Federigo Tozzi, Con gli occhi chiusi, 1919

a contare in fretta, al lume di una candela

fratelli erano rimasti poveri al loro paese di maremma

E il Rosi pensava al suo paese troppo angusto

d'averlo visto mai al teatro; o, peggio, con

sua salute, lo mandavano al seminario, ch'era la

a Poggio a' Meli, al podere comprato da poco

del convento di Poggio al Vento. C'era una

piano solo; e congiunta al tinaio e alle abitazioni

resto a pendice, fino al fosso di un'altra

anno, perciò, si raccomandarono al padrone perché fosse contento

acqua salata; la riaccostava al fuoco ed intanto affettava

affettava un pane, appoggiandoselo al petto e spingendo il

sfregava troppo le spalle al muro per andare da

della stanza. ¶ Giacco, pensando al vitello che gli aveva

venire a sedere, metti al fuoco il beverone per

come il refe avvoltolato al rocchetto, non fece più

un'ombra girava intorno al letto per benedirlo. ¶ - Dammi

volle entrare in camera al buio, a cambiarsi il

invano di distrarsi; raccomandandosi al crocifisso nero di fumo

debolezza. ¶ Ghìsola, infatti, dava al suo padroncino un senso

E andava di più al podere, quasi per compensarsi

con la gramigna tolta al vangato. ¶ Una volta Pietro

il pane. La vecchia, al rumore delle sedie urtate

Non voglio. Lo dirò al padrone. ¶ - Io non ci

dinanzi. ¶ Allora, si divertiva al movimento e al vocìo

divertiva al movimento e al vocìo della trattoria. ¶ Del

uno per volta, dinanzi al bugigattolo di Anna. ¶ E

rispiegare, quasi una volta al mese, che cosa erano

manica: - Non dia retta al babbo: studi. Me ne

calda. ¶ Il cavallo attaccato al calesse, legato nel piazzale

io. ¶ Ghìsola si avvicinò al calesse e lo aiutò

ella era così attenta al padrone che aggrottò in

di parlarne sul serio al marito, che le rispondeva

Tutti risero, perché alludeva al conto che doveva pagare

e Rebecca. In faccia al padrone, il cuoco; e

fumare una cicca, appoggiandosi al muro con le spalle

colletto gli dava fastidio al mento. ¶ Ghìsola lo guardò

assalariato: - Quell'altra cialtrona, al meno, è scappata a

voleva star fermo dinanzi al cancello aperto; e allora

di scendere. ¶ - Tu stai al tuo posto. Se scendi

con le mani attaccate al calesse, si buttò accanto

guarire, non perché credesse al medico, ma perché aveva

Anzi tuo padre, qui al podere, mi ci porta

a colpi che assomigliavano al suo riso. ¶ Pietro non

fingeva d'essere attento al suo lavoro di pulitura

capace di ridire tutto al padrone; non faceva nessun

casa, lo aveva riconosciuto al vestito, ed era venuto

tempo che Anna stava al podere, quando non aveva

dava, almeno una volta al mese, il cinabro agli

del Convento di Poggio al Vento. Se fosse stato

guarnizione di seta gialla al collo; e con una

avuto una certa tendenza al disegno, che a lei

dietro la scapola sinistra; al quale gli parve ridotto

la sua vita? ¶ Ma, al rumore dei nonni quando

sentirlo, se le avvoltolò al collo. ¶ I suoi capelli

quando in quando, giunge al viso soltanto qualche gocciolina

ravvolse il grembiule su al legacciolo; ed uscì. Ma

Volle seguire il trasporto al cimitero in carrozza chiusa

sempre più triste. ¶ Giunti al cimitero, Domenico chiacchierava con

occhiata diffidente, rispondendo imbarazzata al suo saluto. E quale

ira. ¶ Incontrarono la vedova al cancello; e Domenico la

con gli occhi, chiese al figliolo: - A che pensi

io ti avrei messo al mondo simpatico. E a

e impennato. Poi andò al fornello, spezzò con la

con un cordoncino rosso al colletto sempre sgualcito e

Non morirà mica? - domandò al castrino. ¶ - È impossibile: si

