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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Savinio, Tutta la vita, 1945

concordanze di «a»

nautoretestoannoconcordanza
1
1945
la signorina Fufù, che a un tempo è Zerlina
2
1945
verticali con i pianoforti a coda, ossia i pianoforti
3
1945
signorina Fufù, che fino a ieri era sola al
4
1945
donne vestite di grigio a una villa fuori porta
5
1945
il pianoforte è rimasto a bocca aperta, sul leggio
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1945
del Don Giovanni aperto a pagina 83, sull’invito di
7
1945
invito di Don Giovanni a Zerlina: «Là ci darem
8
1945
Fufù non riuscirà mai a leggere: quel pianoforte che
9
1945
Fufù non riuscirà mai a sonare. ¶ SCENDERE DALLA COLLINA
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1945
fanfare, cadono in mezzo a un campo di grano
11
1945
una organica necessità. Ma a questi uomini variamente attivi
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1945
attivi Leone pensa come a creature diverse e lontanissime
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1945
creature diverse e lontanissime, a quel modo che un
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1945
detto, non esercita quanto a sé nessuna attività, fa
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1945
battaglie si combattono ancora a suon di musica, e
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1945
pure che gli uomini a partire da una certa
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1945
dalla condizione di nubile a quella di maritata, la
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1945
presenza tuttavia noi avvertiamo a un sottilissimo soffio di
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1945
arbusto nano in mezzo a un deserto, segni diretti
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1945
sera se ne ritornava a casa circa le dieci
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1945
del Carro era visibile a occhio nudo una piccolissima
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1945
della via venissero fuori a un tratto uomini a
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1945
a un tratto uomini a frotte, e lo coinvolgessero
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1945
quale egli si trovava a camminare, posata al margine
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1945
all’aria il tetto. ¶ A quella voce doveva seguire
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1945
intorno alla piccolissima cometa. ¶ A cinque riprese echeggiò l
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1945
perentoria aveva dato ordine a tutti gli abitanti della
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1945
involucro di vuoto intorno a lui si era talmente
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1945
felicità di spazio, cominciò a saltare e a ballare
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1945
cominciò a saltare e a ballare in mezzo alla
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1945
e infine si mise a correre. ¶ Traversò altre vie
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1945
parco da un viale a nastro. ¶ Arrivò in vetta
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1945
era coperto di nubi a pecorelle. Era un cielo
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1945
dagli uomini, che assiste a questo lontano e incomprensibile
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1945
altri uomini, i quali a loro volta si uniscono
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1945
sua cecità, Leone scende a precipizio dalla collina e
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1945
cui i bambini cominciano a esprimere in suoni articolati
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1945
invece morì, fu varato a Genova il piroscafo Principessa
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1945
d’inverno s’infila a letto per il freddo
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1945
illuminati da sapere che a riguardo della venuta al
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1945
cui la coscienza comincia a dare forma all’informe
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1945
uccelli si erano raccolti a dormire, il piccolo Nìvulo
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1945
non si voltò neppure a cercare onde venisse quella
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1945
tempo incomparabilmente più presto. A dieci anni era vecchio
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1945
anche più nell’angoscia. ¶ A educarlo, a formargli la
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1945
nell’angoscia. ¶ A educarlo, a formargli la coscienza, a
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1945
a formargli la coscienza, a insegnargli a vivere i
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1945
la coscienza, a insegnargli a vivere i genitori del
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1945
in modo di arrivare a Firenze «a cose fatte
50
1945
di arrivare a Firenze «a cose fatte». ¶ La signorina
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1945
che essa si recitò a stento davanti a quel
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1945
recitò a stento davanti a quel manifesto: ¶ Ben venga
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1945
Stranamente il tempo cominciò a camminare a ritroso. Stranamente
54
1945
tempo cominciò a camminare a ritroso. Stranamente la signorina
55
1945
due volte, perché intorno a lei si accendevano le
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1945
Don Giovanni. L’oro a poco a poco la
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1945
L’oro a poco a poco la circondò da
