parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Indro Montanelli, XX Battaglione Eritreo, 1936

concordanze di «a»

nautoretestoannoconcordanza
1
1936
aveva fatto più presto a spiantare le tende e
2
1936
spiantare le tende e a caricare, vi prese parte
3
1936
maestoso drappeggio, lunga fino a terra. Poi Tesemmà passò
4
1936
in aria, s’avvicinò a Menghesti e la baciò
5
1936
baciò. Infine parlò, rivolto a Goitana di tre quarti
6
1936
in mezzo al campo a sventolare. Accanto a lei
7
1936
campo a sventolare. Accanto a lei era Tesemmà Uorchè
8
1936
era e guerriero. Accanto a Menghesti Tesemmà Uorchè fu
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1936
si svegliò e cominciò a scendere lungo le falde
10
1936
cespugli vi si mettono a sparare, quando sei passato
11
1936
fusto e siede vicino a Dio che è l
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1936
gamba stiamo bene grazie a Goitana Nardini mio padre
13
1936
aveva approvato. Si provò a parlare e non ci
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1936
sonno sacro di Goitana. ¶ *** ¶ A Chissàt Atrò Tesemmà cominciò
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1936
Chissàt Atrò Tesemmà cominciò a diventare inquieto. Fiutava l
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1936
lui – e girava largo a ogni folto di macchia
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1936
folto di macchia stringendosi a Goitana: non già per
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1936
difenderlo. Pochi giorni prima, a Chissàt Auliè Tzechià, era
19
1936
era venuto suo figlio a portargli lo zighinì, l
20
1936
ad arrivarci e tornare a casa col terzo gallone
21
1936
intanto il ragazzo pensasse a pascolar bene le vacche
22
1936
o urlare, o mettersi a piangere come un bimbo
23
1936
volgendosi, vide gli ascari a catena intorno che lo
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1936
Dio. E Goitana seguitava a parlare, a parlare, diceva
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1936
Goitana seguitava a parlare, a parlare, diceva cose vane
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1936
cose vane. ¶ «Adesso scriviamo a Goitana Nardini che è
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1936
gli onori militari: portato a braccia e a funi
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1936
portato a braccia e a funi sul picco di
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1936
il pozzo era vicino a una certa grotta misteriosa
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1936
e si stringevano intorno a Gheremedìn Ghebrearìat, un tigrino
31
1936
animo e si presentò a Goitana che solo, essendo
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1936
del plotone, poteva mettere a posto la faccenda. ¶ Per
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1936
non diceva neanche buongiorno a un ufficiale senza prima
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1936
ufficiale senza prima mettersi a rapporto con lo Sciumbasci
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1936
fuoco per far credere a tutti che andava a
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1936
a tutti che andava a far altre cose, poi
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1936
tarbush, entrò e sedette a terra in un angolo
38
1936
Padrone senza prima mettersi a rapporto come prescrive il
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1936
Maria Vergine, Goitana spettasse a dar la giusta punizione
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1936
che l’avevano spinto a quel passo che, Goitana
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1936
mezz’ora e consentì a Goitana un proficuo allenamento
42
1936
del luogo, aveva raccontato a tutti – e non poteva
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1936
in iena e andava a rubare, per divorarli, cadaveri
44
1936
cespugli, fra i quali a notte egli si appiattiva
45
1936
fu proprio un cespuglio a ucciderlo. La cosa non
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1936
Johannès aveva cominciato allora a ululare e il giunco
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1936
la iena. Tutti respirarono, a sera gli usci dei
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1936
questo: che proprio lì, a Chissàt Atrò, alcuni cadaveri
49
1936
aria indolente, gli comincia a parlare del paese, della
50
1936
bocca e lo risbatacchia a terra svenuto, a sanguinare
51
1936
risbatacchia a terra svenuto, a sanguinare. Poi se lo
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1936
Fa un ventaccio ringhioso, a folate – e il grano
53
1936
vi si piega sotto, a ondate piene di sussiego
54
1936
va, più le notti, a non dormirle, son lunghe
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1936
non dormirle, son lunghe. A tremila sono eterne. Gli
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1936
mugola e Agòs, seguitando a masticare lo stesso filo
57
1936
medita un altro anestetico a più lunga scadenza. ¶ Poi
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1936
ci son buttato dentro a corpo morto, con l
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1936
e sia pur solo a lampi brevi e irregolari
60
1936
che abbiam battuto oggi a cavallo: rocce a destra
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1936
