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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Manzoni, Il conte di Carmagnola, 1820

concordanze di «al»

nautoretestoannoconcordanza
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1820
AL SIGNOR ¶ CARLO CLAUDIO FAURIEL
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lungi dall'essergli contrario. Al presente saggio di componimento
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qualche volta troppo vicina al vero; e riverberando, per
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arte, in quanto, riserbando al poeta un cantuccio dove
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si mise con esso al soldo di Facino Cane
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che aspettasse. Fattosi annunziare al Duca, ebbe in risposta
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cose e da comunicarsi al Duca stesso; e gli
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allora ascoltarlo: diede volta al cavallo, e partì coi
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da Oldrado, il quale, al dir del Bigli, credette
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armi a lui e al suo seguito. Due giorni
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giorni dopo, fu preso al servizio della repubblica con
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mesi tolse molte terre al Duca insieme con la
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il supremo comando dato al Malatesti non bastò a
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nessuno repugnava d'ubbidire al Carmagnola, benché avesse sotto
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terreno paludoso, in mezzo al quale passava una strada
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allora. Egli l'attribuisce al timore che i soldati
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giusta ragione. Infatti, prendendo al soldo un condottiero, dovevano
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per tradimento quel castello al Carmagnola. Questo ci andò
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confiscati i beni; "e al capitano generale (Carmagnola), per
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il Carmagnola diede ordine al Cavalcabò, uno de' suoi
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l'impresa, e ritornare al campo. ¶ Il Carmagnola non
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straordinari a lui, e al Gonzaga che l'accompagnava
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di mandare il Conte al supplizio con le sbarre
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popolo; si badi finalmente al carattere noto del Carmagnola
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disarmati bensì, ma liberi al Duca tutti i generali
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suoi lettori. In quanto al fatto de' prigionieri, ognuno
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i soldati fossero rimandati al Duca: furono semplicemente messi
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Doge di Venezia. ¶ Condottieri al soldo dei Veneziani: ¶ GIOVANNI
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NICOLÒ DA TOLENTINO, ¶ Condottieri al soldo del Duca di
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e di pace, odami: al nostro ¶ deliberar rileva assai
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l'ignori. Un fuoruscito al Conte ¶ di Carmagnola insidiò
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vita, ¶ pur or sottratta al macchinar de' vili, ¶ questa
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Doge, Senatori; ¶ io sono al punto in cui non
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le ragioni, è noto al mondo ¶ qual rimarrebbe il
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nulla: io fui fedele al Duca ¶ fin che fui
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sangue acquistato: invan tentai ¶ al mio signor lagnarmi. I
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fatto avean siepe intorno al trono: allora ¶ m'accorsi
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senza esitanza. Io tengo al tutto ¶ necessaria la guerra
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che addoppia l'ardimento al prode ¶ che si sente
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rimaner? Porgiam la mano ¶ al fratello che implora: un
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treman tutti ¶ dai fondamenti al rovinar d'un solo
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che il Leon giacesse ¶ al suon delle lusinghe addormentato
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che la guerra ¶ tosto al Duca s'intimi, e
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ci abbandoni ¶ sdegnato, e al primo altro signor che
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che il voglia, ¶ forse al nemico, offra il suo
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il Conte. ¶ Ma, lode al ciel, nulla in Venezia
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io proposto ¶ che guardia al Conte non si faccia
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s'ei si volge al rio sentier, ci manca
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mia fortuna, delle trombe al suono ¶ destarmi, comandar; questo
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CONTE ¶ Io? come? ¶ MARCO ¶ Al par di tutti ¶ i
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te; che poche vie ¶ al pugnal d'un nemico
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tu stranier, tu condottiero al soldo ¶ di togati signor
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Il ciel si prende al certo ¶ qualche cura di
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che è peggio ¶ noto al nemico. Ei qui ci
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costui, che ha combattuto ¶ al fianco suo: qui c
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sfuggirlo e uscirne ¶ preparato al secondo. Un novo è
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giova chiuder gli occhi al vero, ¶ non son più
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tempo in cui tanto al comando cresce ¶ difficoltà, quanto
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muti. ¶ Non siam pari al nemico; andiamo in luogo
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con impeto serrarci ¶ addosso al campo del nemico, aprirlo
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certi. ¶ FORTEBRACCIO ¶ Sia lode al ciel, combatteremo alfine: ¶ mai
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cor del prode ¶ muore al primo periglio ch'egli
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Malatesti) ¶ Signore, ¶ voi consentite al cambio?... ¶ MALATESTI ¶ Io ci
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e la parola ¶ che al nostro orecchio sonerà più
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fia, correte ¶ alle spalle al nemico. Udite entrambi. ¶ Se
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agli altri) ¶ Tu, Gonzaga, al mio fianco. I posti
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Andiam, compagni; ¶ si resista al prim'urto: il resto