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1945
belli, di essere vicini a un cuore che ama
59
1945
di «dar la mano» a Don Giovanni; ardente e
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1945
signorina Fufù non riuscì a odiare l’uccisore di
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1945
ma anzi, e orribile a dirsi e assieme spaventosamente
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1945
il cavaliere Fantapié ritornava a sua figlia non più
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1945
ecclesiastica. La signorina confidò a costui lo stesso desiderio
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1945
signore. ¶ «Come dite?» domandò a sua volta la signorina
65
1945
verticale o un pianoforte a coda». ¶ «Il migliore», disse
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1945
ne intendeva. «Mi affido a lei che è un
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1945
erano o bradi o a gruppi, bestie pacifiche e
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1945
ed era un pianoforte a coda e lungo come
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1945
il permesso di andare a stendere il contratto. Rimasta
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1945
due tasti insieme, e a quell’embrione di armonia
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1945
tratto si riaccese intorno a lei, che l’aveva
72
1945
di casa, ha rimesso a posto il tappeto sotto
73
1945
e inconsapevolmente aveva dato a costei una oscura e
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1945
convivenza coniugale. E proprio a costui la signorina Fufù
75
1945
avvicinò al pianoforte come a una creatura viva ma
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1945
signorina Fufù si arrischiò a toccare la coda dello
77
1945
del pianoforte che respirava a fatica. Si chiuse a
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1945
a fatica. Si chiuse a chiave nella sua camera
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1945
per i servizi, bussò a precipizio alla porta della
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1945
Fufù corse in salotto a piedi scalzi, sui suoi
81
1945
sui suoi brutti piedi a forchetta: il pianoforte giaceva
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1945
alcuni verticali e alcuni a coda, e spandevano suoni
83
1945
e l’abito infilato a rovescio. L’untuoso signore
84
1945
L’untuoso signore stette a sentirla con dolce condiscendenza
85
1945
il signor Fòrbice!». ¶ Ritornata a casa, la signorina Fufù
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1945
i dentini; un pianino a coda, vista la signorina
87
1945
Pianoforte telefonò per domandare a che ora doveva mandare
88
1945
che ora doveva mandare a riprendere la pianessa e
89
1945
cuccioli. Alcuni giovani pianoforti a coda si fermavano in
90
1945
o fra due pianoforti a coda, e alla signorina
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1945
signorina Fufù toccava correre a separarli. Tra pianoforte verticale
92
1945
pianoforte verticale e pianoforte a coda liti non scoppiavano
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1945
sesso che vieta altresì a un cagnolino di litigare
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1945
cagnetta, ma non però a un uomo di litigare
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1945
donna. La pianessa quanto a sé aveva superato le
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1945
alla spesa, essa cominciò a intaccare il capitale. Che
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1945
Didaco uscì in zimarra a stellone fra due carabinieri
98
1945
vecchia zitella dal nomignolo a vapore e stantuffi, le
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1945
in condizioni molto affini a quelle dell’aspirante aviatore
100
1945
pletorico compagno, sàturo oltre a tutto di aglio e
101
1945
e di vino, e a questo fine uscì nel
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1945
mancava la locomotiva, cioè a dire la testa. ¶ Per
103
1945
testa. ¶ Per istintiva reazione a quella sgradita sorpresa, la
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1945
locomotiva, con lo scaccianeve a pettine sotto lo scudo
105
1945
e il fumo che a globi ora bianchi ora
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1945
neri sbuffa dal fumaiolo a imbuto. ¶ Come mostra la
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1945
il fumaiolo si ridusse a un tozzo mozzicone di
108
1945
sì ma più stupido a mano a mano che
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1945
più stupido a mano a mano che il fumaiolo
110
1945
e arguta della locomotiva a fumaiolo alto, e soprattutto
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1945
che avevano il fumaiolo a imbuto o a fungo
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1945
fumaiolo a imbuto o a fungo. ¶ Bisogna anche aggiungere
113
1945
movendole avanti e indietro a imitazione di due bielle
114
1945
rifacendo con la bocca a rosa tra la selvosa
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1945
su per le montagne a zig zag, si tuffa
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1945
le persone bempensanti, ora, a distanza di mezzo secolo
117
1945
la signorina Fufù conclude a sua volta che «il
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1945
glie lo aveva attorto a ciclone, minacciando di asportarglielo
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1945
come un tesoro nascosto. ¶ A Firenze il treno era
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1945
discendenti manovrando le valige a guisa di arieti. La
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1945
e il terrore misto a una certa quale ripugnanza
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1945
quale ripugnanza la strinse a farsi ancora più piccola