tutto quel che facevano al podere. ¶ Ma Giacco non

fosse fatto cattivo, arrivò al punto di maldolersene con

che sopraggiungesse Giacco, dinanzi al quale sarebbe stato zitto

fila di santi, attaccati al muro, lungo una cordicella

cencio i ragnateli attaccati al muro. Pietro mise da

La guardò in fretta, al muro, perché la vecchia

quelli più ragguardevoli; dinanzi al quale Domenico non diceva

delle loro esagerazioni. Andò al nuovo fastello di paglia

con le spalle appoggiate al muro. Il sudore della

appoggiandosi un'altra volta al muro. ¶ Domenico sorrise, promettendo

doveva conservare, per servirsene al bisogno. ¶ Domandò Ceccaccio: - Dunque

Disse Ceccaccio, spolverandosi intorno al collo, dove le festuche

ferro, a banderuola, ferma al muro e con un

stretta Via dei Rossi, al principio, dov'era l

tu stai costì appoggiato al muro, non troverai più

per farla esaminare prima al droghiere, poi al mercante

prima al droghiere, poi al mercante e al barbiere

poi al mercante e al barbiere; che erano i

frutta trapassate; e diceva al cuoco, i cui capelli

perché la cinta, perpendicolare al muro della casa, era

prima a lui ignota. ¶ Al seminario si erano sovrapposti

quel tentativo inutile, dinanzi al suo amor proprio? Poteva

slattato, Domenico lo legò al ferro del pozzo; e

Domenico quando ancora era al borgo fuor di Porta

vicino. Ma quando stava al sole, non ce li

ci fanno i vecchi al mondo? ¶ E dette un

quel che avevano detto al marito. ¶ Ghìsola era stata

vecchi fattori arricchiti, strettosi al muro più di quanto

a mangiare; indugiandosi, però, al sole; come i cani

che l'aveva presa al servizio. La giovine sentì

andò a trovarla. ¶ Suonò al piccolo uscio, la cui

celeste s'era screpolata al sole. La piastra di

stoino della finestra fino al mezzo della stanza; e

parole s'era riallacciato al suo sentimento; e credette

aver sbagliato strada. ¶ Giunse al Lungarno degli Archibusieri: il

i cipressi di Torre al Gallo su nell'aria

con le spalle volte al lume. Poi si mise

alzando la veletta fino al cappello ornato di violette

senza cappello e portava al collo una catena con

dire?», ¶ E, per contrasto al dubbio, gli pareva d

un anno e mezzo al più. Perché non avrebbe

in ogni direzione attorno al Duomo, fermandovisi sotto a

di legno, era seduto al principio del Ponte alle

persona indefinibile sonnecchiavano appoggiati al muricciolo dell'argine. ¶ Un

I cuochi sonnecchiavano appoggiati al ceppo del tagliere. I

altre donne degli assalariati, al chiaro di luna, aumentavano

metà del piazzale fino al pozzo, ed una entratura

Pietro giunse poco dopo al cancello aperto; e, prima

a quel ciliegio vicino al quale s'erano parlati

posta; anche per riguardo al padroncino; e si vedevano

con lei Pietro fino al borgo; così, dopo, tornando

ne andasse, per riguardo al padrone. ¶ Ella non si

mano che s'avvicinava al luogo da dove doveva

nelle profondità. ¶ Quando giunse al paese, stanco e irritato

sua avversione morale. ¶ Ella, al sospetto, tacque. ¶ Pietro allora

l'aveva ingannato fino al punto da dargli a

perdere così la testa al suo figliolo era un

ebbe un tuffo caldo al cuore, e sentì arrossarsi

Morendo, non avrebbe consegnato al figliolo ciò che aveva

dei calzoni e appoggiando al muro il capo già

e per Ghìsola. ¶ Pensava al lume così quieto e

il sonno. ¶ Si sedeva al suo tavolino, senza far

di lui. ¶ Poi rifletté al modo di trovarsi i

denari; mentre ella, appoggiandosi al cassetto aperto, lo guardava

lezzo e di cipria. ¶ Al primo piano, dalla porta

lo guardò quasi ironicamente. ¶ Al secondo piano era un