Vittorio Alfieri, Merope, 1782

serbava alla vendetta, e al trono; ¶ sola speranza mia

deh! perdona, o consorte: al comun figlio ¶ vissi finor

Tel giuro, io volli al tuo consorte il seggio

hai? ¶ del tuo signore al talamo lo sguardo ¶ innalzar

tolta, dici; e nulla al mondo temi, ¶ nulla ami

mi ascolta. — ¶ Sceglier compagna al mio destino io debbo

non vile ammenda, che al fallir mio resti. ¶ Finor

non che ai Messeni, al mondo, ¶ e a me

tosto ¶ spero, che poco al mio vivere avanza. ¶ SCENA

arte. — ¶ Io m´era al vecchio genitor di furto

città diverse, ¶ quando oggi al fin qui m´avviava

conficco ¶ con mie ginocchia al suol: sua destra afferro

troppo ¶ debil si scorge al paragone, a finta ¶ mercede

m´era. ¶ Non uso al sangue, io m´avvilii

saper dove mi andassi, al ponte. ¶ Ivi da´ tuoi

parmi il tuo dire al vero: ¶ tu ben mi

gliel trassi... ¶ Ah! credi; al sangue non son io

mi parve;... anzi, era, al certo; ¶ ai panni almen

Merope, che impone ¶ freno al tuo favellar l´aspetto

ti prego. ¶ Principio fosse al tuo regnar quest´atto

le tue dure vicende: al pianger suo ¶ piansi più

porsi per te voti ¶ al ciel; con man, ch

Merope ¶ — Più non reggo al suo dire. Inchino appena

cor qual prova ¶ martìro al mio parlare? Or, più

lustri, io ti riveggo al fine. ¶ Pien di terrore

venti lune appunto ¶ compiono, al fianco io gliel cingeva

il cielo, ¶ pria che al tiranno, appresentarmi a lei

vita,... o morte? ¶ Polidoro ¶ ... Al fin... pur... dunque ¶ io

dunque ¶ io ti riveggo... Al fine un bacio imprimo

Oh quai diversi affetti ¶ al tuo parlar provo ad

vere, ¶ m´agitan sempre. Al sonno io più non

manco... ¶ Polidoro ¶ ... In riva al fiume, al raggiornare, or

In riva al fiume, al raggiornare, or dianzi ¶ io

mie speranze, mia vita? al di lui fianco ¶ forse

inusitate strida ¶ io vengo al suon: che fia? — Chi

o tiranno, ¶ di pianto al suon; di pianto, qual

altrui pianto, or godi: al fin del tutto ¶ orba

spesso m´hai visto al fianco. Polidoro ¶ son io

i più verdi anni ¶ al sangue de´ miei re

appena. ¶ Se alcun sollievo al corpo egro non presti

volte pria ti stringa al seno. ¶ Padre, al certo

stringa al seno. ¶ Padre, al certo per me portasti

priva è del figlio: al suo dolor sollievo ¶ fia

che parve ¶ presieder solo al viver mio finora; ¶ ei

Che mai farò?... Statti al mio fianco, o figlio

fido ¶ tu di Cresfonte; al suo rimasto figlio ¶ eri

nol ravvisi ¶ tu, Polifonte, al tuo terrore? Or trema

tremo; io le ginocchia al suolo ¶ piego... Deh! tu

omai ti perdono: unico al mondo ¶ questo figlio mi

salvar null´altro puote al mondo, ¶ che tu, col

a più corto mezzo, al sangue ei torna. ¶ Or

felice io sento ¶ presagio al core; poiché il ciel

ciel sottrarti ¶ del tiranno al feroce impeto primo ¶ dianzi

il finger; tu, madre, al patto infame ¶ parer venirne

inerme sto. Guai, se al mio sdegno ¶ occorre un

nome io tosto ¶ vada al tiranno; arte è mestier

soldati ¶ Polifonte ¶ Cede Merope al fine. — Adrasto, vanne; ¶ sappia

ti renda io primo. Al fin tu cedi: oh

brevità di tempo, ¶ apprestata al solenne atto rimiri. ¶ E

seppi ¶ la via sgombrare. Al vincitor soggiacque ¶ il vostro

Egli è d´Alcide, al certo, ¶ degno germe costui

l´ora aspettando ove al mio petto strada ¶ far

me non nieghi, ¶ e al fin taccian fra noi

un dì, sudditi fidi al padre, ¶ a tal ridotti

Merope ¶ Deh! non sdegnarti: al mio parlar do fine

gli ultimi miei consigli. Al vincitore ¶ piega tu omai

alto penda ¶ sul collo al tauro la bipenne sacra

Muori.Strappata di mano al sacerdote la scure, si

mora io solo... ¶ Egisto ¶ Al fin vincemmo ¶ Madre, ti

egli è: nol ravvisate al volto, ¶ alla voce, agli

alte sue prove, ed al mio immenso amore?... ¶ Polidoro

immenso amore?... ¶ Polidoro ¶ Ed al mio dir con giuramento

re; prestate intera ¶ fede al mio dire. Io lo

ti giuriam noi tutti: al par che prode ¶ giusto

non morrei. ¶ Merope ¶ Vieni al mio seno, o figlio