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1945
dello scompartimento. ¶ In capo a un’ora di questa
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1945
erontola... erugia... si ambia!». ¶ A questo annuncio incomprensibile il
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1945
e uscì dallo scompartimento a precipizio pestando il piede
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1945
Fufù non si arrischiava a toccare quel foglio abbandonato
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1945
quel foglio abbandonato accanto a lei sul sedile, ricordo
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1945
coniugamento brevissimo e mostruoso. ¶ A Orte la signorina Fufù
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1945
come se scottasse; tornò a toccarlo, lo trasse piano
130
1945
lo trasse piano piano a sé, lo spiegò: era
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1945
era il «Messaggero». Cominciò a leggere. ¶ La signorina Fufù
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1945
notizie e in fondo a queste lesse anche il
133
1945
ritorno delle belle anime a Dio, nella piccola pubblicità
134
1945
piccola pubblicità si centellinò a una a una le
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1945
si centellinò a una a una le richieste d
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1945
le occasioni di pianoforti a coda e verticali... ¶ A
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1945
a coda e verticali... ¶ A questo punto la signorina
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1945
la realtà, poi tornò a leggere: «Occasionissime! Casa del
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1945
Casa del Pianoforte. Pianoforti a coda e verticali delle
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1945
come la sera avanti a teatro, la signorina Fufù
141
1945
sentì l’aria intorno a sé riempirsi di una
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1945
rete ferroviaria la trazione a vapore era stata sostituita
143
1945
Fortunata Felicita Bella Fantapié a venire a Firenze, per
144
1945
Bella Fantapié a venire a Firenze, per la successione
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1945
forma tra il fogliame a cono dell’alberetto e
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1945
suo bambino, soggetto purtroppo a stitichezza, fece temere a
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1945
a stitichezza, fece temere a costui che anche quell
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1945
timore del piccolo Didaco a poco a poco si
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1945
piccolo Didaco a poco a poco si calmò; e
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1945
gli piacque quell’alberetto a cono dopo quel giorno
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1945
quel giorno in cui a tavola il suo papà
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1945
alberi solitari, gli alberi a duetto, a terzetto, a
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1945
gli alberi a duetto, a terzetto, a quartetto, a
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1945
a duetto, a terzetto, a quartetto, a gruppi; e
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1945
a terzetto, a quartetto, a gruppi; e le folle
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1945
folle innumerevoli degli alberi, a petto alle quali le
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1945
e consumava le giornate a rimirarselo. Poi non si
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1945
finti uomini, Didaco acquistò a poco a poco scienza
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1945
Didaco acquistò a poco a poco scienza e destrezza
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1945
in età di pensare a una professione o, come
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1945
sua fama e diede a lui la ricchezza. Imbalsamatore
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1945
siamese morto; e affidavano a lui quelle amate bestiole
163
1945
fissi, e pronti diresti a uno scatto che per
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1945
di morte naturale, cioè a dire arrivino al termine
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1945
della loro propria distruzione? «A questo modo», diceva deplorando
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1945
vecchiezza e dalle malattie». A un’attempata dama che
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1945
più indolore ed eutanasica, a fine di poterlo fissare
168
1945
S., perché si recasse a Mosca a portare i
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1945
si recasse a Mosca a portare i lumi della
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1945
di Lenin che cominciava a sfaldarsi – la soddisfazione maggiore
171
1945
di non più badare a spese, egli attuò finalmente
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1945
divenne un immenso locale a serra, nel quale il
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1945
avvolto in una zimarra a stellone, fluida la candida
174
1945
di ironia e come a dargli il nome che
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1945
dei genitori. Tuttavia, e a fine di adeguare la
176
1945
del quale essa entrava a far parte, il signor
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1945
por tempo in mezzo a Genova, «perché almeno la
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1945
come riuscisse questa gentildonna a conciliare i precetti della
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1945
determinò il signor Didaco a recarsi a Genova per
180
1945
signor Didaco a recarsi a Genova per l’imbalsamazione
181
1945
viaggio, indossò la zimarra a stellone e scese novamente
