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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matteo Bandello, Canti XI de le lodi de la signora G. di Gazuolo, e del vero amore, col tempio di pudicizia, e con altre cose entro poeticamente descritte, 1545

concordanze di «al»

nautoretestoannoconcordanza
1
1545
biece, ¶ ratto si fur al lor Fattor girate, ¶ il
2
1545
intese; ¶ onde col primo al suo Fattor si volse
3
1545
che que' spirti rivolse al padre loro, ¶ si chiami
4
1545
il ver beato tiene: ¶ al corpo l'uno, l
5
1545
Quello, ch'alberga dentro al saggio petto, ¶ ogni bontate
6
1545
mantiene, ¶ l'altro, ch'al corpo dassi e sí
7
1545
o qual piú bell'al mondo mai fu nato
8
1545
ha posto con Amor al lor governo; ¶ ma troppo
9
1545
l'uom s'appigli al ben, il mal decline
10
1545
e poi l'annoda al collo e fassi quale
11
1545
chiuse, ¶ e tanta grazia al grave volto accrebbe, ¶ ch
12
1545
Muse, ¶ ambe le luci al ciel rivolte e fisse
13
1545
ed ogni etate vale ¶ al vero Amor spiegar ogni
14
1545
del parlar sí dolce al cor t'aventa ¶ ch
15
1545
t'induce, ¶ per questo al suo marito non si
16
1545
divelle, ¶ che di persona al mondo non si fida
17
1545
chi va, convien ch'al fin ci cada". ¶ 25. ¶ E
18
1545
e da lei volge al dotto Orfeo lo stile
19
1545
né sorte avversa mai al mal l'inesta: ¶ ché
20
1545
Ché l'amator innanzi al caro amato ¶ non fa
21
1545
da quant'altri sono al mondo insieme. ¶ 32. ¶ Di Pillade
22
1545
egli l'ama, ¶ ch'al divin lume allor umil
23
1545
è natura, ¶ si trova al fin aver amato in
24
1545
elementi regge, ¶ e mette al tutto, come donne, legge
25
1545
tenerle a' profani e al volgo ascose. ¶ 59. ¶ Non déi
26
1545
figmenti: ¶ chi vuol gustarle al vivo le discorza, ¶ e
27
1545
volta, ¶ trova la stanza al fine sí beata ¶ che
28
1545
inchine ¶ ogni crïata cosa al suo cospetto, ¶ buon, bello
29
1545
vien fòre ¶ da Dio al mondo e 'n Dio
30
1545
buon dal buono gira al buon piú caro; ¶ ch
31
1545
sua, è suo costume ¶ al poggio di vertú drizzar
32
1545
fòre: ¶ d'esse ciascuna al dritto fin s'adopra
33
1545
riscalda ¶ l'angelica natura al ben far salda. ¶ 90. ¶ Come
34
1545
grazia piove, ¶ che ferma al ben oprar tutta si
35
1545
non fur intelligenti: ¶ onde al Signor che l'universo
36
1545
Ma la sciocca donando al senso fede, ¶ di mille
37
1545
sensitiva ¶ la debbia salda al basso ogni or tenere
38
1545
a dentro i nidi, ¶ al vero non faran sí
39
1545
cui volando vanno ¶ dietro al figliuol terrestre mille errori
40
1545
a la ragion, s'al senso l'uomo attende
41
1545
parte alcuna: ¶ quest'altra al basso mette ogni sua
42
1545
l'alma, ¶ ch'unita al corpo a generar l
43
1545
ale, ¶ che puon volar al mal, volar al bene
44
1545
volar al mal, volar al bene: ¶ le due Veneri
45
1545
corso da natura ordito, ¶ al sesso feminil fa danno
46
1545
che non merta levar al ciel il volto? ¶ Costui
47
1545
rade ¶ quella beltá ch'al suo Fattor assembra, ¶ anzi
48
1545
brami, ¶ quella, qual scala al ciel, tu cerchi ed
49
1545
