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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paolo Maspero, Odissea [traduzione da Omero], 1867

concordanze di «ai»

nautoretestoannoconcordanza
1
1867
I felici Etiòpi, e ai lor conviti ¶ Egli seder
2
1867
usati ¶ Sollazzi, al ballo, ai musici concenti ¶ Volgeansi i
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1867
Agli atti, al viso, ¶ Ai fulgid'occhi, tutto a
4
1867
un uomo ¶ Meno inviso ai Celesti, a cui concesso
5
1867
credi, ¶ Sarìan le nozze ai tristi e il viver
6
1867
lasciar la tua casa ai prepotenti ¶ Rivali intima. Se
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1867
m'è d'uopo ¶ Ai compagni, ché forse il
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1867
portento, e in mezzo ai Proci ¶ Somigliante ad un
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1867
fide ancelle. ¶ Giunta innanzi ai rivali, il pie' ritenne
10
1867
ognuno al desco e ai colmi nappi, ¶ Né disturbi
11
1867
che nella voce ¶ Somiglia ai Numi. Allo spuntar dell
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1867
e come ¶ Nascondersi cercava ai nostri sguardi! ¶ Egli d
13
1867
figliuol, Mente nomato, ¶ Che ai Tafi esperti naviganti impera
14
1867
Nume, della stanza uscendo, ¶ Ai banditori di chiamar fe
15
1867
L'uno, Eurinomo detto, ai tristi Proci ¶ S'era
16
1867
A recarne l'avviso ai cittadini? ¶ Od altri d
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1867
vivo; ¶ E in odio ai Numi e al popolo
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1867
vi talenti, ritornar potrete ¶ Ai vostri alberghi, e banchettar
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1867
i suoi segreti ¶ Gode ai mortali rivelar. Se scopro
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1867
grida, o vecchio, ¶ E ai vostri alberghi voi tornate
21
1867
fu sciolto il consesso: ai propri alberghi ¶ S'avvïâr
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1867
parla: ¶ O tu, valente ai detti e fiacco all
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1867
noi t'arresta, ed ai perigli ¶ Del negro mare
24
1867
l'ombre della notte ai loro alberghi. ¶ Ma si
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1867
amico ¶ Ingiunse allor Telemaco ai compagni ¶ D'armar la
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1867
tazze i naviganti, e ai Numi ¶ Libâr devoti, ed
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1867
Sol dal limpido oceàno, ¶ Ai mortali e agli Dei
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1867
suoi concedi, ¶ E rendi ai prodi abitator di Pilo
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1867
Un funesto ritorno apparecchiava ¶ Ai loricati Achei, perché non
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1867
giusti e prudenti, e ai due supremi ¶ Atridi in
31
1867
nascea fiero tumulto ¶ Intorno ai duci. Ma calò la
32
1867
gittato nudo e sanguinoso ¶ Ai corvi e ai cani
33
1867
sanguinoso ¶ Ai corvi e ai cani; sì nefanda e
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1867
intanto ¶ Navigavam da Troia ai nostri lidi. ¶ Ma d
35
1867
iniqua ¶ Genitrice la morte, ai cittadini ¶ Apparecchiava un funeral
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1867
e la tua casa ai Proci. ¶ Tuttavia ti consiglio
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1867
i nappi, e recidete ¶ Ai giovenchi le lingue, onde
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1867
riposo; ¶ Ma sul mattino ai nobili Cauconi ¶ Io me
39
1867
ciascun bevuto ebbe e ai Celesti ¶ Fatti i suoi
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1867
mostrò. Qualcuno adunque ¶ Vada ai pascoli, e scelta una
41
1867
Restino gli altri, e ai servi e alle fantesche
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1867
lavacro ¶ Simile in volto ai Sempiterni uscito, ¶ Al fianco
43
1867
e scelte dapi, solo ¶ Ai re serbati del gran
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1867
Flagellava Pisistrato le groppe ¶ Ai corsier, che veloci attraversando
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1867
Al Laerziàde Ulisse: Ulisse ai gesti, ¶ Al vibrar dello
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1867
mortali ¶ Render si possa ai lor defunti, è questo
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1867
le membra, e intorno ai larghi ¶ Omeri avvolto un