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1945
ricostituito, prima di andare a letto. Aprì la porta
183
1945
cammello, l’onagro; e a completare l’edenica famiglia
184
1945
penombra. ¶ Che cosa sentì a quella vista l’animo
185
1945
Didaco riuscì, senza destarli, a far passare Teresina Saliscendi
186
1945
terrestre, loro avevano provveduto a fornirlo dei suoi abitatori
187
1945
candida testa divina, riprese a dire: ¶ «Belli! bellissimi! Ma
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1945
allontaneranno dall’albero, torneranno a vestire panni, e l
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1945
all’imbalsamazione: diede mano a tutta l’arte di
190
1945
la loro bellezza, tornò a collocarli freddi e bianchi
191
1945
ai clienti, perché venissero a visitare il suo paradiso
192
1945
Padreterno, avvolto nella zimarra a stellone, fluente la candida
193
1945
non lasciarle buttarsi avanti a tastare quelle insipide carni
194
1945
carni sotto l’abito a lutto. L’idea di
195
1945
Enrico, Lodovico non ebbe a giocare partita doppia. Negli
196
1945
Poco dopo si cominciò a udire nel salotto un
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1945
quelle lacrime e avvicinarsi a lei, prenderle una mano
198
1945
temporale. ¶ Lodovico le camminò a fianco. Nei corridoi c
199
1945
poco più di luce. A Lodovico non dispiaceva neppure
200
1945
Che importa? Lodovico ricordò a buon punto alcuni scherzi
201
1945
Il punto «fatale» continua a far buco. ¶ Lei, questo
202
1945
in sospetto, essa cominciò a tempestarlo di domande. Lodovico
203
1945
assieme con lei, intorno a lei si alzarono in
204
1945
cominciò come in sogno a indietreggiare, a indietreggiare; e
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1945
in sogno a indietreggiare, a indietreggiare; e mentre traversava
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1945
indietreggiare; e mentre traversava a ritroso il salotto, poi
207
1945
rimpiccioliva ancora, si riduceva a una creatura miserrima, infinitamente
208
1945
lei, su lei, intorno a lei la grande finzione
209
1945
e il sogno ridursi a un piccolissimo globo di
210
1945
senza toccarlo, e cominciò a correre, a scappare, a
211
1945
e cominciò a correre, a scappare, a nascondersi dietro
212
1945
a correre, a scappare, a nascondersi dietro gli alberi
213
1945
angoscia che gli ritorna a periodi come un cronico
214
1945
lui il morente, pronuncia a voce alta: «Chiappadoro...». ¶ E
215
1945
E ride da solo, a sussulti brevi, come un
216
1945
sottile, lunghissima e avvolta a spirale intorno al corpo
217
1945
Tolomeo. Erano principalmente oggetti a trucco, come una finta
218
1945
uova al burro posate a imitazione di un paio
219
1945
tazze di gabinetto adibite a ceneriere, piccolissimi orinali destinati
220
1945
orinali destinati essi pure a ricevere la parte combusta
221
1945
infine, attaccata alla vetrina a statura d’uomo, una
222
1945
il quale sapeva oltre a ciò che per entrare
223
1945
eguali se non maggiori a quelli che abbisognano per
224
1945
per entrare in farmacia a chiedere dei preservativi. ¶ Abbiamo
225
1945
Codro l’avesse scelta a ragion veduta, a significare
226
1945
scelta a ragion veduta, a significare che la sua
227
1945
addomesticato in un semicerchio a portico sbarrato da quadre
228
1945
di cose morte; e a misurare il tempo trascorso
229
1945
del signor Didaco cominciò a delinearsi – quel destino che
230
1945
di piccolo cono posato a spegnimoccolo su un breve
231
1945
di ocra, il quale a sua volta posava sopra
232
1945
mamma del piccolo Didaco a vincere alcun impedimento di
233
1945
che l’uomo sente a entrare nella Bottega dell
234
1945
sottile ma serratissimo. Non a caso l’alberello che
235
1945
è prettamente tolemaico, cioè a dire improntato a finzione
236
1945
cioè a dire improntato a finzione. Tolemaico significa finto
237
1945
il mondo il cielo a cupola, e in mezzo
238
1945
quel cielo, quel dio a un assurdo? Costruire rimane
239
1945
e l’uomo continua a costruire, con le mani
240
1945
costruire; dal minimo oggetto a Dio: questo supremo capolavoro
241
1945
questa idea a poco a poco aveva messo radici
242
1945
lei...». Poteva essa opporsi a questa «estrema volontà» dell
243
1945
che avrebbe soprattutto evitato a Lodovico di fare da
244
1945
nelle peste, questi cominciò a elaborare il suo piano
245
1945
in Europa lo condusse a compimento. ¶ Anche questo bisogna
246
1945
le lettere da riportare a lei (il «pacchetto dei
247
1945
aspettarla laggiù, ma venirla a trovare in Europa. Del
248
1945
qualcosa di «coloniale», e a Lodovico piacque l’idea
249
1945
ma che bisogna andare a scoprire così lontano dall
250
1945
egli si disse, ritrovando a proposito una locuzione burocratica
251
1945
avrebbe dovuto manovrare, come a un generale è necessario
252
1945
fu sommamente istruttiva. Rivelò a Lodovico i veri rapporti
253
1945
e cioè per «abituarsi a lavorare» com’era scritto
254
1945
fatto il viaggio interamente a spese di lei e
255
1945
di Enrico. Lodovico scoprì a questo modo il lato
256
1945
il che confortò Lodovico a mettere in atto il
257
1945
suo piano, lo portò a perfezione, e quando arrivò
258
1945
colpo del batacchio apparve a una finestra soprastante il
259
1945
desidera il signore?», indicò a Lodovico che il suo
260
1945
vecchia, la quale come a risparmiargli la difficoltà di
261
1945
klan ma non aspettò a lungo. Tra quei personaggi
262
1945
beneducata mestizia dei partecipanti a un funerale. Essa accennò
263
1945
una poltrona di fronte a quella sulla quale ella
264
1945
su un tavolino accanto a lei. Essa non prese
265
1945
confermò Lodovico e stentò a riconoscere la sua propria
266
1945
i due cuori vennero a contatto, uno aprì nel
267
1945
e grassa, e cominciò a susurrare all’orecchio che
268
1945
susurrare all’orecchio che a forma di molle conchiglia
269
1945
