parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato, 2015

concordanze di «a»

nautoretestoannoconcordanza
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2015
in una biblioteca casalinga. A fronte della sua condanna
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sua condanna, Marie provava a farla evitare agli altri
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Avrei avuto tempo fino a martedì per assorbire la
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il tempo, quando tornai a casa Lunette aspettava davanti
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del palazzo di gelato a Bologna che i bambini
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i bambini si affrettavano a leccare mentre si scioglieva
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la guardai, fu lei a distogliersi. ¶ Infransi l’impasse
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Infransi l’impasse continuando a leggere la favola del
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e nessuna donna, riuscirebbe a desistere davanti alla possibilità
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professore di diritto continuava a ripetercelo: perché la moralità
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telefono e mi invitò a cena la sera stessa
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Emmanuel aveva un convegno a Nantes. Madame Marsell mi
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raccontò che il maquillage a domicilio andava a gonfie
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maquillage a domicilio andava a gonfie vele e che
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visto tante galline come a Parigi. Questi visi smorfiosi
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e disse di aspettarla a tavola, mi guardai intorno
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Le dormite di papà a gambe all’aria sul
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aveva chiamata in merito a Lunette. E a me
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merito a Lunette. E a me. ¶ – È una mia
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mia amica. ¶ Mamma scoppiò a ridere e osservò con
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delle carte, le sfiorò a una a una. Infine
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le sfiorò a una a una. Infine disse: – Usa
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preferito di papà assieme a Camus. Mi aveva fulminato
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punta fosse nuda portava a un’apparente desensibilizzazione delle
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camicia bianca e cominciai a servire. Fu un turno
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turisti cechi e polacchi a riempire i tavolini delle
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volevo fare una passeggiata a fine turno, magari a
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a fine turno, magari a Saint-Germain. Ringraziai e
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devoto alla mia purezza. ¶ A fine turno trovai Lunette
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Saint-Germain, un occhio a “Libé” e uno ai
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scure sotto una gonnellina a frappe. Arrivammo sotto casa
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chiavi, tremavo, le infilai a stento nella toppa. ¶ – Hai
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sedette sul bracciolo. Cominciò a baciarmi. Fu un bacio
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gli occhi. ¶ Avevo cominciato a perdere il mio candore
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trovate ed era pronta a riscoprire con Jacques ciò
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donna che era riuscita a mettere al tappeto Henry
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due seguì perché impegnato a occuparsi dell’altro. Ci
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in festa e avanzavo a piccoli passi verso la
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le tappe era lei a fermarmi: mi bloccava le
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Marie si era decisa a inseguire tardivamente. La grammatica
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in adolescenza poteva corrispondere a cinque anni spregiudicati in
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adultità, ecco la sorte a cui andavo incontro se
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erotica in sommossa creativa, a tratti soprannaturale. Scelsi la
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clienti e proprietari, entrando a furor di popolo nel
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popolo nel menu. Anche a casa la mia ouverture
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del tempo futuro. ¶ Rimasi a ridosso delle Colonne d
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libri. Era un attacco a mia madre, mais oui
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mi guardò dal basso, a lungo. Aveva questi occhi
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e per un film a casa sua. Non parlammo
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richiesta indecente quel pomeriggio a casa sua. ¶ L’unico
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casa sua. ¶ L’unico a disertare i Deux Magots
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grande. Chiedevo di lui a Lunette, e arrivai a
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a Lunette, e arrivai a lasciarle messaggi da riferirgli
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Con mamma mi limitavo a raccontare il minimo indispensabile
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in anestesia locale. Riuscii a vedere solo le braccia
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chirurgo che armeggiava dietro a un telo issato di
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telo issato di fronte a me. Mi portarono fuori
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versamento di sangue. Riuscii a guardarmelo di sfuggita rientrando
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tennis infangata. Mi misi a piangere, mio padre aveva
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i venti giorni successivi. A ogni indurimento mi raccoglievo
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ogni indurimento mi raccoglievo a uovo finché si esauriva