qui fin per ora al quinto canto, ¶ sí che
50
1545
canto, ¶ sí che riposi al men la lingua alquanto
51
1545
e portan tante pene al cor impresse ¶ che 'l
52
1545
n tutte l'opre al peggio ogni or t
53
1545
chi vuole ¶ dar acqua al mar o dar piú
54
1545
o dar piú luce al sole. ¶ 6. ¶ Ond'io m
55
1545
di que' begli occhi al sol cosí sembianti, ¶ e
56
1545
armonia ¶ ch'umane menti al ciel inalza e invia
57
1545
che le fiamme portava al cor cocenti, ¶ era veloce
58
1545
lucenti, ¶ e qual farfalla al fuoco ogni or correa
59
1545
ardea. ¶ 17. ¶ Or quante volte al caldo di que' rai
60
1545
agghiacciai, ¶ tremando come foglia al vento alpino. ¶ Poi da
61
1545
tornai ancora ¶ presso Monveso al consüeto luoco, ¶ e qual
62
1545
consüeto luoco, ¶ e qual al dipartir restassi allora ¶ privo
63
1545
in vita. ¶ 21. ¶ A rivederla al fin me ne tornai
64
1545
fingeva, ¶ ma sí potente al fin, lasso! non fui
65
1545
e feron tal romor al lor uscire ¶ che d
66
1545
e vide quella ch'al mio cor intorno ¶ Amor
67
1545
arda, perché dái ¶ fomento al fuoco che mi pasce
68
1545
fama che sí chiara al mondo avete: ¶ e ch
69
1545
se manca l'opra, al men la voglia è
70
1545
ivi ogn'uom trabocchi ¶ al raggio d'un bel
71
1545
veder il mio dolore. ¶ Al pianto ed al cantar
72
1545
dolore. ¶ Al pianto ed al cantar largai la vena
73
1545
scrisse ¶ in vario stile, al mondo è noto e
74
1545
assai ¶ che quante pene al mondo furon mai. ¶ 53. ¶ Cosí
75
1545
in alcun tempo ¶ mercede al mio penar, né pace
76
1545
misera non sente ¶ ch'al fin l'ancide il
77
1545
di questo la Fortuna, ¶ al sacro padre allor la
78
1545
sempre vivo, ¶ 75. ¶ In mezzo al Mencio poi sí t
79
1545
Amore, ¶ Amor che sempre al senso in tutto crede
80
1545
serve, ¶ il cui voler al ben di raro ferve
81
1545
seguire ¶ la via ch'al ciel i lenti passi
82
1545
qui sia la fine al tuo vagar, ch'omai
83
1545
cittá che 'n mezzo al mar si bagna, ¶ ch
84
1545
si trattava ¶ di dar al gran Fregoso una compagna
85
1545
sí forte e tanto al ciel gradita: ¶ e fòr
86
1545
e talor torni pur al vero calle: ¶ questo t
87
1545
perché sovente dái ¶ repulsa al genio e volgi a
88
1545
lasciasse ¶ ch'andassi dietro al natural disire, ¶ perché piú
89
1545
e quanto contra quel al mondo fasse ¶ vedi di
90
1545
mi rivolsi in tutto al viso santo, ¶ come fanciul
91
1545
adunque ascolta. - ¶ 105. ¶ Questo dicendo, al ciel gli occhi rivolse
92
1545
chi fia ¶ che possa al fin venir di tanta
93
1545
antico ti ritrovo, e al mondo innanzi. ¶ Tu fusti
94
1545
tua grandezza fu ch'al mondo desti ¶ il ben
95
1545
L'antico Orfeo dinanzi al gran Chirone, ¶ sendo ivi
96
1545
giacque, ¶ onde concetto Amor al mondo nacque. ¶ 117. ¶ Poro la
97
1545
che brami ¶ che dentro al cor il dente suo
98
1545
o tra' lo strale? ¶ 18. ¶ Al men sapessi d'onde
99
1545
strada eletta, ¶ e quella al poggio di vertute guida
100
1545
il cor s'aviva al vago lume e santo
101
1545
s'Amor t'ha al suo servizio eletto, ¶ ed
102
1545
per colonna m'era al destro fianco ¶ un olmo
103
1545