la «storia di lui». ¶ A Lodovico il suono inaspettato
270
1945
questo ricordo lo distrasse a tal segno che fu
271
1945
tal segno che fu a un pelo dal buttarsi
272
1945
ricorda più come, cominciò a narrare la falsa storia
273
1945
non doveva dire, mandando a soqquadro la fragilissima finzione
274
1945
giorno che non pensasse a lei e a lei
275
1945
pensasse a lei e a lei dedicava tutte le
276
1945
Passava le sue giornate a dormire e le sue
277
1945
discorso come una fuga a due voci, una sonora
278
1945
l’altra silenziosa. ¶ «Fuga a due voci» ripeté Lodovico
279
1945
dell’albergo Nettuno. «Fuga a due voci» ripeté Lodovico
280
1945
frase. Dal che passa a pensare al mare di
281
1945
puro. Pensa una «fuga a due voci» su l
282
1945
sua vita chiusa ormai a ogni speranza gli gela
283
1945
il cuore. ¶ La fuga a due voci si era
284
1945
vecchie o brutte. Riuscì a trovare seducente la mancanza
285
1945
sedeva di fronte. Riuscì a incuriosirsi, a commoversi persino
286
1945
fronte. Riuscì a incuriosirsi, a commoversi persino a certe
287
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incuriosirsi, a commoversi persino a certe singolari idee che
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per tenere le mani a posto, non lasciarle buttarsi
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da un grosso numero a stampa come un oggetto
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costellano i muri. Davanti a una strisciata di sangue
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nella sua grande noia a lasciarsi divorare da questi
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che nell’offensiva avanzano a triangolo, i più forti
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all’estremo delle ali, a imitazione della formazione di
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somma l’attacco frontale. A traverso la finestra spalancata
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i sette spiriti continuano a sbatterlo e a risbatterlo
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continuano a sbatterlo e a risbatterlo sui lastroni del
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caccia fende da parte a parte il cielo metallizzato
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navale dà un brivido a Lodovico, rinnova in lui
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che sempre lo riprende a ogni arrivo e a
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a ogni arrivo e a ogni partenza, lui che
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di questo poverissimo albergo, a ordire la trama di
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tromba che lentamente e a stento si esercitava nel
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mattina, nelle caserme, chiama a raccolta i soldati che
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triste. Tornano in mente a Lodovico le malattie che
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impestàa...». ¶ La città stentava a mostrarsi. Città estremamente pudica
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sue esercitazioni, Lodovico ebbe a percorrere ancora mezzo chilometro
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della strada una casetta a un solo piano e
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bersaglio. Lodovico si fermò a domandare a quella vecchia
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si fermò a domandare a quella vecchia se sapeva
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colei protese le mani a difesa, cominciò a gridare
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mani a difesa, cominciò a gridare: «Meo! Meo!» senza
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l’invocato Meo venisse a darle aiuto, entrò in
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aiuto, entrò in casa a precipizio, tirandosi dietro la
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l’indirizzo. Non riusciva a capacitarsi che il nome
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dalla spalliera altissima e a forma di conchiglia, lui
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modeste e dalla spalliera a pètalo di rosa. Le
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alla parete, davano modo a Lodovico di argomentare in
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che è vano tornare a far progetti su una
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oro del mondo, ma a venderla assieme col giardino
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E Lodovico s’indugia a computare mentalmente i guadagni
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bene. Ricorda. Dopo che a lungo avevano parlato di
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Sarebbe venuto più volte a Fàbara, non avrebbe badato
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Fàbara, non avrebbe badato a spese. Sapeva che essa
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dietro». Lodovico si sostituirà a Enrico. Lodovico notò anche
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lei, e faceva prendere a lui, Lodovico, il posto
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pigro. Andare egli stesso a caccia di dote, Lodovico
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L’arte doveva consistere a far credere a quella
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consistere a far credere a quella donna che lui
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sostituzione, Lodovico avrebbe provveduto a scacciare il ricordo di
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di Enrico? ¶ Per arrivare a questo risultato definitivo Lodovico
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richiede il suo esercizio. A menzogne sapientemente architettate e