oggi a cavallo: rocce a destra, rocce a sinistra
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1936
rocce a destra, rocce a sinistra, niente alberi, niente
63
1936
che abbiam battuto oggi a cavallo l’ho visto
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1936
e si son messi a fare il girotondo: assediato
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1936
via Tornabuoni si mette a parlar di Carlotta, di
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1936
lo prega d’andarlo a contare al kaiser. Ma
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1936
pensiero di poter cominciare a trarre anch’io un
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1936
Nessun avvenimento esterno riesce a far di me un
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1936
quale imperativo più categorico a uscir fuori di me
70
1936
di me stesso e a lasciarmi assorbire da quel
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1936
appena ventisei – mi abbandono a questa pazza «fuga nelle
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1936
pazza «fuga nelle tenebre». A Debry, sotto il fuoco
73
1936
il fuoco, non riuscii a deviare da questo itinerario
74
1936
atonia nervosa. Mi divertivo a esagerare il pericolo, a
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1936
a esagerare il pericolo, a gonfiarlo: più che morto
76
1936
che morto, mi sforzavo a immaginarmi mutilato: con un
77
1936
me. Mi dicevo che a poco a poco questo
78
1936
dicevo che a poco a poco questo esercizio mi
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1936
ammirarlo. ¶ Quando finì, andai a vedere i morti. C
80
1936
morti. C’erano arrivati a pochi passi e lì
81
1936
Anche questa d’avvezzarmi a veder sangue senza lasciarmene
82
1936
Prevedevo che di fronte a uno spettacolo simile avrei
83
1936
d’oro dove passano a lieve ondata granelli di
84
1936
quasi avesse paura che, a ritirarla, io mi debba
85
1936
inverno, quando mi mettevano a letto troppo presto e
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1936
i grandi restavan giù a chiacchierare, m’aiutava a
87
1936
a chiacchierare, m’aiutava a vincer la paura, a
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1936
a vincer la paura, a non sentirmi solo. ¶ Così
89
1936
non sentirmi solo. ¶ Così, a occhi chiusi, vedo le
90
1936
poi ricomporre il volto a gravità (passata l’angoscia
91
1936
tendini e i muscoli, a sera, giacendo di guardia
92
1936
viste nascer le rughe a una a una sul
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1936
le rughe a una a una sul volto e
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1936
di seta, razziato certo a una sciarmutta fastosa; ripiegato
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1936
giornale dentro un farsetto a maglia, il farsetto a
96
1936
a maglia, il farsetto a maglia dentro il tascapane
97
1936
colpo a destra, uno a sinistra; un colpo a
98
1936
a sinistra; un colpo a destra, uno a sinistra
99
1936
colpo a destra, uno a sinistra. Dai ranghi immobili
100
1936
al paese e dirai a tutti del mio tukul
101
1936
in tè. E guai a sgarrare. Non sanno né
102
1936
si contano di fronte a tutti, poi si ricontano
103
1936
mano dello Sciumbasci che a sua volta li riconta
104
1936
attimo d’indecisione viene a reclamare il soldo che
105
1936
dato in meno o a riportarti quello che gli
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1936
reclama, è inutile stare a far conti: ha ragione
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1936
il portafoglio, puoi stare a aspettare che te lo
108
1936
non lo rubi. ¶ Visita a sera ¶ Il XXV sta
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1936
sera ¶ Il XXV sta a valle, rimpiattato dietro il
110
1936
una scorza che pena a fondere al calore, pure
111
1936
più tetra, senza canti a sera, senza osmosi fra
112
1936
essere altrimenti in cima a questa collina aspra e
113
1936
collina aspra e sassosa, a cavallo su due forre
114
1936
rocce da Mai Egadà a Saganeiti, da Agordat ad
115
1936
da Agordat ad Assab, a Cheren, ad Adi Ugri
116
1936
si vedeva e sempre a cavallo. Accanto a lui
117
1936
sempre a cavallo. Accanto a lui cavalcava Chiarini, la
118
1936
ricordava tanto bene che, a un certo punto, quei
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1936
triste nome. Gli tornava a mente Adua e assaporava
120
1936
tutti: vi farà trucidare a uno a uno prima
121
1936
farà trucidare a uno a uno prima di cedere
122
1936
sandali e disse: «Grazie a Dio, grazie al Governo
123
1936
grazie al Governo, grazie a te, Goitana, mia moglie
124
1936
ascari ti guardano. Stanno a vedere dietro il cespuglio
125
1936
solitudine. Ti sei trovato a terra, dietro una roccia
126
1936
s’è informicolita, ritrovi a una a una tutte
127
1936
informicolita, ritrovi a una a una tutte le sensazioni
128
1936
sempre più grande fino a dominarle, a schiacciarle. ¶ Gli
129
1936
grande fino a dominarle, a schiacciarle. ¶ Gli ascari continuano
130
1936
schiacciarle. ¶ Gli ascari continuano a guardarti. Non sorridono essi
131
1936
levi piano piano: prima a sedere nel gesto ipocrita
132
1936
che ti sfiora e a quella ventata intorno che
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1936
intorno che vorrebbe ributtarti a terra. Ma ora tutto
134
1936
pugno, che li obbligherai a sciamare da quel riparo
135
1936