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1867
e i bei coturni ¶ Ai piedi s'annodò. Quindi
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1867
né mai gli onori ai Numi ¶ Dovuti l'uomo
50
1867
orïente apparve, ¶ Io volsi ai Numi un prego, e
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1867
tutti in salvo ¶ Tornati ai loro alberghi, o ne
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1867
ivi un'ecatombe ¶ Offerta ai Numi, ne placai lo
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1867
tolse, e fe' ritorno ai Proci. ¶ Ma d'acuto
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1867
appesero, spiegâr le vele ai venti, ¶ E i remi
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1867
venti, ¶ E i remi ai banchi assicurâr con torte
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1867
e ratto l'Argicida ai piedi ¶ I leggiadri, immortali
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1867
sue fresche ¶ Aque invïava ai prati, di vïole ¶ E
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1867
adduca; pur che piaccia ai Numi ¶ Abitatori dell'eccelso
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1867
Chiudo un'alma costante, ai mali avvezza, ¶ E dopo
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1867
ravvolgea Calipso, e intorno ai lombi ¶ Un bel cinto
61
1867
fragil legno in preda ¶ Ai venti, e cerca d
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1867
dolori. ¶ Ciò detto, allenta ai corridor le briglie, ¶ E
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1867
se il tentassi, ¶ Contro ai macigni il vïolento flutto
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1867
sospirai mi volgo: ¶ Anche ai Celesti è sacro un
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1867
raccolse. Allora in mezzo ai giunchi ¶ Ei chinossi, e
66
1867
i templi agl'Immortali, ¶ Ai cittadini edificò gli alberghi
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1867
ricordando, a raccontarlo ¶ Corse ai diletti suoi parenti, e
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1867
le vesti ¶ Omai sudicie ai limpidi lavacri? ¶ Sì, ché
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1867
comparir con vesti monde ai balli; ¶ E a me
70
1867
le sozzure avrìa potuto ¶ Ai più sordidi panni, ambo
71
1867
degli ospiti amica, e ai Numi cara? ¶ Femminee grida
72
1867
Maremme o in riva ai fiumi, o di vicine
73
1867
fiammeggiano gli occhi, e ai tori e all'agne
74
1867
che venti ¶ Giorni rimasi ai flutti e alle veloci
75
1867
famiglia ¶ Reggono in pace: ai buoni di letizia ¶ Ed
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1867
buoni di letizia ¶ Ed ai malvagi di dolor cagione
77
1867
Si chiama Alcinoo, ed ai Feaci impera. ¶ Disse; e
78
1867
nascerà, chi porti ¶ Guerra ai Feaci; perché sono ai
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1867
ai Feaci; perché sono ai Numi ¶ Cari, e vivono
80
1867
mendico parea, ve' come ai Numi ¶ Abitatori dell'eccelso
81
1867
dicendo, sferzò le groppe ai muli, ¶ Che veloci, spiccandosi
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1867
vi schiudean di notte ¶ Ai convitati. Ben cinquanta ancelle
83
1867
sommo Giove! ah possa ¶ Ai cari figli tramandar ciascuno
84
1867
tarda è la notte, ai vostri alberghi ¶ Ite a
85
1867
Qui ritornate; perché, offerto ai Numi ¶ Un sacrifizio, e
86
1867
non è che scendano ai solenni ¶ Nostri conviti e
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1867
solenni ¶ Nostri conviti e ai sacrifici i Numi; ¶ Né
88
1867
d'aspetto io somiglio ai glorïosi ¶ Cittadini del cielo
89
1867
sol dì, fu lieve ¶ Ai Feacesi. Vedi or tu
90
1867
che nel volto ¶ Rassomiglia ai Celesti. - In ogni petto
91
1867
fretta, e i remi ai banchi ¶ Acconciamente assicurâr con
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1867
La bella fronte, onde ai Feaci il largo ¶ Pianto
93
1867
figlio di Laerte ¶ E ai Celesti libò. Poi come
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1867
eroe ¶ Il suo pianto ai Feaci. Alcinoo solo, ¶ Sedendogli
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1867
sospirar l'udìa; ¶ Onde ai prenci rivolto e ai
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1867
ai prenci rivolto e ai condottieri, ¶ Così lor disse
97
1867
principio con la corsa ai giochi ¶ I tre garzoni
98
1867
al finir de' giochi ¶ Ai compagni drizzò queste parole
99
1867
E gli stessi nocchieri ai nembi avvezzi, ¶ Impauriti, abbassano