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L’idea di sostituirsi a Enrico in quello che
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che Enrico lasciava dietro a sé, era venuta a
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a sé, era venuta a Lodovico laggiù sulle rive
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delle lettere da riportare a lei quando fosse ritornato
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patrimonio. Poi questa idea a poco a poco aveva
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VITA ¶ Un giorno del 1937, a Parigi, André Breton mi
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la prima guerra mondiale, a capo di quella forma
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non ha organizzato. Quanto a un surrealismo mio, se
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molte mie pitture stanno a testimoniare, non si contenta
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è gratuita né fine a se stessa, ma a
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a se stessa, ma a suo modo è una
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mondo da più anni a questa parte, tutto è
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portava soltanto all’uomo. ¶ a.s. ¶ IL SUO NOME
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prima vicina poi lontana: «A’-ba-a!...». Ma in
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poi lontana: «A’-ba-a!...». Ma in quella voce
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la mattina nelle città. «A’-ba-a!» gridò novamente
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nelle città. «A’-ba-a!» gridò novamente la voce
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incomprensione che lo riprendeva a ogni arrivo e a
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a ogni arrivo e a ogni partenza, lui che
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là da un oceano. «A’-ba-a!» ripeté fortissimo
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un oceano. «A’-ba-a!» ripeté fortissimo la voce
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corsa lungo le vetture. «A’-ba-a!» gridò ancora
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le vetture. «A’-ba-a!» gridò ancora la voce
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Lodovico si sentiva preso a partito. Gli sembrava che
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quel nome fosse gridato a intenzione di lui. Che
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treno e si ostinava a non mostrarsi, e che
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lui solo era destinato a scendere in quella stazione
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sopra la piccola tettoia a frangetta di ferro battuto
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di ferro battuto, aggomitata a una finestra accanto a
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a una finestra accanto a un vaso di gerani
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il mento nella mano a puntellare il capo perché
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che egli era venuto a cercare; come se in
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Ma Lodovico non tardò a convincersi che la ragazza
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alla finestra e affiancata a un vaso di gerani
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nero del suo corpo, a significare che le cognizioni
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nel suo raggio mentale. «A’b-a-a!» gridò
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raggio mentale. «A’b-a-a!» gridò più forte
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mentale. «A’b-a-a!» gridò più forte la
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ombra della tettoia, simile a una vecchia che va
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terza sillaba. «Fàbara!» ripeté a sua volta Lodovico, come
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ventisettesimo fanteria in distaccamento a Cesenatico, pronunciava «zànzare» col
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afflitto il piccolo disco a mano e approfittando che
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uscio dell’ufficio dietro a sé, Lodovico capì perché
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perché costui usciva così a malincuore al passaggio dei
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dei treni lo costringevano a interrompere i suoi dialoghi
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un mosaicista che colloca a una a una le
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che colloca a una a una le tessere sul
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e notte in ufficio a colloquio con quella sua
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di Lodovico è simile a questo lenzuolo che gli
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in lui e intorno a lui annullano qualunque ragione
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di riempire questi vuoti a mano a mano che
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questi vuoti a mano a mano che si riformano
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nella quale Lodovico lotta a morte con la noia
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vuole partecipare senza ritardo a Teresa. Allunga la destra
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ha abbandonato. Disse che «a vedere la casa senza
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di una carie. Baciò a lungo le ciabatte di
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uso. Trovò la vestaglia a ramaggi gialli, e pianse
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Venne la notte e a Candido mancò il coraggio
