Michele Giordano, Una selvaggia normalità, 2012

il corso della partita. A un tavolo poco discosto

Giovanni Visconti sonnecchiava davanti a un calice vuoto, col

sei anni, si annoiava a morte a trastullarsi soltanto

si annoiava a morte a trastullarsi soltanto con un

lei verso la porta a vetri dell'osteria, attraverso

controllore della tranvia e a passo svelto, quasi di

e poi altri ancora. ¶ "A casa tutti!" sbraitava avanzando

uccidiamo tutti!" ¶ In fondo a sinistra, dove c'era

Aristide Crotti. ¶ "In dree a rivaa i fascisti" gridò

i fascisti" gridò rivolto a tutti "in de la

casott. Scapé!" ¶ Il primo a entrare è Luigi Airoldi

lo zucchero, mentre scivola a poco a poco per

mentre scivola a poco a poco per terra. ¶ Nel

Agostinelli, Pozzi e Cereda. ¶ "A casa tutti!" grida Airoldi

altri ne ricevettero inesorabilmente, a cominciare da Giulia Ripamonti

subito un colpo fortissimo a una coscia. Solo il

fu tra i primi a raggiungerla, ma sciaguratamente una

Airoldi che lo attirò a sé per la giubba

sopraggiunse Pozzi. ¶ "Dai! Dai a questo qui!" lo incitò

e Pozzi non esitò a vibrargli una pugnalata al

una spallata, riuscendo finalmente a guadagnare il fondo del

indietro, e passando davanti a Mario Ripamonti tentò di

Ripamonti tentò di colpirlo a sua volta con una

tempo il locale tornò a riempirsi. Per primi rientrarono

e sua suocera vennero a cercarlo poco dopo, dal

dietro l'osteria. ¶ "Andé a ciamaa el pret" supplicò

oste fra le lacrime. ¶ "A vu mi" si offrì

Cosa fai?" ripetè anche a lui, colmo di indignazione

silenzio. ¶ Altre persone affluivano a poco a poco nell

persone affluivano a poco a poco nell'osteria. Rientrarono

Vergani, pallidissimo, si apprestava a parlare. ¶ "A g'hu

si apprestava a parlare. ¶ "A g'hu ciapaa na

e poi si accartocciò a poco a poco per

si accartocciò a poco a poco per terra, nonostante

in piedi. Carminati continuava a tacere. Guardò pensieroso i

negli scialli e radunate a gruppi, alcune con una

darsene per inteso. ¶ "Ordino a tutti" disse levando imperiosamente

l'indice "tranne che a Solcia e Bonfanti, che

bene le parole "indilatamente a Trezzo. Intesi?" ¶ Ci furono

smobilitazione, poi tutti quanti, a piccoli gruppi, presero la

si misero al seguito a una certa distanza. ¶ Nessuno

calpestio sull'asfalto, ma a un certo punto Gabriele

naso e parlò sottovoce. ¶ "A casa" disse gravemente "prima

i quali era andato a rifugiarsi, non dovettero accoglierlo

giorni dopo la fuga, a Milano, presso l'Ufficio

preso parte alla spedizione a Busnago, compreso il loro

che diede poi luogo a una imputazione per concorso

che va da Milano a Bergamo. ¶ Busnago, al tempo

era a buon punto: a occhio, oltre la metà

appena successo. Non riusciva a capacitarsene e recalcitrava all

in corrispondenza dei candidati, a mano a mano che

dei candidati, a mano a mano che lo scrutatore

irrimediabilmente breve, in confronto a quella degli altri candidati

avrebbe potuto ancora farcela a diventare consigliere, ma per

per le scale. ¶ Uscì a prendere una boccata d

e il freddo cominciava a pungere. Airoldi si strinse

in cammino voltando subito a sinistra, verso la piazza

Trezzo piegò di scatto a destra verso la chiesa

sagrato e intanto pensava a quel ruffiano del sacrista

e magari anche viaggiare a sbafo sul tram, e

scrutava gli avventori seduti a giocare ai tavoli, ignari

cosa gli fosse capitata a tiro. Con un bel

fare. Tirò un calcio a un cartoccio misterioso e

