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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Enzo Striano, Il resto di niente, 1986

concordanze di «acqua»

nautoretestoannoconcordanza
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putride, urina, bulicanti dall’acqua marcia che infettava gli
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spazzavano a secchi d’acqua, facendo precipitare pei gradini
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respiro di Lisboa sull’acqua del Tago, lo scintillìo
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tracciati pazientemente. Ruote d’acqua, mulini, cascinali, pascoli. ¶ «Campania
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di zampilli, giochi d’acqua, candidissimi marmi. ¶ «I giardini
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quell’immota distesa d’acqua nel grembo fra edifici
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fumavano, ne rovesciava l’acqua appiccicosa, biancastra, senza far
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sul fuoco, vi versava acqua da un orcio, sventolava
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scalze, con brocche d’acqua, scatoloni. ¶ La maestosa signora
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il golfo. Solcava l’acqua una banchina con in
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dondolavano barche, specchiandosi nell’acqua verde chiaro. Oltre il
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la vela crebbe. L’acqua cominciò a scorrere veloce
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vegetazione che lambiva l’acqua. Di tanto in tanto
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spandeva a fior d’acqua tavolati ricciuti d’alghe
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malinconico il vetro d’acqua in ombra, pei fondali
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incrostati di bianco, l’acqua s’insinuava in anfratti
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antiche. ¶ «Sotto. Sotto l’acqua, Lenòr.» ¶ Nel verde chiaro
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oro, scintillante sopra un’acqua perduta in trasparenza. Spossata
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vetro verde pieno d’acqua la polverina sciolse iridescenze
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dietro una baracca. Sull’acqua nera scivolavano barche illuminate
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Vosti’. ’Na giarra d’acqua.» ¶ Sperava d’allontanare i
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in terra secchiate d’acqua che poi spargeva con
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dormiente a filo d’acqua. ¶ Passeggiò, da sola, tra
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orate, dentici, facendo grondare acqua ed erbe di mare
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di coccio bolliva l’acqua per i maccheroni. Pensò
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nel serbatoio, con poca acqua. «Saporito» aveva detto Pascual
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Spandeva leggero profumo d’acqua francese e cuoio. ¶ Lei
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fatica provvedersi sempre d’acqua, bollirla, lavarsi le mani
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a lavarlo. Tutta quell’acqua in faccia...» ¶ «Mascalzone, idiota
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tazzina cucchiaio caffettiera, sprecando acqua più del solito. Dava
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pagato doppio, ma d’acqua ora ne voleva di
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con energia. Colmò d’acqua una pentola grande, rinforzò
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ore prima che l’acqua sul capo prendesse a
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la spesa, cucinare, pigliar acqua in cortile, pulire. ¶ «Io
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vai a piglia’ l’acqua abbasso, la porti ’ncoppa
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saccio manco vólliere l’acqua.» ¶ «E a la casa
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male le tue poesie?» ¶ «Acqua passata. Però ti ringrazio
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sole e melloni d’acqua. ¶ Si chiacchiera stancamente, gl
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Annella, la sarta, spruzza acqua d’arancio. ¶ Lei vuole
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tornano. Qualcuno cade in acqua, risate, strilli, fischi. Tre
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frisella scura inzuppata d’acqua marina, condita con filo
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vascello morbidamente affonda nell’acqua densa. Il padrone manovra
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lupini biondi, lucidi d’acqua, lo scaccia un altro
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affondati in oceani d’acqua gelida, pei vetri scorrono
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di melma e d’acqua. Resta in piedi, gocciolante
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Dove vai, con quest’acqua? Assèttate e rispondi.» ¶ Si
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torri ancora lucide d’acqua. Tra i merli brillano
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panzerotti, tìttoli, vorracce, bevendo acqua e anice, caffè, vino
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oggi mangiati pani e acqua.» ¶ Finalmente riesce a tenersi
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la brocchetta con l’acqua. Scende con cautela, beve
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lavata con secchi d’acqua fredda. Sul momento le
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per le frecciate d’acqua oltre i vetri, pei
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pezze, un secchio d’acqua. L’emorragia dura sino
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Menie’! ’No sorso d’acqua». ¶ Un ragazzo con tricorno
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si susseguono, colonne d’acqua spumeggiante si levano ai
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a prendere mestolate d’acqua, per rinfrescarsi, tornare in
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nei loro cerchi d’acqua si riflette la luna
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fumo e bagliori. Nell’acqua, tra le navi, sprizzano
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in mare. Si distribuisce acqua in ragione di tre
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le altre donne. Portano acqua, lavano, fasciano. Strazio di
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gamella di stagno con acqua tiepida. E non c
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scivolare occhi luminosi sull’acqua, dal largo brezza salsedinosa
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indica un punto nell’acqua, a una ventina di
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concede un secchio d’acqua. ¶ Il pomeriggio trascorre in
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melanzane al sugo, l’acqua. Non dice una parola
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corpo di Caracciolo nell’acqua, gl’interrogatori... Poi, pian