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di vederlo, mamma provò a farmi desistere, insistetti. Quel
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nell’amore intermittente. Rimasi a guardarlo per mezz’ora
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Vennero persone che conoscevo a malapena e altre che
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funzione, mi aveva stretto a lungo, Tu es fort
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Libero, l’avevo stretta a lungo. E c’era
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mio padre e cominciai a riordinare. Avevo quasi diciannove
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Andalusia e in Grecia, a Canazei e quella indimenticata
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qualcuno intorno. Controllavo mamma a vista, Emmanuel bastava a
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a vista, Emmanuel bastava a metà perché, diceva lei
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più, quando Philippe venne a sapere delle mie intenzioni
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per permettermi di andare a vivere nella casa del
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Annunciò che aveva pensato a un lavoro: ¶ Professionista offre
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Professionista offre make-up a domicilio: ¶ l’ideale per
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L’arte del maquillage a prezzi modici. ¶ L’aiutai
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prezzi modici. ¶ L’aiutai a scrivere l’annuncio aggiungendo
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Fu allora che cominciai a considerarla da una prospettiva
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spalle borghesi, fu grazie a lei se evitammo di
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la mancanza di papà a modo suo. ¶ Io mi
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condividendo la circoncisione, toccava a me portarla a compimento
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toccava a me portarla a compimento. Mi ero dato
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Il lavoro mi aiutò a conoscere persone nuove, turisti
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2015
Pierre e Marie Curie a Matematica, dopo che al
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appena, ora si fermava a parlare dopo le lezioni
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2015
Deux Magots. ¶ Si presentò a casa mia qualche settimana
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ancora e la invitai a entrare. Si guardò intorno
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in qualche altra sala a rinforzare il nostro snobismo
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nostro snobismo intellettuale o a tradirlo. Misuravamo l’impatto
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rue La Fayette fino a quai de la Seine
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provocò una passeggiata conclusa a place de la République
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pellicola che ci costrinse a vagare più a lungo
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costrinse a vagare più a lungo fu Ballando ballando
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Scola. L’accompagnai fino a Belleville e tornai con
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maestri. Ma fu Lunette a scrivere l’incipit. ¶ Successe
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per una passeggiata. ¶ – Vediamoci a place des Vosges. ¶ – Al
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e io lo lasciai a Monsieur Marsell. Fu in
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il mito. Poi accennammo a mio padre e lei
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be’, avrebbe fatto meglio a mettersi in fila perché
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Credo sia un misogino a cui piace scopare. – L
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la cedrata e cominciò a scrutarmi come si fa
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di traverso, tossì, continuava a tossire, quando le battei
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Si alzò in piedi, A Miller non gli tira
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mi chiamò. ¶ Mi voltai. ¶ – A Miller non gli tira
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tira, e tu assomigli a tuo padre. ¶ Il rifiuto
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uno stratega amoroso. Continuai a salutarla e a lesinare
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Continuai a salutarla e a lesinare parole, inventai di
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con garbo e tornavo a essere un mite italoparigino
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Deux Magots mi ritrovai a dirigere rotte, ammutinamenti, dialettiche
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estate decisi di rimanere a Parigi, spedii mamma ed
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canoa biposto. Mi portò a vedere il Louvre, una
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urlai senza voce, – Perché a me no?! ¶ Coincidenza numero
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sempre al bar Luna a giocare a Double Dragon
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bar Luna a giocare a Double Dragon e in
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se cambi idea vieni a trovarci che ho un
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i miei che ascoltano). À bientôt! ¶ Mario ¶ La lettera
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tra le mani. Presi a calci il portaombrelli e
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una borsa di pelle a tracolla e due quotidiani
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chiamava Luc e aveva a che fare con i
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ero dimenticato di passare a casa per una faccenda
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divano. Si accovacciò davanti a me, rovistò nella valigetta
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nel Marais, passeggiammo fino a place des Vosges e
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des Vosges e continuammo a percorrere il perimetro dei
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scardinato definitivamente l’eros a favore della complicità. Eravamo