come un fulmine davanti a lui. ¶ "Airoldi..." riuscì appena

lui. ¶ "Airoldi..." riuscì appena a balbettare il cantoniere, più

subito qualcuno al Dopolavoro a chiamare Marino Solcia." ¶ "Ah

il cantoniere che assisteva a bocca aperta. ¶ "Pronto?..." s

ordina di tornare armati a Busnago." ¶ Subito la squadra

Airoldi e Villa correvano a casa per armarsi. ¶ "Che

del cinematografo. ¶ "Un'azione. A Busnago." ¶ "Sarà meglio avvertire

Devo portare mio cugino a Porto d'Adda" protestava

Tu porti prima noi a Busnago" lo investiva Agostinelli

Alfonso Carminati era seduto a tavola, quando bussarono alla

porta. ¶ "Ma chi è a quest'ora?" scattò infastidito

rispose Fiorentino Galli. ¶ "Dove?" ¶ "A Busnago." ¶ Il capomanipolo non

Il capomanipolo non riuscì a frenare un'espressione di

Alfonso" gli diceva Marini "a Busnago sta succedendo qualcosa

mezzo alla strada, davanti a una 509 in arrivo. ¶ "Alt

e nell'oscurità riconosceva a fatica il figlio di

da un lato "Camerati, a noi!" ¶ "A noi!" echeggiarono

lato "Camerati, a noi!" ¶ "A noi!" echeggiarono tutti, mentre

voltò e si mise a correre, seguito da tutti

si trovò di fronte a una quindicina di persone

piedi, fuori tutti!" urlò a squarciagola "Vigliacchi! Vagabondi!" ¶ Rapidamente

Fuori tutti, vigliacchi!" continuava a gridare Airoldi fuori di

dispensiera, e aveva iniziato a scagliare caraffe e calici

alla cieca chi capitava a tiro. Villa lo affiancava

così forte alla porta a vetri che dava sulle

mentre Agostinelli e Villa, a un cenno del caposquadra

Ripamonti di Busnago ¶ Fino a quel momento nell'osteria

mano alla madre intenta a preparare la cena, e

che non mancava affatto. ¶ A Busnago campavano sì e

osterie ce n'erano a volontà. C'era quella

dove si poteva andare a bere un bicchiere di

decina di persone occupate a distrarsi in vario modo

modo. In sette giocavano a briscola seduti al tavolo

Cosa ci siamo andati a fare?" ¶ "Boh" disse Villa

avrei fracassato il cranio a quello lì che "Io

il vostro dovere. Torniamo a Trezzo. Che altro c

da aggiungere?" e riprese a camminare. ¶ "Questo" rispose Alberto

reduci dal desolante servizio a Busnago, per gustare il

del tavolo. Vai subito a prendermi qualcosa da mangiare

parte. Oggi è servito a poco." ¶ Marino Solcia ebbe

disse sarcastico "siamo andati a fare una bella passeggiata

senza rispondere. ¶ "Siamo andati a tenere a bada un

Siamo andati a tenere a bada un branco di

ebbe deglutito il boccone "a Busnago." ¶ "C'era un

sghignazzando col camerata che a turno stava loro di

quando si lasciava andare a rispondere a tono a

lasciava andare a rispondere a tono a qualche sguaiataggine

a rispondere a tono a qualche sguaiataggine che gli

credo, Fiorentino è andato a preparare" disse il dispensiere

altra sigaretta. ¶ "Abbiamo tenuto a bada, da soli, un

Airoldi" precisò Pozzi. ¶ "Continuavano a parlare, a gridare, e

Pozzi. ¶ "Continuavano a parlare, a gridare, e se la

e con lui cominciò a riallestire rapidamente la tavola

senza esitare, prese posto a capotavola, Solcia e Agostinelli

Guerino si trovava seduto a un tavolo, davanti a

a un tavolo, davanti a una bottiglia di vino

del figlio. ¶ Era tornato a Busnago cupo e smanioso

po' di pace domenicale a casa, e la sera

degli squadristi, aspettando fino a lunedì per sapere come

sapere come erano andate a finire le cose a

a finire le cose a Busnago. Ma per dire

si spiega. Gli tornavano a mente le parole di

