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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Crisostomo Trombelli, Le favole di Fedro liberto d'Augusto [traduzione da Fedro], 1735

concordanze di «ad»

nautoretestoannoconcordanza
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Giunto appena, le ingoja ad una ad una. ¶ Vorrian
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le ingoja ad una ad una. ¶ Vorrian fuggire; ma
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Nè dà lor campo ad implorar mercede. ¶ A Mercurio
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l ciel ci diede, ad esser paghi, ¶ Di tal
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altera, ¶ D’alcune piume ad un Pavon cadute, ¶ S
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FAVOLA VII. ¶ La Volpe ad una Maschera o sia
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innanzi alla Scimmia. ¶ CH’ad un, s’è colto
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strana ¶ Le fiere intimorisca, ad esso impone; ¶ Ch’ei
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il mio racconto: ¶ * Presso ad un fonte ove bevuto
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Con sicurtà del Lupo, ad una Pecora, ¶ Un moggio
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anzi che il cuojo ¶ Ad assaggiar alcun di lor
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è la novella, ¶ E ad un, che nato in
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Colombe. ¶ CHi per difesa ad uom tristo s’affida
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corregga, ¶ E industre ingegno ad acuirsi apprenda: ¶ Quinci qualunque
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opra. ¶ Del saggio vecchio ad imitar lo stile, ¶ Impiegherò
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ottenga, ¶ I pravi esempj ad imitar ne invita. ¶ FAVOLA
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Su gli alti rami ad osservar la Scrofa. ¶ Questa
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a se pena, onta ad altrui. ¶ E difficil’ impresa
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Con non finto racconto ad emendarla: ¶ E degno è
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abbia. ¶ LIBRO TERZO. ¶ PROLOGO ¶ AD EUTICO. ¶ SE legger brami
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man non tocchi, ¶ Che ad occupate orecchie mal s
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FRa l’altre merci ad un macello appese ¶ Esposta
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Tutto ascolti; ma tardi ad altrui creda; ¶ Forse reo
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FAVOLA XI. ¶ L’Eunuco ad un malvagio. ¶ DI due
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astretto. ¶ FAVOLA XIX. ¶ Esopo ad un Ciarlone. ¶ NIun altro
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secondo, al terzo, e ad altri accade. ¶ Al fin
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fei per leggier onta ad altrui servo. ¶ * Impari quinci
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a soffrir, che darsi ad altri in mano. ¶ FAVOLA
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E suo pensier già ad eseguir s’accinge, ¶ Ed
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Cibo è contento, e ad esse in mezzo, esatta
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dice, si dee, nè ad allegrezza ¶ Darsi in preda
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i Cani a Giove ¶ Ad implorar mercè; poichè lor
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Non accada a’ secondi, ad essi il podice ¶ Di
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a vile, ¶ Vorrà che ad ogni patto a me
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di polve aspersi, ¶ Impongono ad un servo, che il
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ancor mi rimane, e ad arte il lascio ¶ Pria
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Pria perchè esser grave ad un, cui molte ¶ E
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perchè s’a caso ad altri è in grado
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oprare è cura, ¶ Perchè ad essi il mancar non
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Uomo, e l’Asino. ¶ AD Ercole, da cui fu
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teatro empie di gioja. ¶ Ad onor suo lo reca
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perdette. ¶ Un giorno dietro ad un Cignal lasciato, ¶ Tosto