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solo dopo aver telefonato a casa. Dissi a mamma
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telefonato a casa. Dissi a mamma che sarei rimasto
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rimasto da papà e a papà che avrei mangiato
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la carta da parati a fiori e le lampade
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lampade da fabbrica rimesse a nuovo. Un bastardino affaticato
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e mi tirò accanto a lei. Assistetti all’odissea
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esistenza: mi rivelò che a Deauville, quel giorno al
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Emmanuel baciare mia madre a ridosso della cabina. ¶ – Cabina
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asciugamano e io crollai a sedere. Avevo le gote
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mi atterriva, fu lei a farlo dopo che si
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un senso di leggerezza. A casa mi chiusi in
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impatto si insinuò così a fondo che per qualche
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erotica che mi aiutò a sopportare i Deux Magots
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avveravano ogni giorno. Continuai a passare da Marie che
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Marie che mi aiutava a orientarmi tra i romanzi
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mio avvenire. ¶ Lo comunicai a papà durante la finale
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Open che stavamo guardando a casa sua. Era gennaio
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americano Denton qualche set a zero, la gioventù comunista
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province. Mi sarei iscritto a Giurisprudenza. ¶ – France ou Italie
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bicchierini. Me lo allungò, – A te, mon cher Libero
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avevano conquistato il mondo a glande liberato, era solo
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compiutezza. E quando andai a compilare i moduli per
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una legge: avevano iniziato a mettermi al mondo. ¶ Di
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languore che il bacetto a Marie mi aveva lasciato
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e mi ero seppellito a letto con il romanzo
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Avevo acceso la lampada a forma di giraffa e
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Antoine e mi autoinvitai a casa sua, dovevamo parlare
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ce li scambiavamo, e a fine lettura ci incontravamo
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mio quaderno di Lupin, a tre quarti, c’è
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regola e invitammo Lunette a partecipare a una delle
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invitammo Lunette a partecipare a una delle nostre diatribe
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sua sorella, i capelli a nuvola e gli occhi
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aggettivo. ¶ Per quanto provassi a capirlo non arrivai mai
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uomo appuntito piaceva solo a un tipo di donna
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pisello, che pareva appartenere a una corporatura massiccia. La
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un’amaca. ¶ Mi appellai a Marie, sapevo che la
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di spiegazione avrebbe portato a una mia tenera umiliazione
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mia tenera umiliazione. Andai a trovarla per farmi dare
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cerebrali. Quelle del finire a letto. ¶ – E io ho
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2015
perfetto nella ghiaia. Continuai a scavare. – E tu lo
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La ringraziai, e corsi a casa con chi mi
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ed Emmanuel che faticavano a mitigare la passione. Si
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nei bistrot, facevano cene a lume di candela e
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attenuante di ferro. Tornammo a scambiarci i compiti e
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corta e una calzamaglia a coste larghe, un rossetto
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nudità. Camille si mise a raccontare che quell’estate
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quel punto interrogativo. Prima a stampo, premetti forte e
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premetti forte e rimasi a occhi serrati. Sentivo il
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un talento naturale. Portò a effetti che non seppi
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inesperienza e provai inutilmente a ingannare la goffaggine. Mi
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e lei mi invitò a casa. Ero terrorizzato ma
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non c’erano. Iniziammo a baciarci seduti sul divano
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divano, e mentre provavo a tenerle testa lei si
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un mese dopo. Ero a casa di papà quando
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2015
ai Deux Magots. ¶ Riuscii a fare una telefonata ad
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e i suoi robivecchi a cielo aperto. Papà mi
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vuoto. ¶ – Chi viene? – chiesi a papà. ¶ Nessuno doveva venire
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Antoine si agitava, accanto a lui c’era Lunette
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memorie confuse. Fu papà a dire ai due fratelli
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e probabilmente li aiutò a farsi largo in mezzo
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finito, tutto, ora toccava a noi della nuova guardia
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scuola. Era stata Lunette a spargere la voce, papà