te, potrebbe anche andare a chiudersi in convento, quella

fare, ma fermamente deciso a farla. ¶ Quando era entrato

assistere allo spoglio sicché a un certo punto, dopo

da lasciarne dodici, vale a dire il numero esatto

voluto vedere eletta. ¶ "Venga a bere un bicchiere giù

di Busnago, seduto davanti a una bottiglia di vino

Anche la compagnia contribuiva a inquietarlo, perché non riusciva

perché non riusciva più a sopportare neanche la presenza

ammanco così grande" insistette a sorpresa Bonanomi, sospirando sottovoce

dovrebbe ritirarsi in chiesa a fare solo il suo

acconsentì senza riuscire però a pronunciare delle parole. ¶ "Dovrebbe

parecchi giorni, non fruttò a Guerino Airoldi alcun piacere

furiosamente sulla porta, prese a sbraitare, colmò di bestemmie

per la scala andando a pararsi davanti alla porta

era rimasto paralizzato davanti a lui per lo sgomento

domanda!" ¶ "Non so" riuscì a farfugliare il dispensiere oppresso

agitando la mano serrata a bocciolo fino a sfiorargli

serrata a bocciolo fino a sfiorargli il volto "È

mentre lo spoglio era a buon punto: a occhio

Le mani nella cassa, a Guerino, lui non poteva

in prestito, da fascista a fascista, come piaceva dire

fascista, come piaceva dire a lui: poteva dirgli di

poteva dire di no a Guerino Airoldi, quando ti

occhi? Capitava allo spaccio, a casa, quando meno c

da aspettarselo, e cominciava a scherzare, fuori i bicchieri

spiega" disse. ¶ "Come sarebbe a dire "Non si spiega

Bonanomi "è sempre stato a casa del contabile Visconti

Cifre son cifre" provò a obiettare Airoldi, ma il

dispensiere non stette neppure a rispondere, perché era evidente

che aveva sollevato fino a un momento prima tante

costituzione del seggio. Saluti a tutti." ¶ Subito nella sala

con le braccia conserte, a scrutare quel gregge di

testa solo per spalleggiarsi a vicenda. Avevano votato tutti

Codardi. Avrebbe voluto prenderli a schiaffi, uno per uno

schiaffi, uno per uno, a cominciare da Ferdinando Barozzi

fascista prima di andare a confondersi nel gregge. ¶ Imbecille

avrebbe voluto insegnare lui, a bastonate, come si fa

ci avesse mai avuto a che fare direttamente, ma

come la va?" chiese a quello che gli passava

vaca l'è adree a parturì." Antonio Colombo era

Antonio Colombo era rimasto a casa, nella stalla, ad

lui lì all'assemblea a fare cagnara come tutti

che il fratello tornasse a dargli il cambio con

la vacca per andare a votare anche lui contro

Adesso puoi anche andare a votare" insistette Airoldi con

loro e poi tornava a guardare malignamente la folla

fascista più schietto. Maledizione a tutti loro. Si guardò

forse era di sotto, a sorvegliare l'insediamento del

Avrebbe voluto gridare: camerati, a noi, non siete venuti

niente, diamo una lezione a questi bugiardi smidollati, facciamo

facciamo vedere chi comanda a questo branco di pecore

porta dando parecchie gomitate a quelli che ostacolavano il

li avesse soltanto annoiati a morte, avvilendo il loro

ma li avesse nauseati a tal punto da obbligarli

li raggiunse di lì a poco, lento e truce

vostro dovere. Adesso tornatevene a Trezzo." ¶ "Non abbiamo fatto

abbiamo fatto niente" arrischiò a dire Alberto Pozzi. Airoldi

facendo voltare la testa a più d'uno fra

sagrato piegarono un poco a sinistra e s'infilarono

campagna si aprì davanti a loro, larga e radiosa

Cereda. ¶ "Non mangiate troppo a mezzogiorno" consigliò Gabriele Agostinelli

mattinata. Il più rapido a concepirlo fu Andrea Villa

