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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La strage degli innocenti, 1632

concordanze di «al»

nautoretestoannoconcordanza
1
1632
stima interrotte ¶ le quieti al regnar, di ciò non
2
1632
i satrapi a consiglio al fin raduna. ¶ Musa non
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1632
chi non s’abbaglia al tuo sovran splendore ¶ s
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1632
tuo sovran splendore ¶ s’al sole istesso l’alba
5
1632
più degno onde memoria al mondo resti, ¶ sì che
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1632
gli abissi, in mezzo al cor del mondo ¶ nel
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1632
fan d’ogni intorno al suo diadema regio ¶ idre
8
1632
crine, ¶ ch’orrida intorno al volto ombra lor fanno
9
1632
correr pastori ¶ portando lieti al gran Messia venuto ¶ de
10
1632
che verso Bettelem dritto al viaggio ¶ segnando va folgoreggiante
11
1632
ch’umiliato e fatto ¶ al taglio ubidiente ancor se
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1632
del gran legislator sopponga al patto ¶ dal marmoreo coltel
13
1632
Tempo è d’opporsi al fatto, e la possanza
14
1632
ché se la sopra ¶ al Monarca tonante eri soggetto
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1632
fenno ¶ correr gli uomini al sangue, a trattar l
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1632
rinforzar l’esca immortale ¶ al foco onde bollian l
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1632
sponde, ¶ e per risposta al formidabil nome ¶ fe’ sibilar
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1632
con la vista avvenenati al suolo ¶ fe’ piombar gli
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1632
Giusippo a l’aria, al volto, a ciascun atto
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1632
fu simula e finge. ¶ Al re dal sonno oppresso
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1632
a l’onda superba, al vento fiero, ¶ obliato il
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1632
di Cerbero nodrita, ¶ ch’al manco braccio avviluppata tiene
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1632
tiene ¶ venenosa e fischiante al cor gl’irrita, ¶ e
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1632
convolve e spuma, ¶ versasi al fine intorno e nocer
25
1632
Consiglio de’ satrapi ¶ ARGOMENTO ¶ Al consiglio adunato il re
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1632
il camin prende. ¶ Aveano al carro d’or ch
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1632
ampia sala ammessi, ¶ dove al vivo trapunti e coloriti
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1632
i bei contesti panni, ¶ al re sen giro, et
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1632
stuolo. ¶ Poi gli occhi al ciel solleva, ebri di
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1632
indi gli affigge immobilmente al suolo, ¶ in atto tal
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1632
a pel si tira. ¶ Al fin tra’ lidi de
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1632
mesto, ¶ i noti accenti al cui tenor mi scossi
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1632
fanciul, non so quale, al mio governo ¶ me vivo
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1632
occhi, per mille piaghe al fin vagheggi ¶ scritta a
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1632
insieme, ¶ o miei fedeli, al commun rischio invoco: ¶ avrò
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1632
Tace ciò detto, et al suo dir succede ¶ tra
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1632
vo’ né deggio; ¶ s’al tuo fermo voler poscia
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1632
Dio nemico espresso, ¶ traditore al mio re, crudo a
39
1632
l’altrui sangue ardente ¶ al Monarca del Ciel troppo
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1632
Tolga il ciel ch’al mio re d’opra
41
1632
se per dar pace al mondo è sceso in
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1632
a che t’opponi al fato? ¶ Publichi indarno il
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1632
piegar tenera verga; ¶ ch’al fin se l’una
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1632
ciò non negh’io: ¶ al fido, al buon l
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1632
negh’io: ¶ al fido, al buon l’usar pietate
46
1632
inganno, ¶ né più miro al mio pro ch’a
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1632
inalzi e senza intoppi al cielo. ¶ Pèra pur l
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1632
s’annida. ¶ In sacrificio al regnator ebreo ¶ tra mille
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1632
rigid’angue, ¶ inferocito, inviperito al sangue. ¶ Tace, e più
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1632
orribilmente ¶ rota se stessa al suon del cavo bosso
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1632
sciolse intanto ¶ la vela al sospirar, la vena al
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1632
al sospirar, la vena al pianto: ¶ «Occhi il tutto
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1632
Già non m’oppongo al tuo voler costante, ¶ perché
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1632
flagel depor ti lece ¶ al tenor de l’altrui
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1632
tutto cria, tutto move, al tutto impera; ¶ il tutto
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1632
avezza ¶ torcere il corso al mio divin furore, ¶ de
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1632
il mar raccolsi, ¶ et al tuo corso il termine
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1632
