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interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Viani, Ritorno alla patria, 1930

concordanze di «a»

nautoretestoannoconcordanza
1
1930
le scarpe col tacco a pero altissimo, davano alla
2
1930
su un divano uguale a quello su cui sfiniva
3
1930
La ragazza infatuata, prese a parlare fitta fitta col
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1930
di un attaccapanni insieme a un crespo lilla. Sul
5
1930
qualche ora rimase affacciato a quell’orbita vuota. Degli
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1930
d’acqua si udivano a poppavia, il cuore d
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1930
lucenti di vivido argento a lusingare il fondo con
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1930
con l’ali aperte a fior d’acqua sollevando
9
1930
continuava il lento viaggio a vela a discrezione del
10
1930
lento viaggio a vela a discrezione del vento. Sull
11
1930
negli innumerevoli boschi sacrati a chi si diè il
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1930
e metteva archi neri a ponente e a levante
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1930
neri a ponente e a levante tanto prestamente che
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1930
assommasse disperato dalle profondità a domandare, con urla, pietà
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1930
consacrata. ¶ Un marinaro dorme a prugavia e uno sonnolento
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1930
prugavia e uno sonnolento a poppa guida il timone
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1930
gli ormeggi neri cigolanti, a murata di una zattera
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1930
le pagliole viola, nate a ciuffi sulla spiaggia del
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1930
attraccarono ai docks, scesero a terra. Il Tarmito seguiva
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1930
rettangoli gialli sembravano ricamate, a punto in croce, dalla
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1930
gigantesche pale di molino a vento che facevano rotear
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1930
ciglio del gran fiume. A quell’ora eran tutti
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1930
Sei venuto anche tu a maledire Cristoforo Colombo? ¶ La
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1930
aiutatelo. Noi si torna a bordo. Tarmito, coraggio, qui
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1930
chè l’acque continuano a ritirarsi nel seno profondo
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1930
che si ritireranno fino a che non si sono
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1930
dalla foce del Magra a Bocca di Serchio. Le
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1930
la terra come colui a cui è spenta nel
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1930
di faville. ¶ — Ci ritornereste a casa vostra? ¶ — Se il
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1930
anche se dovessi riportare a casa mia soltanto l
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1930
innumerevoli di pesci amoreggiassero a fior d’acqua con
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1930
gran mare. ¶ — Tutto questo a noi ricorda il paese
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1930
Di là dal mare a quest’ora lavorano — disse
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1930
disco crocidava parole incomprensibili. A intervalli rullava la chiara
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1930
carretto stivato di libri a guisa di un marame
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1930
tono di voce simile a quella che esce da
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1930
mani la lucertolina diaccia a cinque code. ¶ — O di
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1930
io..... se di qui a là ci fosse un
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1930
qui. Hai pescato mai a Tremiti? ¶ — No. ¶ — Io son
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1930
doveva conoscere la città a chius’occhi. Ogni tanto
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1930
la sua maledizione. ¶ — Dinnanzi a quello che è santo
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1930
liberazione, agitava in testa a noi, lo scheggione d
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1930
che voi avete costruito a Chaux de Fondes libertà
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1930
ossa umiliate. ¶ — Voi foste a Chaux de Fondes. Ricorderete
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1930
ami la normalità? ¶ — Guai a coloro che pongono la
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1930
cernierate sopra gli orologi a pendolo, sull’ebano lucido
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1930
era rimasta fuori e a intervalli crocidava: Aldilìk, Aldilik
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1930
di provenienza lo chiamò a sè e gli confidò
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1930
là sul mare come a un posto segnato loro
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1930
argento incuneati nella votazzola. ¶ A un tavolo vicino un
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1930
Ho sentito che voi a quel tavolo avete nominato
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1930
Collegi e non sarei, a questa età, a repentaglio
53
1930
sarei, a questa età, a repentaglio dell’onde infide
54
1930