Edoardo Biffi, e accennò a circonferenze più generose. ¶ "Tu

informò Alberto Pozzi rivolto a Solcia, ma non ricevette

cosa ci siamo andati a fare in quel posto

voleva chiudere la bocca a quel branco di pecoroni

Uno. Bastavano quattro ceffoni a testa. Cosa ci siamo

quasi tutti in piedi a discutere a voce alta

in piedi a discutere a voce alta, gesticolando e

sette squadristi piegarono subito a sinistra, uno dopo l

il muro per andare a sedersi nell'ultima fila

d'inizio. ¶ "Signori" cominciò a dire l'avvocato Tenca

signori, prego, accomodatevi." ¶ Insistette a lungo, ma senza risultati

si udì chiaramente gridare a un certo punto. ¶ "Signori

dell'Ente nazionale cooperative, a cui la cooperativa di

e invito i soci a nominare un presidente e

al 30 novembre 1930" e prese a elencare minuziosamente voci e

in sala cresceva, fino a diventare un vero e

poi il rumore ricominciava a crescere, perché quasi nessuno

con chi stava loro a fianco. D'altra parte

impassibili, guardando diritto davanti a sé. ¶ "Silenzio" ripeteva il

consiglio..." Ferdinando Barozzi provò a riprendere il discorso con

del consiglio. Ogni cosa a suo tempo." ¶ "Ghe n

pü de temp" urlò a squarciagola Peppino Spreafico dal

cunsilii." ¶ "Foera! Foera!" cominciarono a gridare in tanti, uno

militare di riposo, presero a scrutare l'assemblea. Fu

il trambusto diminuì fino a estinguersi, sostituito da un

che il presidente ricominciò a parlare con un certo

rivolto un'occhiata riconoscente a Guerino Airoldi continuò "io

esso non va attribuito a una cattiva amministrazione del

Sono stato io personalmente a volere che il signor

nega" s'interruppe rivolto a quelli che sostavano in

Giulio non ha niente a che vedere con l

esplicito Filippo Brioschi. ¶ "Stia a sentire" intervenne l'ispettore

i dati del bilancio a un minuzioso esame, dal

mi risulta che continui a fare. Per questa ragione

non si raccapezzava più a stare dietro a tutti

più a stare dietro a tutti quei forsennati che

era nato e viveva a Busnago da oltre quarant

accadendo finché non riuscì a prendere la parola l

delle cooperative vi richiamo a una minima e necessaria

chiarite. Vi invito pertanto a voler desistere dal sistema

di stabilire o meno a chi attribuire le colpe

ammanchi." ¶ L'assemblea tornò a una certa tranquillità, benché

voluto "indurre l'assemblea a decidere di adottare la

piuttosto plateale per invitarlo a entrare. ¶ Ma il vicebrigadiere

accoglienza calorosa e rispose a sua volta con un

ammanco così grande" cominciò a dire Alfredo Bonanomi, un

approvazione che lo incoraggiò a proseguire con più decisione

Alfredo Bonanomi senza riuscire a trattenere la stizza "Giulio

di giudicare." ¶ "Ho mandato a chiamarlo" disse Airoldi allargando

non fece in tempo a terminare la frase, perché

erano piovute addosso fino a quel momento. ¶ "Taci tu

intera assemblea. Si volse a guardare verso la porta

di anni prima, e a modo suo lo difendeva

dove stiamo andando, adesso? A Busnago, a mantenere l

andando, adesso? A Busnago, a mantenere l'ordine alla

bene?" ¶ Poi si rivolse a Gabriele, che fumava come

il permesso di andare a Busnago, come ci ha

risposto "Sì, andate, siete a disposizione di Airoldi". Ti

i due squadristi scoppiavano a ridere. ¶ "Però senza divisa

evitando di alterarsi "ma a te cosa te ne

consegna è di andare a Busnago in camicia nera

Busnago in camicia nera a mantenere l'ordine. Finito