volta del ciel supposi al pondo; ¶ per te la
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1632
grazia cotanta, ¶ così tosto al riparo, onde convenne ¶ la
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1632
sublime ¶ ogni lor piaga al par del sol s
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1632
pastor lascia le piume ¶ al tremolar del matutino lume
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1632
i rami e incontr’al sol s’infronda; ¶ qui
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1632
su fra ’l naso al mento, ¶ quasi accennando al
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1632
al mento, ¶ quasi accennando al mutolo soggiorno ¶ che non
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1632
alza et abbassa. ¶ Vicina al pigro dio mensa fumante
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1632
dottor de le genti al ciel d’amore ¶ vide
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1632
è peregrina. ¶ Ella volgendo al santo vecchio allora ¶ la
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1632
vi lesse, ¶ zelante ch’al suo scampo ei sia
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1632
porrai termine e meta al tuo viaggio. ¶ Ben del
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1632
e se lo stringe al petto, ¶ e ’l bacia
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1632
Fuggiam, pur verrò teco, al corpo infermo ¶ darà spirto
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1632
calle alpestre et ermo ¶ al nostro tapinar la via
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1632
sen viene, ¶ e mentre al mondo i termini prescrive
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1632
scale sassose ¶ farsi colonne al ciel, basi a le
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1632
luce, e ’l passo al sole. ¶ E vede il
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1632
intesi ¶ l’umor notturno al fanciullin che dorme, ¶ quai
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1632
vada, ¶ simile a quello, al volto et a la
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1632
move l’Angel, ch’al par del sole e
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1632
e con canora laude ¶ al miracol d’Arabia intorno
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1632
in suso. ¶ Ma, vinto al folgorar di raggi tanti
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1632
e ’l debil senso al santo vecchio, ¶ et a
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1632
Sorge, e ’n contro al balen ch’arde e
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1632
confin, dal manco braccio al dritto, ¶ le statue eccelse
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1632
la luce, e cede al giorno, ¶ tal d’ogni
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1632
baldanza vòte ¶ sparver dinanzi al vero, ond’altri in
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1632
fé culto verace. ¶ Dietro al fulgor de le celesti
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1632
sen gìa la cara al Ciel coppia seguace, ¶ e
88
1632
finché ’l Ciel ch’al patrio nido il tolse
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1632
a la dolce consorte, al caro pegno. ¶ Libro III
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1632
mio stile ¶ non punge al par de le crudeli
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1632
comparta ¶ sì ch’emula al tuo lin fia la
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1632
ma quel portico scelse al sol coverto ¶ opportuno teatro
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1632
terror tutte sorprese. ¶ Aveano al bando ubidienti in schiera
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1632
i mesti figli. ¶ Indi al suo banditor cenna dal
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1632
palco ¶ che dia voce al concavo oricalco. ¶ Quei dal
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1632
feminil l’atrio rimbomba, ¶ al grido pueril l’aria
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1632
cupola tremonne, ¶ ma molli al sangue, intenerite a i
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1632
e da pietà commosse ¶ al suon de le durissime
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1632
Trema il gran tetto al suon di tante spade
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1632
di sangue i raggi al sole. ¶ Tu, sol, ché
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1632
impiaga ¶ sporge, e rende al crudel bacio per piaga
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1632
Et è la spoglia al fin di quel contrasto
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1632
membra a tanta rabbia. ¶ Al repentino inaspettato insulto, ¶ stupide
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1632
incerto errore, ¶ è preciso al meschino in un istante
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1632
e se l’accoglie al petto, ¶ peso che già
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1632
volto, ¶ come può meglio al caro suo fa scudo
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1632
crin s’ha intorno al braccio avolto, ¶ e del
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1632
come tronco edera cinge, ¶ al dolce pegno abbarbicata stassi
109
1632
riman pria che ferito. ¶ Al fin, rotto le membra
110
1632
infrante l’ossa, ¶ steso al suol tutto pesto e
111
1632
spara, ¶ e ’n faccia al malandrin, che ne ridea
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1632
il grave duolo, ¶ torcendo al ciel le lacrimose stelle
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1632
figlio tolse ¶ e volontaria al mascalzon s’offerse ¶ che