Soccorso”, lo caricammo qui a tre miglia fuori del
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1930
persona l’avevo aspettato a Ponte Saluni, un fido
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1930
barcaiolo genovese lo condusse a murata, un barcaiolo che
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1930
ci fucileranno. ¶ — Non sta a noi la scelta, abbiamo
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1930
paranza possa più reggere a questa tempesta. Da un
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1930
all’altro si va a picco. La salvezza sarebbe
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1930
Due di noi andremo a terra vestendoci dei loro
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1930
morte noi siamo disposti a tutto. ¶ A questa espressione
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1930
siamo disposti a tutto. ¶ A questa espressione Rosolino, tutto
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1930
imminente. ¶ Governammo la barca a fil di ruota verso
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1930
nominato la Sardegna. Laggiù a quel tavolo s’è
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1930
caldo e umido. Davanti a lui aveva un boccale
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1930
il Bello Toscano..... Attenti a noi: ¶ A chi piace
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1930
Toscano..... Attenti a noi: ¶ A chi piace Rosei vada
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1930
Rosei vada pur via, ¶ a me non mi addiletta
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1930
nelle acque della Sardegna a Rosei. Attenti a noi
70
1930
Sardegna a Rosei. Attenti a noi: ¶ È una pessima
71
1930
Rosei, ¶ se ci avessi a tornar più ci anderei
72
1930
miei ¶ che non andiate a quella spiaggia indegna ¶ se
73
1930
indegna ¶ se ci avessi a tornar più ci anderei
74
1930
mar con quell’acquisto ¶ a ridosso s’andò di
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1930
nè venti nè navi a piene vele contrastarvi. Questa
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1930
davanti alla città aperta a tutte le genti, essi
77
1930
Tarmito mentre si riducevano a bordo. — Ti straderai alla
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1930
verso le foreste vergini. A bordo abbiamo amici fidati
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1930
aveva della città messa a fuoco; i tetti piombaggine
80
1930
precipitosa. ¶ La sera scesero a terra i marinai franchi
81
1930
quelli che si apprestavano a salpare per altri viaggi
82
1930
col Tarmito. ¶ — S’appresta a fare il sacco — disse
83
1930
mezzo alla sala abbracciata a un negro. Una suocera
84
1930
essere rimaste addormentate fino a buio e che per
85
1930
e un cieco volevano a ogni costo divagare la
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1930
di accendere un lume a petrolio. La “Rossa” veniva
87
1930
Rossa” veniva ogni tanto a frescheggiarsi alla finestra. ¶ — O
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1930
loro le parti, camminavano a piè nudi sul mattonato
89
1930
e fumetto. ¶ Schiave simili a quelle del Levante, come
90
1930
e poppe ondeggiando mareggiavano a mezzo fondo della sala
91
1930
pareva che ne avessero a rifare e a strafare
92
1930
avessero a rifare e a strafare. ¶ In quel bastrè
93
1930
la ciurma del “Cretic” a cui si erano imbrancati
94
1930
uomini, qualche lume andò a spaccarsi sul soffitto e
95
1930
fosse stata in mezzo a un campo di ruta
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1930
un campo di saette ¶ A te Verdone te le
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1930
maledicente, la disperazione piegava a tutti il capo verso
98
1930
giovane dei marinai scese a terra e portò seco
99
1930
prua di una barca a vela, erano stivati marinari
100
1930
foresti che bevevano insieme a delle ragazze avvinazzate. Negri
101
1930
voler sputare in faccia a qualcuno, dai nasi schiacciati
102
1930
tavolo, levantini dal naso a falco, con gli occhi
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1930
che sbraveggiavano in mezzo a tutte le progenie. ¶ — Quella
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1930
uscio, pensò: Come faremo a intenderci? ¶ Alle sfociate dei
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1930
delle donne dilombate, sboccate a tutti i gerghi, con
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1930
delle scrofe. Quelle allogate a terreno si mostravano sdraiate
107
1930
con uomini sozzi. ¶ Fuori a una taverna v’era
108
1930
della Madonna del Soccorso a cui era accesa una
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1930
tua rappresaglia? ¶ — Allora stai a te e non fare
110
1930
il padrone si avvicinò a un tavolo e chiese
111
1930
rosso, verde, celeste era a intervalli ferito da un
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1930
ci sono gli emigranti a branchi innumerevoli come le
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1930
darà una mano fino a che la nave non
114
1930
rispondeva invariabilmente Amedeo. ¶ Giunti a bordo, Amedeo scese in
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1930
dal viso spinoso, era a poppavia che fumava nella
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1930
con il compagno ormeggiato a murata. Vedendo Amedeo disse
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1930
quelli della gente usa a sceverare le immondizie; delle
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1930
uomini neri, come disegnati a carbone sulla pietra. Sotto
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1930
