
e bambini sembrano impugnare a loro volta una sedia
4
1947
ne andrei. ¶ Ninna nanna a una signora ¶ L’eccezionale
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1947
via Conte di Mola a Napoli: se l’antica
6
1947
era nel Cile o a Sciangai o a Tangeri
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1947
o a Sciangai o a Tangeri; ma ci vuol
8
1947
nell’elmetto militare adibito a tale uso fin dal
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1947
ha scarpe; non meno a precipizio vi si getta
10
1947
pigli e si decida a sgombrare; vorrei vedere, egli
11
1947
un’ora dopo, salute a noi, fa lo stesso
12
1947
date possibilità solo fino a settembre... Come dite? Resta
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1947
giacca finita. Sono proprio a questo punto, le cose
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1947
perché odiava la dinastia a causa del misero stipendio
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1947
l’antico personaggio evita a molti attualissimi buffoni di
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1947
Corrado, sta adesso tornando a coricarsi perché con una
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1947
la visitatrice lo rimanda a letto. Egli ansima e
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1947
ho vendute già quattro a certi signori egiziani sul
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1947
ho un cliente fisso a Lisbona, che ogni tanto
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1947
uno dall’altro, quale a Ottawa e quale a
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1947
a Ottawa e quale a San Francisco o nella
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1947
si rianima e press’a poco dice: ¶ «Mi avete
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1947
Volevo morire di emottisi a tredici anni, ne ebbi
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1947
sempre respinto? Ora spetta a me decidere: ora sono
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1947
senza pavimento, l’uovo a sorpresa delle montagne, indovinate
26
1947
Ho fatto una marina a frusta di cocchiere, molle
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1947
una grazia si divertono a gettare sui passanti gocce
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1947
globi elettrici da Mergellina a Posillipo nelle sere di
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1947
ho fatto la Galleria a mezzogiorno, quando vi si
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1947
e vola; ti aspettano a Madras, ti chiamano dall
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1947
chiamano dall’Islanda. ¶ Scoglio a Mergellina ¶ Fate conto che
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1947
e rivolga la parola a Dio. «Gesù (gli dice
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1947
cui s’affaccia Mergellina: a quest’ora l’ombra
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1947
la porti e viene a tuffarsi in mare. Il
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1947
scugnizzo”? Può avere inizio a San Biagio dei Librai
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1947
e forte, nasce guerriero. A sette anni Luigi, mentre
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1947
già ideava di rivolgersi a un abile trafficante per
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1947
le pratiche. Senonché, giunti a casa, e sottrattisi infine
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1947
Luigi era inesplicabilmente costretto a pensare: “Ecco l’angelo
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1947
amici. Fatalmente riproduceva, intorno a sé, la miseria e
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1947
un duello fondamentale e a suo modo tragico, di
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1947
morto e si raccontasse a Dio, la parola “cavalleria
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1947
possiamo carpire qualsiasi cosa a chiunque, ma esattamente, in
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1947
se non resiste! Gesù, a voi come potrei mentire
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1947
saranno di nuovo qui a momenti. «E per te
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1947
dove il Torrusio giocava a carte con i pari
47
1947
di fabbricarne la chiave a memoria non gli erano
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1947
carcerati sono voci inferme a cui si vedono le
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1947
Sant’Agostino degli Scalzi, a Napoli, è un corridoio
50
1947
una camicetta stipata appare a una finestra; da un
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1947
in questa stagione, fanno a chi prima arriva sulla
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1947
volubile cielo primaverile che a donna Sofia Pugliese mancò
53
1947
diavolo dove fosse andato a finire l’astruso gioiello
54
1947
Infine donna Sofia usciva a sua volta nel vicolo
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1947
donna Sofia fossero attaccate a un filo. Era un
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1947
per chiunque abbia resistito a queste sollecitazioni olfattive, poiché
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1947
si tratta di «pizze a oggi a otto»? ¶ Ecco
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1947
di «pizze a oggi a otto»? ¶ Ecco il primo