mantenere l'ordine. Finito." ¶ "A me? Proprio niente" replicò

replicò Gabriele ironico "andiamo a Busnago a coprirci di

ironico "andiamo a Busnago a coprirci di gloria con

tu hai mai partecipato a un'azione a Busnago

partecipato a un'azione a Busnago?" chiese ancora Andrea

Agostinelli rimase qualche istante a pensare con lo sguardo

nei campi brinati davanti a sé, dove la nebbia

quindi non potevamo andare a bastonarli troppo forte, come

volte venivano anche loro a dare man forte. E

deve che poi metteva a posto le cose. Adesso

per dare una bastonata a un sovversivo ci vuole

Gabriele "andammo una notte a mettere un po' di

un po' di ordine a modo nostro nei locali

meglio passare la mano a noi fascisti." ¶ "E loro

fecero da parte. Chiedetelo a Guerino. Questa storia, lui

silenzio. La luce cominciava a filtrare più intensamente dal

e Gaetano Cereda prese a battere ritmicamente il piede

di presenza, e stare a sentire." ¶ "Io, però, per

squadristi erano già saltati a terra. ¶ "Camerati!" chiamò allora

chiamò allora Agostinelli baldanzosamente "A noi. Tutti all'osteria

avviso all'albo, comunicazione a ciascun socio, e pubblicazione

avvertirlo, sicché quando venne a sapere che l'ora

per dare la precedenza a quella del Signore. Pertanto

in chiesa, dovettero rassegnarsi a ingannare il tempo almeno

piani che si affacciava a una estremità della bislunga

vero e proprio, vale a dire quello dell'osteria

dove c'era spazio a sufficienza per una dozzina

io" si sentì scandire a voce alta da qualcuno

arrivare" disse Airoldi accomodandosi a cavalcioni su una sedia

prelevato da un tavolo a fianco "siete venuti a

a fianco "siete venuti a darmi una mano. Bravi

alla fine bruscamente "porta a queste brave camicie nere

concluse alzandosi e mandando a sbattere la sedia contro

del tavolo, nel rimetterla a posto "non posso restare

non posso restare qui a farvi compagnia. Devo tornare

Mentre gli squadristi scolavano a gara le caraffe offerte

l'osteria si svuotava a poco a poco. Uno

si svuotava a poco a poco. Uno dopo l

passando per la porta a lato del banco di

era che non esisteva a Trezzo un fascista più

e ignoranti che vivevano a Busnago, non ce n

era neanche uno, neppure a pagarlo a peso d

uno, neppure a pagarlo a peso d'oro, e

di Cremona, ma viveva a Trezzo ormai da tanto

vün de Trezz, vale a dire vün de foera

veramente troppa, forse perché a Trezzo c'era più

lavoro nelle industrie, mentre a Busnago la gente andava

la gente andava soprattutto a zappare nei campi. A

a zappare nei campi. A Busnago c'era soltanto

una misera fornace, mentre a Trezzo ce n'erano

Airoldi proprio non andava a genio era che a

a genio era che a Busnago fosse il Partito

fosse il Partito popolare a voler dettare legge. La

cui lui era venuto a lavorare alla tranvia, e

un po' d'ordine a colpi di bastone nei

cooperativa. Ma i popolari a quel tempo erano ancora

Milizia di Trezzo, vale a dire fascista volontario assegnato

reclamato un grandissimo sacrificio a tutti i fascisti d

si profilava di lì a un paio d'ore

aveva pregato "dovrebbe mettermi a disposizione alcuni carabinieri, perché

atteggiamento che aveva accresciuto a dismisura la sua irritazione

in divisa per mettere a posto i tuoi affari

Come se l'ordine a Busnago fosse una sua

avrebbe pagato una cena a quei bravi ragazzi per

Rasentava le facciate grigie a sinistra, mentre la provinciale

di poco da quelle a destra. L'ansimare della

