Paolo Cognetti, Il ragazzo selvatico, 2013
concordanze di «a»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 2013 | parte, o sarà chiusa a chiave. Ma non vidi | ||
2 | 2013 | tutta storta e incastrata a forza. Provai a spingerla | ||
3 | 2013 | incastrata a forza. Provai a spingerla con le mani | ||
4 | 2013 | Fuori la pioggia cominciava a picchiettare la lamiera. Dentro | ||
5 | 2013 | stanza: quattro pietre piatte a delimitare il braciere, in | ||
6 | 2013 | legno con una lampada a olio, qualche bottiglia vuota | ||
7 | 2013 | Saranno stati i topi a dilaniarlo, pensai, perché il | ||
8 | 2013 | per stendere il sacco a pelo, poi mi sedetti | ||
9 | 2013 | passatempo e così provai a prolungarla il più possibile | ||
10 | 2013 | il più possibile, masticando a lungo il pane e | ||
11 | 2013 | e bevendo il vino a piccoli sorsi. Invece poi | ||
12 | 2013 | accesi un fuoco, fuori, a qualche metro dalla baita | ||
13 | 2013 | il focolare. Quando ricominciò a piovere era già un | ||
14 | 2013 | Seduto sulla soglia riuscivo a stare all’asciutto e | ||
15 | 2013 | occhi per studiarmelo, fino a quando non fu troppo | ||
16 | 2013 | candela, e andai avanti a leggere nel sacco a | ||
17 | 2013 | a leggere nel sacco a pelo. In Ferro, il | ||
18 | 2013 | dove l’avevano mandato a studiare in città. Un | ||
19 | 2013 | e Sandro portava Primo a toccare la materia con | ||
20 | 2013 | di rifugio in rifugio, a ubriacarci di sole, di | ||
21 | 2013 | e di vento, e a limarci la pelle dei | ||
22 | 2013 | sognai presenze muoversi intorno a me nella baita. Forse | ||
23 | 2013 | amici si erano rassegnati a passarla all’aperto, stretti | ||
24 | 2013 | quando il cielo cominciò a impallidire. Saranno state le | ||
25 | 2013 | più di stare lì a rigirarmi sul pavimento, evitando | ||
26 | 2013 | dal tetto e pensando a come il tempo riusciva | ||
27 | 2013 | come il tempo riusciva a restringersi e dilatarsi, un | ||
28 | 2013 | mai. Avvolsi il sacco a pelo e rifeci lo | ||
29 | 2013 | alle spalle e respirai a pieni polmoni. ¶ Fuori l | ||
30 | 2013 | Mi fermai in riva a un torrentello e mi | ||
31 | 2013 | roccia nera, ma oltre a quella c’era un | ||
32 | 2013 | prima di arrivare lassù, a sgranare, meravigliato, il ghiaccio | ||
33 | 2013 | mia finestra era affacciata a est, su una catena | ||
34 | 2013 | luce improvvisa, il sacco a pelo ridotto a un | ||
35 | 2013 | sacco a pelo ridotto a un groviglio di sogni | ||
36 | 2013 | l’odore del fuoco a ricordarmi dov’ero. Legno | ||
37 | 2013 | del larice che usavo a casa mia. La stufa | ||
38 | 2013 | La stufa andava avanti a bruciarlo per tutto il | ||
39 | 2013 | il giorno, eppure riusciva a malapena a scaldare la | ||
40 | 2013 | eppure riusciva a malapena a scaldare la cucina. In | ||
41 | 2013 | chissà quanto, in fondo a un armadio in dispensa | ||
42 | 2013 | agli emigranti che tornavano a casa d’inverno. Stava | ||
43 | 2013 | casa d’inverno. Stava a 2.500 metri, sul passo di | ||
44 | 2013 | due valli - una precipitava a ovest, da dov’ero | ||
45 | 2013 | ero fermato una notte a dormire, poi la mattina | ||
46 | 2013 | offrendo da bere anche a me e mostrandomi le | ||
47 | 2013 | mostrandomi le turiste inglesi a cui d’inverno aveva | ||
48 | 2013 | d’inverno aveva insegnato a sciare. Adesso erano in | ||
49 | 2013 | macchinari, scavando la terra a forza di piccone, issando | ||
50 | 2013 | il lavoro fosse fatto a regola d’arte, come | ||
51 | 2013 | lasciare la casa stregata a qualcuno che non ne | ||
52 | 2013 | la gente che cominciava a battere i sentieri, spingendoli | ||
53 | 2013 | incontravo ogni giorno intorno a casa, e mi parevano | ||
54 | 2013 | profumi chimici mi colpivano a distanza. Sarò io, mi | ||
55 | 2013 | umanità? O saranno loro a non saper passare sulla | ||
56 | 2013 | Sulla pietraia rallentai, badando a non smuovere sassi per | ||
57 | 2013 | la neve era ridotta a minuscole chiazze ghiacciate e | ||
58 | 2013 | primo, l’altro esitò a seguirlo come rimpiangendo quel | ||
59 | 2013 | sparirono nella pietraia. ¶ Continuai a salire, ormai chi mi | ||
60 | 2013 | morbidissimo che si forma a tremila metri. Da un | ||
61 | 2013 | avevo davanti agli occhi, a unire il mio presente | ||
62 | 2013 | e stanco da muoversi a malapena. Aveva il manto | ||