100
1867
circo un amico; e ai Feacesi ¶ Con più baldanza
101
1867
e ricordando ¶ I Feacesi, ai figli, al genitore, ¶ Alla
102
1867
io ti prometto ¶ Innanzi ai Numi, che una giusta
103
1867
Tali promesse ¶ Poco fruttano ai deboli: se sciolto ¶ Dai
104
1867
della Scheria, e disse ai Feacesi: ¶ Uom di gran
105
1867
più valenti in mezzo ai Teucri, ¶ Che l'avean
106
1867
partiti l'ultimo prevalse: ¶ Ai Troiani fatal, perché nel
107
1867
la incatena, ¶ Per serbarla ai tormenti e alle fatiche
108
1867
l'udìa; ¶ Onde, rivolto ai Feacesi, ei disse: ¶ Udite
109
1867
i genitori il dànno ai figli appena ¶ Schiudon gli
110
1867
tèma un giorno ¶ Fosse ai poeti di canzon famosa
111
1867
Che nella voce rassomiglia ai Numi; ¶ Né men bello
112
1867
d'Olimpo apprestava. Innanzi ai legni ¶ Ostinato appiccossi aspro
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1867
talento non diêr segno ai nostri; ¶ Anzi loro a
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1867
Io li condussi, e ai banchi li legai. ¶ Agli
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1867
fabbri hanno di navi ¶ Ai vari ufici del commercio
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1867
da lauri, e sotto ai lauri ¶ Capre, agnelle e
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1867
via ¶ Ritornando da Troia ai nostri lidi, ¶ Fummo da
118
1867
a rimondar lo diedi ai fidi amici; ¶ Io stesso
119
1867
che ti consoli. ¶ Anche ai Ciclopi dà la terra
120
1867
invece ¶ Io ruminava come ai cari amici ¶ Ed a
121
1867
un uomo, e schermo ai fianchi ¶ Gli facean gli
122
1867
col capo facea segno ai nostri ¶ Che vogassero tutti
123
1867
avea ¶ Date in moglie ai fratelli; e gli uni
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1867
soccorso ad uomo ¶ Inviso ai santi Numi; e veramente
125
1867
santi Numi; e veramente ¶ Ai Numi inviso tu se
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1867
mancarsi ognun sentìa, pensando ¶ Ai novi affanni, e ch
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1867
altri scampo ¶ Trovâr, fuggendo ai nostri legni. Intanto ¶ Antìfate
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1867
la gomena recisi. ¶ Indi ai nocchieri di dar mano
129
1867
nocchieri di dar mano ai remi ¶ Comandai, per fuggir
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1867
parve ¶ Di far ritorno ai desolati amici, ¶ Rinfrancarli col
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1867
ma nulla ¶ È difficile ai Numi. Il saggio Ermete
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1867
valicando la silvestre ¶ Isola, ai gioghi dell'Olimpo ascese
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1867
adorna, ¶ Col suo sgabello ai piedi. In aurea tazza
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1867
soffici lane: ¶ E rimpetto ai sedili argentei deschi ¶ Un
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1867
quando dal pascolo satolle ¶ Ai lor presepi tornano le
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1867
Della volante prora, e ai foschi alberghi ¶ T'avvia
137
1867
cubito, e libando ¶ Devotamente ai mani, in pria su
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1867
gentil fattura, ¶ Si strinse ai lombi un'aurea fascia
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1867
brune ¶ Stende sul capo ai miseri mortali. ¶ Ivi approdammo
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1867
spruzzai ¶ Bianche farine, propinando ai mani; ¶ E con fervide
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1867
E con fervide preci ai nudi spettri ¶ Io promettea
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1867
innalza ¶ Un tumolo, che ai posteri rammenti ¶ L'infelice
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1867
Che sal non mesce ai cibi, e non conosce
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1867
Ma il nefando ¶ Caso ai mortali rivelâr gli Dei
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1867
I giorni succedendo, e ai giorni i mesi, ¶ E
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1867
ancor fanciulli estinti, ¶ Oto ai Celesti eguale ed Efïalte
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1867
di Minosse, che Teseo ¶ Ai pingui campi della sacra
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1867
doni io raccolga; e ai Feacesi, ¶ E più che
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1867
