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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Viani, Ritorno alla patria, 1930

concordanze di «acque»

nautoretestoannoconcordanza
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i ranocchi sorseggiare l’acque stemperate di stelle, nella
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gabbiani sciamando percotevano l’acque, l’aguglie sguisciavano argento
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risollevò d’impeto dall’acque fendute, sparì in un
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le grandi ali sull’acque morte delle lame. ¶ Gli
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presso. Piovigginava e l’acque sembravano fiorire di ruta
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gonfio che porta l’acque soverchie al mare. ¶ — Io
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erbe roride, diacciato dall’acque correnti. L’ebrezza gli
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cervello impolpato di mal’acque gli davano tremiti freddi
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giorno della partenza. Le acque, in casa, erano calate
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giù dal gravame dell’acque, respinti su dai fondali
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del piroscafo sconvolsero l’acque vorticosamente, gli argani per
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perchè l’impeto dell’acque rompeva il governo delle
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murate, ai rantoli delle acque che dalle covette gemono
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andiede in perdizione nelle acque della Sardegna a Rosei
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morte di carbonchio. Le acque impastate d’olio, brecche
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ruppe in frangenti l’acque stagnanti; prima che l
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mar”. ¶ si gettava nell’acque e cadeva invece su
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per venti metri nell’acque che diventavano un’altra
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nembo di faville. L’acque si luttavano nel profondo
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fragorosamente, il soverchio delle acque colanti dalle nevi disciolte
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si fosse gettato nelle acque del suo paese e
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che si sdrice sull’acque fresche. ¶ E passa un
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suo lavoro perchè l’acque son basse e c
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della luna, quando le acque s’alzano nel porto
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sopra uno strato d’acque d’acciaio senza riflessi
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sulle secche chè l’acque continuano a ritirarsi nel
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pagliole, s’immerse nell’acque correnti, un subisso di
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Come per magìa, l’acque del fiume corsero a
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che si affilassero sull’acque correnti. ¶ Entro una impalancita
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astratto come Cristo sulle acque. ¶ Isaia quand’ebbe proferito
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l’addiaccio improvviso nelle acque del Rio, assommarsi sulle
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le rane sorseggiarono l’acque di smeraldo, le farfalle
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raganelle si tuffarono nell’acque diacciate. I carovanieri uscirono
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foglie morte imputridivano sulle acque. Luciano si arrampicò sulle
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Su quel pelago d’acque stagnanti, putride, nauseabonde, ai
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rami spropositati risgrondavano sulle acque torbe. Dalle lame spuntò
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il ritmo alternato dell’acque. Presentimenti oscuri alitavano sull
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tubi infuocati spolveravano l’acque morte. Un boato uscì
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dal sole, vampava sulle acque, gli occhi di gubìa
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gurgito e pace. L’acque fendute si pacificarono sulla
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davanti casa sua. L’acque croccolavano nei fossatelli, i
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la sassaia, sorseggiavano l’acque dei fossati, l’indaco
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draghi lo allumachivano. L’acque dei fossati prendevano corso
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non cantarono più, le acque dei canali persero il
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Colui che discese sulle acque tempestose del mare. ¶ — Sono
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tutti i camminamenti, l’acque s’alzano lente ogni
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dall’itterizia: gialle l’acque, le quote. Il cielo
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stenta a germinare. L’acque fanno infrascare i gelsi
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tutto l’inverno, l’acque avevano impolpato la terra
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badilate di sassi. L’acque del lago si ritiravano
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e di Pietra Rossa: acque morte che mettevano il