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1947
loro festino nuziale, naviga a mezz’aria verso di
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1947
Lei si affezionò inspiegabilmente a quel largo petto bonario
61
1947
quel largo petto bonario, a quei sorrisi devoti e
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1947
sorrisi devoti e lenti, a quell’inerme desiderio; sì
63
1947
soverchiato dalla sensazione che a nessuno si dovesse permettere
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1947
moglie, si mise improvvisamente a piangere. «Ma che ti
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1947
tragedia, don Rosario cominciò a ricevere lettere anonime. Varie
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1947
eccezionale distribuzione di «pizze a oggi a otto», e
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1947
di «pizze a oggi a otto», e i coniugi
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1947
sfuggito mentre impastavo» disse a caso. «Ah Rosario, sarà
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1947
qualche pizza.» ¶ Le «pizze a oggi a otto» hanno
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1947
Le «pizze a oggi a otto» hanno, su qualsiasi
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1947
rinvenuto l’anello; davanti a ciascuno di essi don
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1947
indiziato, lo sottoponevano anzitutto a un radioscopico esame. Successivamente
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1947
contenuto? S’intende che a un certo punto il
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1947
meridionale dell’interrogato cominciava a bollire: ¶ «Don Rosario, voi
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1947
lo smeraldo» urlò, abbassandosi a una aperta accusa. ¶ L
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1947
disegno, e che diresse a donna Sofia una impercettibile
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1947
Rosario non sia costretto a ripassare fra una settimana
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1947
negli annali delle «pizze a oggi a otto»; la
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1947
delle «pizze a oggi a otto»; la popolarità di
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1947
proporre la sua candidatura a deputato, se volesse. Sbalordito
81
1947
infarinato, don Rosario continua a sfogliare il quadernetto aziendale
82
1947
Sofia sono proprio attaccate a un filo. Egli schiude
83
1947
con qualche riguardo. ¶ Fu a Napoli sul finire del
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1947
coi denti, quando assistettero a una scena che li
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1947
sua massiccia figura. Passò a capo chino fra i
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1947
si sapeva, era andata a messa. ¶ Da trent’anni
87
1947
ma poi si limitò a pagargli il salario, ogni
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1947
salario, ogni sabato, come a un operaio. ¶ Per lunghi
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1947
Aveva il suo posto a tavola tutti i giorni
90
1947
tre piccoli Petrillo chiedevano a don Carmine il permesso
91
1947
di don Carmine venivano a giocare a carte con
92
1947
Carmine venivano a giocare a carte con lui; donna
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1947
Carolina si teneva pronta a servire il caffè o
94
1947
signora Petrillo era andata a messa. Di colpo l
95
1947
ma sarà vero?». ¶ E a due mani sollevò una
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1947
produrre un inconcepibile fracasso; a ogni modo il suo
97
1947
che egli riteneva inadatto a un giornale serio questo
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1947
Roseto dolcemente si spegne a breve distanza dagli avvenimenti
99
1947
mano senza rancore, dispostissimo a studiare con lui, come
100
1947
vent’anni? ¶ Non riesco a ricordarmelo. Probabilmente fu una
101
1947
ma che dovrei decidermi a scegliere una buona volta
102
1947
generoso tentativo di insegnarmi a scrivere. ¶ Le cartoline ¶ Una
103
1947
il resto si rimette a ciò che esse presumibilmente
104
1947
che va da Mergellina a Castel dell’Ovo con
105
1947
vecchio soldato si vergognò a tal punto di aver
106
1947
è ancora qui, addossato a un muro, con il
107
1947
mai niente per opporvi a niente. Diceva: «Avete malattie
108
1947
le ha riesce soltanto a barattarle, ma in pura
109
1947
che lo avevano indotto a farsi “luciano” dopo cinquant
110
1947
Coltivavo un mio terreno a Casoria in grazia di
111
1947
Decisi di badare esclusivamente a lui, gli misi i
112
1947
lo stesso carretto, andai a riprendermi il bambino. Sarò
113
1947
La strada di Casoria, a mezzanotte, che non finisce
114
1947
e io facemmo presto a crescere. Per esempio c
115
1947
afferravamo le traverse e a forza di spinte davamo
116
1947
dolorosissime; mentre mi riportavano a terra i sensi, ma
117
1947
luciani” di ridarmeli come a un principe, con un
118
1947
mia madre volle andare a ringraziarla. Piansero abbracciate finché
119
1947
ne ebbero voglia; intorno a noi e nel nostro
120
1947
vecchia “luciana” venne anche a trovarci la domenica, con
121
1947
tempo separa e alterna a modo suo le stagioni
122
1947
ma ci vuol altro. A una certa ora le
123
1947
Sanità e li vedrete, a causa delle inferriate, come
124
1947
da Posillipo, con Nisida a due passi e Procida
125
1947