velocità, perché in fondo a quel viscere, dopo aver

scese dal tram assieme a una mezza dozzina di

volte provocassero incendi seri a qualche cascina isolata in

Il servizio che andavano a svolgere era piuttosto insulso

per raggiungere i posti a sedere. Era bello vedere

potevi anche startene distratto a fumare una sigaretta guardando

con due figli, ma a vederlo nessuno gli avrebbe

Milizia, ma ci teneva a ricordare che lui era

Trezzo erano particolarmente affezionati a Gabriele Agostinelli che, sebbene

aveva fondato il Fascio a Milano, nel covo di

stato, ma aveva partecipato a parecchie azioni contro i

un fracco di legnate a chi se le meritava

Agostinelli "hai fatto bene a entrare nella Milizia, però

Milizia, però tieni bene a mente che sotto questa

e un piccolo scatto a vuoto delle ruote, poi

il convoglio si mosse a fatica. ¶ "Come mai senza

all'assemblea della cooperativa a sorvegliare i soci e

sorvegliare i soci e a sentire gli umori, lo

soci, e poi andare a riferirgli." ¶ Gabriele non si

che si finisca presto. A che ora è la

ha ordinato di andare a Busnago..." officiò con voce

a Fosco e a Glauco

a Fosco e a Glauco ¶ ma anche viceversa

Trezzo-Bergamo ¶ Nessuno viaggiava a sbafo sulla tranvia Monza

iii, nonché cittadini riconoscenti a sua eccellenza il cavalier

per gli sforzi profusi a liberare la patria dall

controllore capo Guerino Airoldi a schiarirglielo volentieri. ¶ Questa sua

testa, quando si ostinava a pretendere di far pagare

tranvia Monza-Trezzo-Bergamo, a non pagare il biglietto

prima di scaraventarlo giù a calci alla prima stazione

così dire paleontologica induce a ricostruire non soltanto lo

d'archivio, ma anche a immaginare il tessuto molle

sottoporre l'intera vicenda a un più rigoroso setaccio

presto, prima di arrivare a Busnago, si sarebbe vista

se doveva dare credito a più di una voce

erano soprattutto le elezioni a preoccuparlo, perché era quasi

fremeva di rabbia davanti a queste insinuazioni, che non

diceva la scritta stampata a fianco. E per fugare

e lesse 24 dicembre 1930. Fino a quel momento gli era

portafogli, ma non riuscì a trattenersi dal sibilare una

la fatica della macchina a vapore che aveva impegnato

stato un tram feriale, a quell'ora, alla stazione

irta di seccature fino a sera, e forse anche

nocciola, non lo indusse a rivolgerle qualche galanteria, come

ruvida, come si conviene a un vero fascista. ¶ D

proprio il banconiere Bonanomi a procurargli tutti i fastidi

cooperativa era stato affidato a degli invalidi di guerra

invalidi di guerra: prima a Paolo Solcia e poi

Paolo Solcia e poi a Giulio Bonanomi. Era chiaro

Bonanomi. Era chiaro che a nessuno più di loro

Guerino Airoldi, mentre tornava a guardare la bella signora

di rileggerla e tornò a estrarre dalla tasca il

Ambrogio... l'elenco proseguiva a lungo sul retro della

di Busnago per presiedere a un'assemblea di contadini

persone con cui aveva a che fare. Ingrati e

anonima. Se fosse riuscito a identificare il responsabile avrebbe

quello che si diverte a spedire le cartoline spiritose

il tempo per eseguirlo a dovere, dato che mancavano

meglio dire, era costretto a tenersi altro per la

essere furente. Si appoggiò a un finestrino e guardò

gelato riuscisse un po' a calmarlo. ¶ La distesa dei

imbrullito si sarebbe allungata a dismisura se la spessa

indifferenziato e immobile, però, a mano a mano che

immobile, però, a mano a mano che lo sguardo