Lamentazione ¶ Il marito, andando a vender la vacca a
136
1936
a vender la vacca a Macallè, era entrato dentro
137
1936
e levandole, in alto, a tempi brevi. Ma il
138
1936
e allora piangeva così: a sedere, con un’altra
139
1936
corpo, salivano e scendevano a gradini, con movimento ritmico
140
1936
venute nel suo cortile, a sedere in cerchio, per
141
1936
le stelle non riescono a forare: restano in cielo
142
1936
la guida è incerta. A un tratto si sente
143
1936
come una scimmia, riesce a issare il malcapitato: è
144
1936
si mette un momento a sedere con aria indolente
145
1936
risparmierà più per molto. (A un gesto di Ghizzoni
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1936
mi consideri un uomo a cui bisogna far coraggio
147
1936
per tale di fronte a tutti, Lei compreso, no
148
1936
Italia. L’Italia – creda a uno che non ci
149
1936
che ci fosse qualcuno a richiamarmi laggiù, qualcuno a
150
1936
a richiamarmi laggiù, qualcuno a cui dedicare il mio
151
1936
per una fatalità qualunque, a tornare fossi io… io
152
1936
imbarazzo del Maggiore, imbarazzato a sua volta): Son le
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1936
ascari che si preparano a partire. Il Maggiore è
154
1936
Eppoi, non doveva essere a letto, Lei? Cosa fa
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1936
grave di quanto sembrava a prima vista. (Ghizzoni sorride
156
1936
sordo delle mitragliatrici pesanti a raffica). Questa è la
157
1936
domande!… Eravamo tutti lassù a guardarvi… Eppoi, mi pare
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1936
battaglione, poi, è riuscito a fermarli? ¶ GIUSTI: Non hanno
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1936
avanzato di un passo. A que st’ora, anzi
160
1936
sai, almeno così press’a poco, quanti?… ¶ GIUSTI: No
161
1936
GIUSTI: Infatti ha continuato a combattere per un po
162
1936
commemorazioni. Piuttosto… (Ricordando) Oh, a proposito: c’è una
163
1936
canto di ascari) Comincia a far buio. Che ore
164
1936
capisci, invece di venire a farsi medicare, s’è
165
1936
Maggiore e ha cominciato a raccontargli i fatti suoi
166
1936
GHIZZONI: Gli voleva bene a quel ragazzo. ¶ GIUSTI: Tutti
167
1936
darà dei guai. ¶ MAGGIORE (a Ghizzoni): Che corvi, questi
168
1936
Eh, Ghizzoni? (Ghizzoni sorride. A Giusti) Vada, vada a
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1936
A Giusti) Vada, vada a gracchiare da qualche altro
170
1936
Giusti è sulla soglia a destra, raggiungendolo) Se vede
171
1936
deve questo onore soprattutto a Lei e alla Sua
172
1936
piccola Lina… (Imbarazzatissimo) Ripenso a quei discorsi buffi che
173
1936
le mani avanti! Quanto a precauzioni non scherza, Lei
174
1936
Medita un po’, ridacchia) A dire il vero, questa
175
1936
mia madre, al mare, a Viareggio. Avevo otto anni
176
1936
per non dar tempo a Ghizzoni di soffermarsi in
177
1936
il Trentino… e basta. A Roma, una volta, ma
178
1936
ci farà da pedagogo, a me e a Lina
179
1936
pedagogo, a me e a Lina, da pedagogo e
180
1936
autista. Eh? Poi torniamo a casa, compriamo un paio
181
1936
l’ho mai confessato a nessuno, ma lo so
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1936
scherzare questo? ¶ SPADA (cadendo a sedere coprendosi il volto
183
1936
le fantasie. [N.d.A.] ¶ Canti di reparti indigeni
184
1936
maggiore Toselli, maggiore Toselli. ¶ A Saganeiti stava sulla roccia
185
1936
tempio ¶ e tutti vanno a baciare l’altare. ¶ Dal
186
1936
venuta ¶ noi morremo intorno a Goitana; ¶ e tu tornerai
187
1936
tu tornerai al paese ¶ a dire che l’ascaro
188
1936
mare ¶ e han salito a piedi la montagna. ¶ Hanno
189
1936
suo ufficiale. Lo intende a volo, lo pesa, lo
190
1936
devi farlo picchiare. Guai a chi si lasci infracidire
191
1936
da certe tenerezze. Purché a punirlo sia un suo
192
1936
si comincia. Un colpo a destra, uno a sinistra
193
1936
Invece, l’hanno messo a far strade. ¶ L’ascaro
194
1936
strada: non avere davanti a sé che il cavallo
195
1936
ricamar secondo capriccio, galoppando a traiettoria perpendicolare lungo la
196
1936
Tigrai soltanto sembra insensibile a questo miracolo. Gli indigeni
197
1936
inchinano ogni giorno più a terra, mescolando tutte queste
198
1936
sigillano la loro incapacità a comprendere con un pio
199
1936
miracoli non crede che a quelli celesti e forse
200
1936
celesti e forse nemmeno a questi. La sua immobilità
201
1936
sua granitica maestà. ¶ Tigrai! A me questo accigliato gigante
202
1936
le sue scalinate digradanti a rilento e i suoi
203
1936
E credo anch’io a quel che si dice
204
1936
pensiero di quel sangue, a me italiano, dà le
205
1936
lembo di tenda rialzata, a sinistra. Son le tre
206
1936
carte geografiche, un megafono. A destra, una cassetta di
207
1936
GHIZZONI: Ci ha mandato a chiamare il Signor Maggiore
208
1936
quasi: più di là, a ogni modo, che di
209
1936
ma… ¶ GHIZZONI: Proprio ora! (A Giusti che si avvia
210
1936
dovrete aspettare! (Esce.) ¶ GHIZZONI (a Spada che sonnecchia su
211
1936
giro, ragazzi! ¶ Un rapporto a quest’ora, in queste
212
1936
di un proiettile, scoppia a questo punto in un
213
1936
ci son tegoli! ¶ FABRIZI (a Ghizzoni): Lo vedi quanto
214
1936
FABRIZI: Eh, altro che! A me non la dai
215
1936
me non la dai a intendere. Ti ho sentito
216
1936
Che ti dicevo io? (A Fabrizi) Codesta è necrofilia
217
1936
irrigiditi sull’attenti). ¶ MAGGIORE (a Giusti che lo segue
218
1936