63 | 2013 | lo costringevano ad arrancare a testa china. Appena fui | ||
64 | 2013 | si alzò e venne a mettersi tra me e | ||
65 | 2013 | F prolungata e soffiata a pieni polmoni. Aveva corna | ||
66 | 2013 | metro e muscoli poderosi a sostenerle, e gli sarebbe | ||
67 | 2013 | volta e si mise a rosicchiare il muschio tra | ||
68 | 2013 | Due dei giovani cominciarono a prendersi a cornate, allenandosi | ||
69 | 2013 | giovani cominciarono a prendersi a cornate, allenandosi per la | ||
70 | 2013 | l’unico che badava a me: mi si era | ||
71 | 2013 | era accovacciato di fronte, a tre o quattro metri | ||
72 | 2013 | e senza mai scendere a valle. Che bella vita | ||
73 | 2013 | otto di mattina. Riuscivo a vedere distintamente le strade | ||
74 | 2013 | tra i paesi cresciuti a dismisura, i quartieri di | ||
75 | 2013 | e infestante, tutta dedita a erodere, spianare, colonizzare: questo | ||
76 | 2013 | gru stava piantata accanto a un silo del cemento | ||
77 | 2013 | insofferente verso il luogo a cui stavo tornando. La | ||
78 | 2013 | inesplorata, in ogni direzione. A cosa mi serviva una | ||
79 | 2013 | altro e si fermavano a dormire nei ripari offerti | ||
80 | 2013 | era stato pulito, e a volte chiuso da muretti | ||
81 | 2013 | volte chiuso da muretti a secco. C’era un | ||
82 | 2013 | che avevo sentito pronunciare a Remigio mentre facevamo i | ||
83 | 2013 | coperta sul prato davanti a casa. Due bambini giocavano | ||
84 | 2013 | casa. Due bambini giocavano a bagnarsi alla fontana, la | ||
85 | 2013 | lo zaino dal chiodo a cui era appeso. Ci | ||
86 | 2013 | telo impermeabile, il sacco a pelo, una borraccia di | ||
87 | 2013 | che cosa c’era a due o tre giorni | ||
88 | 2013 | posizioni innaturali si ostinavano a fiorire. In alto un | ||
89 | 2013 | dei larici che sporgevano a metà parete e non | ||
90 | 2013 | parete e non riuscivano a tenerla insieme. Dei selvatici | ||
91 | 2013 | di sentiero che piegava a sinistra, mi lasciai la | ||
92 | 2013 | alle spalle e ricominciai a salire. ¶ Avevo idea di | ||
93 | 2013 | la notte in riva a un lago, scaldandomi al | ||
94 | 2013 | scure tuonava qualche chilometro a valle, sul paese che | ||
95 | 2013 | Due pescatori si affannavano a montare una tendina canadese | ||
96 | 2013 | canadese nel vento. Arrivava a folate rabbiose, increspando la | ||
97 | 2013 | la stufa. Poi andavo a lavare i piatti alla | ||
98 | 2013 | sul fuoco, mi sedevo a pelar patate. Spaghetti al | ||
99 | 2013 | fracassata cercando di tapparla a pugni. Un’altra volta | ||
100 | 2013 | Quando invece era lui a venire giù da me | ||
101 | 2013 | altra volta era andato a lavorare da un amico | ||
102 | 2013 | un po’ di tempo a capire come funzionava. La | ||
103 | 2013 | porta e mi rimisi a sedere. ¶ Quella sera scoprii | ||
104 | 2013 | vino. E naturalmente imparai a fare altrettanto. Quando ero | ||
105 | 2013 | ero su da lui, a un certo punto della | ||
106 | 2013 | aveva passato il pomeriggio a riempire il rimorchio di | ||
107 | 2013 | ora stavano ammucchiati vicino a un grande masso. Ce | ||
108 | 2013 | suo calore intollerabile anche a molti metri di distanza | ||
109 | 2013 | Ci sedemmo nell’erba a osservare i profili scuri | ||
110 | 2013 | nostro fuoco ammutolì. Ricominciai a sentire il vento nell | ||
111 | 2013 | arrivavo giù dritto fino a Fontane: scesi al buio | ||
112 | 2013 | dei fianchi e cominciò a ingiallire, ovunque nei prati | ||
113 | 2013 | una mobilitazione collettiva davanti a cui era impossibile starsene | ||
114 | 2013 | assegnò ai lavori pesanti, a caricare le balle sul | ||
115 | 2013 | mani e le buttavo a bordo, poi salivo di | ||
116 | 2013 | poi salivo di corsa a impilarle per bene. Mi | ||
117 | 2013 | guardavo i campi intorno a noi. Il bruno rossastro | ||
118 | 2013 | madre di Remigio andava a prendere qualcosa al bar | ||
119 | 2013 | per cui si andava a piedi nella valle accanto | ||
120 | 2013 | osservavo ogni tanto pensando a una persona. Doveva abitare | ||
121 | 2013 | nessun altro mestiere riuscivo a immaginare per lui. Si | ||
122 | 2013 | i tremila metri cominciavo a stare male: la nausea | ||
123 | 2013 | vissuto un’età gioiosa. A sedici anni il mal | ||
124 | 2013 | passato e avevo cominciato a godermi le nostre avventure | ||