tragitto il convoglio riusciva a superare i trentacinque chilometri

che fluiva da sinistra a destra, assai più numerosi

la provinciale che procedeva a fianco della tranvia. Fece

buon andamento delle cose, a patto che non si

soci delinquenti e truffatori a proposito del banconiere Bonanomi

minacce per la salute, a causa delle fosse acquitrinose

che nel 1919 sorga proprio a Busnago, per iniziativa del

funzione, venne installata proprio a Trezzo nel 1906, in corrispondenza

del corporativismo fascista. Trezzo, a differenza del recessivo Busnago

locale, che fa capo a quel centro polifunzionale di

alla quale gravitano non a caso tutti i protagonisti

territorio circonvicino. Conservatasi pervicacemente a vapore, pur con qualche

che si sarebbe celebrato, a cominciare dall'episodio quasi

Bonanomi gli aveva messo a disposizione nella Casa comunale

scrivere, poi si dispose a svolgere il proprio ufficio

Antonio." ¶ Il cancelliere cominciò a vergare pacatamente sul foglio

ed energico, che ebbe a imporre nella cooperativa una

cancelliere. ¶ "Ormai ho incominciato a mettere a verbale questa

ho incominciato a mettere a verbale questa deposizione scrivendo

verbale questa deposizione scrivendo a mano" osservò tuttavia il

che fosse il giudice a insistere nella sua richiesta

vede, signor giudice" cominciò a dire l'avvocato Tenca

oggi nessuno viaggia più a sbafo sulla tranvia Monza

operaia locale", come ebbe a esprimersi l'avvocato Tenca

l'evidenza di avere a che fare con un

tram che lo conduce a Busnago e la richiesta

non può essere paragonata a quelle incerte dei firmatari

Giovanni, sem chi minga a faa i stüpid" lo

Tonino, tenendo la penna a mezz'aria. ¶ "Eh... el

lader." ¶ "Giovanni, anca mo' a dì stüpidat?" ¶ "Scrivi" decretò

dì stüpidat?" ¶ "Scrivi" decretò a questo punto Pietro Oggioni

gracchiva sull'ampio foglio a quadretti distolto dal suo

E voerum anca" aggiunse a questo punto Ambrogio Mappelli

chi, la vaga no a finii in gnent." ¶ "Non

daria, mi, la stima, a quel om lì?" ¶ "...firma

Airoldi si dimostra aggrappato a una carica dalla quale

una carica dalla quale, a sentire lui, gli derivano

e sorprendente, ma solo a prima vista, condotto da

il cancelliere Caltabiano metteva a verbale quella lunga denominazione

l'ispettore "tale deficienza, a mio avviso, dipende unicamente

ed è da attribuire a imperizia o forse anche

imperizia o forse anche a disonestà." ¶ "Come fa a

a disonestà." ¶ "Come fa a esserne così sicuro?" aveva

che fosse il teste a riprendere il discorso. Dopo

Domenico Muttoni si risolse a parlare. ¶ "Constatazioni precise..." disse

piuttosto sgraziato e cominciò a parlare concitatamente. ¶ "Certo è

evitare le deficienze e a tale scopo si è

di nuovo e riprese a parlare con irruenza. ¶ "Sono

ma nella sostanza consegnata a un piccolo approfittatore che

dei fatti "dovrebbe mettermi a disposizione alcuni carabinieri, perché

il carabiniere di fronte a una richiesta così arrogante

consigliare dalla prudenza davanti a un personaggio così spinoso

aveva deciso di mandare a Busnago, di propria iniziativa

in divisa per mettere a posto i tuoi affari

dipingere la società italiana, a un decennio dalla marcia

violenza estorsiva e omicida. ¶ A tale proposito vale la

in particolare avesse contribuito a spingere con più convinzione

Regime, Mussolini non esitò a riprendere in mano il

del nuovo clima venutosi a creare in seguito alla

politici, ma soprattutto civili. A Roma come a Busnago