sotto le tettoie simili a quelle in cui i
120
1930
in piedi come quando, a casa, aspettavano di sull
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1930
spalancato i boccaporti simili a mandibole di balena. Uomini
122
1930
Ecco la reliquia benedetta a Gerusalemme. ¶ — Pan pepati. ¶ — Guanciali
123
1930
per i meschini condannati a portare oltre il mare
124
1930
l’antemurale, si apprestò a doppiarlo volgendo la poppa
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1930
di pugni chiusi quasi a voler afferrare un po
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1930
del vaiolo parve accendersi a una fiamma crepitante entro
127
1930
plinti enormi messi uno a spigolo dell’altro, qualcuno
128
1930
tigli spampanati. Un carnevale a lutto esagitato strepeva costretto
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1930
ambulanti colorivano il grigiore. A piedi, in carrozza, sulle
130
1930
il Mondo. ¶ Dalla lanterna a bocca d’asse il
131
1930
pietre murate nelle case a ricordo di qualcuno. ¶ ADDÌ
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1930
dovè salire le scale a tastoni. Sopra un tavolo
133
1930
quanto è in me a loro bene io ho
134
1930
stesso trasumanato. ¶ La sera, a bordo, egli fu colto
135
1930
con le mani quasi a voler palpare l’infinito
136
1930
più. ¶ Ritornarono alla taverna. A un tavolo eran seduti
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1930
dove erano stati costretti a riparare e inzavorrare la
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1930
era legato il timone a orza perchè l’impeto
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1930
si aspettava di andare a picco. Mare e cielo
140
1930
cielo si mescolavano tuonando, a un tratto s’udì
141
1930
ammaina e ci trovammo a riparo di Capo Carbonara
142
1930
in alto si avvicinano a Dio. Ora eccoci qui
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1930
ingollò il mare: — Ebbimo a buttar via due volte
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1930
in mare possono andare a fondo. ¶ — Ben detto. ¶ — Verità
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1930
catecumeni eran diventati vicini a lui piccoli piccoli come
146
1930
E come tornasti? ¶ — Raggiunsi a nuoto la barca che
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1930
la gente passava vicina a lui alleggeriva il peso
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1930
paese un viandante con a tracolla un fardello da
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1930
la cazzuola, il filo a piombo. Una giacchetta pesante
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1930
Tarmito che si recava a prendere il viatico nella
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1930
rotolati dalle piene, guidava a’ pie’ del paese. ¶ Dalla
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1930
Il Tarmito s’orientò a quella scia d’oro
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1930
le fratte che calano a picco sulla via e
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1930
tra scheggioni fenduti. Pendevano a grappoli accappiati a un
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1930
Pendevano a grappoli accappiati a un canapo e davano
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1930
un canapo e davano a una palamina piedi e
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1930
CUI ¶ OGNI UOMO FOSSE A SE STESSO ¶ RE E
158
1930
sera il Tarmito disse a sua madre che chiamò
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1930
mare. ¶ La signora Dina a quel proponimento manifestato con
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1930
di tua spontanea volontà, a me non rimane altr
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1930
La signora Dina, rimasta a tavola con il gobbo
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1930
uno spauracchio in mezzo a un campo di grano
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1930
mare. ¶ La madre continuava a singhiozzare; l’ampio petto
164
1930
testa infiammata la sollevava a scatti, gli occhi si
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1930
naufraghi sopra una zattera a discrezione del vento. ¶ — Pensate
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1930
discrezione del vento. ¶ — Pensate a tutte le imprecazioni che
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1930
e tre candele ardevano a Gesù Cristo. ¶ — Han pregato
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1930
scimmie, dei serpenti alati, a sonagli, dove si veggono
169
1930
ai palmizi riarsi, giocare a palla con le noci
170
1930
spalle, quello degli arnesi a tracolla, poggiò le mani
171
1930
si udivano singhiozzi simili a stille d’acqua cadenti
172
1930
salì prestamente. Amedeo costrinse a calci il sacco sotto
173
1930
suscitare verun tonfo. ¶ Amedeo a quella visione pacata e
174
1930
visione pacata e serena, a quel sicuro riposo, pensò
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1930
le Americhe, vengo qui a farmi tirare tre braccia
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1930
dell’Alpi. Le fiancate a scheggioni ciclopici ruinavano sulla
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1930
come una campana dondolata a morto e si era
178
1930
stuzze sporgenti dai forcacci a poppavia, le draghe rugginite
179
1930
prua, facevano da cariatidi a bompressi, coffe, carrelli, argani
180
1930
dava tremiti di febbre a tutti gli ordigni. Le
181
1930
l’uno all’altro, a tutti pareva di avere
182
1930
capitano in una città a loro sconosciuta. Egli sapeva
183
1930