125 | 2013 | rifugio d’alta quota, a fare scuola d’alpinismo | ||
126 | 2013 | seri collezionisti di cime. A noi le cime non | ||
127 | 2013 | sul ghiacciaio mi sentivo a casa, fantasticavo di diventare | ||
128 | 2013 | il mio maestro: provavo a parlare come lui (poco | ||
129 | 2013 | Himalaya, Renzo era venuto a chiamarmi per fare insieme | ||
130 | 2013 | più visto nulla fino a sera, solo il bianco | ||
131 | 2013 | chiamato da altri luoghi, a farmi guidare da altri | ||
132 | 2013 | chissà cosa avrebbe pensato a sapermi di là, oltre | ||
133 | 2013 | là, oltre il colle, a fare l’eremita in | ||
134 | 2013 | Chissà se riuscirò mai a scrivere come prima. La | ||
135 | 2013 | lo portava nei boschi a piazzare trappole per gli | ||
136 | 2013 | sulla neve gli insegnava a riconoscere le tracce della | ||
137 | 2013 | uomo affettuoso ed estroverso a un certo punto si | ||
138 | 2013 | punto si era messo a bere forte, tanto da | ||
139 | 2013 | in cui era andato a morire. Non si perdonava | ||
140 | 2013 | Le penne dell’aquila a cui suo padre aveva | ||
141 | 2013 | Remigio non era corso a levargliela di dosso, usando | ||
142 | 2013 | una baita in mezzo a un pascolo. Una piccola | ||
143 | 2013 | Non aveva aggiunto parole a quella donazione misteriosa. Poi | ||
144 | 2013 | speso due lunghe estati a ristrutturare il rudere. Aveva | ||
145 | 2013 | gamba non era riuscito a inseguire i fuggiaschi. Lo | ||
146 | 2013 | in mezzo al prato, a sbracciarsi e imprecare. Allora | ||
147 | 2013 | piano, controvoglia, quello cominciò a risalire. Il secondo gli | ||
148 | 2013 | di me li portai a Fontane e li chiusi | ||
149 | 2013 | chiese com’ero riuscito a catturarli: risposi che era | ||
150 | 2013 | era partito il freno a mano, lui c’era | ||
151 | 2013 | me sapeva già tutto. A che ora accendevo la | ||
152 | 2013 | quanto uscivo nell’orto a strappare le erbacce, e | ||
153 | 2013 | e me ne andavo a camminare. Mi vedeva dall | ||
154 | 2013 | più su della mia, a un quarto d’ora | ||
155 | 2013 | mi guadagnai un invito a cena per la sera | ||
156 | 2013 | proprio la mia condizione a rendere ogni incontro così | ||
157 | 2013 | jeans e la camicia a scacchi più elegante. Era | ||
158 | 2013 | più elegante. Era abituato a vedermi con i calzoni | ||
159 | 2013 | posso avere un invito a cena anch’io? Poi | ||
160 | 2013 | le occasioni speciali, diedi a Mozzo una grattata sulla | ||
161 | 2013 | il vino, quando provai a spiegargli che cos’ero | ||
162 | 2013 | che cos’ero andato a fare lassù. Gli avevo | ||
163 | 2013 | gabbia: se per vivere a modo mio dovevo stare | ||
164 | 2013 | da solo in mezzo a una montagna, be’, accettavo | ||
165 | 2013 | margini e ci viveva a modo suo, era quanto | ||
166 | 2013 | più sovversivo io riuscissi a immaginare per la nostra | ||
167 | 2013 | pianura per l’estate, a pascolare in montagna durante | ||
168 | 2013 | paese e si adattava a fare l’operaio, lavorando | ||
169 | 2013 | era niente che riuscisse a fare piano. Un dito | ||
170 | 2013 | in paese lo assumevano a giornata per demolire un | ||
171 | 2013 | tornava alla sua baita a duemila metri. Solo lassù | ||
172 | 2013 | secolare, cresciuto in mezzo a un pascolo, al sole | ||
173 | 2013 | e al vento. ¶ Mettiamo a nanna le baracche, diceva | ||
174 | 2013 | Vien, vien, vien. Una a una le bestie lo | ||
175 | 2013 | loro, così bisognava spingerle a spallate e tirarle per | ||
176 | 2013 | stringere la mammella, ma a lui quel modo non | ||
177 | 2013 | il caffè del mattino. A quel punto chiudevamo la | ||
178 | 2013 | finalmente ce ne andavamo a cena. ¶ Casa sua era | ||
179 | 2013 | Sessanta in truciolare (segato a metà in altezza perché | ||
180 | 2013 | molto più antico armadio a muro, solo due ante | ||
181 | 2013 | ante e un fermo a chiudere una nicchia nella | ||
182 | 2013 | appesi sopra la stufa. ¶ A cena mi parlava spesso | ||
183 | 2013 | Adesso c’era Lupo a fargli compagnia, un cane | ||
184 | 2013 | stufa, ci guardò, venne a prendersi una carezza e | ||
185 | 2013 | al pascolo, le donne a occuparsi degli animali da | ||
186 | 2013 | paese, polenta e latte a pranzo e cena (per | ||
187 | 2013 | selvatico. Eppure ci tenne a spiegarmi che il pastore | ||
188 | 2013 | degli altri, e sogni a occhi aperti per notti | ||
