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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Egisto Roggero, Komokokis, 1902

concordanze di «al»

nautoretestoannoconcordanza
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provati, e si spinge al di là cautamente verso
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ha pensato di lasciare al nipotino, v’è nientemeno
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alla stazione più vicina al luogo dove si sarebbe
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una ventina di giorni al calore intenso degli asfalti
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del mio bel paese, al quale non mi avvicinava
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sian povere larve lontane al confronto delle idealità della
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il mio amico Eduardo. ¶ Al nome perfettamente sconosciuto, come
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a Turras, luogo che al mio orecchio suona perfettamente
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a correre, in mezzo al sole e al verde
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mezzo al sole e al verde per molte ore
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modo di lui?... ¶ Ma al rumore che facemmo nel
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pura poesia che parlava al mio cuore della cara
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ascoltare. ¶ Un buon alpigiano, al quale ci dirigemmo, ci
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per la montagna, sino al Castello di cui il
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alpigiani, aveva subito compreso al volo. ¶ — Ah! il signore
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luogo, e rimandare quindi al mattino dopo la scalata
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mattino dopo la scalata al «maniero». ¶ Perciò la prima
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riusciva a nascondere, assiso al promettente rustico desco, una
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gettò a sedere davanti al nostro desco, stendendoci le
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la risuonanza naturale dovuta al lungo condotto, un lieve
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fondo, dovea pur giungere al nostro orecchio!... ¶ Preso così
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I primi giorni passati al Castello furon da noi
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rapita dal feroce consorte al famigliare maniero ov’era
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abisso misterioso! ¶ — Perchè poi al signor mio zio sia
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dir così. ¶ Noi scendevamo, al paese quasi tutti i
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veduto accoglierci così ospitalmente al nostro primo arrivo. E
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che facevamo sedere accanto al nostro desco, ricompensando con
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le leggende vagolanti intorno al bruno castello che ci
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trascurare di far nota al lettore, perchè la vedrà
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tale tiro che sappiamo al povero Saint-Malin, il
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e corpo a Lui, al terribile Nemico. Cose orrende
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la sua sacrilega dedizione al potente Re delle tenebre
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pelle abbastanza recente, rimontante al più ad una quarantina
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bene. Siano rimasti dunque al punto in cui l
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sua nota in margine al vecchio codice.... ¶ — Tuo zio
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venuto dopo moltissimi anni al Castello, come noi ora
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che questa nostra gita al Castellaccio che mio zio
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noi eravamo nuovamente davanti al baratro, pronti alla nostra
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Egli si arrestò davanti al nostro bizzarro gruppo stupefatto
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giù nella valle, intorno al Castello! ¶ Il poveretto riprese
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nostri segnali. Vi promettiamo.... al nostro ritorno, di riferirvi
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di Saint-Malin.... sino al mio ritorno. ¶ — Sarete contentato
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con un getto potente al cervello, sotto l’impressione
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sia.... ¶ — Continua. ¶ — Lasciar fare al destino. ¶ — Aspettare gli eventi
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nulla. Io era sempre al buio. Poi, lentamente, la
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si abbasseranno, tu assisterai al più strano e pittoresco
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sia.... il mondo dell’al di là, che ci
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è dunque popolato! – gridai al colmo dello stupore. ¶ — La
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della vita ignota dell’al di là? ¶ Le mie
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spingeva la nostra zattera al largo. ¶ — Abbandonando la nostra
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francesi? ¶ — Ma come? – gridammo al colmo dello stupore, – ma
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vecchio padre che, giunto al termine della mia lunga
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quando chiuderemo gli occhi al riposo.... ¶ Noi eravamo sbalorditi
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due paludamenti bianchi simili al suo e ce li
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disse egli, – e parlerete al Sapiente. Credo anch’io
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più tenue e ideale al verde dello smeraldo più
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dal berillo più terso al rosso corruscante come un
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ad un tratto Edoardo al mio orecchio, contemplando anche
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fa la muffa veduta al microscopio. ¶ — È vero, – esclamai
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quadrati di muffa veduta al microscopio. ¶ È una vera
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di rispondere: ¶ — Il Maestro al quale ti conduco t