suo paese ormeggiati uno a fianco dell’altro. Coll
184
1930
carabotto di prua, seduta a gambe incrociate, come suol
185
1930
vento ti spinge? ¶ — Monta a bordo! Un piatto c
186
1930
una cosa che compete a lui. ¶ — Calategli la scaletta
187
1930
la scaletta, fatelo montare a bordo e sdigiunatelo. ¶ Quando
188
1930
Quando Amedeo fu salito a bordo si slacciò il
189
1930
andare là. ¶ — Sì. ¶ — E a che fare? ¶ — L’ossigeno
190
1930
addosso me la vengo a far tirare al paese
191
1930
Il mare era lì a testimoniare che in giù
192
1930
testimoniare che in giù a piedi non si ritorna
193
1930
notte i tavernieri andarono a scrivere parole sacrileghe e
194
1930
Sotto la Croce elevata a ricordo delle missioni, che
195
1930
metteva il gelo addosso a vederla, cerchiata con la
196
1930
un cardo e corse a grattarsi a un platano
197
1930
e corse a grattarsi a un platano scabro. ¶ — Si
198
1930
avevano martoriato la fronte a Gesù Cristo, o quelle
199
1930
allora voi, da stelle a stelle, scavate il solco
200
1930
idea era stato gettato a chi sapeva e vedeva
201
1930
ricusavano alla sapienza come a una vana mollezza della
202
1930
mollezza della vita fino a che alle moltitudini oppresse
203
1930
sugli abissi ove passavano a volo le aquile, la
204
1930
gente che è presa a schioppettate se si accosta
205
1930
vecce che sono intorno a Cristo il venerdì santo
206
1930
lungo l’argine rotto, a un enorme barcone. Saliremo
207
1930
cieco. Le muraglie davanti a lui cadevano come le
208
1930
città tumultuante, in testa a una folla di giovanetti
209
1930
di giovanetti, li precedevo a passo ardito, scalpellature di
210
1930
si sfiancasse sull’impiantito. A un mio cenno altri
211
1930
La fiammella del lume a petrolio era stata abbassata
212
1930
il collo e chiese a chius’occhi: — Questo è
213
1930
allora che in mezzo a dei cenci, si videro
214
1930
taglio dei denti recise a tutti un tenue sorriso
215
1930
cipolle. L’uomo badava a declamare ai neofiti che
216
1930
sulla nuda terra intorno a l’uomo che aveva
217
1930
Dopo la predicazione partirono a piedi, la donna zoppicante
218
1930
la donna zoppicante dietro a lui tenevasi a una
219
1930
dietro a lui tenevasi a una cocca della sua
220
1930
rosso e fe’ cenno a qualcuno di avvicinarsi. Era
221
1930
predicato. L’uomo chiamò a sè i catecumeni e
222
1930
di una giovinetta morta. ¶ A tutti corse una tarantola
223
1930
capelli di una ragazza a cui fossero stati divelti
224
1930
Lo sconosciuto sedette dirimpetto a un tavolo ov’erano
225
1930
spense i lumi, chiuse a chiavaccio la porta. Tutti
226
1930
o non fosti spia? ¶ — A questa tua domanda non
227
1930
morti. ¶ — Posso essere spia? ¶ A questa parola la bottega
228
1930
la testa che aveva a punta come le anguille
229
1930
un gran palcoscenico. Appiccati a dei chiodi v’erano
230
1930
sanrocchini, penitenze, cappe, cappucci. A un grande attaccapanni v
231
1930
dove gli spioni venivano a truccarsi per sparpagliarsi poi
232
1930
con un canapo e a questo congegnava un rosario
233
1930
amputato che si trascinava a stento sopra le crucce
234
1930
abisso. Tentai di acchiapparmi a tutti gli sterpi ma
235
1930
come scuoiata di dosso a una bestia e pareva
236
1930
al Casone, l’unico a mentovare l’associazione era
237
1930
necessità di scarpe, o a quella del medico, quando
238
1930
rena, si scervellavano intorno a questi due termini: umanità
239
1930
su di una barca a vela. Sdraiato sopra una
240
1930
sul grand’omero, sorridente a delle chimere lontane, sembrava
241
1930
dice fanno i soldi a palate e tornano l
242
1930
Montenero e rifaccio soldi a cappellate. Hai capito? e
243
1930
schiacciando un occhio. ¶ — Bada a te che fai più
244
1930
dalle testate dei trocanteri: a mo’ di questo le
245
1930
al tornio e dorate a foglia di zecchino. ¶ — Gli
246
1930
Te ne gioveresti te? ¶ — A te, trogolo: nella su
247
1930
mentre le comari sforbiciavano a suo riguardo, accennava a
248
1930
a suo riguardo, accennava a un vecchietto rispulizzito il
249
1930
spalle, e un lume a ventola. ¶ — Le bellugie non
250
1930
dove si sale fino a cinquanta e si scende
251
1930
e si scende fino a cento, che da un
252
1930
premurose: — Suda, non stia a’ riscontri. Si copra, con
253
1930
un fiocchettino nero, simile a quello che tengono gli
254
1930
ombellico rattratto. Un tàitte a crescenza con un unico
255
1930
le falde correvano difilate a scappellare i tendini d
256
1930
tendini d’Achille. — Tu a me e io a
257
1930
a me e io a te — parevano sbattolare le
258
1930
sotto le ciglia folte. A cagione di dolori alle
259
1930
cipolle, verde e rosso, a quadri. Scendendo, sospirava ridendo
260
1930
il torso era costretto a spraccare le gambe. Su
261
1930
pinzocchere s’erano appollaiate a un tavolo, e tiravano
262
1930
ghiandaia, di civetta, grandi a bove, biasciati, lustrenti, loschi
263
1930
sacchetta: ¶ — Una cartella anche a me. — Era la padrona
264
1930
della Casa che scendeva a divagarsi e si sedeva
265
1930
era portata di su. ¶ — A te, che sito di
266
1930
gravida; chi ne avrà a fare? ¶ — Tu, che l
267
1930
mai. ¶ — Tieni la lingua a te, se no t
268
1930
corna che la coda. ¶ — A me maiala?! ¶ — Sette! ¶ — Colica
269
1930
un par di corna. A te!, nemmeno uno. ¶ — E
270
1930
te — urlavano le due a quella che tirava — o
271
1930
avessi dentro v’andrei a fare fuori al molo
272
1930
Ohi! ¶ — Ecco la Sicurezza. — A questa parola tutte si
273
1930
scolopio gli aveva aperto a bella posta. ¶ Il padre
274
1930
piantato la falce sotto. ¶ — A levarticela ti vogliamo vedere
275
1930
Tutto va tutto corre a precipizio, ¶ Ma quando alla
276
1930
o tardi si va a gambe all’aria. ¶ E
277
1930
