Alessandro Braccesi, Soneti e Canzone, 1473?

disio ¶ che mi conduce ad morte. ¶ Poiché nïente vale

lei legato Amore. ¶ 11 ¶ Amore ad lamentar mi sforza ognora

l cel, diss'io, ad ciò ne 'nduce, ¶ seguir

e sbigottito, ¶ ch'ognora ad lachrimar me stesso invito

sua tuo luce adombra; ¶ ad morte mi conduce il

pietra dura. ¶ Condocto sono ad tal che, s'io

tanto aspro affanno, ¶ mossa ad pietà di me, non

e gli occhi sempre ad lacrimar intenti, ¶ col volto

e smarrita senza lei. ¶ Ad morte dritto, adunque, ognor

armenti sparsi congregava ¶ davanti ad sé nell'Arachinto eteo

m'hai condocto, Amore, ¶ ad sì misero passo, ¶ ch

ben m'hai condocto ad lachrimabil sorte ¶ per vie

lagna forte ¶ Hippolyto, ch'ad morte ¶ corse, perché fece

versi: ¶ meco piangendo venga ad condolersi, ¶ accompagnato da mortal

felice amante, ¶ condocto sono ad sì infelice stato, ¶ ch

ond'io son corso ¶ ad tal martyr ch'ognor

lato? ¶ Miser, condotto sono ad tale stato ¶ che giorno

pel superchio dolor ch'ad ciò ne 'nvita. ¶ O

la dextra mano. ¶ 37 ¶ Venendo ad caso in un prato

che mora — ¶ Davanti poi ad un pretor severo ¶ la

a chi l'abbatte ad terra, ¶ presto legato fui

cascheran le frondi, ¶ mossi ad pietà del mio contrario

posa ¶ hor se' condocta ad sì inquïeta sorte, ¶ accompagnata

la qual chi vede ad maraviglia move. ¶ Rare volte

tempo ratto mi menava ad morte ¶ senza rimedio, misero

dilecto. ¶ 64 ¶ Se mai ritorno ad contemplar la vista ¶ che

al grieve male: ¶ tornate ad riveder chi per voi

per voi more, ¶ venite ad consolar la mente frale