spartana l'arme, e al collo avolto ¶ avea il
104
1545
qual sovvra un corsier al correr vòlto ¶ Arpalice nemica
105
1545
fere avezza: ¶ le chiome al vento sparse lieve carco
106
1545
sparse lieve carco ¶ davano al collo piene di vaghezza
107
1545
diva ¶ di Pafo apparve al suo figliuolo Enea, ¶ ch
108
1545
donzella porta, ¶ quella ch'al mondo di vertute sola
109
1545
ogni canto. ¶ L'aquila al fin la terra calca
110
1545
terra pose, ¶ e fece al suo signor in ciel
111
1545
la figlia di Taumante al ciel s'aggira, ¶ e
112
1545
di Titone, ¶ quando dinanzi al sol di letto sale
113
1545
vuol ritarde), ¶ in fin al cener del funereo rogo
114
1545
merta, ¶ le perle alzando al ciel e 'l nativo
115
1545
ma chi può tôrr' al sol il suo splendore
116
1545
e bella. ¶ 70. ¶ Vorran parangonar al cupo mare ¶ che la
117
1545
infamia vuole, ¶ tôr cerca al ciel le stelle e
118
1545
stelle e 'l lume al sole. ¶ 71. ¶ Ti vederai per
119
1545
che si dice ¶ ch'al bisogno l'amico si
120
1545
a lato, ¶ che com'al tatto si conosce l
121
1545
gran disdetto; ¶ ché s'al grave furor farai contesa
122
1545
tuo servir convien ch'al fin le aggrada. ¶ 76. ¶ Ogni
123
1545
specchia, e poi ¶ conforma al suo voler i voler
124
1545
poi te n'andrai al Tempio singulare, ¶ ove cose
125
1545
avrò d'ogni disio. ¶ 95. ¶ Al men la bella Ninfa
126
1545
dove, e m'avicino ¶ al mio disir, a l
127
1545
né giunsi a pena al limitar primiero, ¶ ch'i
128
1545
il bel Narciso ¶ vicino al fonte sparger suoi lamenti
129
1545
conciede, ¶ che di color al mar simil si vede
130
1545
e cole, ¶ quella tenendo al chiar e aprico sole
131
1545
gli altri fior supple al diffetto, ¶ e l'asprezza
132
1545
e l'asprezza demolce al freddo verno, ¶ l'immortal
133
1545
madre copre, ¶ come farai al sacro altar ghirlanda? ¶ Convien
134
1545
da la cima fin al piede. ¶ E presso, carco
135
1545
foglie e fior amici al core, ¶ e madreselva se
136
1545
ogni cura ¶ è far al mondo manifesto e chiaro
137
1545
che posso dir ch'al ver del ver arrivi
138
1545
Cesar che la Scala ¶ al ciel inalza, e vera
139
1545
l'hai pur dato al mondo e ancor nodrito
140
1545
disio ¶ di render testimonio al ver, ho detto ¶ ciò
141
1545
giúrovi ben ch'io ¶ al ver non giungo del
142
1545
ben perfetto. ¶ Or ritornando al primo canto mio ¶ de
143
1545
piú possenti. ¶ 135. ¶ Cosí dentro al palazzo ritornai ¶ tutto pensoso
144
1545
pose solfo e nitro al fuoco ¶ sí vicin che
145
1545
in altra parte messo ¶ al ben si forma senz
146
1545
beltá, d'ogni vertute, ¶ al vizio morte e al
147
1545
al vizio morte e al ben oprar salute. ¶ 33. ¶ Però
148
1545
Benaco e 'l Chiesi al ciel alzato, ¶ al Tartaro
149
1545
Chiesi al ciel alzato, ¶ al Tartaro vicin suoi rami
150
1545
sé non bassi esempi al mondo, ¶ ed in vertute
151
1545
vizio de l'abisso al fondo, ¶ stando nel mezzo
152
1545
il falso lascierá, terrassi al vero. ¶ 45. ¶ Ché quanto altrove
153
1545
sincere; ¶ tal che farassi al ben oprar sí forte
154
1545
acciò che tanto ben al mondo appaia, ¶ l'andrá
155
1545