189 | 2013 | non finivano mai. ¶ Siccome a me piaceva cucinare e | ||
190 | 2013 | me piaceva cucinare e a lui no, ma a | ||
191 | 2013 | a lui no, ma a nessuno dei due dispiaceva | ||
192 | 2013 | organizzavamo così: io salivo a casa sua verso le | ||
193 | 2013 | mulattiera, feci la punta a qualche rametto di salice | ||
194 | 2013 | il pane e accompagnavo a ogni boccone un sorso | ||
195 | 2013 | buio, srotolai il sacco a pelo e ci entrai | ||
196 | 2013 | raccolto nel bosco. Restai a finire il vino guardandola | ||
197 | 2013 | coraggio. Andai con loro. A mezzanotte imboccammo il sentiero | ||
198 | 2013 | prima ora di cammino a inciampare nelle radici e | ||
199 | 2013 | ridere, imprecare, farci luce a vicenda con l’unica | ||
200 | 2013 | voleva essere il primo a proporre di tornare indietro | ||
201 | 2013 | proporre di tornare indietro. A poco più di metà | ||
202 | 2013 | in una baita isolata a duemila metri d’altezza | ||
203 | 2013 | ma di presentarsi cantando a squarciagola. Anche in quelle | ||
204 | 2013 | sentiero lo sentimmo ricominciare a suonare. Alla fine arrivammo | ||
205 | 2013 | misterioso? Come aveva fatto a portare un organo lassù | ||
206 | 2013 | montagna; invece adesso, davanti a quel fuoco, avrei voluto | ||
207 | 2013 | o almeno un’armonica a bocca. Cantare da solo | ||
208 | 2013 | la schiena il sacco a pelo era fradicio di | ||
209 | 2013 | Così mi alzai, andai a lavarmi la faccia alla | ||
210 | 2013 | Ero incerto se andarmene a letto o riattizzare il | ||
211 | 2013 | sui gradini della baita a decidere che cosa fare | ||
212 | 2013 | e, vicino al sacco a pelo, vidi il profilo | ||
213 | 2013 | lei impiegò qualche istante a riconoscermi. Quello sguardo tra | ||
214 | 2013 | noi mi sembrò dilatarsi a dismisura. La volpe non | ||
215 | 2013 | nel buio. Io andai a raccogliere il sacco a | ||
216 | 2013 | a raccogliere il sacco a pelo, lo stesi sullo | ||
217 | 2013 | evitare di dichiararci guerra a vicenda. Ci incontriamo in | ||
218 | 2013 | dagli scivoli, si prendevano a cornate tra loro, ignoravano | ||
219 | 2013 | dei pascoli e andavano a nascondersi nel fitto degli | ||
220 | 2013 | fare. Nonostante la transumanza a motore, i più anziani | ||
221 | 2013 | di feltro, un costume a cui i giovani avevano | ||
222 | 2013 | animali e famiglie, passando a una vita più dura | ||
223 | 2013 | in alpeggio significasse tornare a casa, forse ai luoghi | ||
224 | 2013 | più agili e muscolose. A sera di quel prato | ||
225 | 2013 | croste di formaggio, tornavano a trovarmi diverse volte al | ||
226 | 2013 | diverse volte al giorno (a dire il vero, anche | ||
227 | 2013 | appeso al collo grazie a cui li sentivo arrivare | ||
228 | 2013 | Si vedeva che era a fine carriera: alle mucche | ||
229 | 2013 | rametti di larice lanciati a grande distanza. Amava farsi | ||
230 | 2013 | dietro, Mozzo invece rimase a osservare dal mio balcone | ||
231 | 2013 | Io mi sedetti accanto a lui a godermi le | ||
232 | 2013 | sedetti accanto a lui a godermi le operazioni. Nel | ||
233 | 2013 | uno dei vitelli, continuò a morderlo e abbaiargli addosso | ||
234 | 2013 | sei dietro. Billy corse a riprenderli, e la scena | ||
235 | 2013 | e correvano dappertutto. ¶ Billy a quel punto era fradicio | ||
236 | 2013 | idea che adesso toccava a lui. ¶ La mattina dopo | ||
237 | 2013 | le tritai e mescolai a uova e farina. Avevo | ||
238 | 2013 | e farina. Avevo cominciato a stendere la pasta con | ||
239 | 2013 | e feci in tempo a vedere due vitelli che | ||
240 | 2013 | trattore: era l’unico a rivolgermi un cenno di | ||
241 | 2013 | era morto e andai a riportarlo vicino al larice | ||
242 | 2013 | di un corvo. Lasciarlo a loro mi sembrava più | ||
243 | 2013 | avvicinarsi il cuore cominciò a battermi veloce. Era Remigio | ||
244 | 2013 | di casa. Era venuto a vedere se la nevicata | ||
245 | 2013 | racconti di Rigoni Stern a cui ero tanto legato | ||
246 | 2013 | perché mi avevano aiutato a vedere e sentire nei | ||
247 | 2013 | una motosega, e facemmo a pezzi il larice caduto | ||
248 | 2013 | della baita che guardava a ovest: li avrei poi | ||
249 | 2013 | con calma e rimessi a seccare. Se l’estate | ||
250 | 2013 | vecchi. Poi mi sedetti a leggere il capitolo di | ||
251 | 2013 | dalle erbacce, sarei tornato a guardarli a tutte le | ||
