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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Massimo Carlotto, Il mondo non mi deve nulla, 2014

concordanze di «al»

nautoretestoannoconcordanza
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notò una finestra aperta al primo piano di una
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danarosa. La stanza era al buio, come tutto il
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ninnoli d’argento che al Biagio, il suo ricettatore
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per portare la mano al petto. ¶ «Mi scusi, lei
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distesa su un divano. Al collo una lunga sciarpa
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comportamento professionale. Si avvicinò al divano con un balzo
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Posso sapere cosa fai al buio tutto il tempo
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ti rompi i maroni?». ¶ «Al momento è la cosa
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Un allarme? Uno spray al peperoncino? Dov’è la
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poveraccio. Come maschio sta al gradino più basso della
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autorevolezza che inviti immediatamente al perdono. Lei non sa
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contante. Glielo agitò davanti al naso prima di farlo
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per la prima volta al bordello. Quelli bravi sono
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professionista. È uno prestato al crimine. Scommetto che ha
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per necessità è destinato al carcere. Il crimine, invece
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ne stai buono buono al bar a giocare a
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quando non ti parcheggiamo al camposanto. Mica mi avevano
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musichetta alla moda. Rispose al terzo squillo. ¶ «Carla, Carlina
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ci fai tutta sola, al buio, distesa su un
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bicchiere. ¶ L’uomo rispose al brindisi con un gesto
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la regina delle menzogne, al cui confronto io ero
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Ero certa di essere al sicuro, avevo calcolato esattamente
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a insegnarmi a pensare al futuro. “Il giorno che
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aver vissuto in mezzo al danaro degli altri per
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trovo con le spalle al muro. Non posso dire
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paragone, alzò gli occhi al cielo. «Lasci perdere l
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a spendere diecimila euro al mese per poi finire
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te ne stai pure al buio, distesa su un
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questo divano sto pensando al modo migliore di uscire
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Ci sono dei tumori al giorno d’oggi veloci
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alzò e si avvicinò al cassetto dove il ladro
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ladro, deciso ad andarsene al più presto, cercò di
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smettere di stare qui al buio sul divano, è
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Il corpo si muoveva al ritmo delle onde. Sembrava
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quando me le ritrovavo al casinò, cercavo di vendicarmi
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io spendiamo duemila euro al mese, facciamo duemilacinquecento, dài
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botto. ¶ «Mica li darei al Biagio, nel caso dovessi
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se ne deve andare al lavoro e scopare le
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sto anche diventando filosofo». ¶ Al momento di imboccare la
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dove me le organizzeresti? Al bar all’angolo? Nel
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Nel retro della salumeria? Al dopolavoro ferroviario?» domandò sarcastica
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ridicolo». ¶ Lui si avvicinò al divano, si sedette al
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al divano, si sedette al suo fianco e le
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boccetta si era frantumata al contatto con la parete
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esistenza. Tu confesseresti tutto al primo interrogatorio. Non resisteresti
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Sei l’unico ladro al mondo che si ostina
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posso arrangiare». ¶ Si avvicinò al cassetto, lo aprì e
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sono andata a mangiare al ristorante» disse in tono
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quando si sentiva prossimo al successo, iniziò a canticchiare
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mi può andare male… ¶ Al termine dell’esecuzione a
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un balzo si aggrappò al bordo di un terrazzo
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già cenato?». ¶ Lui stette al gioco, curioso di vedere
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mezza voce: “In mezzo al mar ci stan camin
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alle sei per andare al lavoro, di una vita
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truccata, la sciarpa azzurra al collo con i lembi
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che conduceva dal bagno al salotto. ¶ «Adelmo?». ¶ «No, sono
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forti e robuste, abituate al lavoro e agli sforzi
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sciolgo come un gelato al sole. Mi vengono i
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di soldi da spendere al casinò. Magari mi innamoro