la guerra ha fatto al sacro Giglio, ¶ e contra
156
1545
acerbo ravegnano. ¶ 53. ¶ Poi quand'al fier Lion da l
157
1545
piú volte in mezzo al concistoro, ¶ ove 'l Senato
158
1545
lingua sciolse, ¶ tutta Vinegia al suo parlar rivolse. ¶ 54. ¶ Questi
159
1545
e glorie rivestito, ¶ provisto al tutto, ed ha piú
160
1545
alta Quercia fe' ritorno ¶ al nido suo natio contra
161
1545
sol nasce fin ch'al Tago è corso, ¶ cosí
162
1545
cosí nel verno com'al fiero fuoco ¶ che fa
163
1545
per metter l'oste al piú sicuro e forte
164
1545
pone ¶ del ligustico mar al gran furore, ¶ ch'egli
165
1545
Apennino ¶ ripassâr, dando vita al buon Turino. ¶ 73. ¶ Ma se
166
1545
voce, ¶ ché tropp'invidia al ben contrasta e noce
167
1545
consiglio, ¶ con gran prestezza al mar vicin si volse
168
1545
E l'alma Margarita al re sorella, ¶ e di
169
1545
di gloria riccamente adorno ¶ al cognato in Piemonte fe
170
1545
fu vitto. ¶ Bricarasco rubello al fin disfece, ¶ che posto
171
1545
luoco, ¶ ma l'effetto al voler non corrispose, ¶ ch
172
1545
di dentro si comparte. ¶ Al fin si fêr capitoli
173
1545
con l'insegne dispiegate al vento, ¶ e con prigioni
174
1545
con loro, ¶ ch'innanzi al re n'andò con
175
1545
com'il sol chiara al mondo ne può fare
176
1545
quasi allor sostenne, ¶ tant'al Fregoso il re di
177
1545
or l'aurato Giglio ¶ al ciel alzar con l
178
1545
l'orme, ¶ che resti al suo voler ogni or
179
1545
ed altre assai promesse al mondo note, ¶ né mai
180
1545
ma che mai sempre al senso la ragione ¶ il
181
1545
del bell'ingegno ch'al ben far l'inalma
182
1545
quant'ho detto, ¶ ed al martír che soffrirai, rimetto
183
1545
davan senza fine immensi: ¶ al fin, rivolto verso le
184
1545
snodai la lingua com'al cielo piacque. ¶ 109. ¶ "Vatene in
185
1545
riva, ¶ e resti sacra al tuo divino nume: ¶ qui
186
1545
sempre ragioni, ¶ non vengo al fin giá mai di
187
1545
ne l'idol mio, ¶ al fin dirò la verginella
188
1545
tragge, ¶ passo passo tornai al mio ricetto, ¶ sentendo non
189
1545
sott'Aste poi passai, ¶ al Po rivenni e giunsi
190
1545
Po rivenni e giunsi al chiar Tesino, ¶ né sovvra
191
1545
a l'Adda e al Serrio a lei vicino
192
1545
sí gravose some ¶ giunsi al castel c'ha di
193
1545
un minuto in cor al fier Lione. ¶ E da
194
1545
la quarta sede, ¶ ed al grado di mezzo 'l
195
1545
dono ¶ di quanti beni al mondo in donna sono
196
1545
il mondo allegro farsi ¶ al nascer di chi quello
197
1545
allegra e aggioia, ¶ pensava al bel formato volto e
198
1545
cieco orrore. ¶ 74. ¶ Si ritrovasse al meno un altro Omero
199
1545
canterai, ¶ ch'altra cantar al mondo piú non déi
200
1545
repente ¶ grazia di ber al fonte d'Elicona. ¶ Ma
201
1545
l'acque e porti al Pado, ¶ non ti ricordi
202
1545
piena ¶ ogni tua riva al piú perfetto grado, ¶ e
203
1545
che mai non diede al mondo un sí bel
204
1545
acuti strali. ¶ 89. ¶ Indi lustrata al sacro tempio, detta ¶ Lucrezia
205
1545
sua materna sí gradita, ¶ al por nel fonte quell
206
1545
fanciulla ¶ Lucrezia fu nomata al sacro fonte, ¶ e dimostrava