Non dimenticate! Testimonierete davanti a Dio che tutti i
126
1947
su di me scoppiò a ridere. «Che io dovessi
127
1947
Che io dovessi tornare a galla esattamente sotto il
128
1947
Finizio mi volle accanto a sé; ogni tanto una
129
1947
Il passato non serve a niente e l’avvenire
130
1947
una finestra buia ispirava a un tale il timore
131
1947
non possono che andare a nascondersi dopo aver reso
132
1947
io l’ho vestito a lutto»; e c’è
133
1947
uno assolutamente vuole, riconsegnare a Dio! Le carezze più
134
1947
fatto e stai facendo a me». Canzonette, e nuvole
135
1947
nuvole in marzo, esistono a Napoli per azzuffarsi. La
136
1947
nel bene: è sempre a capotavola nei banchetti della
137
1947
per corredo sono comunissime a Napoli: si tratta di
138
1947
o che elogiandole mentiscano. A cinquant’anni Carmela è
139
1947
colore e per disegno, a quella che mancava. ¶ Oppure
140
1947
abbiamo come sempre avemmo, a Napoli, le canzonette narrative
141
1947
primo fidanzato; ricordo che a questa canzonetta (sol do
142
1947
Tu mi devi rimandare a casa, se la legge
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1947
solo caso di canzonette a puntate. Sfogliando un recente
144
1947
morire anche in Groenlandia? ¶ A proposito, io nel mio
145
1947
soggetti ad arrugginirsi e a gridare. E chi era
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1947
e qualcosa evidentemente riuscì a fare. Mia nonna morì
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1947
richiuse gli occhi. Venimmo a sapere che aveva venduto
148
1947
nonna si affrettasse, piangendo, a estrarre una monetina dalle
149
1947
sera, mentre tu cominciavi a odorare di alito di
150
1947
ma mi sento legato a coloro che lo assaporarono
151
1947
versa l’acqua, badando a non eccedere. Poco sale
152
1947
Ero orfano di padre, a Napoli un bambino deve
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1947
di loro, là andrò a sdraiarmi quieto presto o
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1947
che altezza potevamo andare a romperci il collo sulla
155
1947
incapace di negare grazie a chicchessia: le domandai la
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1947
in tasca e parlai a Santa Rita così: «Santa
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1947
licenziato e forse va a gettarsi in mare. Se
158
1947
la candela più lunga. A me e il piccolo
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1947
n’era una damigiana a portata di mano fra
160
1947
osai ricomparirgli davanti. Piansi a lungo, credo, con la
161
1947
di un fiume. Addosso a Fra’ Gennaro, addosso: se
162
1947
le stesse che impediscono a qualsiasi molosso di addentare
163
1947
da scavare per venire a fare i conti con
164
1947
atrio, aprivo un uscio a vetri e mi trovavo
165
1947
se mi avessero estratto a sorte, nel misero cortile
166
1947
e bruna, mezzo volto a lutto stretto per l
167
1947
mentalmente; io mi aggrappai a quella sua occhiata per
168
1947
problema o una croce. A che servirebbe specificare che
169
1947
riferire se e fino a qual punto gli innamorati
170
1947
questa condizione, un esule a causa di ciò dalla
171
1947
due mesi maritò Carmela a un panettiere dell’Anticaglia
172
1947
raggio di sole che a quest’ora vi si
173
1947
la guerra quando cominciammo a gettare le basi di
174
1947
il coraggio di andare a chiedere, per il primo
175
1947
primo numero, una novella a Matilde Serao. Era una
176
1947
uomo non fosse entrato a far parte del nostro
177
1947
nella bottega, si buttava a sedere dietro il banco
178
1947
banco e sospirando cominciava a scrivere una poesia. ¶ Questo
179
1947
mediante quali argomenti riuscì a suscitare nel proprietario di
180
1947
erano vendute tre copie a San Ferdinando, una copia
181
1947
copia si era venduta a Porta Capuana, Ferrante riferì
182
1947
aveva pedinato un compratore; a un certo punto, anzi
183
1947
fosse stata estremamente favorevole a una novella di Ferrante
184
1947
G. M. ci esortava a scrivere almeno come D
185
1947
che se fossi riuscito a inserire in un sonetto
186
1947
madre ne abusava, perché a un certo punto si
187
1947
come Eolo nel lume a petrolio, inciampava nella sua
188
1947
dietro la schiena, e a un certo punto ci
189
1947
accarezzava la schiena, come a un gatto, e gli
190
1947
motivi salgariani si sovrapponessero a quelli estetici e giornalistici
191
1947
i due corpi redazionali, a tarda sera in Galleria
192
1947
del solito nel lume a petrolio. ¶ Ripenso alla maniera
193
1947
opposto parere la prendevano a calci. Il meno irreale
194
1947
M., un giorno domandò a mia madre se intendeva
195
1947
due o tre mesi a Montecarlo (dove si proponeva
196
1947
per decidere e tornò a casa con gli occhi
197
1947
Abitavamo in via Purità a Materdei, una stanzetta con
198
1947
disponevano gruppetti di frutta a un soldo ciascuno: due
199
1947
oscenità che facevano dire a mia madre «Gesù, salvateci
200
1947
mia madre ignorasse fino a che punto appartenevo agli
201
1947
ha mai chieste e a che servono le cambiali
202
1947
dovevo di nuovo ricorrere a loro, estraevano il denaro
203
1947
se li avessi costretti a rompermi la faccia. Dunque
204
1947
non sapeva come parlarne a me. Infine, stavamo per
205
1947
ne prendeva tante? ¶ Affidarmi a me stesso! Io sono
206
1947
le strade, mi affrettavo a rientrare. Arrivò giugno, ricordo
207
1947
finestrelle non accennavano mai a spegnersi, non era mai
208
1947
quella dell’aceto) cominciavo a sentirmi dolorosamente figlio di
209
1947
mia madre. Non pensavo a lei col solito lungo