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sponsorizzava gli incontri lasciandoci a disposizione il suo conto
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improvvisò un tip tap a piedi nudi. La gente
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La gente stava lì a fissare questa ragazza forte
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in altro e aveva a che fare con il
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e del meno, io a monosillabi, ci confidammo l
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una tana per turisti, a differenza del Café de
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Flore che era riuscito a santificarne il mito. Poi
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2015
tal punto che cominciò a indicarmi per strada le
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2015
Borg. Certe volte usciva a passeggiare e tornava con
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con lo sguardo incagliato a terra. ¶ Un pomeriggio lui
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di Manù che provava a trattarmi come un amico
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erano pettinati. Ricordo che a tavola quella sera restammo
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i miei genitori sorridersi. A fine serata mi dissero
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2015
finì rimanemmo sugli spalti a spiare Borg che firmava
200
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Si separarono. Papà andò a vivere nel Marais, mamma
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Mio padre era venuto a prendere le sue cose
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Lo straniero. Lo aiutai a stipare tutto nella Peugeot
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di mamma, lo presi a pugni. La mia stagione
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e lasciai il confessionale a tempo indeterminato. ¶ Scelsi la
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2015
in direzione Belleville. Suonai a casa Lorraine e appena
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2015
con dei jeans sfrangiati a metà coscia. Antoine mi
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2015
librerie e di chiederlo a papà. Aprii il mio
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2015
rilessi l’appunto scritto a Deauville: Bilioteca Hôtel de
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e presi la metropolitana a Gare de l’Est
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2015
de l’Est, scesi a Saint-Paul. Imboccai rue
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e la percorsi fino a questo edificio storico mimetizzato
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sugli occhi. Dava informazioni a una coppia di anziani
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2015
modo timido. Li accompagnò a uno dei tavoli e
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2015
accorse di me. Restammo a fissarci. ¶ – Libero, c’est
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cecità piuttosto che ricominciare a desiderarla. Era l’unico
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in un volantino pubblicitario a Montmartre, una volta da
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2015
la Gallimard. Mi aiutò a compilare la scheda per
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miei genitori. Come stavano, a proposito? ¶ – Si sono separati
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sapeva di polvere. Andò a prendermi il libro al
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libriccino ingiallito. ¶ Quando arrivai a casa mi misi a
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a casa mi misi a letto e annusai la
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annoia­va nelle viscere, a parte le storie di
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protagonista: perché i condannati a morte non mangiano per
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dissi che volevo passare a trovarlo, dovevo parlargli di
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titolo mi diede appuntamento a place Saint-Germain-des
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trovai sull’attenti davanti a un Café con i
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entrare e di sedermi a uno dei tavolini. Chiese
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Coca-Cola, si mise a confabulare con un cameriere
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cameriere e sparì insieme a lui. Tornò con la
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2015
mio padre. Mi presentò a qualcuno di loro e
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2015
al Café, scomparve dietro a un séparé di specchi
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2015
io lo raggiunsi. Accanto a lui, dietro a un
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Accanto a lui, dietro a un tavolino all’imbocco
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paio di quotidiani ridotti a carta straccia. Poteva avere
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sessuale e mi fiondai a casa di papà nei
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sfasciato una famiglia davanti a tuo figlio, – e mi
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camera. ¶ Quando Emmanuel tornò a casa la trovò che
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come ci si sente a soffiare la donna al
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2015
immobile. Aveva i capelli a coda di cavallo e
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passi e mi avvicinai a lei, da Deauville la
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2015
tornai a casa confidai a mamma la sensazione di
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crostata di mele cotogne. A tavola sedeva Emmanuel. Sforzò
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atavica. Un orgasmo equivaleva a dieci gocce di Rescue
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2015
allungava quando non riuscivo a dormire. Ne approfittavo anche
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2015
mattina prima di andare a scuola. Il risultato furono
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2015
di prospettiva era riuscire a togliermi dall’invisibilità. A
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2015
a togliermi dall’invisibilità. A scuola anche i professori