207
1545
alto regno ¶ per dar al mondo gioia e meraviglia
208
1545
sua consorte, ¶ in preda al duol si diede e
209
1545
e feroce, ¶ non ritrovando al suo martír aíta, ¶ che
210
1545
con Camilla in bocca al ciel salio. ¶ 115. ¶ Itene in
211
1545
l'altra stella ¶ mostrava al mondo in atto signorile
212
1545
vede la ragion ch'al senso impera, ¶ e com
213
1545
che spesso l'Oglio al canto suo fermava. ¶ 119. ¶ E
214
1545
fermava. ¶ 119. ¶ E se talor al dolce e mastro suono
215
1545
nido. ¶ Per questi, quanti al mondo son posterga, ¶ c
216
1545
c'han le bellezze al mondo uniche e sole
217
1545
quasi piana; ¶ ma s'al nostro parlar punto tu
218
1545
resterai sempre lontana, ¶ perch'al fin giunta de la
219
1545
glorïosa ¶ sempre e felice al mondo viverai, ¶ che dopo
220
1545
famosa resta e chiara al ciel ne vola, ¶ seco
221
1545
ché resta in mezzo al scelerato petto ¶ di chi
222
1545
Ma l'opra vertüosa al suo fattore ¶ apporta ne
223
1545
E come l'uomo al ben oprar si pone
224
1545
la mente guastar ch'al ben è avezza, ¶ perché
225
1545
suoi, ¶ e tanti lacci al fin non sa disporre
226
1545
anni ed in valore, ¶ al camin di vertú drizzando
227
1545
ardite, ¶ che falso senso al vero senso dánno. ¶ Ma
228
1545
Ma le menti ch'al ver si sono unite
229
1545
natura e 'l genio al ben l'accese; ¶ però
230
1545
però quel vivo ingegno al mondo frutta ¶ quant'ella
231
1545
t'ho da cantar al fine udire; ¶ ché ti
232
1545
vano ¶ altra beltá cercar al mondo fôra; ¶ che d
233
1545
ché s'un cantate al mondo non le avesse
234
1545
se mai fosse stata ¶ al mondo Laura, sí famosa
235
1545
a l'ago e al fuso attenda, ¶ n'altra
236
1545
da l'uom dipinto al vivo e vero, ¶ che
237
1545
ed unico valore, ¶ perch'al merto di lei stil
238
1545
suo favore, ¶ ché sol al vero pregio s'alza
239
1545
cosí dotta ordiva, ¶ ch'al saggio disputar, al suo
240
1545
ch'al saggio disputar, al suo sermone ¶ ammirate restavan
241
1545
sua mano, ¶ e presentolle al primo gran pastore, ¶ per
242
1545
gran pastore, ¶ per ritornarle al lor antico onore. ¶ 95. ¶ Ma
243
1545
Ma spero pur ch'al fin e tosto Cristo
244
1545
infide e disoneste, ¶ sempre al mal far audaci, pronte
245
1545
sangue portasti ch'acqua al mare: ¶ né so come
246
1545
fòra ¶ o non cercasti al fonte ritornare? ¶ o non
247
1545
acqua tanto pieno ¶ ch'al mar portassi que' ribaldi
248
1545
n quella parte ancora, ¶ al fin non ne verrei
249
1545
col nome di Bentivogli al cielo ¶ s'alzava qual
250
1545
cantate fur in ripa al Reno ¶ con stil sonoro
251
1545
e di dolor moriva. ¶ Al fin con nodo marital
252
1545
quel bel rossor, ch'al gielo e al caldo
253
1545
ch'al gielo e al caldo dura ¶ non conosce
254
1545
dal cieleste volo ¶ dinanzi al bel castel fermato s
255
1545
telo ¶ che 'n mezzo al ghiaccio accende fier'ardore
256
1545
mi disse, ¶ prima tenendo al ciel le luci fisse
257
1545
l'uomo in fòr al fine destinato ¶ sempre d
258
1545
tant'erto: ¶ s'egli al ben far con la
259
1545
ne sono ¶ dal mal al ben e poi dal
260
1545