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Teresa!... Teresa!...». ¶ Stupisce Candido a udire la sua propria
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ma stupisce anche più a udire un’altra voce
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chiarore ma sufficiente tuttavia a mostrare che, a parte
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tuttavia a mostrare che, a parte lui, nel salotto
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replicano più voci assieme. ¶ A quel suono di voci
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ogni altra cosa intorno a sé, anche il ricordo
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l’animo di Candido a un affetto profondamente infantile
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stato di bimbo. ¶ Tornano a parlare le due vocette
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Che male c’è a chiacchierare mentre gli uomini
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è la grande poltrona a braccioli che sta a
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a braccioli che sta a sinistra del caminetto. ¶ Prende
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ha la proboscide arrotolata a corno da caccia. ¶ Dice
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e la Rosa torna a rimetterla su, e tu
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ora la grande poltrona a braccioli, che le due
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mie molle rotte». ¶ Domandano a una voce le due
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dire». ¶ «Perché? perché?», domandano a una voce i mobili
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tenere così sospesi!» invocano a una voce i mobili
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la nonna. «Sarei sciocca a prendermela con voi per
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frangia. Quei puf simili a calde cupole di velluto
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di lana, quelle colonne a tortiglione, quei tendaggi gelosamente
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poltrona parlante e stringerla a sua volta tra le
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ricordi le prove atte a giustificare nella sua Teresa
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commendatore, il divano continua a sussultare faticosamente come per
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e anzi li ìmputa a movimenti proprii e al
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stato di nervosità, e a fine di calmarsi si
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zelo si è adoperato a giustificare il significato del
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del suo cognome, durerei a parlarvi per un mese
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fra questi miei braccioli a maccherone, su questo mio
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suo apparecchio e andava a Venezia a mangiare il
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e andava a Venezia a mangiare il baccalà cotto
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il baccalà col latte... A proposito: Rosci, quando diventò
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luna di miele, andò a trovare il nostro commendatore
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commendatore e gli diede a credere che era gravemente
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d’urgenza. Bove insisteva a dire che stava benissimo
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chirurgo, non abbia pensato a rimettermi le budella a
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a rimettermi le budella a posto. Che macellaio! E
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Teresa premeva il campanello a pera sulla testiera del
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rispondeva la signora Teresa. “A questa vecchia poltrona io
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facce da mastini, orecchie a foglie di lattuga e
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telegrafici, dei tipacci; e a quegli amori faticosi, sbrigati
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comperati si diradarono, cessarono a poco a poco, e
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diradarono, cessarono a poco a poco, e da dieci
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e da dieci anni a questa parte la povera
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più lontano antenato; e a una offesa recata al
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discrezione raccolse il silenzio a poco a poco e
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1945
il silenzio a poco a poco e il rispetto
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Poli era andata sposa a un industriale, ma dopo
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vino, dichiarò che quanto a sé non le sarebbe
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Toccò una volta ancora a Dazio Bottoni, come altre
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signora Vaso «mamma». Quanto a Niuccia, essa non lasciò
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gli occhi chini, continuò a cucire intorno alla scollatura
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dieci del mattino, e a mezzogiorno, quando Niuccia entrò
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e sprezzanti sulla poltrona a dondolo collocata in mezzo
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chiuso dentro una cornice a piani sovrapposti di nero
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nero legno lucido, simile a un morto verticale e