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2015
anche i professori faticavano a ricordarsi il mio nome
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2015
il mio nome e a trovarmi in mezzo agli
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2015
guardavano come un compagno a cui sorridere per cortesia
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2015
un’esca irresistibile. Cominciai a farmi notare con piccoli
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2015
di liceo, saremmo andati a mangiare in una brasserie
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2015
e poi al cinema a vedere Guerre stellari. A
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2015
a vedere Guerre stellari. A tavola Antoine fece in
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2015
modo di sedersi vicino a Hélène, io finii accanto
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2015
Hélène, io finii accanto a Camille che chiese subito
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2015
raccontai della mia vita a Milano e per la
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2015
di come avessi imparato a leggere il futuro grazie
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2015
leggere il futuro grazie a mamma e di come
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2015
che Luke Skywalker riuscì a mettere in fuga Dart
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2015
seppi che mi vergognavo a farmi vedere accanto a
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2015
a farmi vedere accanto a ragazze che ritenevo deludenti
263
2015
dopo il cinema andammo a mangiare un gelato, lei
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2015
cinque dita gelide. Provai a staccarmi con i miei
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2015
qualche tempo, poi capì. A scuola smettemmo di parlarci
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2015
mano sinistra. Facevo prove a labbra chiuse, a labbra
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2015
prove a labbra chiuse, a labbra schiuse, a labbra
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chiuse, a labbra schiuse, a labbra aperte con una
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2015
dall’ossessione del seno a favore della bocca. Provavo
270
2015
menzionare, da quella sera a Deauville. ¶ Qualcosa di strano
271
2015
e mi porta prima a Notre-Dame, poi nella
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2015
Vincent-de-Paul vicina a casa. Il prete che
273
2015
Emmanuel è sempre più a casa nostra per colpa
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2015
giorno di primavera andai a casa di Antoine a
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2015
a casa di Antoine a fare i compiti. Abitava
276
2015
molto bravo, poi rimanemmo a chiacchierare in camera sua
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2015
ballerina e il seno a punta. Antoine mi disse
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Non guardare, porco. ¶ Arrivai a casa per cena, mangiai
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fu l’ora andai a letto e cominciai. La
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2015
l’atto di dolore. – A un certo punto recita
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2015
cosa sono i castighi. ¶ – A volte il Signore perde
282
2015
figliolo. Cinque Ave Maria. ¶ A scuola le cose erano
283
2015
disfatta era un’altra: a sedici anni finiti ero
284
2015
aveva vinto Wimbledon; riuscivo a fare puzzle da mille
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2015
amoreggiato con due tedesche a Forte dei Marmi; Parigi
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2015
la mia invisibilità cominciava a estinguersi: le ragazze trattenevano
287
2015
notte. Libero suda molto. A mio padre questo incremento
288
2015
incremento di sudorazione piacque a tal punto che cominciò
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me. Piange, mi tira a sé con lo sgabello
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la respirazione e tornai a dove ero rimasto: io
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miseria di tasselli, continuavo a fissare la finestra dei
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erano tutti in cucina a ingozzarsi di croissant e
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Emmanuel che si mise a giocare con mamma. Mio
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patrimonio: la devozione. ¶ Tornai a casa per primo e
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i puzzle avrebbe rimesso a posto i pezzi della
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di azzardo mi convinse a prendere il mio quaderno
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più grandi di me. A Milano l’avevo riempito
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dal camaleonte: scompari. ¶ Rimasi a dondolare sotto il fico
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nostri ospiti sarebbero tornati a Parigi l’indomani mattina
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decise il mio destino a Deauville. ¶ Avevo imparato a
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a Deauville. ¶ Avevo imparato a interrogare il futuro quando
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il futuro quando vivevamo a Milano. Stavamo a Porta
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vivevamo a Milano. Stavamo a Porta Venezia, il quartiere
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cambio di centomila lire a seduta. Controllava fondi di
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miei pianeti si allinearono a cena, quando papà si
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quando papà si mise a leggere “L’Équipe” in
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bagno con l’acconciatura a mo’ di ananas. Io
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qualche passo e riuscii a sorridere a Marie, lei
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e riuscii a sorridere a Marie, lei ricambiò. Camminava
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ritrovai seduto di fronte a Marie. Ricordo che mangiai
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Sentii la nostalgia. Dissi a papà che ero stanco
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lui capì. Quando tornammo a casa evitai di salutare
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Quella notte mi addormentai a fatica, mi svegliarono la