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ogni villa si desta al rumor. ¶ Perché tutti sul
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Ognun chiede con ansia al vicino, ¶ che gioconda novella
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sangue ed oltraggio? ¶ Solo al vinto non toccano i
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suoi nemici; e mentre al nostro orecchio ¶ rimbomba il
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guiderdone. ¶ Ei sarà pari al merto. ¶ IL CONTE ¶ Io
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si giunga del nemico al trono. ¶ IL CONTE ¶ Quando
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e detti. ¶ SECONDO COMMISSARIO ¶ (al Conte) ¶ Signor, se tosto
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se tosto ¶ non correte al riparo, una sfacciata ¶ perfidia
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l'hanno, io credo, ¶ al nostro soldo han combattuto
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conservar, Venezia? E vana al tutto ¶ fia la vittoria
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ogni disegno ¶ dell'inimico al vento; anche il pensiero
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Pensate voi che torneranno al Duca ¶ que' prigioni? che
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ma reliquie de' vinti, al drappel vostro... ¶ IL CONTE
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Oh! se potete ¶ mostrarvi al Conte, ci dicean: non
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volea; ma fur parole al vento. ¶ IL CONTE ¶ Non
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COMMISSARIO ¶ E s'egli ¶ al suo signore antico, al
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al suo signore antico, al primo ond'ebbe ¶ onor
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d'un consiglio, ¶ e al condottier lo chiede, e
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grato ¶ signor, più dolce al condottier paresse, ¶ che molti
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Come passò dall'ira ¶ al non curar! Con che
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nostri acquisti così sparsi al vento, ¶ di tal gioia
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dei Capi. ¶ MARCO ¶ Eccomi al cenno degli eccelsi Capi
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mi dice ¶ che scarsa al merto ed all'ingegno
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intera ¶ alla fede ed al cor. ¶ MARINO ¶ La patria
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Senato ¶ diede il comando al Carmagnola, a molti ¶ era
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sopraffatto dal numero, richiede ¶ al Capitan rinforzo, e non
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Giunge l'annunzio oggi al Senato: alfine ¶ più non
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orgoglio ¶ che non perdona al sommo, a chi tacendo
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dirò; ché men tranquillo al certo ¶ era in quel
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di prudenza avea ¶ prescritto al vostro ardor, dimenticaste ¶ ciò
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MARCO ¶ Io sono amico al Conte: ¶ questa è l
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sia, della guerra? ed al Senato ¶ vera non parve
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gli fu? L'aiuto ¶ al Trevisan negato? Era più
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inaspettato ¶ impeto sostener; ritorna al campo, ¶ non scemo pur
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pur d'un combattente. Al Duce ¶ buon consiglio non
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Se render piena ¶ testimonianza al ver, colpa si stima
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Ei che tentar potria? ¶ Al Duca ritornar, dicesi, e
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schiere trar nel tradimento. Al Duca? ¶ All'uom che
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ella stessa ¶ la strada al pentimento. ¶ MARCO ¶ Al pentimento
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strada al pentimento. ¶ MARCO ¶ Al pentimento! ¶ Ebben, che strada
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in via ¶ che porta al Conte il suo richiamo
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son io!... fui posto ¶ al cimento; e che feci
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amico io potea! Vedergli al tergo ¶ l'assassino venir
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questa guerra fosse ¶ commessa al senno ed al voler
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commessa al senno ed al voler d'un solo
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dissimular volean; che amaro al certo ¶ de' perduti navigli
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Gonzaga; se dai fede al volgo, ¶ sommo riguardo, arte
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assai di quel che al mondo appare. ¶ GONZAGA ¶ Se
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ed io sentia ¶ che al loco mio non m
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amici: ¶ questo è contento al certo. Eppur del tutto
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CONTE seduti. ¶ IL DOGE ¶ (al Conte) ¶ A questi patti
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atroce ¶ che già portaste al signor vostro antico, ¶ sovra
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DOGE ¶ Sì: il crederete al Doge. ¶ IL CONTE ¶ Questo
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sorriso ormai, ¶ sia lode al ciel; siamo in un
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IL DOGE ¶ Sia tratto ¶ al Collegio segreto. ¶ IL CONTE
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starai con quella fronte al certo, ¶ che a questa
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l'insegne de' nemici al tempio? ¶ MATILDE ¶ Oh giorno
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MATILDE ¶ Forse è tornato al campo? ¶ GONZAGA ¶ Ah! più
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Or via, seguite: preparate al tutto ¶ siam noi: che
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ripugnante ¶ vo dunque incontro al mio destin, forzato, ¶ siccome
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te! tu tremi, ed al singulto ¶ più non regge
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mattin, se non serbasse al resto ¶ tutta la sua
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quindi, se tu riedi al campo, ¶ saluta i miei
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quando l'insegne agiteransi al vento, ¶ dona un pensiero
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vento, ¶ dona un pensiero al tuo compagno antico. ¶ E
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sacrifizio per gli estinti al cielo, ¶ ricordivi di me
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comunichi allo spettatore o al lettore le passioni rappresentate
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Avogadori di Comune andarono al consiglio de' Pregadi, e