210
1947
di te. Mia madre a Montecarlo! Un treno di
211
1947
sbircia; possibile? Mia madre a Montecarlo, stira su un
212
1947
d’amore che cominciai a scriverle: mi vergogno. Le
213
1947
Nel maggio scorso, qui a Musocco, mia madre fu
214
1947
bara. Un uomo discese a stracciare anche quel velo
215
1947
scrivere lettere d’amore a te, madre. Cara mamma
216
1947
sviluppi di questa disgrazia, a ogni pietosa domanda rispondono
217
1947
brevemente e la indichi a colpo sicuro. Come i
218
1947
madre quasi la riduce a un velo, presumendo di
219
1947
buchi di ogni fetta, a tavola, dico, si amano
220
1947
si amano i fratelli a tavola? «Oggi muori tu
221
1947
mangio io: domani toccherà a me... ci stai?» è
222
1947
cosa cessò e sparì a quella svolta. Rientravo sempre
223
1947
ma tanto si ostinò a non interrompere la sua
224
1947
che ci incontrammo faccia a faccia mentre sbucavano dalla
225
1947
urlò. Non mi trovavo a Napoli o ero infermo
226
1947
suoi figli vengono spesso a trovarmi; il terzo, Renato
227
1947
trovo che somiglia molto a mio figlio. Passeggiamo discorrendo
228
1947
io non penso esattamente a ciò che dico. Senza
229
1947
rancore che mi legasse a te anche dopo tanto
230
1947
don Eugenio ci riportò a casa in un istante
231
1947
potrei certo parlare così a Renato. ¶ Pane, con sale
232
1947
ci provai due volte a Milano nel 1926 e tutto
233
1947
lo trasmise mia nonna a mia madre, ci pervenne
234
1947
Fiorentino tirava di coltello a ottant’anni: morì su
235
1947
la faranno santa. Orfana a quindici anni e non
236
1947
campagne, da quella eritrea a quella libica; ma le
237
1947
mariani e le novene a cui partecipò in mezzo
238
1947
di quanti Gli dicono, a Dio, esattamente e soltanto
239
1947
bella né di piacere a qualcuno. Don Ferdinando Avolio
240
1947
Don Ferdinando Avolio era a sua volta un poveraccio
241
1947
marzo; mia madre cominciò a sfaccendare con lo strofinaccio
242
1947
tutto sul matrimonio); quanto a me sentivo di essermi
243
1947
fragili, forse il lume a petrolio o la campana
244
1947
gli occhi pesanti, tornavo a vedere il suo volto
245
1947
dietro la veletta; eravamo a Toledo e lei già
246
1947
avrei voluto dirle mettendomi a piangere. ¶ Arrivò prima don
247
1947
morto avvocato era andata a mettersi, piccola e bianca
248
1947
mia madre. ¶ «Concetta, stammi a sentire» disse il cugino
249
1947
riso isterico. «Voi arrivate a quarantacinque anni senza sposarvi
250
1947
mia, destino; significa che a questo dovevo arrivare. » ¶ Il
251
1947
ho cresciuti. Per consegnarli a voi. Forse volete cominciare
252
1947
lo faccio? Per darli a don Salvatore! Perché don
253
1947
vedova e tre orfanelli. A voi che vi costa
254
1947
E non so fino a quando potremo continuare ad
255
1947
si sedette in mezzo a noi, ed era evidente
256
1947
espanso che faceva pensare a un punto di confluenza
257
1947
un punto di confluenza, a un estuario di illustri
258
1947
lo si sappia, oltre a essere insignito di numerose
259
1947
una tisi caratteristicamente meridionale, a decorso lento, di una
260
1947
pace; essi non tornarono a salutare il cadavere e
261
1947
come guardarobiera e stiratrice a dieci lire settimanali; subito
262
1947
e spossata dall’arredo. A poco a poco il
263
1947
dall’arredo. A poco a poco il conte arrivò
264
1947
poco il conte arrivò a permettere che io trascorressi
265
1947
dagli scaffali per andarmelo a leggere in un remoto
266
1947
mi riuscì di evitarlo, a impartirmi una distratta carezza
267
1947
il termine può adattarsi a un uomo della sua
268
1947
la barba. ¶ E tutt’a un tratto, cambiando tono
269
1947
cambiando tono: ¶ «Vuoi tenere a posto le mani, sgualdrina
270
1947
sulla mensola, che andava a colpire un lembo di
271
1947
di un antenato. Poi, a un cenno del conte
272
1947
una sera che aveva a cena il canonico D
273
1947
padre; nessuno aveva pensato a spegnerli benché il cadavere
274
1947
conte di M. continuava a correre e a gridare
275
1947
continuava a correre e a gridare e a ridere
276
1947
e a gridare e a ridere, agitando il fascio
277
1947
mani addosso; quando cominciai a riflettere su ciò avevo
278
1947
che esse già cominciassero a sognare il matrimonio, in
279
1947
in cui il conte a quell’ora sonnecchiava: chi
280
1947
colpo egli mi attirò a sé, accostò il mio
281
1947
e Alfieri; “Gas” ripetevano a chiunque i bottoni dorati
282
1947
soggiacque pochi anni dopo a una paralisi cardiaca. La
283
1947
per i suoi donativi a Dio ma in considerazione
284
1947
tutti vogliamo leggere versi a qualcuno che vuole attirarci
285
1947
scrissi lettere d’amore a mia madre. Avevo, rammento
286
1947
ero operaio del Gas a Napoli; mia madre serviva
287
1947
scende ridendo e ballando a piazza dei Martiri, là
288
1947
poteva usufruirne senza pagare, a mezza strada, un soldo
289
1947
procedeva per così dire a braccetto con esse, delineandosi
290
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al sole, e imparava a sonare la chitarra. In
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In primavera, il muro a cui si appoggiava era
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tappezzato di limoni, acconsentivano a quella musica un po
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gli inquilini erano tenuti a corrispondergli quando rientravano dopo
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penultimo che io trascorsi a Napoli. ¶ Scirocco e tramontana
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e tramontana si alternavano a intervalli di ore, minacciosi