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impauriva. Quella notte, davanti a Marie Lafontaine, le provai
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azzardo che si avverò a Deauville quella notte appartenne
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Deauville quella notte appartenne a un quasi tredicenne che
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che invece di tornarsene a letto uscì nel giardino
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accadde, lei lo chiamò a sé – Neanche tu riesci
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sé – Neanche tu riesci a dormire, Grand? ¶ Mi avvicinai
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sorrise e si mise a sedere, mi disse che
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Le dissi che anche a me era successo. Almeno
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ti meritavano, Libero. ¶ – Nemmeno a te. ¶ Mi abbracciò e
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dormirò qui – Mi tirò a sé e mi lasciò
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sorella, mi disse Vienimi a trovare in città, lavoro
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bagno, chiusi la porta a chiave, e prima di
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specchio. Ero un bambino a un passo dall’adolescenza
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provarono la loro presenza a Deauville. Andai fuori, l
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io lasciai la decisione a papà, lui andò su
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l’ultimo pomeriggio assistetti a una scena curiosa: papà
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mio padre mi diede a Deauville era figlio della
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papà mi accompagnò insieme a mamma. Il Lycée Colbert
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che socializzavano e pensavo a Mario e Lorenzo che
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andati insieme al Beccaria, a Milano. Rivolevo l’affidabilità
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papà. Dava uno sguardo a “L’Équipe”, e uno
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francese. ¶ Anche lui era a metà. Congolese e parigino
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un intero. ¶ Quando tornai a casa confidai a mamma
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A Maddalena, ¶ c’est toi
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sorriso triste. Lui continuò a raffreddare i cappelletti e
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Era il 1975 e abitavamo a Parigi da poco, X
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Da ragazza era emigrata a Milano per studiare e
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le uscì quella tristezza a cena. Bastò per riportarmi
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ero nella mia stanza a svuotare gli scatoloni. Mamma
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gli occhi socchiusi davanti a questa donna sposata e
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mia e avevo continuato a sventrare scatole finché la
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non ero mai riuscito a sfogare. Quel giorno, per
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aveva prodotto lungimiranza. Iniziai a capire la mia famiglia
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modo esatto di interpretarla. A ogni preoccupazione mi rifugiavo
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iceberg. La realtà intorno a me era diversa e
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mi invitò ad assistere a un match sul Centrale
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anni era toccato solo a Emmanuel. Aveva una camicia
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fissavano mentre lui fissava a vuoto Björn Borg che
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Björn Borg che prendeva a pallate Ivan Lendl. ¶ – Perché
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venuto con Emmanuel? – chiesi a bruciapelo. ¶ Papà rimase in
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non si fece vedere a casa per un mese
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io ero in cucina a finire il puzzle della
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salotto. Diede la colpa a Orgoglio e pregiudizio che
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il cambiamento dei posti a sedere, misero me tra
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mamma sempre in piedi a servire cibo. Ricordo anche
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era rimasto in cucina a caricare la lavastoviglie. Lei
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presenza di Dio. ¶ Dissi a mamma che forse era
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invitavo i loro figli a casa. Venivano a prenderli
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figli a casa. Venivano a prenderli in anticipo, anche
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madre li avrebbe trattenuti a chiacchierare in grigio. Stoffa
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mamma mi portò davanti a un crocifisso e disse
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baci. ¶ Per Deauville chiesi a mia madre un costume
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delle angolature, mi spostai a sinistra e allargai il
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che ingurgitai avevano portato a piccoli incontri con Marie
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se avevo già amici a Parigi dissi che no
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mare che cerchi sarà a Deauville, Grand Liberò. E
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tuo arcipelago. ¶ Quando arrivammo a destinazione avevo sconfitto la
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avevo sconfitto la solitudine. ¶ A Deauville avevamo affittato una
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dovuto adattarmi. ¶ Mi limitai a scaricare la valigia e
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rientranza del corridoio. Avevo a disposizione poco più di
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Per la prima sera a Deauville decise di portarci
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rinsaldato la sua complicità a carte con Emmanuel e