mi permetto di consigliarla a non abusare delle sue
219
1936
dunque una compagnia soltanto a impegnarsi: la Prima Compagnia
220
1936
poterle fare questo elogio, a Lei e ai suoi
221
1936
impegnato il nemico fino a mezzogiorno, perché solo a
222
1936
a mezzogiorno, perché solo a mezzogiorno avremo qualcuno alle
223
1936
mai, dopo. Avrete davanti a voi un’orda di
224
1936
Il Maggiore si mette a sedere nella posizione di
225
1936
facendo segno di imitarlo a Ghizzoni che esegue. Poi
226
1936
tutti, ci abbiamo renunziato a priori. Non è vero
227
1936
lui) No, no, resti a sedere. M’alzo io
228
1936
stato tutto il giorno a letto e devo sgranchirmi
229
1936
speciale. Non dovrei scendere a certi particolari intimi dei
230
1936
Ma vivendo tanto tempo a contatto di gomito certe
231
1936
nove anni ha continuato a credere che fosse per
232
1936
somarello con cui andiamo a far la spesa. La
233
1936
La domenica io vado a caccia e Lina va
234
1936
persa se fossi rimasto a casa mentre gli altri
235
1936
dal fatto che andavo a comandare tanti soldati neri
236
1936
ci fosse tanta gente a farmi festa… Ragazzi!… Poi
237
1936
farmi festa… Ragazzi!… Poi, a poco a poco, il
238
1936
Ragazzi!… Poi, a poco a poco, il piccolo avvenimento
239
1936
così. ¶ MAGGIORE: E ora a chi l’ha affidata
240
1936
chi l’ha affidata? A parenti? ¶ GHIZZONI: No. Ai
241
1936
a Tuccù, a Temlàh, a Gheremedìn, a Tesfài. E
242
1936
a Temlàh, a Gheremedìn, a Tesfài. E anche a
243
1936
a Tesfài. E anche a me. Ho profittato in
244
1936
si rifugia nel tukul. A Massaua c’è il
245
1936
Gaber, dove Goitana viene a rifugiarsi. Essi conoscono oramai
246
1936
di combattere: ammassati intorno a Goitana, che marcerà in
247
1936
direi più vera: simile a certe nostre non ancora
248
1936
e del Forte Toselli a guardia dell’entrata. ¶ Toselli
249
1936
dopo la quale ricomparirà a capo di un esercito
250
1936
curvo e magro, guardava a terra e conduceva per
251
1936
allodole non fuggivano dinanzi a lui. ¶ Il vecchio Sciumbasci
252
1936
ridivenuto simile per rughe a una scimmia, è costretto
253
1936
scimmia, è costretto anche a essere il più saggio
254
1936
realista», scote la testa a questa storia e dice
255
1936
S’incolonnano per strada a due, a quattro, a
256
1936
per strada a due, a quattro, a cinquanta e
257
1936
a due, a quattro, a cinquanta e marciano, bagalì
258
1936
motivi eguali e diversi. A un gomito di sentiero
259
1936
le grandi piogge tardano a venire ed Ellèni Uolde
260
1936
figlio di quello, che a sua volta è figlio
261
1936
il XX, ora, comincia a fare concorrenza minacciosa al
262
1936
pareva rendere incandescente. Sembrava, a noi che si calava
263
1936
la via che mena a Digra: si attardò qualche
264
1936
alla mèta, si presenteranno, a corona intorno alla recluta
265
1936
meriggio sembra incenerire, e a sera, quando la gran
266
1936
che lo fa somigliare a un posacarte. Lo Sciumbasci
267
1936
vegliardo della compagnia che, a sedere davanti alla mia
268
1936
ascari: essi si danno a Dio come all’ufficiale
269
1936
compagnia ti si riduce a cinque o sei uomini
270
1936
ritrovi più in là a sedere per terra fra
271
1936
il loro campo; oppure a sedere sulla soglia di
272
1936
un tukul per insegnare a un bimbo di due
273
1936
questione sorta col suocero a proposito di quel capretto
274
1936
Coatit per mezzo tallero a quel tale Uolde Maryam
275
1936
improvvisamente, lasciò il dovuto a un tale Gheremedìn Guangùl
276
1936
si andava. Da Saganeiti a Digra, da Digra a
277
1936
a Digra, da Digra a Adi Caieh, da Adi
278
1936
Caieh, da Adi Caieh a Senafè, da Senafè a
279
1936
a Senafè, da Senafè a questa piana dolomitica di
280
1936
Monte Raio, dove andremo a scovarlo dopo la sosta
281
1936
la sua banda armata a far atto di omaggio
282
1936
Governo» disse un pastore a un ascaro che tentava
283
1936
di qualche stregone che, a donne e uomini di
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che non ha niente a che fare con questa
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grasse, e nei tukul, a sera, cuoce la burgutta
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di guerra: precipitare, urlando, a valle e appiccar fuoco
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talleri, buoi – e poi, a sera, le folli fantasie
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nemico, con gli spari a salve e le daghe
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il suo nome cominciò a circolare tra le file
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Tutto il battaglione cominciò a rotare su di lui
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non si riflette, naturalmente, a quel che dovettero essere
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sua storia si riducono a un triduo di sangue
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comandante che lo formò a sua immagine e somiglianza
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è possibile, anche, che a queste cronache non ci
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ti logori nella caccia a un nemico fantomatico che
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migliori magari, ma fatti a lor maniera, con un
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vuoti al battaglione. Dinanzi a Goitana scompaiono le loro
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qualcosa che viva, rinunziare a viver tu; dimenticarti di