stecchita sopra il cappello a fungo prete. ¶ Nel Casone
278
1930
casigliano per levar ormeggio a una barca data fondo
279
1930
in darsena, si messe a spracchicchio su due murate
280
1930
imo; quando si riassommò a galla gli scafi ritornaron
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Oreste, Oreste, Oreste, rispondi a questa derelitta! ¶ Le torcie
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1930
questa derelitta! ¶ Le torcie a vento stenebrarono le orride
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1930
come luminelle del gufo. A quella scena, il gobbo
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si sentì ruzzolar fuori a spinte, uno spigolo della
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e andar col capo a dar di cozzo nel
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1930
e rivolse il pensiero a Dio. Quei sogni-incubi
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l’Italia et hanno a morire dei Re e
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in chiesa e che a vederlo sotto la volta
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e andavano a due a due, come scolopi sopra
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1930
pareva che chiamasse gente a veder lo spettacolo, le
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1930
viso: ¶ — Se lo mandano a domani ci vuole il
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Alcune donne si avvicinarono a lui e gli chiesero
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pasticceri rispulizziti con cappelli a fungo e fiocchi scarlatti
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1930
della S. Annunziata chiamò a sè i fedeli sonando
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sè i fedeli sonando a distesa la benedizione, i
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angosciata come un sospiro, a lui rispondeva un coro
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di corvi, pioveva invece a dirotto. Il vento sollevò
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1930
era una fiamma simile a un melegrano, il vetturale
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1930
acqua sembrava dovesse tingere a toccarla. ¶ Il morto lo
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1930
Il morto lo portarono a bruciare fuori del paese
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carro trabalzò al passaggio a livello, s’istradò sulla
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nei canti delle darsene, a strappare l’ulivo benedetto
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addenti. Con le dita a coltella faceva l’atto
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ginocchioni impiastrò la bocca a spengimoccolo sull’impiantito e
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1930
d’averno. È toccato a noi! ¶ Il gobbo s
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il cotrione al gobbo. ¶ A cento braccia dal casone
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e andava lento e a salti con quelle due
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graticolati, gattaiole con feritoia a tassello, casse mortuarie di
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1930
rampicate sulle fiancate, simili a quelle dei campanili, il
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1930
pori, era raffigurato appiccato a un albero e trafitto
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1930
dell’attacchino. ¶ — Mi avete a rispettare come un San
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1930
inciso il loro nome a punta di coltello. Il
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1930
di mattone sui capelli a spazzola, sul naso ricalcato
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1930
con le luminelle smaltate a fuoco che passavano sette
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1930
il giorno, e prendeva a volo i censiti nella
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1930
bocche dei sottoscala tirava a risucchio tutti gli straccali
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cieco e da padre a un uomo d’età
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1930
una calocchia e portato a processione c’era da
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1930
Lui faceva da padre a due ragazzi stregati dalla
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della chiesa vecchia fino a che non usciva la
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1930
che tutti si muovono a compassione di noi. Quando
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non faresti un duino. A te, cèo guerriero ti
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1930
altro dì li messi a tacere io: — Pensate, — gli
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che voi sapreste sentenziare a tappa buchi e all
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all’istante? Ora vengo a voi due — disse lo
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se non trovavi noi, a quest’ora sareste sacrificati
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quest’ora sareste sacrificati a un mestiere! E silenzio
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ti svaga rimani costassù a guardia dei verzi. ¶ — Ruffiano
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si scuote il pesco a Lombrici. — Il vecchio e
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1930
ira con un colpo a martello gl’infilò la
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1930
scosciato rimase al tavolo a farneticare: — Cotesto falso l