maiali ¶ Dalle candide zanne, ai gran conviti ¶ Ed alle
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1867
magion d'Atreo ¶ E ai prodi Achivi non costò
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1867
Sì del gran Giove, ai bellicosi Atridi ¶ Infesto sempre
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1867
e calò di Pluto ai tristi alberghi; ¶ Ed io
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1867
e sgropparne le rudenti ¶ Ai compagni gridai, che in
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1867
mi ragioni, ¶ Né cedi ai Numi, credi tu che
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1867
Neera lunge le invïava ai prati ¶ Della Trinacria, le
156
1867
osi ¶ Vïolar quelle torme, ai vostri lidi, ¶ Benché non
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1867
meglio udirne il canto, ai più vicini ¶ Facea segno
158
1867
gran fragore, sì che ai naviganti ¶ Cadeano i remi
159
1867
via, dunque, torni ¶ Ognuno ai banchi, il remo ognun
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1867
porge l'infida ¶ Esca ai minuti pesci, e fuor
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1867
de' viventi allegratore. ¶ Quindi ai compagni io dissi: Ancor
162
1867
errar dovremo ¶ In preda ai venti? Credi tu che
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1867
un Celeste; onde, rivolto ¶ Ai compagni, esclamai: Solo son
164
1867
mano, ¶ E stia contento ai cibi che la vaga
165
1867
reco la mia luce ai morti. ¶ E a lui
166
1867
luce agl'Immortali ¶ Ed ai mortali su l'immensa
167
1867
Ci mettemmo in cammino. Ai nostri sguardi ¶ Già la
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1867
piacque il consiglio, e ai loro alberghi ¶ A dormir
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1867
d'Alcinòo, che sotto ai banchi ¶ Li scompartìa del
170
1867
della dïurna luce. ¶ Quindi ai feaci naviganti, e in
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1867
mescea ¶ Nell'auree tazze ai circostanti; ed essi ¶ Dai
172
1867
per valor, per senno, ¶ Ai Numi uguale, e che
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1867
porte. ¶ L'una aperta ai mortali, a Borea vòlta
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1867
porto, che noto era ai Feaci, ¶ Entrò volando il
175
1867
somigli, e monumento ¶ Resti ai mortali di stupor; d
176
1867
e nitidi calzari ¶ Portava ai piedi, ed una freccia
177
1867
Creta, donde io venni, ai figli ¶ Parte lasciando delle
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1867
noi spiegammo ¶ Le vele ai venti, e Giove in
179
1867
perché brutto e vile ¶ Ai Proci appaia e alla
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1867
calzari, ¶ Se gli adattava ai piedi; ed eran gli
181
1867
questo dir col cinto ai lombi ¶ La tunica, e
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1867
lombi ¶ La tunica, e ai presepi s'incammina: ¶ Due
183
1867
Con queste carni, destinate ai servi; ¶ Mentre i porci
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1867
sono le malvage opre ai Celesti, ¶ Della bontà, della
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1867
Delle migliori ne fornisce ai Proci; ¶ E anch'io
186
1867
di pane. Un solo ai nostri ¶ Lidi mai non
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1867
Ulisse. ¶ Bando per ora ai giuramenti, e torni ¶ Alfin
188
1867
divenne. E quando Giove ¶ Ai Greci indisse quel fatal
189
1867
altera ¶ Città distrutta, lieti ai nostri alberghi ¶ Noi tornavamo
190
1867
quel propizio vento ¶ E ai timonieri lasciavam la cura
191
1867
sue sponde. Ingiunsi ¶ Quindi ai compagni di tirarli in
192
1867
lontano, e corro incontro ¶ Ai cavalli del re: gli
193
1867
noi precipitammo ¶ In mezzo ai flutti. Simili a cornacchie
194
1867
Volgea la prora; ed ai nocchier commise ¶ D'indirizzarmi
195
1867
del Sole, ¶ Mi legarono ai banchi della nave, ¶ E
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1867
Portator di novelle. Ognuno ai fianchi ¶ Se gli stringe
197
1867
strida e di grugniti. ¶ Ai servi allora disse Eumeo
198
1867
Ninfe ¶ De' boschi abitatrici, ai servi l'altre ¶ Distribuì
199
1867
dagli Achei si tese ¶ Ai nemici un agguato innanzi
200
1867
lasciai partendo ¶ Il mantello ai compagni, e l'armi
201
1867
che non meno ebbe ai consigli ¶ Pronta la mente
202
1867
core. Un'affilata spada ¶ Ai forti omeri appese; un
203
1867