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insegnato ad amarla, e a esserne paghi. ¶ Il pensiero
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Vi ho imparato qualcosa, a una scuola di esempi
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non sono romantico fino a questa degenerazione. Al contrario
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E «un uomo» piacque a te, maggiore Gonella, considerarmi
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senza aggettivi. Parrà poco, a qualcuno; a me, no
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Parrà poco, a qualcuno; a me, no: esser chiamato
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un battaglione così simile a coloro che lo formarono
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pel maggiore Gonella. ¶ Che a lui sia dedicato, è
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1936
delle truppe indigene, quasi a detrazione – come spesso avviene
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1936
e della sua storia. A destinarci qui furono le
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1936
cosa che bisogna dire, a mo’ di prologo, è
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1936
americani l’hanno mandata a spasso pel mondo: quest
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ascaro vuol dire, press’a poco, avere un blasone
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motore immobile, l’Assoluto. A te tutto si riferisce
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sei attore, devi imparare a diventarlo: devi apparire il
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alla quale ti obbligano a corrispondere; senti che verrà
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1936
il rimpatrio. Se vinci, a poco a poco ti
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Se vinci, a poco a poco ti abitui come
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1936
li aspetta, una mamma a cui dissero che era
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il livellamento. Sono avvezzi a star sull’altare. Duri
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così: è un esame a cui le raccomandazioni non
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1936
colui che sta accanto a Goitana, che ne ricevere
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un Goitana che sta a Roma. ¶ L’altra sera
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ultime luci volan via a Occidente su due ali
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1936
graveolente. Lì mi rifugio a bere il tech nella
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la fantasia. Un Goitana a cui gli ascari non
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piombo si saldano dritto a perpendicolo sul cucuzzolo turrito
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1936
Poi, senza graduazione, attacca a pieno scroscio. Son gocce
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luna lo fan simile a un funereo ossario düreriano
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e mandavano sguardi nostalgici a una gretagarbo pendula alla
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Italia ci si ostina a ignorare o a denigrare
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ostina a ignorare o a denigrare. Ora Gaber ha
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Qui, al contrario, abbandonarsi a simili irrazionali manifestazioni vuol
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1936
grotteschi. È una fatalità a orario fisso, poco da
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lezioni ai più giovani: a Uolde Maryam, a Mohamed
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1936
giovani: a Uolde Maryam, a Mohamed, a Tuccù, a
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1936
Uolde Maryam, a Mohamed, a Tuccù, a Temlàh, a
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1936
a Mohamed, a Tuccù, a Temlàh, a Gheremedìn, a
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1936
Sono letterato. E, a parte il brutto e
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1936
tanti anni, per compiacere a qualcuno o a qualcosa
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compiacere a qualcuno o a qualcosa, di tradire questo
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presentare il conto. E a chi, poi? Lo dico
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poi vuol dire fedeltà a me stesso. Rubo al
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1936
E tutto son pronto a sacrificare fuorché questo. Dirò
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per ragioni letterarie: non a cercar «colore», ma a
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a cercar «colore», ma a cercarvi una coscienza di
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coscienza di uomo. Necessaria: a tutti, ma specialmente a
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a tutti, ma specialmente a un artista. Ecco il
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perché questo bel battaglione, a rilassare un momento la
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Capitano De Cadilhac e a tutti voi, signori Ufficiali