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con Emmanuel e offerto a mia madre utopie di
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di rimanere in solitudine a guardare le cabine degli
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rimasti in pochi e a me piacevano i pochi
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dissero che bisognava andare a casa per cancellare la
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potevo stare chiuso dentro a lungo, altrimenti mamma veniva
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lungo, altrimenti mamma veniva a chiamarmi. Arraffai uno strappo
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attesa preparandomi il pensiero, a dodici anni si è
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adesso lei si sente a suo agio, grazie a
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a suo agio, grazie a me. Piange, mi tira
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se le andava. ¶ Uscimmo a due settimane da Natale
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Camus? ¶ Bevemmo due bianchi a testa, le raccontai di
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di come avessi iniziato a leggere sul serio, mi
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chiudemmo al cinema Anteo a vedere il mio primo
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due scene dopo. Continuammo a ripetizione. Alla fine della
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trascinò con lei. Iniziammo a spogliarci, aveva modi precisi
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e chirurgici, ci baciammo a lungo, le tolsi la
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letto e la toccai a lungo, era morbida e
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vederla nera. La penetrai a fondo, dolce e accorto
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l’indirizzo di Milano a Madame Marsell, telefonando in
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biblioteca. Prima di sedermi a quel tavolino con lei
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miraggi, l’avevo fissata a lungo al di qua
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per il disordine, invitarla a entrare. Marie si fermò
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lato e si mise a scrutare la facciata del
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da cavallo e tornai a casa prima di pranzo
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traffico, con il fiato a singhiozzo per l’impazienza
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due bignè, mi rimisi a correre con la pasta
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diversità che mi aiutava a essere dove volevo essere
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solo che adesso erano a colori. Il biancore della
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in maglietta, i capelli a mo’ di ananas e
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busta. Era stata Marie a chiederle se aveva voglia
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E lì, mentre sedevano a un tavolino in rue
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per i libri consigliati a suo figlio, poi avevano
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Anche di Emmanuel? ¶ – Rien à faire, Grand. ¶ Non domandai
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gli italiani si giravano a guardarla come i francesi
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visto dai miei colleghi, a mangiare panino tonno e
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le tracce di Grand a Milano. Le stesse tracce
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decollo pazzo, e giù a Brera per un caffè
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indietro e portarci fino a casa, divertiti ed esausti
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da Giorgio che rimaneva a buttare pane secco alle
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so cosa si dissero, a un certo punto anche
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punto anche Marie cominciò a buttare pane secco, e
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pane secco, e lui a ridere. Quando tornarono il
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Giorgio, che la invitò a bere un bicchiere con
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possibilità di farla conoscere a Mario e Lorenzo e
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attaccamento ancora più vivo a noi due. Intuii qualcosa
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amanti e che aveva a che fare con una
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paura. Me lo disse a colazione, mangiando dei biscotti
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poter attaccare in osteria a metà turno perché il
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chicca: si era sposata a vent’anni con un
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monolocale e ci stendemmo a letto. Marie mi passò
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Ieri notte non riuscivi a dormire, vero Grand? – e
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il suo sguardo scoppiammo a ridere. Le confidai che
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aveva colto in flagrante a Deauville, e che da
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più letture che riuscii a ricordarmi, scossi la testa
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Andai in bagno, chiusi a chiave la porta e
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volto di papà, faticavo a ricordare la forma del
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compenso il Panasonic squillò a metà della cena. Scommettemmo
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voglia di una partita a freccette prima di aprire
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e facemmo dieci lanci a testa. Mi raccontò come
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trenta e di lì a poco avrebbe dovuto sposare
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di superarsi per appartenere a qualcosa di altro da
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affettivo che mi portò a chiamarlo per consulenze culinarie
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chiacchierate consolatorie, e lui a chiedermi di passare a
