Domenico Zavattero, La bancarotta di un atteggiamento, 1913

A coloro che la pensano

attraversiamo; non voglio chiederli a tutti indifferentemente, perchè contrarrei

solo che debbono limitarsi a dilaniarci di nascosto senza

coloro che s’adoprano a mantellare la verità con

non tenendomi io legato a nessuno in questo periodo

sono con me, e a me intendono facilitare lo

non avrò da rispondere a nessuno di quel che

come lavoro preliminare, tendente a snidar fuori della massa

può curare l’uscita a intermittenze, anche lunghe, a

a intermittenze, anche lunghe, a seconda dei mezzi di

intrapreso lavoro, può adoprarsi a rendermelo agevole, e contribuire

cose scottanti!...) dobbiamo accingerci a vincere la ritrosia diffusa

partito ha sempre indotto a non curare, di cui

non s’è legati a conventicole di sorta, faccia

non vengano anch’essi a darci ragione! ¶ Coloro che

intensa e regolare, oltre a diffondere queste edizioni vedano

che possono inviare direttamente a me e delle quali

inutile illudersi; inutile affannarsi a perseguir la chimera d

l’opera loro, fino a che dureranno le attuali

e di lotta; fino a che rimarranno in auge

per tutta la vita a contemplarli, sordo alla voce

incrollabile, che li riduce a cristallizzarsi nella commemorazione dei

dei partiti che furono, a immobilizzarsi in mezzo al

correnti dell’oggi, estranei a tutto quel che dell

dunque adesso, che sorgo a ribadire con maggior asprezza

sarebbe, da qualche mese a questa parte impadronito di

contenuto ideale dei principii a cui essa s’ispira

che dovrebbe essere destinata a svolgere. ¶ Gli anarchici puri

sempre con mezzi leciti a uomini coscienti, e più

in pensione, degli Dei a riposo! ¶ È rinnegare o

latrar di coloro che a cagion del di lui

senza che ancora riescisse a prendere quella consistenza di

d’impotenza degli anarchici a compiere alcunchè d’efficace

altrettanta schiettezza, non esito a rispondere: No». ¶ Dall’esordio

un voltafaccia, che venga a cancellare il mio passato

rimproverare d’essermi ostinato a rimanere in mezzo ad

costituisce la concezione filosofica a cui essi attingono bene

incaponendovisi – chi nelle sorti a venire dell’anarchismo ha

esista, non deve esitare a lanciar il grido d

o respingerlo per continuar a simulare in pubblico una

concordia che è venuta a rendersi impossibile, una forza

esistita, dato il punto a cui son venuti i

lo andrà aggravando sino a renderlo ben presto irrimediabile

deciso – peccatore o no – a scagliar la prima pietra

molti. ¶ Se nelle sorti a venire dell’anarchismo io

giovare; non importa se a traverso un periodo che

pudor falso che induce a dissimulare le piaghe nel

in tempo! Non indugiamoci a coltivare illusioni che noi

agitano, agiscono in base a criteri preordinati, concertati, stabiliti

influenza si fa sentire, a secondo del punto di

inetti. Facciamo la critica a tutti, diam sulla voce

tutti, diam sulla voce a tutti, trattiam tutti da

di essi soltanto, poichè, a sentir noi, unicamente gli

non è possibile atteggiarsi a revisori implacabili delle buccie

implacabili delle buccie altrui, a riprensori delle altrui asinerie

un’azione diametralmente opposta a quella che svolgono quanti

rigettando lontano il sofisma a cui con tanto amore

ch’esso è destinato a compiere, quello che nell

gli altri, si risolve a tutto danno dei principii

trionfo che ci stanno a cuore; non è il

ridere. Noi, ridotti magari a quei pochissimi nel cui

magari dolorosa selezione, fino a che fatti più forti

riso molto, hanno riso a tutto lor danno. ¶ Se

come il nostro, che a differenza degli altri partiti

immediato da svolgere, viene a mancare quell’atmosfera di

sociale si ridurrà inevitabilmente a zero. ¶ Ed è quello

lo faccio lo stesso; a costo di doverla rompere

furente, non mi piego a chi amorevolmente mi riprende

là per incidenza. E a chi della cosa mi

uomini!... ¶ Ma quello che a me preme sopratutto esaminare

nel divenire umano, diviene a propria volta e malgrado

ad aver creata ed a far marciare l’anarchia

andati in carcere e a domicilio coatto, io posso

e ciò ebbi già a rilevare e discutere in

riusciti, sotto certi aspetti, a giovare alla causa dell

disapprovative dei «compagni», o a mala pena salutati dal

qualche suo componente perviene a compiere alcunchè di utile

in sè ed attorno a sè la tradizione insurrezionista

caratteri distinti un indirizzo a sè alla corrente anarchica

infiacchimento e di ripresa, a seconda dell’atteggiamento dei

aspramente abbiam rimproverato sempre a tutti gli altri partiti

l’assumere in mezzo a noi delle forme iperboliche

gli anarchici vanno affannosamente a caccia. L’iconoclastia nostra

intellettuali rimasti in mezzo a noi, li facciamo inconsapevolmente

intellettuali di princisbecco, elevati a tal rango dall’incultura

vernice di cultura viene a far mettere in mostra

purchessia, dovessero magari andarlo a stanare fra le ombre

da Ravachol e Bonnot a Cafiero e Gori, o

Adesso mi si torneranno a dir le medesime cose

che gli ottimisti, sorgenti a difesa del patrimonio anarchico

sono voluto soffermare, giova a dimostrare che nulla havvi

soverchia condiscendenza appiccicata. ¶ Fino a quando codesta mentalità non

esito un solo istante a ribattere che della propaganda

predicazione dottrinaria, qualche conferenza a cinquecento persone e alcuni

e alcuni fogli settimanali a cinquemila copie, a posseder

settimanali a cinquemila copie, a posseder tanta forza, tanta

rivoluzione che dovrà maturare a lungo prima di tutto

che noi ci ostiniamo a non voler prendere in

solite difficoltà finanziarie costrinsero a tardare ad uscire) quando

perchè, invece d’andarmene a meditare in disparte, come

Aspetto, oltre ad occuparmi a fondo dell’elemento anarchico

delle sue vicende, tratterò a volta a volta anche

vicende, tratterò a volta a volta anche delle altre

fini del progresso, superiore a uomini e partiti, se