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Signor Maggiore, non starebbe a me…». ¶ Ma il maggiore
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di questi rapporti: ¶ 1) Continuate a tener l’occhio fisso
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dei reparti. Un Ufficiale a turno sorvegli la foraggiata
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tutto, compreso il merito, a un’espressione monetaria. ¶ 6) Durante
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Mostrarsi calmi e sorridenti. A qualunque costo. ¶ 7) Durante i
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Ove occorra, si lasci a terra bagaglio e viveri
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marcia. L’ascaro tende a sfuggire. Per tenerlo in
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Spada? Lo si tenga a riposo, lo si obblighi
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riposo, lo si obblighi a stare a riposo. Se
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si obblighi a stare a riposo. Se non obbedisce
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gli ascari, non limitarsi a Mai Agulà, ma spingersi
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Agulà, ma spingersi fino a Macallè. La farina della
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1936
da Ufficiali. ¶ 4) Ho provveduto a mandare i ruolini tascabili
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anche alla cancelleria e a quella casseruola per la
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1936
lui seguitava: «È venuto a trovarmi Sua Eccellenza Pirzio
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1936
lettere erano lette, giornalmente, a gran rapporto. Quando si
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ascari per aggiungere efficacia a un ordine e gli
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1936
altri, vana. Ho vissuto a contatto di gomito – così
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scaturivano scintille d’odio – a uomini di cui per
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nuove reclute e fui a mia volta per essi
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1936
una dall’altra; rientrare a sera dalla marcia, storditi
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traslucido, strabocchevole e contenuto. A sera, nel camerone oscuro
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1936
ad ogni modo penava a lui solo. Parlava ogni
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morta. ¶ Anche noi cominciammo a poco a poco a
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1936
noi cominciammo a poco a poco a parlare di
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1936
a poco a poco a parlare di quelli che
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1936
rimbalzarci contro, di noi. A me, narciso, quest’insegnamento
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1936
si tornava da Amentillà a Macallè. A Macallè poteva
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da Amentillà a Macallè. A Macallè poteva aspettarci, ma
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1936
e ci venne incontro a Danderà per abbreviare di
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ora l’attesa. Quando, a noi che si scendeva
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vecchietto che si presenti a una sposina fresca fresca
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1936
non sono uso: né a farne né a riceverne
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1936
né a farne né a riceverne. L’idillio è
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1936
son sempre ribellato anche a costo di darne e
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1936
via diretta, senza badare a chi ne sarebbe stato
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1936
come per dar tempo a Goitana di soppesare debitamente
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casi che si verificavano a Chissàt Atrò non si
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si erano verificati né a Saganeiti né in alcun
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da Chissàt Auliè Tzechià a Chissàt Atrò. C’era
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Per cui si mise a rapporto dal maggiore il
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moltissimo «interessante» ma, quanto a provvedimenti, fece capire bonariamente
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Tesemmà, il quale venne a riferirgli che un indigeno
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scioano, si fa presto a scacciarla. Ma Tesemmà replicò
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colonna di Deggiac Chebrisèt a fare il colpo; e
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tremante che era stato a far legna. ¶ *** ¶ La tragedia
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1936
isolato lo stesso e a Goitana, salendo, gli parve
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delle braci, lo vedessero. A un tratto, senza essere
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un’atmosfera di terrore; a un tratto, dico, preceduto
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ti si stende davanti a ondate di maretta con
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piantare il campo, poi a sera, quando tutto è