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ma egli riflettendoci scoppia a ridere come quando si
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assegnino una dentiera, tu a bocca vuota già ricominci
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bocca vuota già ricominci a sorridere, Ziviello. Ciò è
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chitarra. ¶ Il mare è a due passi, assorto e
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assorto e solenne davanti a questo martirio come un
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segno della Croce ricominceranno a lavorare e a ridere
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ricominceranno a lavorare e a ridere. ¶ I parenti ricchi
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le finestre e taccio; a un certo punto i
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perché. Mia moglie continua a sorridere, se le va
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prima ci eravamo trasferiti a Napoli da Avellino, col
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un nostro ultimo poderetto. A un certo punto, fissando
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il sonno non arrivava a fulminarle. ¶ Mia nonna e
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le navate irpine, anteponeva a ogni bisogno umano. L
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la vecchia ci seguì a Napoli; mi tendeva agguati
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nel corridoio per costringermi a pregare con lei, ma
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parte perché generalmente riuscivo a sfuggirle e mi rifugiavo
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i parenti ricchi venissero a raccoglierci, l’avvocato Marotta
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lei avrebbero formato intorno a noi baluardi di tenerezza
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ho sempre beneficati. Cedetti a Luisa il meglio dell
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era impuntato, Dio sa a quali cavillosi espedienti legali
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Naturalmente io non partecipai a questo fatto; ma più
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in grado di obbligarsi a ciò che egli si
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soltanto un ostinato proposito. A questo punto il cugino
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che non si arriverà a questo. Dopo un enorme
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dovesse accadere... ¶ «Voi sapete a chi ho voluto bene
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inizia: egli era abituato a formulare constatazioni simili, nella
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del malato, ribatté: ¶ «Venite a vederlo. Solo un momento
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Solo un momento. Venite a vedere se non vale
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si era ormai ridotto a chiedere soltanto con gli
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aggiungevano: «Ci penseremo noi». A un certo punto, fu
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nel caso contrario riuscivo a ricongiungermi, sulla terrazza, con
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andrei sin nell’inferno a riprendermela. ¶ La casa in
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lire settimanali. Chiusasi dietro a mio padre la porta
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una tomba di famiglia a Poggioreale, non potreste accogliervelo
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che Dio fosse costretto a frugare a lungo, ogni
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fosse costretto a frugare a lungo, ogni volta che
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ai cibi, andavo effettivamente a prenderli ogni giorno alle
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Sanità (i Nardi abitavano a Capodimonte) mi sfilano accanto
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la fame non bada a queste cose. ¶ Finché da
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proposta di matrimonio. ¶ Pensate a una casa di poveri
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che essendo egualmente occupata a sfuggire i miei occhi
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appena, si sono messi a chiamarmi, proprio con un
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un soffio di scirocco, a far battere questo mare
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un remo. Lo sappiamo a memoria questo mare; conosciamo
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libro, che è dedicato a mia madre. ¶ “Mamma” è
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nessuna occasione di riaccostarmi a lei. Quando, emigrato a
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a lei. Quando, emigrato a Milano, riuscii ad avere
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lei sopravvisse di poco a quel giorno felice, sta
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quel giorno felice, sta a Musocco ora. ¶ Se mi
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Se mi conducessero bendato a Musocco, riconoscerei i viali
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più che mai disposto a condolersi. ¶ Mia madre la