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altre luminose cupolette, sino al basso, ove un denso
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poche parole narrai quanto al lettore è già noto
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finito per essere più al buio che in una
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Edoardo tese la mano al vecchio. ¶ — Insomma, nostro venerabile
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vita passata, e consegnatili al buon Kalika che assistè
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preghiere del loro cuore al sommo Fattore: bastava per
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da per tutto, bastava al loro alimento. ¶ Era essa
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quale già ho detto al lettore. Veramente due eran
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essa, gigante e fissa al suolo, fosse quella che
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comparsa in Komokokis sino al momento in cui il
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e serena per condurre, al termine della loro tranquilla
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tranquilla e lunga giornata, al loro eterno riposo i
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un giorno avrebbe rimesso al proprio lo stesso suo
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penetrati nel mondo dell’al di là ci riprendeva
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Prima di arrivare sino al Sommo Capo voi dovete
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di simile aveva proferito al mio orecchio, ritornava a
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dal vuoto, che permetteva al nostro sguardo, come ho
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una strana cosa apparve al mio sguardo. ¶ L’aria
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certamente dal regno dell’al di là – si determinò
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solenni, mormorò: ¶ — Io vado al Tempio. ¶ E siccome io
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il mio amico. Andava al Tempio: non sapevo come
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è contrario a noi, al nostro amore, – sospirò ancora
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dunque, bambina mia, rivela al tuo piccolo amico i
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so....mi ha parlato al cuore.... mentre riposava.... ¶ — E
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si reclinano sullo stelo al primo apparire dell’alba
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ultima fila degli inginocchiati, al cui fianco presi posto
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Kalika – i quali avvicinatisi al morto gli fecer corona
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i quali, fattisi intorno al cadavere, lo cosparsero di
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immenso corpo riunito intorno al bianco letto ove immobile
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bianca figura ch’era al mio lato io riconobbi
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domandare consiglio a lui, al vecchio Kalika stesso.... ¶ — A
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sarebbe stata mia; davanti al gran Maestro io avrei
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ne’ più gravi pensieri. ¶ Al rumore de’ miei passi
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ch’io ormai impazzirei al solo pensiero di perderla
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ai miei occhi, davanti al mio cuore, alla mia
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una crudele legge, superiore al mio amore, s’imponeva
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sfondo irresistibile, dirò così, al puro e ardente amore
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giorno che si abbandonasse al tuo amore: la morte
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sfuggire a lui.... e al destino che impera su
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mi buttò le braccia al collo. ¶ — Ah no! – gridò
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ho idea alcuna ancora al riguardo.... ma la segreta
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non lasciar nulla trapelare al vecchio Kalika.... nè ad
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mi gettò, le braccia al collo. ¶ Reclinò la bella
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Edoardo parve comprendere e al mio fianco, quasi di
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vietata e maledetta. ¶ Io al racconto di Kamelia aveva
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Era l’ultimo saluto al luogo ov’era nata
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prima palpitato.... ¶ La serrai al mio cuore: e in
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Kamelia si teneva stretta al mio petto, e io
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con Kamelia sempre serrata al petto, sopra una sabbia
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passo, si lasciava cadere al mio fianco, ansando, affranto
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modi!... ¶ — Ce l’auguro, al pari di te, – si
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affidiamoci una buona volta al nostro destino. ¶ E senz
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La strinsi senza parlare al mio cuore, e quella
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a Kamelia, sempre stretta al mio fianco, ed anch
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bel sonno.... chissà che al nostro risveglio l’acqua
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resto bisogna pure affidarci al destino!... ¶ — Il quale del
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della barca – Kamelia sempre al mio fianco – e dopo
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ora! ¶ — Sono stanca, – mormorò al mio orecchio Kamelia con
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sento che siamo vicini al termine della nostre peripezie
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E la strinsi teneramente al mio cuore. ¶ E Kamelia
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l’accennò. ¶ — Vedila lì, al tuo fianco, ella dorme
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dolcemente scivolavamo, fe’ sfuggire al mio caro amico un
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occhi alla luce e al dolore una grande barca
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che guardava impietrito, mormorò al mio orecchio: ¶ — La vedi