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andare. Truppe indigene: truppe à tout faire, le celerissime
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deve andare: e così, a freccia, si procede d
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alba ti senti quasi a disagio se vedi le
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le tende ancora piantate a terra e ti dicono
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bèi di luna, conti a uno a uno i
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1936
luna, conti a uno a uno i minuti che
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mattino i buoni paesani a portarti latte, uova, polli
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le donne coi bimbi a tracolla come un moschetto
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eran prodighe di grazie. A sera ci si risvoltolava
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la linea, si sbucò a Adigrat e di lì
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doveva essere il primo a entrare nella metropoli e
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entrare nella metropoli e a piantarvi quel tricolore che
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si fece un girotondo a sinistra e via a
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1936
a sinistra e via a Sceftà, a fare da
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e via a Sceftà, a fare da sentinelle. Allora
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da sentinelle. Allora cominciò a circolare alle nostre mense
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l’occhio è costretto a guardar lontano e il
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sui tuoi passi, furioso, a vendicare il morto. Ma
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minuti prima si ammucchiavano a destra e a sinistra
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ammucchiavano a destra e a sinistra per farti elel
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ravvoltolato nella futa sporca, a sedere al sole, recita
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di riempire la pancia a qualche iena famelica. Non
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Al campo, si continuava a congetturare ottimisticamente: «Sapete come
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gli ascari: si mettono a sedere in un campo
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lì ore e ore a grattarsi la pancia; oppure
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se la stanno ripassando a dovere». Altri oppure, più
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e il crepuscolo cominciava a calare. ¶ Alle quattro e
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che ci si ritrovava a simili scherzi. Gli itinerari
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predica: «Vedete cosa succede a chi resta indietro? È
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E allora chi penserà a sua moglie, a suo
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penserà a sua moglie, a suo figlio, al suo
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molti, tutti riuniti intorno a Menghesti e a signor
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intorno a Menghesti e a signor Ufficiale. Ma quando
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uno dietro l’altro? A cinquanta metri a sinistra
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altro? A cinquanta metri a sinistra c’è un
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è un ragazzo: facile a persuadere lì per lì
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fu abbandonato. ¶ Spada rientrò a notte. Era caduto per
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due eran rimasti laggiù a Debrì. Spada non li
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la notte calava e a Debrì c’era veglia
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visto camminar gli ascari a quel modo: slittavano sulla
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sulla roccia, coi buluk a ventaglio, in punta di
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un po’ di luce: a terra, senza fumare, reagendo
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1936
additammo senza parola, ammiccando. A me tornavano in mente
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che non avevan nulla a che fare con le
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movimento. Tardarono un po’ a rispondere non per stupore
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pallottole delle Schwarzlose, cadendo a grappoli, sollevavano zaffate di
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Loro rispondevano come potevano. A terra, dietro i ripari
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eccita. Gli ascari accanto a me ogni tanto levavano
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pochi. Quei pochi cominciarono a ritirarsi, verso le otto
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otto, poi si rovesciarono a branco, correndo, fuori dall
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di dieci minuti: tirando a raffica nel branco, così