civili. A Roma come a Busnago. Del resto, solo

Trezzo, che la praticarono a imitazione del loro primo

nella sentenza di rinvio a giudizio, scrisse: ¶ L'intenzione

sa mai come vanno a finire. ¶ La signora Emma

per Natale proprio assieme a lei, e se l

completamente vuota. ¶ Doveva essere a Monza per le undici

degli angeli, che era a pochi passi dalla casa

non avrebbe saputo aspettare a casa un solo minuto

e festosa che andò a sedersi in fondo al

successo, sebbene non riuscisse a immaginare qualche iniziativa che

sotto non salì nessuno. A Boltiere, una comitiva vociante

carrozza di seconda classe. A Brembate un signore anziano

viso smorto e andò a sedersi lontano da lei

Naturale. Come si faceva a non essere gentile con

che cieca era stata a non correre subito da

correre subito da lei a farsi confidare la pena

cuore! ¶ Il prolungato fischio a singhiozzo della locomotiva segnalò

tempo dell'attraversamento, decisa a riaprirli solo quando il

arrestato, dopo la curva a sinistra, alla prima stazione

Trezzo. ¶ Quando li riaprì a malincuore notò che era

era collocato quasi davanti a lei, e di quando

sostavano invece molto più a lungo. ¶ "Ci mancava solo

quali si distoglieva solo a tratti per allungare lo

che lo induceva spesso a emettere uno schiocco, che

nel commesso della bottiglieria a Bergamo. ¶ "Perdonami Benedetta!" mormorò

allontanerà, potrò solo pensare a mortificare la sua curiosità

Cortinovis si era sorpresa a tentare di afferrarne il

signora Cortinovis che grazie a questo incidente, tuttavia, riconquistò

spirito necessario per tornare a concentrarsi sulla sua sfortunata

che Benedetta sapeva donare a tutti nei momenti in

il tram stava entrando a Busnago la trasfigurazione dello

Dio l'avrebbe aiutata a sopportare il dolore e

già alla stazione successiva a quella a cui era

stazione successiva a quella a cui era salito interpretò

ai suoi occhi, benché a Busnago corresse voce che

corresse voce che oltre a essere un uomo prepotente

nella sentenza di rinvio a giudizio, diceva che Guerino

spaccio, quando lui era a lavorare nei campi, e

prestito di 1.200 lire che, a sentire sempre la moglie

la mano sul fuoco, a quanto è dato sapere

in cantina dai dispensieri a bere un bicchiere di

cifre" rispose effettivamente Airoldi a Bonanomi, ancora incapace di

davvero propizio per andare a toccare di nuovo quel

Io sto bene qui a Trezzo" aveva invece risposto

sogno nemmeno di andare a Busnago." ¶ Vera o meno

allo stesso Bonanomi e a sua moglie Giovanna che

cantina della cooperativa, davanti a un bicchiere di vino

numero 1 di via Martesana, a casa di Guerino Airoldi

altri partecipanti alla spedizione a Busnago, tranne Enrico Bonfanti

gli squadristi vennero trasferiti a Milano, provvisoriamente affidati al

sicurezza nazionale e tenuto a disposizione dell'autorità giudiziaria

carabinieri di Trezzo procedettero a numerose perquisizione nelle abitazioni

nel corso dell'azione a Busnago. Altri due pugnali

durante il loro ritorno a Trezzo, la sera dei

loro legali e attesero a piede libero la conclusione

la sentenza di rinvio a giudizio contro i seguenti

ricostruiva i fatti accaduti a suo tempo, senza soffermarsi

rango più elevato rinunciando a procedere ¶ 3) nei riguardi di

si era effettivamente recato a Busnago, la sera dei

capitano Caliari aveva aspirato a lungo l'aria un

dei deplorevoli fatti avvenuti a Busnago sia da attribuire