il tuo tetto ¶ Lasci ai Proci in balìa. Bada
204
1867
bella Elena il letto, ¶ Ai due garzoni s'avvïò
205
1867
Megapente posar gli fece ai piedi ¶ La bella urna
206
1867
ei fermossi, e propinando ¶ Ai garzoni, esclamò: Diletti figli
207
1867
aria essa fendendo ¶ Avvicinossi ai due garzoni, e a
208
1867
a destra ¶ Sparve innanzi ai corsieri. A quella vista
209
1867
briglia ¶ La città percorrendo, ai campi uscîro. ¶ Squassando il
210
1867
voltar facea le terga ¶ Ai corridori, che nel regio
211
1867
inanellato il crine, ¶ Ministrano ai superbi; e le forbite
212
1867
più fidi, ¶ O riportarne ai campi un qualche dono
213
1867
Il prudente Ulisside: Amici, ai campi ¶ Io m'incammino
214
1867
E di salirvi ingiunse ai fidi amici, ¶ Che, l
215
1867
albergo. Ma poiché venuto ¶ Ai nostri campi è questo
216
1867
Ma che s'accosti ai Proci ¶ Patir non posso
217
1867
tu caduto in ira ¶ Ai cittadini? O forse ti
218
1867
Dai fratelli sperar; perché ai Celesti ¶ È piaciuto che
219
1867
calzari, se li strinse ai piedi, ¶ E in via
220
1867
Volle Minerva palesarsi, e ai cani, ¶ Che, repressi i
221
1867
travagliato Ulisse. E perché ai Numi ¶ Uguagliarmi vuoi tu
222
1867
tutto ponno, ¶ Dar sembianze ai mortali or vaghe, or
223
1867
cortesi ¶ Sogliono i pellegrini ai loro alberghi, ¶ Fui qui
224
1867
piedi, ¶ O fatto segno ai loro strali, in pace
225
1867
agil nave ¶ Che annunci ai nostri del garzon l
226
1867
molle sonno. ¶ Facea ritorno ai campi il mandrïano ¶ Verso
227
1867
in via si pose, ai Proci ¶ Meditando in suo
228
1867
Laerziade Ulisse ¶ Dar morte ai Proci. Ed oh! piacesse
229
1867
levato, ¶ Salvo mi ricondusse ai nostri lidi. ¶ A tal
230
1867
fontana ¶ Giunsero che fornisce ai cittadini ¶ Le fresche linfe
231
1867
cetra il suono, ¶ Che ai conviti sposar sogliono i
232
1867
e chiegga ¶ L'elemosina ai Proci; ché il rossore
233
1867
sala domandando ¶ L'elemosina ai Proci; e ti ricorda
234
1867
dapi, se le pose ai piedi ¶ Su la bisaccia
235
1867
Gli comandò d'avvicinarsi ai Proci, ¶ E chieder pane
236
1867
fosti ognor d'Ulisse ai servi infesto, ¶ E, più
237
1867
a mendicar costretto, ¶ Entrando, ai Proci s'appressò. Ciascuno
238
1867
E per la casa ai giochi ed alle danze
239
1867
uopo ¶ Ch'io torni ai campi a custodir la
240
1867
Proci, e sghignazzando intorno ¶ Ai due pezzenti s'affollâr
241
1867
s'avvolse un cencio ai lombi, ¶ Nudo il petto
242
1867
meglio, per così tenersi ¶ Ai Proci ascoso. Il destro
243
1867
Pallade Minerva ¶ Di mostrarsi ai rivali, e la baldanza
244
1867
Ho risoluto di mostrarmi ai Proci, ¶ Benché gli abborra
245
1867
vergogna ¶ Di presentarmi sola ai Proci. - Uscìa ¶ Sollecita la
246
1867
Son per natura, ed ai disagi avvezzo. ¶ Al parlar
247
1867
ora ¶ Volgea gli occhi ai rivali, e macchinando ¶ In
248
1867
commessa, ¶ Col suo sgabello ai piedi. Ivi la casta
249
1867
di saggio re, che, ai Numi amico, ¶ Con mite
250
1867
I giorni succedendo e ai giorni i mesi, ¶ Il
251
1867
l'accolse in mezzo ai figli; ¶ E la vecchia
252
1867
il capo di baci. Ai giubilanti ¶ Suoi figli poscia
253
1867
Ulisse, che vicino ¶ Teneasi ai cani sempre, e nella
254
1867
peli ¶ Dell'ispida cervice, ai cacciatori ¶ Piantossi incontro, e
255
1867
e lascia il resto ai Numi. ¶ Sparsa la prima
256
1867
Propor disegno questa gara ai Prenci: ¶ Chi saprà meglio
257
1867
in tutte cose ¶ Poste ai mortali gl'Immortali avendo
258
1867
gira la cagna ¶ Intorno ai figli e il pelo
259
1867
Casolar macinava il grano ai Proci. ¶ Dodici donne con
260
1867
vita ¶ E di forza ai mortali. A fin condotta
261
1867
bei calzari ¶ Si stringe ai piedi, un'affilata spada
262
1867
Il pazïente eroe: Piacesse ai Numi ¶ Questa gente punir
263
1867
Il custode maggior, guidando ai Proci ¶ Una bella giovenca
264
1867
aspetto; ma talvolta ¶ Anche ai re la sciagura invian
265
1867
re chiedea pur egli, ¶ Ai giusti Numi supplicando, Eumeo
266
1867
faccia insulto ¶ Di Telemaco ai servi. A lui ben
267
1867
nube ¶ Veggo aggirarsi intorno ai vostri capi; ¶ Vi gronda
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entrambi ¶ Su vecchia nave ai siciliani lidi, ¶ E li
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cena esser dovea, ¶ Che ai perfidi garzoni apparecchiando ¶ Venìan
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che l'arco ¶ Proponesse ai rivali e i ferrei
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Che l'Eurìtide Ifito, ai Numi eguale, ¶ Nella magion