e poi dal bene al male? ¶ Questi stato sará
261
1545
buono: ¶ si muta e al mal oprar distende l
262
1545
la sinteresi il suono, ¶ al ben si volge e
263
1545
cale, ¶ ché sí liggiera al vento non è foglia
264
1545
bastar ti de' ch'al mal non se' sforzato
265
1545
col ver amore ¶ sacrate al Re del ciel con
266
1545
gielo, ¶ ha queste cose al mondo dimostrate, ¶ quando pien
267
1545
in terra, ¶ per far al vizio con buone opre
268
1545
opre guerra. ¶ 21. ¶ Cosí volendo al nascer di costei ¶ il
269
1545
e divine ¶ che Giove al buon fanciull'in culla
270
1545
vider mai ricchiuse. ¶ Egli al suo tempo poi le
271
1545
pose cura ¶ che quell'al mondo fece aperte e
272
1545
nostri, ¶ perché si ponga al vizio un duro freno
273
1545
non vide ¶ che dar al mondo il suo figliuol
274
1545
quella afferra: ¶ poi, chiuse al sol del Gange l
275
1545
mondo rinovelle ¶ e cacci al fondo tutt'i vizii
276
1545
ma 'l mio parlar al buon Cillenio riede, ¶ che
277
1545
posto s'era innanzi al bel castello, ¶ albergo de
278
1545
far le sacre Parche al parto amiche, ¶ e su
279
1545
s'affatiche ¶ Camilla bella al parto giá vicina, ¶ che
280
1545
e 'l tutto attorno al letto ben dispone, ¶ ed
281
1545
fin congiunge, ¶ e questo al fianco di Camilla lega
282
1545
e sole. ¶ 42. ¶ Perché dinanzi al partorir ch'avea ¶ fatto
283
1545
ch'ebbe ogni sfera al nascer suo seconda, ¶ sí
284
1545
suo seconda, ¶ sí farla al ciel aventurosa piacque. ¶ Ivi
285
1545
e con benigna luce al mondo e rara, ¶ ogni
286
1545
Astrea e tale ¶ ch'al ben il premio, al
287
1545
al ben il premio, al mal la pena parte
288
1545
l'ascendente di costei, ¶ al mondo grata e grata
289
1545
ché al primo assalto, al primo incontro loro, ¶ morto
290
1545
quel sacro concistoro ¶ ridutto al basso in tanta indegnitate
291
1545
isola di Rodi, ¶ ch'al gran Maestro ed altri
292
1545
per cui si fece al mondo tant'onore. ¶ 106. ¶ Tra
293
1545
via piú tosto dassi al forastiero, ¶ che supportar il
294
1545
stato senza lite? ¶ Soggietto al Mencio pur al fin
295
1545
Soggietto al Mencio pur al fin s'è messo
296
1545
ed ogni vizio caccierá al profondo ¶ a starsi sempre
297
1545
perfetta sí che possa al mondo dare ¶ quanta mai
298
1545
gioia apporta e leva al mondo il pianto, ¶ del
299
1545
cielo ¶ porgere vuol soccorso al seme umano, ¶ o vibrar
300
1545
Ché pur vorrebbe ritirarne al vero ¶ de la mal
301
1545
l'empia setta ¶ ch'al vizio corre e a
302
1545
il core, ¶ e presta al vizio aíta e dá
303
1545
dottrina ¶ interpretar la legge al mondo suole: ¶ d'approvati
304
1545
il miserel che corre ¶ al vizio sempre, e la
305
1545
viver disciolti e sol al senso presti: ¶ di sacre
306
1545
e tanto lunga etate ¶ al ben oprar è stato
307
1545
il dio di dèi ¶ al suo divin consiglio dimostrava
308
1545
regge. ¶ 16. ¶ Del sommo Giove al dir tutti prestaro ¶ i
309
1545
pallenti, e le ritorna al cielo: ¶ altre poi manda
310
1545
per tòr il pesce al fondo de li scogli
311
1545
ardito e bello, ¶ frenando al vento gli aspri e
312
1545