252 | 2013 | sarei tornato a guardarli a tutte le ore, e | ||
253 | 2013 | per irrigarla era lì a due passi. Mi sembrava | ||
254 | 2013 | di fortuna sarei riuscito a coltivare anche qualche carota | ||
255 | 2013 | stesso? Io risposi che a me andava bene tutto | ||
256 | 2013 | è un piccolo aratro a motore, delle dimensioni di | ||
257 | 2013 | poderosi e inestirpabili, nascosti a grandi profondità per sopravvivere | ||
258 | 2013 | Poi scesi in paese a comprare le piantine. Per | ||
259 | 2013 | e decisi di andare a camminare. ¶ Salii più in | ||
260 | 2013 | fossi mai spinto e a un certo punto abbandonai | ||
261 | 2013 | sfondato, la parete rivolta a monte deformata in quella | ||
262 | 2013 | vino, una camicia ridotta a stracci, i rifiuti di | ||
263 | 2013 | mani sotto la nuca, a contemplare le nuvole gonfie | ||
264 | 2013 | Due aquile volteggiavano intorno a una cima, forse a | ||
265 | 2013 | a una cima, forse a caccia dei cuccioli di | ||
266 | 2013 | e un aquilotto. Quella a cui stavo assistendo sembrava | ||
267 | 2013 | molto elaborata: restava immobile a mezz’aria, sorretto da | ||
268 | 2013 | padre. ¶ Al ritorno ricominciò a piovere e la pioggia | ||
269 | 2013 | Giornata ideale per andarsene a spasso. Ma con i | ||
270 | 2013 | le sue compagne correvano a nascondersi nel primo buco | ||
271 | 2013 | movimenti bruschi. Quando arrivai a tre metri di distanza | ||
272 | 2013 | gli altri vedevan siccità, a me ricordava la gonna | ||
273 | 2013 | ero. Io andai avanti a cantare: Sentivo la mia | ||
274 | 2013 | dormire nei campi coltivati, a cielo e denaro, a | ||
275 | 2013 | a cielo e denaro, a cielo ed amore, protetta | ||
276 | 2013 | un fruscio di ragazze a un ballo, per un | ||
277 | 2013 | il bastone e ricominciai a scendere verso il mio | ||
278 | 2013 | mio orticello. ¶ Notte ¶ Continuavo a non dormire bene. Nonostante | ||
279 | 2013 | un mese, mi ritrovavo a svegliarmi nella notte con | ||
280 | 2013 | le orecchie vigili, attente a ogni scricchiolio del legno | ||
281 | 2013 | passavo notti in preda a un senso di catastrofe | ||
282 | 2013 | cogliere qualsiasi suono. Riuscivo a sentire l’acqua scorrere | ||
283 | 2013 | immagina, niente di simile a un belato: assomiglia piuttosto | ||
284 | 2013 | un belato: assomiglia piuttosto a un colpo di tosse | ||
285 | 2013 | sollievo: gli uccelli cominciavano a cantare, la vita riprendeva | ||
286 | 2013 | cantare, la vita riprendeva a scorrere nel mondo e | ||
287 | 2013 | cui mi risvegliavo intontito a metà mattina. ¶ Così una | ||
288 | 2013 | vino, presi il sacco a pelo e decisi di | ||
289 | 2013 | geografo anarchico dell’Ottocento, a lungo esiliato per le | ||
290 | 2013 | dalla baita e cominciai a risalirlo per vedere dove | ||
291 | 2013 | cambiare versante, da sud a ovest, e la neve | ||
292 | 2013 | di tornare indietro. Scesi a balzi urlando come uno | ||
293 | 2013 | Non avevo ancora cominciato a parlare da solo, però | ||
294 | 2013 | però mi piaceva cantare a voce alta; canzoni d | ||
295 | 2013 | fila, la facciata rivolta a sud, sul colmo di | ||
296 | 2013 | e delimitata da muretti a secco, perché le bestie | ||
297 | 2013 | Il ruscello là sotto, a cui si doveva l | ||
298 | 2013 | sua brevità: lo misurai a passi e non ne | ||
299 | 2013 | un rubinetto e dosando a mio piacere il caldo | ||
300 | 2013 | ai loro piedi continuasse a crescere l’erba. Infine | ||
301 | 2013 | che il paesaggio intorno a me, dall’aspetto così | ||
302 | 2013 | morte di una civiltà, a me succedeva invece di | ||
303 | 2013 | era la mia storia a scomparire. Io che sognavo | ||
304 | 2013 | La storia che interessava a me era tutta umana | ||
305 | 2013 | lato? Forse le cose a un certo punto erano | ||
306 | 2013 | minuscole, tre tavole sconnesse a fare da balcone. La | ||
307 | 2013 | e la facciata rivolta a nord. Anche lì doveva | ||
308 | 2013 | panorama senza ostacoli. ¶ Osservandole a volte mi chiedevo: ci | ||
309 | 2013 | villaggio abitato? Facevo fatica a immaginarla, in montagna vedevo | ||
310 | 2013 | le mani e indovinare a cos’erano serviti, come | ||
311 | 2013 | il suo numero civico. A un certo punto qualche | ||
312 | 2013 | tra i piedi che a volte la sera uscivo | ||
313 | 2013 | sera uscivo, e andavo a fare un giro nel | ||