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un morto verticale e a occhi aperti ritto dentro
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di tempo fosse riuscita a trasformarsi da una fanciulla
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Dazio non osò mostrare a sua moglie la camera
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da Niuccia in capo a due mesi di umiliazioni
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e dopo aver intestato a sua moglie una parte
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giorni, la triade tornò a ricomporsi in casa Vaso
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di scarpette femminili affiancate a un paio di stivaloni
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gallo da combattimento, come a riceverne protezione. Dazio passò
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voluttà dell’eautontimorùmenos. ¶ Tornò a casa nel pomeriggio tardo
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Quando l’infelicità arriva a una perfezione tale, l
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quello che si addice a ciascuno di noi. «A
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a ciascuno di noi. «A me si addice questa
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e di tendaggi, simile a una foresta di stoffa
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di passato. ¶ La poltrona a dondolo si dondolava ancora
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fiocchetti rossi, la poltrona a dondolo, chi sa perché
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chi sa perché, rammentava a Dazio quella madre misteriosa
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di colpo: la poltrona a dondolo era occupata. ¶ La
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era occupata. ¶ La poltrona a dondolo era occupata da
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da Niuccia. La poltrona a dondolo era occupata da
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rimembranze infantili e illuminandole a stento, riconobbe colui che
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casa e che come a un secondo padre egli
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si chinò sulla poltrona a dondolo, reggendosi con ambo
467
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di legno arcuato, e a lungo baciò la bocca
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morta sulla trapuntina rosa: a lungo baciò la bocca
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mobili erano stati rimessi a posto: anche lo specchio
470
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sono rivestite di calzoni a righe, sui quali scendono
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cadde bocconi sulla poltrona a dondolo, che dondolò più
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colonna reggerebbe un cadavere a essa legato. Una logica
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mettergli una luce nuova. ¶ A questo punto la luce
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del sangue?». ¶ Dazio cammina a scatti come un grande
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nel buio echeggiano ancora a scatti brevi come di
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si trova d’improvviso a occhi aperti. Non è
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diatermiche. Guarda lentamente e a poco a poco riconosce
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lentamente e a poco a poco riconosce intorno a
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a poco riconosce intorno a sé alcune forme. Arrotondate
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di quella sordida vestaglia a ramaggi gialli, che anche
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inquietare, essa non riesce a mandar giù un boccone
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un boccone, e quanto a suo padre dice che
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sono i capitalisti, e a lui gli fanno fare
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questa casa! ¶ Luigino torna a pensare alla sua vita
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figlio è diventato». ¶ Resta a stabilire il momento della
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evenienza il temperino grosso a tre lame. Il sole
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dal polso, lo gettò a terra, lo calpestò. Atto
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prima che annotti. Farà a tempo? Chissà!... Meglio forse
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Chissà!... Meglio forse rimandare a domani. ¶ Si sente il
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1945
corda dei lenzuoli. Quanto a scavalcare il muro dei
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infine per i lenzuoli a corda, che daranno alla
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di sua madre, come a mezzogiorno, al piede della
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Luigino l’ha veduta a destra, segno di fortuna
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più? ¶ Pèsano i piedi a staccarli dal pavimento. Dura
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del delitto, come Anteo a contatto con sua madre
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detto sua madre? Pare a Luigino di aver riudito
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Due bande di foglie a punto a croce scendono
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di foglie a punto a croce scendono giù per
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rose rosse e gialle a punto annodato e grosse
500
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due braccia i braccioli a tortiglione. La frangia torno