visibil, piglia: ¶ e giunto al ricco limitar primiero, ¶ in
313
1545
senza far dimora ¶ innanzi al bel castello posto s
314
1545
assai portate avea, ¶ ch'al parto levan l'aspra
315
1545
l mio canto ¶ volga al signor del bel Gazuolo
316
1545
il tuo disir ch'al giusto quadre, ¶ di quella
317
1545
bue ¶ gettava in terra al suon d'un pugno
318
1545
in campo a contrastare. ¶ 37. ¶ Al fin da Carlo superato
319
1545
sempre invitti e rari. ¶ 41. ¶ Al fin Luigi col famoso
320
1545
infiniti eroi, ¶ che dier al mondo sí vivace speme
321
1545
e umano ¶ ha dato al mondo e vuol il
322
1545
dire, ¶ non si vedrebbe al fine mai venire. ¶ 47. ¶ E
323
1545
contra costui, ma vinto al fin ne more, ¶ ché
324
1545
si collegaro, ¶ per dar al fier Biscion tormento e
325
1545
vide. ¶ Quivi l'Europa al gran concilio venne ¶ con
326
1545
mente spignea la voce al santo grido. ¶ - Figliuoi, - dicea
327
1545
la fede; ¶ ma getta al vento tutte le parole
328
1545
maligno morbo per despitto ¶ al fin oppresso nol teneva
329
1545
cantar non saperei ¶ quanto al suo gran valor si
330
1545
periglio ¶ la terra ch'al Tesin vicina siede, ¶ ed
331
1545
avanzava. ¶ 80. ¶ Tu ne volasti al ciel, gientil signore, ¶ che
332
1545
fatta: ¶ dico Isabella Estense al mondo tale, ¶ che sará
333
1545
diletto e suo trastullo ¶ al caldo, al freddo sempr
334
1545
suo trastullo ¶ al caldo, al freddo sempr'andar armato
335
1545
cortese e molto largo al dare. ¶ 93. ¶ Che ti dirò
336
1545
Muse sedeva in cima al monte: ¶ fu sacro a
337
1545
le mie parole spargersi al vento, perciò ch'egli
338
1545
elle si convenissero, che al chiaro e famoso nome
339
1545
riverito, vi dono, e al vostro nome consacro, acciò
340
1545
che riescano tali quali al sangue Fregoso e Rangone
341
1545
la penace doglia ¶ ch'al cor cosí s'impresse
342
1545
dimora, ¶ fin che rivolse al ciel ogni mia voglia
343
1545
canto che d'andar al ciel t'impenna, ¶ poi
344
1545
e quel sentiero ¶ ch'al Tempio ti menò, sacro
345
1545
che 'l ghiaccio cede al sole ¶ e nostra madre
346
1545
piú bella, ¶ e Progne al vecchio nido tornar suole
347
1545
rai. ¶ 9. ¶ Di monte Veso al piede, u' con le
348
1545
mille fiumi e laghi al mar poi rende. ¶ 11. ¶ Sotto
349
1545
Febo diede in dono ¶ al suo figliuol, di cui
350
1545
la fama gira, ¶ ch'al suo sonar i monti
351
1545
mi ferio ¶ ed indi al cor mandò la sua
352
1545
qual ninfa di Dïana al sacro coro, ¶ in sí
353
1545
piedi, il luoco adorno ¶ al dio del fiume è
354
1545
Eridania son io, ch'al basso fondo ¶ albergo de
355
1545
elice, ¶ e star innanzi al tuo divino aspetto ¶ d
356
1545
soggiace, ¶ quanto nel ciel al sol ogn'astro e
357
1545
a l'ombra e al chiaro sole ¶ soffristi in
358
1545
rappresenta, ¶ per le fattezze al mondo chiare e conte
359
1545
e conte, ¶ quella ch'al ciel salita ti tormenta
360
1545
sorridendo. ¶ Tal Venere mostross'al pio figliuolo, ¶ che cercava
361
1545
ombra, ¶ che 'n riva al fiume assai patente e
362
1545
la lira, ¶ per ricercar al canto ugual il tuono
363
1545