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Mia madre la portammo a Musocco dall’altro capo
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capo di Milano; piansi a Porta Venezia e piansi
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dalla sua tomba, pensavo a un’altra nostra separazione
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nel vano della porta a vetri, fu subito abolita
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per sempre, pensavo voltandomi a guardare il campo 71; il
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I tram che portano a Musocco sono vecchi e
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stordito, indugio sul piazzale a guardare i negozi dei
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quella poesiola la imparai a memoria una sera mentre
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di luce del lume a petrolio e tutto era
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mio calore: che presi a te del resto, che
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che mia madre venisse a morire da me quassù
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Questo Brambilla viveva invece a Milano, se non vi
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Frua, la sera giocava a bocce in un’osteria
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nostra cucinetta di Materdei, a Napoli, e dai vicoli
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mia madre dovevano incontrarsi a Musocco, rimanere l’uno
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all’esumazione. Io continuo a indugiare presso la tomba
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di qualsiasi ceppo riusciamo a capirci e ad amarci
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periferia di Musocco, comincia a gelare. ¶ L’oro di
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Ignazio? S’era ridotto a vivere in un “basso
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vivere in un “basso” a Mergellina. L’ultimo bombardamento
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il disastro, era già a posto nella sua buca
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la pipa». ¶ Sorride pertanto a bocca vuota questo don
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resto in quell’epoca, a vent’anni, aveva molto
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mio angelo custode, chiuso a chiave». ¶ Ma un giorno
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una carta in mano a un avvocato». ¶ L’indomani
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di pietra si misero a giocare a zecchinetta. Questo
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si misero a giocare a zecchinetta. Questo era un
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sue lacrime; poi cominciò a mangiarli di gusto, e
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da escludersi che fino a quel momento don Ignazio
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altro uomo, deciso sovrattutto a privarsi di Grazia. ¶ Trattavasi
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e strizzando l’occhio a se stesso egli percepiva
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un duetto in un a solo, che faceva tremare
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osasse mostrarsi per esortarlo a nutrirsi o a dormire
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esortarlo a nutrirsi o a dormire. ¶ «Tessera!» gridava. «Dimostratemi
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I vicini si limitarono a sorvegliarlo notte e giorno
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agevolati dal fatto, impossibile a spiegarsi, che le pareti
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inflisse una mortificante smentita a questo rapporto, determinato forse
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giovò il nuovo mestiere a cui volle dedicarsi, dei
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Si sa come vanno a finire queste cose. Qualcuno
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aveva tagliato la strada a don Luigino; i cavalli
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per tutti. ¶ Lo sberleffo ¶ A Napoli vige il “pernacchio
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migliore dei suoi “pernacchi”, a raffigurarlo: si può dire
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per esempio in risposta a un’intimazione di pagamento
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era sufficientemente tornito, e a lui mancava l’animo
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e di pianto scomparve. A dieci anni fu richiesto
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incapace di suonare strumenti a corda; una botteguccia di
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ore di posteggio; infine, a trent’anni, fu sommerso
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bottega per dirgli: ¶ «Veniamo a prendervi alle cinque in
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di testa, lo sberleffo a proposito del quale si
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gli avvocati; quando passò a Labriola, dal rione Stella
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Pasquale Esposito continuava peraltro a fabbricare fruste nei ritagli
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figure delle Madonne riverite a Napoli, da quella del