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remissione. Tre soli riuscirono a darsela buttandosi nel torrente
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si sparpagliarono pei tukul a razziare e, all’occorrenza
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fornire i sacramenti definitivi a qualcuno che poteva essersi
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rintanato in qualche nascondiglio a esalarvi l’ultimo rantolo
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l’ultimo rantolo, o a tentare l’ultima perfidia
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sei dei nostri, uno a dieci: non c’è
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e un prigioniero ferito a una gamba. ¶ Il quale
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gamba. ¶ Il quale prigioniero, a un certo punto, rimase
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1936
se n’era parlato, a sera, nei tukul: come
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padre, marcerà in testa a loro quando andremo a
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a loro quando andremo a combattere gli scioani. Certo
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viene appunto dall’Italia, a comandare il plotone: mandato
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lasciato per venir qui a combattere con voi. Quando
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1936
lo senti dolce, poi a un tratto ti trovi
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1936
donna trovato in fondo a una tasca e buttato
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di Mar Rosso congiunto a quel braccio di Mediterraneo
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1936
sua tomba, ogni anno, a primavera, un falco ci
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1936
una zucca messa lì a spauracchio. Procedeva Sassahà con
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1936
era buio, ché tutti a quell’ora tarda (le
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tarda (le nove!) erano a letto. Solo il capitano
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1936
quella sera. ¶ Sassahà cominciò a imparare che a Forte
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cominciò a imparare che a Forte Toselli si taceva
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1936
una cosa terribilmente difficile a cui gli uomini devono
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1936
mesi: altre cose che a scuola non gli avevano
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1936
Imparò come si fa a fustigare un colpevole senza
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sguardo, come si fa a esser forti anche quando
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1936
ci si sente asserviti a qualcosa o a qualcuno
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asserviti a qualcosa o a qualcuno, come si fa
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fisionomia sempre uguale e a lasciar cadere le parole
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sdrucciolevole. ¶ Gli ascari cominciarono a dire di lui una
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1936
ricco di dentro» e a quella ricchezza venivano ad
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venivano ad attingere sfacciati, a piene mani, quotidianamente; a
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1936
a piene mani, quotidianamente; a quella ricchezza che non
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esaurirsi; ma era obbligata a rifondere, di notte, quel
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1936
passeggiare solo solo intorno a Forte Barbante e «parlare
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1936
che, un ascaro andando a narrargli un certo fatto
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1936
era accaduto, per esempio, a Magòs Alinchiel quando era
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1936
era andato da Sassahà a raccontargli che sua figlia
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ottenuto che Tesfài pagasse a Masciò tre talleri al
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uomini perfetti, molto simili a Dio, se non avessero
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1936
la punizione, Sassahà spiega a tutti perché «così stiamo
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1936
possiamo fare molto male a bambino piccolo piccolo. E
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così adesso. Tu, rispetto a me che stiamo tuo
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1936
tutti, lo stavano sempre a sentire in silenzio. Sassahà
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1936
quando venivano, al mattino, a cantare lungo il sentiero
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Gheremedìn, l’attendente, raccontava a tutti, giù al campo
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sere luminose Sassahà restava a lungo sotto l’eucalipto
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sempre più intense – e a questo palpito Sassahà rispondeva
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e certamente ci mettiamo a ridere quando noi gli
500
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cosa gli possiamo dire, a Goitana? Nulla…» e qui