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a chiedermi di passare a casa sua nei fine
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stufa Lume dove metteva a scaldare per me un
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Le indossavo e continuavo a tenerle calde incrociando i
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conquiste. Feci in tempo a salire sulla scala e
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salire sulla scala e a catapultare due faldoni, poi
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diventò un appuntamento fisso. A metà mattina, e per
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socchiudevamo gli occhi, scoppiavamo a ridere all’improvviso. L
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le lasciammo sul tavolo a raffreddare e continuammo a
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a raffreddare e continuammo a chiacchierare, quel pomeriggio cercavamo
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lo sforzo di continuare a parlare mentre arrivavo a
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a parlare mentre arrivavo a metà coscia. Avvertii la
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nostro stesso peso. ¶ Riuscii a portarmi dietro la sensazione
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sua resa. Essere riuscito a eroderle l’aplomb mi
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l’aplomb mi costrinse a chiudermi in bagno dopo
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lasciato il nascondiglio, e a sfogare da solo l
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era raccolta i capelli a chignon con uno spillone
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era questa sua sostanza a ribollirmi. ¶ Raccontai a Giorgio
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sostanza a ribollirmi. ¶ Raccontai a Giorgio delle fluttuazioni a
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a Giorgio delle fluttuazioni a cui andavo incontro. Gli
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soprattutto della leggerezza, cominciavo a sentirla. Brindammo ai saliscendi
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mentre asciugavamo i boccali: a cosa serviva insistere con
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colletto della camicia. Assomiglia a Marcello Mastroianni. Mi sono
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di quando sono salito a casa tua e abbiamo
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si offrì di accompagnarmi a imbucare la cartolina per
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Assunta si voltava indietro a guardare la sella vuota
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del passeggero. Mi vennero a prendere suonando il clacson
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Palmiro sporse il collo a giraffa. Partimmo così, e
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bella. Facemmo una deviazione a San Babila, ci dirigemmo
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buchetta della posta scelta a caso nel quartiere Isola
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Parcheggiammo l’Assunta accanto a un cartellone dell’amaro
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cani. Così ci incamminammo a piedi e scegliemmo un
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parallela. Fu lì, davanti a due Dreher, che Lorenzo
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le due ore successive a perlustrare il quartiere Isola
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meccanico che le rimetteva a posto, c’erano due
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da collezionisti. Mi domandò a quanto potevo arrivare. Feci
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chiedendo un piccolo anticipo a Giorgio raggiungevo duecentocinquantamila. Mario
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New York mi invitava a ballare in una stanza
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con il suo doppiopetto a lamentarsi che le cose
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Disse che stava pensando a dei tagli. Il risultato
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valigetta mi sarei affidato a Rescue Remedy, mi portai
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lavoro. Ne avremmo discusso a lettura finita, magari dopo
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un cinema o davanti a una pizza, se le
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Dopo che mettemmo giù, a voce alta, le dissi
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spuntava verso le undici, a volte con Palmiro Togliatti
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e me la facevo a piedi. Mi salutarono con
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con sospetto finché raccontai a due di loro la
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bastava guardarle, guardare Marika a occhi socchiusi, la sagoma
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ballare e lei continuò a ignorarmi, poi una sera
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colpo, e io cominciai a guardare. La sera stessa
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La sera stessa tornai a casa e fu come
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letto e un armadio a doppia anta, un tavolino
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la gincana. In cima a una pila c’era
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postazione non era cambiata, a parte una confezione di
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disse che stava mandando a monte il matrimonio. Amava
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bene, Frida, sono qui a Milano per questa brutta
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mangiai un panino assieme a Mario, Lorenzo e Palmiro
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i ragazzi erano venuti a prendermi alla chiusura dell
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sul posto, fu Mario a svegliarmi, mi accompagnò in
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e lì, mentre tornavo a casa, steso sul sedile
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tranne per chi lavorava a un disastro petrolifero al
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scritta in brutta calligrafia: A Frida. La rimisi a
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A Frida. La rimisi a posto e ripulii le