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da quella del Carmelo a quella di Pompei; la
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Annunziata, si rivolse perfino a un avvocato. Costui effettuò
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al cuore. Fu messo a letto; e solo allora
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Pasquale era stata scoperta a Ferrara. La donna già
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avrebbe potuto vederla. «Arriverò a stasera, dottore?» domandarono gli
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veramente. ¶ La mostra ¶ Natale, a Napoli, è la più
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smerigliato. ¶ Si ha, davanti a tutto questo, l’incerto
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scienza. Il tempo ricominciò a passare, la stagione delle
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quando aveva finito usciva a canticchiare nel vicolo, pensando
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braciere. Bisogna aver visto, a Napoli, una mostra natalizia
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di ogni altra, piacque a donna Concetta e continuò
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donna Concetta e continuò a piacerle, fino al momento
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vicolo don Aniello mandava a letto la moglie, accendeva
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Conoscete le notti che, a Napoli, precedono Natale? Conoscete
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la pena di salire a rimboccarle le coperte? Non
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resto, non si trattenne a lungo. Seduto sulla sponda
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natalizia, se ne parlerà a lungo. C’è anche
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vendite, essa avrebbe cominciato a funzionare, emettendo un esile
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ma effettivo zampillo. Senonché a un frammento di polmone
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Nelle magiche notti che a Napoli precedono Natale tutto
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degli Spagnoli. Il cielo, a cui i venti del
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ogni veicolo da Toledo: a Natale, Dio si fa
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dagli indecifrabili disegni, ridotto a un velo, a un
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ridotto a un velo, a un’anima di tappeto
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abbia disorientato l’avversario. A cavilli vogliono fare? E
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Assunta! Portate il caffè a Chierchia». Allora la moglie
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nolano non si decide a porgere, ostentano disinvoltura e
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uova si potranno avere a credito dal salumaio, avrà
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il suo odore busserà a tutte le porte del
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parcella o non riescono a farsela pagare; Napoli ha
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il suo lavoro anonimo a un collega esordiente ma
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al solito: «Ditelo voi a questa vostra amica — che
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Gradoni di Chiaia incominciarono a ronzare. ¶ I capponi di
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di ceste... si andrebbe a metà gennaio. Chierchia si
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avevo chiuso la porta a tre mandate, e poi
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1947
la porta era chiusa a tre mandate. Ditemi se
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bacio la terra davanti a lei». ¶ Il commissario scuote
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dita aiutava la sposa a trasferirsi sul marciapiede, don
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lungo “viaggio” dal Vomero a Chiaia aveva voluto assicurarsi
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cui determinazione di riferire a Piacenza, o dove fosse
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si avviò verso casa, a Port’Alba. Non vi
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i pennelli, si mise a schizzare quadretti votivi. ¶ Le
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Le navate delle chiese, a Napoli, brulicano di queste
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casetta nuziale li aspettava a Port’Alba: vi fiorì
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della borsetta posata accanto a lei sulla sedia. Uscendo
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e di uccelli, insegnò a suonare la chitarra in
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adatto e li esortava a non essere ingrati. ¶ «Che
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ma egli si limitava a rispondere ieraticamente che passando
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altronde, don Raffaele riusciva a collocare ex voto anche
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Don Raffaele la esortò a munirsi egualmente dell’ex
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espresse l’opinione che a un taumaturgo dovesse riuscire