314 | 2013 | fiorendo le violette, ma a mezzogiorno era tutto bianco | ||
315 | 2013 | era tutto bianco intorno a me. Un temporale di | ||
316 | 2013 | tardive: neve della rondine a marzo, neve del cuculo | ||
317 | 2013 | del tramonto. Infilai giacca a vento e scarponi e | ||
318 | 2013 | e scarponi e uscii a fare un giro. Sulla | ||
319 | 2013 | quel viavai mentre io, a casa, pensavo di essere | ||
320 | 2013 | erano sempre stati lì, a scrutarmi, annusarmi, controllare i | ||
321 | 2013 | per simpatia: erano orme a V che procedevano a | ||
322 | 2013 | a V che procedevano a balzi, partendo da un | ||
323 | 2013 | vecchio larice, era andata a bere alla fontana, era | ||
324 | 2013 | la lepre era venuta a trovare me. ¶ Durante la | ||
325 | 2013 | vicino. Quando poi andai a controllare nel bosco trovai | ||
326 | 2013 | osservare quell’albero disteso a terra, inerme ma ancora | ||
327 | 2013 | le sue foglie nuove a tradirlo, quelle cresciute nell | ||
328 | 2013 | Così un albero sopravvissuto a un lungo gelo aveva | ||
329 | 2013 | uccellino nella neve. Faticava a muoversi e pensai che | ||
330 | 2013 | Quando lo raccolsi provò a sbattere le ali nella | ||
331 | 2013 | che mi stavo condannando a un lutto inevitabile. Sentivo | ||
332 | 2013 | tranquillo, ci penso io a te. In casa stesi | ||
333 | 2013 | insetto o verme. Provai a dargli delle palline di | ||
334 | 2013 | che le accettava; riuscì a ingoiarne un paio e | ||
335 | 2013 | e poi si mise a dormire. Ma la fame | ||
336 | 2013 | di vitalità. Quando tornai a controllarlo era disteso su | ||
337 | 2013 | su bianche rive, chiamando ¶ a nome le genziane ¶ sopite | ||
338 | 2013 | ferramenta, il bar davanti a casa e il letto | ||
339 | 2013 | casa e il letto, a contemplare il cielo bianco | ||
340 | 2013 | della mia epoca, che a ventidue anni aveva lasciato | ||
341 | 2013 | non fece in tempo a scrivere un libro, forse | ||
342 | 2013 | di libertà. Avevo imparato a muovermi lassù con un | ||
343 | 2013 | come altri bambini imparano a nuotare perché un adulto | ||
344 | 2013 | li butta in acqua: a otto o nove anni | ||
345 | 2013 | nove anni avevo cominciato a calpestare i ghiacciai e | ||
346 | 2013 | calpestare i ghiacciai e a mettere le mani sulla | ||
347 | 2013 | ero stato molto più a mio agio sui sentieri | ||
348 | 2013 | autorità e di regole a cui obbedire; in montagna | ||
349 | 2013 | di passare la notte a bere, cantare e corteggiare | ||
350 | 2013 | che apprezzo, tanto che a vent’anni mi sembrava | ||
351 | 2013 | mi sembrava importante esplorarle a fondo, ma a trenta | ||
352 | 2013 | esplorarle a fondo, ma a trenta avevo quasi dimenticato | ||
353 | 2013 | il desiderio di andare a cercarlo. Non era tanto | ||
354 | 2013 | giusto nella valle accanto a quella in cui ero | ||
355 | 2013 | di legno e pietra a 1.900 metri d’altezza, dove | ||
356 | 2013 | da ragazzo. Si trovava a una decina di chilometri | ||
357 | 2013 | paese più vicino e a pochi minuti da un | ||
358 | 2013 | un pascolo innevato fino a un gruppo di baite | ||
359 | 2013 | rovina, tranne quella rimessa a nuovo che avevo preso | ||
360 | 2013 | la Val d’Aosta a sud, verso il Gran | ||
361 | 2013 | resti di un muretto a secco, un torrente che | ||
362 | 2013 | nessuna intenzione di sottopormi a una tortura: se avessi | ||
363 | 2013 | quel caso ero pronto a scappare via. Mi ero | ||
364 | 2013 | quaderni. Speravo di ricominciare a scrivere, con il tempo | ||
365 | 2013 | nell’aprire una baita a primavera. Spalancai stanze rimaste | ||
366 | 2013 | dando una lunga occhiata a tutto. Adesso il senso | ||
367 | 2013 | il profumo di resina a rassicurarmi di essere di | ||
368 | 2013 | di essere di nuovo a casa. Le domandai: è | ||
369 | 2013 | lassù la temperatura scende a meno venti, e poi | ||
370 | 2013 | e di roccia ricominciava a circolare nei muri come | ||
371 | 2013 | corrisponde alla nazione, ma a una lingua, ai nomi | ||
372 | 2013 | lunghi giorni di fame a progettare una baita. La | ||
373 | 2013 | caccia, libri e solitudine, a curarsi dalla guerra come | ||
374 | 2013 | Quel disegno lo protesse a lungo dalla disperazione. La | ||
375 | 2013 | di polenta e latte. A volte tra una pietra | ||
376 | 2013 | po’ di abitare insieme a tutti quei montanari, di | ||