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1930
vera me la impallinarono a Lombrici in uno schianto
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1930
E la lasciai invece a Narbona e sul posto
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1930
un vile di coltello, a traito ci hanno scritto
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1930
Infamità italiana. Però, lui a esser cieco non ci
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1930
lusco sì, ma adagio a dare avanti di poter
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1930
e li poneva uno a spigolo dell’altro per
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1930
rimase solo: non sapendo a quell’ora dove far
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1930
di pietrame bigio tagliata a pentagono col tetto rosso
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1930
mondo, col serpe verde a cercine sotto i piedi
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1930
fosso una donna scarnita a capo in sù affissava
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1930
alzavano torri saracine intorno a cui sciamavano come fantastici
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1930
una pèttina di tartaruga a raggera tempestata di perline
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1930
un marinaro del luogo a cui piacevano le donne
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1930
che parlavano poco e a denti serrati. L’uomo
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1930
contegnoso pareva dicessero no a tutte le lusinghe carnali
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signora Dina che, filando a tasto il lavoro, si
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1930
di dir messa novella; a cagione di ciò dovè
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1930
il chiostro e mollarsi a bando nella vita. A
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1930
a bando nella vita. A Federigo i ragazzi gli
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1930
gli sapeva di torcia a vento e di rogo
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1930
della Piazza Grande dove a giornate sane trafficava la
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1930
giornale Federigo lo pescava a tasto. Federigo era rabdomante
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1930
e ringhiando si andava a grattare al calcio scabro
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1930
di un platano fino a strapparsi la giacchetta. ¶ — Si
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1930
del negromante. Sapeva versare a modo e a verso
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1930
versare a modo e a verso l’olio dalla
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1930
chiedeva ansante e bavoso a qualcuno che indugiava a
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1930
a qualcuno che indugiava a leggere giornali al chiosco
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1930
quando annusata la pecora a capo levato la incalzano
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1930
la portò in vetta a un campanile: ¶ — Narra. — E
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1930
malvagi consigliarono il gobbo a simulare un suicidio. ¶ — Vai
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1930
Due malvagi lo accompagnarono a casa tenendolo sotto l
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1930
con Federigo. ¶ — Se pensava a voi questa non la
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1930
chiesa, si prostrò davanti a Gesù Nazzareno, si dolse
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1930
esile, non fu stradato a verun mestiere, fiorì in
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1930
della campana che suonava a naufragio. Quando il ragazzo
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1930
del morbo era noto a tutto il paese, tantopiù
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1930
gli logoravano lo stomaco, a mezzogiorno bramava avido cibarsi
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il gubbio, si riponevano a tavola. Il Tarmito non
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1930
tapina per te! ¶ — Muoviti a compassione... le belve del
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1930
e sudati si riponevano a tavola. Il Tarmito spaziava
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1930
gli dava delle sgrugnate a martello: — Il mare?! Gobbo
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1930
scotrionava Federigo nel muro. A quelli che volevano sottrarlo
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1930
cravattino, con gli occhiali a sghimbescio, scianguinante, diceva umiliato
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1930
poveri noi. ¶ La sera a cena il gobbo indolenzito
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stato issato sulla balconata. A quei dì invece, l
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1930
il Casone faceva pensare a una gran dama impoverita
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1930
gran dama impoverita ridotta a giacere sul concime con
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1930
bombo! bomboloniii... alla crema. — A questo doppio di campane
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1930
questo doppio di campane a fuoco gli usci si
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1930
sui muri era colta a volo e carpita dai