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rabbiosi scrosci di pioggia a svegliarlo. ¶ Oppure aprì gli
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sulle spalle e andò a cercare un’autopubblica; quando
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i pennelli in mano. A questo volevo arrivare: al
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dipinse non appena cominciò a sentirsi vedovo ed orfano
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appena le pareti cominciarono a dissolversi, lasciandolo solo al
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anni da Port’Alba a Capodimonte, di questo inconcepibile
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per appendere il quadretto a una parete della sua
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di averlo veduto spesso, a tarda sera, nella pizzeria
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della giovinezza gli arrivavano a folate, come da un
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come da un incensiere. ¶ A Montevergine ¶ Il Santuario di
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Forse l’antica Madonna a cui è dedicato scosta
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composta e soave ricomincia a specchiarsi nel suo Bambino
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più olivastre, è veneratissima a Napoli; un suo quadretto
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tempo andavano in pellegrinaggio a Montevergine. Quelle erano le
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un proprio meraviglioso ritratto a cui si manteneva fedele
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filo di perle che a multipli giri pesava sul
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che trasportavano i napoletani a Montevergine; calessi, vittorie, landò
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vittorie, landò, giardiniere, tiri a quattro e tiri a
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a quattro e tiri a sei, carri e carrette
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come spose si voltavano a sbirciare il fasto del
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i cavalli non servono a niente perché non vi
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alla vettura, mi appello a voi. È o non
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Frisio» in una gara a chi mangiava più spaghetti
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quindici giorni di baldoria a Capri, fra signoroni che
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e agiva. Il pellegrinaggio a Montevergine era la sua
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bocche spalancate. Nelle soste a Cimitile e a Mercogliano
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soste a Cimitile e a Mercogliano don Luigino Gargiulo
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e immediate sanzioni divine a chi mangia carne o
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spesso cedere il passo a cortei di infelici che
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aveva perduto della scena. A Nola, sulla via del
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metto in dubbio. Conto a parte per la voce
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glielo dava ancora caldo. ¶ A cinquant’anni don Gennaro
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giovane di lui. Alludo a donna Carmela la rossa
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dagli impiegati; di lì a poco ritornò, annunziando con
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di cucinare, di mettere a letto le bambine, di
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soglia del “basso” fino a mezzanotte; donna Carmela fiutava
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uffici pubblici napoletani, ricominciò a sfaccendare nel “basso” di
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queste notturne espulsioni cominciò a diffondersi, i conoscenti lo
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Così dieci anni cominciarono a passare e passarono, finché
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risposto con un saluto a un saluto. ¶ «Madonna santa
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grazia che ho chiesto a San Vincenzo. Devi disconoscere
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si era tempestivamente recata a Salerno, presso una zia
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zia; poi aveva dato a balia Luisella ed era
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Luisella ed era tornata a impigrire al sole di
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infortunio sul lavoro sopravvenne a eliminarlo. Furono tempi duri
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Ma San Vincenzo mandò a donna Carmela i coniugi
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abitavano in una villetta a Capodimonte ed ebbero bisogno
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mese, di una sarta a giornata. Donna Carmela cuciva
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giornata. Donna Carmela cuciva a macchina e raccontava alla
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questa bella casa» cominciò a dire sospirando donna Carmela
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un’amica della sarta a giornata. ¶ «Prendete una creatura