377 | 2013 | dal paese, in cima a un viale di faggi | ||
378 | 2013 | glorioso maniero diroccato: apparteneva a due anziane sorelle che | ||
379 | 2013 | dorso scuro stavano lì a becchettare il terreno ai | ||
380 | 2013 | ma una pioggia mista a un po’ di neve | ||
381 | 2013 | di neve che cominciava a cadere quando andavo a | ||
382 | 2013 | a cadere quando andavo a letto. ¶ Di notte stentavo | ||
383 | 2013 | da loro, non sussultare a ogni rumore nuovo. Così | ||
384 | 2013 | cerca di cibo. Serviva a poco: non chiudevo occhio | ||
385 | 2013 | andata. ¶ Davide dormiva fino a tardi, scendeva per ultimo | ||
386 | 2013 | davanzale e si metteva a intagliare il manico di | ||
387 | 2013 | Diceva di non riuscire a disegnare forme simmetriche. Era | ||
388 | 2013 | in lui, che faceva a pugni con la simmetria | ||
389 | 2013 | giorni di pioggia parlava a ruota libera. Era come | ||
390 | 2013 | che dovevano durare fino a settembre. Il burro, le | ||
391 | 2013 | inventarmi i pasti quotidiani. ¶ A parte la povertà della | ||
392 | 2013 | abituarsi al buio. Seduto a capotavola leggevo le poesie | ||
393 | 2013 | vicino alla finestra riuscivo a catturare sulle pagine un | ||
394 | 2013 | chiarore lattiginoso, appena sufficiente a distinguere le parole. Più | ||
395 | 2013 | era ora di andare a dormire. ¶ Ero sorpreso che | ||
396 | 2013 | bisogni, avevamo impiegato poco a riconoscerci. A letto mettevo | ||
397 | 2013 | impiegato poco a riconoscerci. A letto mettevo due coperte | ||
398 | 2013 | coperte sopra il sacco a pelo. Ci entravo nel | ||
399 | 2013 | odore che avrei conservato a lungo come un profumo | ||
400 | 2013 | uniforme, sempre uguale fino a sera. Soltanto all’alba | ||
401 | 2013 | pascoli, le pietraie, arrivava a lambire il pendio terminale | ||
402 | 2013 | da pesca, così domandai a Davide e Andrea dove | ||
403 | 2013 | si chiama così? ¶ Perché a volte lo trovi e | ||
404 | 2013 | volte lo trovi e a volte no. ¶ E trote | ||
405 | 2013 | spartiacque e poi attraversava a ovest, in mezzo alla | ||
406 | 2013 | le loro iniziali, insieme a quelle di un amico | ||
407 | 2013 | inverno avevo sentito cominciare a invecchiare. ¶ Il lago misterioso | ||
408 | 2013 | là: feci in tempo a intravedere una grossa ombra | ||
409 | 2013 | circolare, e in mezzo a quel cerchio c’era | ||
410 | 2013 | uomo. Impiegai qualche secondo a capire che ero io | ||
411 | 2013 | le ricette che riuscivo a immaginare: trota al cartoccio | ||
412 | 2013 | come quando passi davanti a una vetrina che ti | ||
413 | 2013 | che ci portava entrambi a grandi slanci e grandi | ||
414 | 2013 | molto perché nessuno sopporterebbe a lungo la compagnia di | ||
415 | 2013 | che lui aveva cominciato a sentire come pericoloso, e | ||
416 | 2013 | dirlo. Meglio tre mesi a custodire un rifugio da | ||
417 | 2013 | rifugio, alla neve e a tutto il resto. Qualcosa | ||
418 | 2013 | dal paese, si fermarono a dormire, la mattina Davide | ||
419 | 2013 | solito sentiero. C’è a chi piace camminare in | ||
420 | 2013 | ritrova subito da solo: a me attirava la cresta | ||
421 | 2013 | che avevo già cominciato a esplorare, e andai di | ||
422 | 2013 | dopo, la cresta cominciò a richiedere la mia concentrazione | ||
423 | 2013 | non c’era, intestardendomi a stare sul filo invece | ||
424 | 2013 | su, finché mi ritrovai a cavalcioni sulla roccia, due | ||
425 | 2013 | lisce sotto i piedi, a chiedermi se non stessi | ||
426 | 2013 | ci fece sorridere, perché a distanza e senza guardarci | ||
427 | 2013 | Lui però aveva pensato a portare una bottiglia, io | ||
428 | 2013 | in quel quadernetto nascosto a tremila metri, fossero scritti | ||
429 | 2013 | posti infelici possibili, scoppiai a piangere proprio in mezzo | ||
430 | 2013 | piangere proprio in mezzo a una pietraia di quelle | ||
431 | 2013 | mi fermavo, mi piegavo a terra per respirare, guardavo | ||
432 | 2013 | tornare indietro e provare a passare in un altro | ||
433 | 2013 | ora prima avevo cominciato a sentirmi stanco, adesso ero | ||
434 | 2013 | vede nessuno. Mi misi a singhiozzare sdraiato su quel | ||
435 | 2013 | C’era un villaggio, a una decina di chilometri | ||
436 | 2013 | il solito enigma. Restavo a lungo avvolto dalle nuvole | ||
437 | 2013 | un’altra risalita simile a quella che avevo appena | ||