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1632
acuto ¶ fora di mano al feritor caduto. ¶ Ma che
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1632
vaghezza, ¶ le man stese al coltel che lo traffisse
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1632
e sostegno ¶ per involargli al predator villano, ¶ quinci e
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1632
l’artiglio ¶ mentre sottrarsi al can tenta di bocca
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1632
un altro crudel, ch’al primo figlio ¶ che il
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1632
tronco e senza voce ¶ al figliuol crocifisso è fatta
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1632
mortale, ahi troppo amaro al gusto; ¶ drizza a le
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1632
sparto, ¶ e tutto intento al fanciullesco gioco ¶ al periglio
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1632
intento al fanciullesco gioco ¶ al periglio vicin pensava poco
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1632
e sette, ¶ che visto al fin cader l’ultimo
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1632
cader l’ultimo telo, ¶ al dolente spettacolo ristette, ¶ e
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1632
gli occhi la vena al pianger tanto. ¶ E sviene
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1632
e solo Erode ¶ lieto al tragico oggetto i lumi
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1632
con sanguigne creste, ¶ ch’al novo sol presso il
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1632
e rigido conteste, ¶ et al dolce el ciel lume
129
1632
strugge in pianti. ¶ Altra al pianto pon freno e
130
1632
sanguinosi e molli ¶ dolce al cor si facea tepido
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1632
bambin l’alma e al vita; ¶ quegli intanto sul
132
1632
intanto ¶ mesta la notte al mesto dì successe, ¶ onde
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1632
scempio, ¶ i satelliti guida al fiero eccesso, ¶ non di
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1632
nato e giunge ove al concetto ¶ era vital sepolcro
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1632
alquanto ¶ porge la poppa al miserel che langue. ¶ Versa
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1632
la madre, il volto al figlio. ¶ L’abbandona ciò
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1632
cuna e porge ¶ soccorso al figlio, onde si salvi
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1632
dianzi a l’acque al ferro dia. ¶ Malecche il
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1632
fece ad ambo avante al suo cospetto ¶ sepolcro il
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1632
ne lancia col calcio al foco acceso, ¶ un battuto
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1632
crudele ¶ ma ’l dispetto al suo tosco accrescea fele
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1632
e sudando in apparire ¶ al re s’inchina e
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1632
sottrarlo allora ¶ potea, volendo, al sovrastante male ¶ s’aperto
144
1632
scaltro ¶ far l’uno al fin vendicator de l
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1632
né poco. ¶ Vuol egli al fin provar s’almen
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1632
credei, cadere estinto. ¶ S’al gran caso restò di
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1632
quand’apre l’uscio al carcer suo profondo, ¶ e
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1632
vide il caro busto al cor le nacque ¶ tanta
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1632
le guancie Amor compose! ¶ Al contraffatto volto il volto
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1632
pargoletta mia tenera prole, ¶ al pianto i lumi dolorosi
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1632
ad allattare altrui. ¶ Or al tuo vel, non men
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1632
che con larga usura al figlio essangue ¶ quanto negò
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1632
sotto il manto ¶ vestiva, al cinto appesa aurea guaina
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1632
gelò, quasi insensato, insano. ¶ Al rigore, al pallor statua
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1632
insensato, insano. ¶ Al rigore, al pallor statua rassembra, ¶ già
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1632
da ferro crudel traffitto al vivo, ¶ non già subito
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1632
poi che diè loco al dilatato affanno, ¶ ruppe i
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1632
da gli occhi rivolti al proprio danno ¶ quasi sangue
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1632
tuoi, ¶ o te morto al natal, nato a la
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1632
sarà figlio e consorte al sangue vostro? ¶ O di
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1632
quando l’editto sciolse ¶ al gran rischio sottrar non
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1632
espor le lor membra, al vento, al gelo. ¶ E
163
1632
lor membra, al vento, al gelo. ¶ E se pietoso
164
1632
Cielo, ¶ che poco fora al mio dolor profondo, ¶ e
165
1632
piangea l’alto sterminio al fin condotto. ¶ Ma già
166
1632
e ne fe’ gemme al seno e rose al
167
1632
al seno e rose al crine. ¶ Riser gli abissi
168
1632
giungeste ¶ de la sperata al fin cara salute, ¶ sospirati
169
1632
qual cor fu duro al pianto, ¶ ahi qual mano
170
1632
da rio ferro aperte ¶ al Re de’ santi in
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Levaro i vecchi padri al ciel le palme, ¶ sperando