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Di recar l'arco ai Proci e i ferrei
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li tolse, e innanzi ¶ Ai Proci li depose. Egli
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lagrimar, lasciando l'arco ai Proci: ¶ Dura, difficil prova
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Ulisse? ¶ Ad Ulisse od ai Proci? Or via, parlate
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non ne colga, e ai Proci lo racconti. ¶ Separiamci
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poi con saldi ¶ Calzari ai piedi su veloce nave
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Piantato si versava innanzi ai piedi ¶ Le saette, sclamando
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Sarà delle tue prove: ai corvi in preda ¶ Noi
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giace. Il tristo insidie ai giorni ¶ Di Telemaco ordìa
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ognun d'una mensa ai dardi scudo, ¶ E stretti
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Armi novelle, ed anche ai due pastori ¶ Altre fornirne
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tutti in punto ¶ Metteansi ai fianchi del divino Ulisse
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Come io sospetto, danno ai Proci aiuto. ¶ Mentre ei
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allor si volse e ai fidi ¶ Mandrïani l'eroe
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Stolto Politerside, ah! cedi ai Numi, ¶ Assai di te
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dall'alto ¶ La funesta ai mortali Egida orrenda. ¶ Agghiacciâr
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Con Telemaco, in mezzo ai morti Proci ¶ Tutto di
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strappâr quindi per gittarli ai cani, ¶ E i piedi
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noi saremo in salvo ¶ Ai campi usciti; ed ivi
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che dar ne piaccia ai Numi. ¶ A questi accenti
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il lido apparir suole ai nocchieri, ¶ Cui d'improvviso
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aureo cocchio, della luce ¶ Ai mortali e ai Celesti
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luce ¶ Ai mortali e ai Celesti apportatore. ¶ A Penelope
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antico letto, ove ristoro ¶ Ai lunghi affanni troverem nel
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Ed essi ritornâr bramosi ai riti ¶ Del letto antico
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e l'orrida Cariddi ¶ Ai nocchieri funesta. Indi ricorda
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le stalle. ¶ Io vado ai campi ad abbracciar mio
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de' sogni ¶ Attraversato, quando ai piani erbosi ¶ Arrivâr, dove
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Dai Numi in premio ai vincitori Achivi; ¶ Ed io
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per te, che tanto ai Numi ¶ Eri diletto. Così
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I giorni succedendo e ai giorni i mesi, ¶ Il
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il suo lavoro, e ai Proci ¶ Lo mostrò, che
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che l'arco ¶ Proponesse ai rivali e i ferrei
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noto ¶ Il reo caso ai congiunti ed agli amici
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piangendo, ¶ Ultimo onor concesso ai trapassati. ¶ Tacque il garzone
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esempio ¶ Passerai di virtude ai dì futuri, ¶ E sul
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l'eroe si volse ai fidi ¶ Suoi pastori e
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brando e l'asta ¶ Ai pastori porgea, che nella
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Che, come un tempo, ai forti Cefaleni ¶ Comandando, espugnai
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naviganti ¶ Lasciando in preda ai flutti, al suo ritorno
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il nemico s'appressi ai nostri campi. ¶ A quel
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iniqua pugna; ¶ Sperdetevi, tornate ai vostri alberghi, ¶ Sin che