438 | 2013 | presunzione. Ore dopo, sdraiato a singhiozzare su quel masso | ||
439 | 2013 | per scoprire se mancavo a qualcuno. Ero andato in | ||
440 | 2013 | con l’idea che a un certo punto, resistendo | ||
441 | 2013 | certo punto, resistendo abbastanza a lungo, mi sarei trasformato | ||
442 | 2013 | di prima. Avevo imparato a spaccare la legna, ad | ||
443 | 2013 | fuoco sotto il temporale, a zappare e seminare un | ||
444 | 2013 | e seminare un orto, a cucinare con le erbe | ||
445 | 2013 | le erbe di montagna, a mungere una mucca e | ||
446 | 2013 | ma non avevo imparato a stare da solo, che | ||
447 | 2013 | e malaticcio. Più che a una capanna nel bosco | ||
448 | 2013 | bosco, la solitudine assomigliava a una casa degli specchi | ||
449 | 2013 | avventura. ¶ Mentre stavo lì a compiangermi vidi un’aquila | ||
450 | 2013 | indugi e sarebbe scesa a banchettare. Ne avevo trovati | ||
451 | 2013 | ero caduto e ricominciai a salire con il ritmo | ||
452 | 2013 | alto adesso, badando solo a dove mettevo i piedi | ||
453 | 2013 | che lo governava. Davanti a una cappelletta bianca si | ||
454 | 2013 | spuntò davanti come succede a volte con le persone | ||
455 | 2013 | giaceva rovesciata nell’erba. A loro un po’ sarò | ||
456 | 2013 | ma adesso che ero a casa puzzavano terribilmente. Più | ||
457 | 2013 | vicino, che era venuto a scusarsi a nome del | ||
458 | 2013 | era venuto a scusarsi a nome del suo vitello | ||
459 | 2013 | davanti al fuoco cominciai a ripensare agli ultimi mesi | ||
460 | 2013 | accoglieva e mi invitava a riposarmi tra i suoi | ||
461 | 2013 | cominciava. ¶ La mattina andai a fare un giro nel | ||
462 | 2013 | il naso in su a osservare le chiome degli | ||
463 | 2013 | più in alto rispetto a lui, lassù non c | ||
464 | 2013 | varietà del bosco intorno a casa sua. Gli alberi | ||
465 | 2013 | solo quattro, gli ultimi a sopravvivere agli inverni dell | ||
466 | 2013 | dell’alta montagna, e a loro mi sentivo devoto | ||
467 | 2013 | mi sentivo devoto come a santi protettori. Così decisi | ||
468 | 2013 | legno leggero, spugnoso, adatto a isolare le case dal | ||
469 | 2013 | albero ad alto fusto a colonizzare le pietraie, i | ||
470 | 2013 | verde pieno di giugno a quello sbiadito d’agosto | ||
471 | 2013 | vita, e basta poco a quel punto a spezzarli | ||
472 | 2013 | poco a quel punto a spezzarli e liberarsene. Ma | ||
473 | 2013 | del ’700. Io osservandole penso a quei larici vecchi di | ||
474 | 2013 | bosco e altri tre a sostenere una casa, e | ||
475 | 2013 | un albero possa rendere a un uomo. ¶ Venero il | ||
476 | 2013 | dei dirupi, sulle creste. A volte assumono forme tormentate | ||
477 | 2013 | più coraggioso degli alberi a 2.500 metri, un piccolo pino | ||
478 | 2013 | detto qualcosa di simile a una preghiera. ¶ Parole ¶ Remigio | ||
479 | 2013 | villaggio di montagna e a quarant’anni stava scoprendo | ||
480 | 2013 | Molto presto aveva cominciato a fare il muratore con | ||
481 | 2013 | un carattere riflessivo e a un certo punto si | ||
482 | 2013 | vita che fai. Remigio a un certo punto aveva | ||
483 | 2013 | e si era messo a cercarle nei libri. Per | ||
484 | 2013 | inverno. D’estate metteva a posto le vecchie case | ||
485 | 2013 | stava battendo una pista a bassa quota, proprio quella | ||
486 | 2013 | accanto alla mia baita. A un certo punto aveva | ||
487 | 2013 | i larici piegarsi fino a terra, aveva fatto in | ||
488 | 2013 | aveva fatto in tempo a sorprendersi per la forza | ||
489 | 2013 | Era bastata l’aria a frantumargli il parabrezza. Remigio | ||
490 | 2013 | che si era andato a incagliare tra gli alberi | ||
491 | 2013 | da lì per trascinarsi a valle. Mi disse che | ||
492 | 2013 | la tentazione di fermarsi a riposare. E che aveva | ||
493 | 2013 | ed era stata quella a riportarlo a casa. Dove | ||
494 | 2013 | stata quella a riportarlo a casa. Dove era arrivato | ||
495 | 2013 | l’abbia sentito dire: a casa mia. Mi chiedevo | ||
496 | 2013 | io che invece cominciavo a chiamare casa qualunque posto | ||
497 | 2013 | Se non si sentisse a casa da nessuna parte | ||
498 | 2013 | in lui: l’appartenere a un luogo molto più | ||
499 | 2013 | un sasso che chiede a un uccello che cosa | ||
500 | 2013 | lago cupo che assomigliava a lui, ed era lì |