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1930
panche pesanti, un lume a petrolio, il ritratto del
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1930
nel putrido e andavano a due a due, come
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1930
confidò che voleva parlargli a solo. Entrambi scomparvero in
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1930
Fu atterrato e impiccato a un trave, nell’accappiamento
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1930
perplesso: — Ma fu spia? ¶ — A questa domanda non si
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1930
pareti come una mosca a cui sia stata staccata
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1930
piena stivata di tomi a guisa di mattoni di
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1930
mille che fossero sufficienti a strinare un porco. Darei
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1930
libri. — L’ometto cominciò a sentenziare con gravità: — L
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1930
i tre si misero a tavola. Nella stanza alitava
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1930
Argene — Tu m’hai a strozzare ma lui è
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1930
e si fosse messo a danzare con un solo
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1930
di studio”. Nel salone a cui si accedeva dopo
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1930
era semibuio; un tavolone a quattro zampe sembrava lo
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1930
e petrolio. Un lume a ventola simile a una
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1930
lume a ventola simile a una farfalla con l
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1930
sopra un piedistallo simile a quello dove si basano
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1930
schematiche, dei cilindri uguali a gazometri in miniatura, delle
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1930
facesse scattare dei saltaleoni a cui fossero stati ubbidienti
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1930
galletto marzuolo, una scala a pioli di quelle dove
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1930
riducendo il macabro simbolo a una etichetta da sublimato
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1930
sublimato. ¶ Costì ci conducevano a sbadigliare anche l’Argene
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1930
una di quelle figure a cui si tirano tre
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1930
palle per un soldo. A intervalli giungevano delle ragazze
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1930
quando tentano di levarsi a volo. In quella stanza
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1930
Gli uomini che stavano a murata, ascoltavano le femmine
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1930
stati comandati dalla famiglia a seguire quelle femmine in
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1930
topo sopra un naso a castagna, dei lunghi baffi
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1930
asciutto. Quegli occhietti abituati a fermarsi sulle muraglie nude
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1930
I terzi: la folla, a pietrate voleva infliggergli un
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1930
stabilimento v’era stampato a secco. ¶ — Oh Signore! ¶ Dal
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1930
chicco di vetro simile a un occhio. Gli abiti
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1930
le fa passare vicino a quello che ha camminato
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1930
O perchè non vanno a prendere una boccata d
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1930
uccelli che avessero passato a volo il mare e
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1930
bella te l’aggio a dì ¶ che domani ci
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1930
tino colmo al tomito. A guisa dei fantocci, a
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1930
A guisa dei fantocci, a intervalli uguali, perdeva la
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1930
padella. ¶ Un altro ciampicava a fermo sopra un lastrone
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1930
gli fe’ una scilecca a ferro diaccio. Gli parve
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1930
sentenza che lo condanni a vita. La notte lo
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1930
uno zampillo di sangue. A momenti si sentiva vanire
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1930
rinfrescava all’alito notturno. A momenti l’ossame scricchiolava
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1930
notturni, lune nere appiccate a forche esplodevano luce, coppe
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1930
d’arancio ravvolte intorno a pagliacci neri, facce infiammate
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1930
i lor tronchi arsiti a tavelloni mettevano un colonnato
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1930
aveva insegnato la madre a proferire quando gli avessero
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1930
verso il suo paese. A un tratto gli parve
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1930
che portavano i palpiti a battere nelle nuvole randagie
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1930
egli passasse il tempo a compor castelli e torri
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1930
l’avea mai conta a nessuno per la paura
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1930
avrebbe fatto i milioni a palate. ¶ — Io ho fatto
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1930
di quelli delle Pizzorne. A uno ho fatto alzare
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1930
fatto alzare la casa a tre piani, a un
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1930
casa a tre piani, a un altro ho fatto
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1930
fatto comprare una selva, a uno una mandra di
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1930
napoleoni d’oro fino a che non ti levi
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1930
acque del fiume corsero a precipizio, travolsero pioppi e
441
1930
si sentì come vicino a due morti: — Portatemi da
442
1930
aveva un ombrello verde a tracolla, e un pezzo
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1930
sole, introdusse i viandanti a scolare nell’andito. La
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1930
matto e lo metterò a repentaglio con i serpi
445
1930
tutti uomini. Di qui a otto giorni si parte
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1930
rientrò in casa parlava a urli di muta. Le
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1930
andare per le Americhe a far uomini i nostri
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1930
tutte le chiese suonavano a festa, i ragazzi si
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1930
penisola Ibera, dal Paranà a Mercedes. Fuggì atterrito insieme
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1930
carovane di brasilieri, addestrato a galoppare sui cavalli indomiti
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1930
galoppare sui cavalli indomiti, a parare le mandre brade
452
1930
brade sulle pianure sterminate, a inquadrare le greggi. Il
453
1930
Fu Isaia che aprì a colpi di accetta la
454
1930
colpo non è assestato a dovere lo ripercuotono nel
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1930
conduceva le truppe brasiliane a guerreggiare nel Paraguay. La
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1930
il cui tronco rotto a metà dà il pancone
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1930
I cani l’annusarono a coda in giù. ¶ — Un
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1930
di chi è usato a fissare quelli atoni e
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1930
naso di Isaia, uncinato a guisa di falco, sulla
460
1930
di palma era vicino a lui sopra una sedia
461
1930
sole depilava gli occhi a una fanciulla, la vittima
462
1930
pelle di montone, intorno a lui una greggia si
463
1930
una greggia si apprestava a trasbordare il fiume sopra
464
1930
un drappo di cotone a strisce di vario colore
465
1930
sulle sponde del Rio a piè della foresta. Il
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1930
qual sia l’impresa a cui ti accingi; indi
467
1930
Tutto egli avrebbe dato a tutti; il cuore medesimo
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1930
benedizioni. — Egli si addestrava a camminare sui rovi a
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1930
a camminare sui rovi a piedi nudi, impavido e
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1930
ossatura della fronte nata a cozzare contra l’impedimento
471
1930
la mia carne. Reggerebbe a voi il cuore di
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1930
mortali. ¶ XVII. ¶ Il Tarmito a imitazione di Nicodemo passeggiò
473
1930
imitazione di Nicodemo passeggiò a piè nudi sulle prunaie
474
1930
lo addestrò alla cavalcatura a pelo poi lo fece
475
1930
druidica, il cappello peone a larghe gronde l’aureolava
476
1930
falco incatenato. Di fianco a lui, a guisa di
477
1930
Di fianco a lui, a guisa di sacerdoti, due
478
1930
in rilievo che davano a gli occhi duri e
479
1930
di rosso da cui a cono folgoravano scintille violette
480
1930
mezzo ai carovanieri consegnò a don Josè, un ramo
481
1930
spedizioni avventurose, lo dobbiamo a questa provvida pianta la
482
1930
non resi l’anima a Dio nella esplorazione delle
483
1930
e oltre l’Oceano a “Cuore” al giorno in
484
1930
lievemente dal vento simili a gigantesche trombe marine che
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1930
marine che si apprestassero a risucchiare l’oceano. Il
486
1930
farfalle fiorivano la foresta a volate, frangiate di giallo
487
1930
scimmie inebriate correvano dietro a questo sciame di lucciole
488
1930
cielo che si apprestava a predominare la terra; le
489
1930
i rovai che sibilavano, a gruppo di serpi. Il
490
1930
nel gran fiume silente. A vista d’occhio tutti
491
1930
acqua. Abbeverati i cavalli a una lama gli uomini
492
1930
nella foresta nascondendosi dietro a degli enormi fusti; da
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1930
pensò d’essere vicino a una tribù d’indiani
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1930
assisi gli indiani intenti a tuffare le loro frecce
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1930
profumata di mandorla sufficiente a saziare la fame vorace
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1930
avvistati degli uomini simili a bestioni colossali, rapati sul
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1930
noi come voi faceste a Nicodemo. ¶ Il dì seguente
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1930
un temporale. Di lì a poco si levò un
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1930
goggiolava acqua, tutti corsero a succhiarne avidamente. Una chiazza
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1930
il Grande Spirito donò a ciascun popolo, un attributo