e ameno, ¶ la tiglia al lume nata in ogni
364
1545
mai di quanti dentro al mar intraro, ¶ questi piú
365
1545
restauro ¶ de la Liguria al vago lito ameno, ¶ erano
366
1545
certa speme ¶ ch'egli al mio canto eternamente viva
367
1545
era, e la Sorga al mondo cosí chiara: ¶ vi
368
1545
costoro: ¶ e tutti intenti al dolce viso e santo
369
1545
Nilo e 'l Gange al sol amico, ¶ l'Apidano
370
1545
erto calle, ¶ erasi fatto al bel fiume vicino: ¶ e
371
1545
in quello giorno ¶ lieti al concento de la voce
372
1545
rivolse: ¶ dopo, la lingua al canto cosí sciolse: ¶ 65. ¶ - Febo
373
1545
fòra, ¶ a tanta maiestate, al sacro tuono, ¶ tremar si
374
1545
lieto ciglio, ¶ disse, rivolto al suo divin consiglio: ¶ 70. ¶ "Sacri
375
1545
potei, ¶ ch'egli volgesse al ben oprar il core
376
1545
il frate sparse; ¶ com'al padre il figliuol gli
377
1545
Ossa, ¶ per farsi scala al regno mio superno; ¶ tal
378
1545
far che l'uomo al fin s'ammendi, ¶ mill
379
1545
volta, ¶ e segno diedi al mondo che cangiasse ¶ il
380
1545
ho puniti e posti al basso! ¶ Ma nulla o
381
1545
o poco par ch'al mondo giove: ¶ volge Sisifo
382
1545
e che 'n preda al pastor ancora dásse, ¶ ch
383
1545
il nome suo macchiare. ¶ 97. ¶ Al fin per oro il
384
1545
l'opre scelerate, ¶ ché al primo assalto, al primo
385
1545
che passan come nebbia al vento e al sole
386
1545
nebbia al vento e al sole, ¶ per scala usate
387
1545
esce fòre. ¶ S'abbassa al generar, e questa sola
388
1545
e la fune annodar al collo brama, ¶ uscito è
389
1545
resta crai compitamente ¶ dirotti, al mio parlar mettendo fine
390
1545
o ch'usi cerimonie al mio partire. ¶ Come del
391
1545
succiandone il suco fin al vivo, ¶ "Ecco", diss'io
392
1545
Ore il carro aurato al sole ¶ condotto, ed egli
393
1545
sen fuggia, ¶ quand'io al bel boschetto ritornai, ¶ ove
394
1545
Con quell'onor ch'al suo maggior si deve
395
1545
ciel sereno, ¶ lá presso al fonte su la molle
396
1545
e perché l'ore al corso son sí pronte
397
1545
Con questo si perviene al vero porto, ¶ u' tempesta
398
1545
Ma chi le prende al fin che fatte sono
399
1545
par egli quando pensi al viso ¶ e la bellezza
400
1545
allor intentamente e fiso ¶ al Re del ciel, a
401
1545
di que' cielesti fiumi al vero guado, ¶ e pensa
402
1545
S'un picciol lume al sol parangonarsi ¶ può, quand
403
1545
se ti par ch'al giusto quadre. ¶ L'infermo
404
1545
rispose il dolce mastro al detto mio, ¶ e saggiamente
405
1545
le par che prenda al viver suo favore: ¶ ivi
406
1545
apprezza piú, che quant'al mondo è oro. ¶ 30. ¶ E
407
1545
L'alma, d'Amor al forte laccio presa, ¶ 'n
408
1545
luoco? ¶ 35. ¶ Lo spirto fatto al suo Fattor simíle, ¶ qua
409
1545
lato, ¶ n'altro rimedio al viver suo si trova
410
1545
d'Amor il trasse al regno e fier flagello
411
1545
traeva ¶ dal giovane gientil al pazzo dava, ¶ di che
412
1545
opre felle, ¶ e che al giovane aprisse gli occhi
413
1545
giovane aprisse gli occhi al vero, ¶ a ripigliar omai
414
1545
affermerai ¶ che, non avendo al suo servir mai merto
415
1545
aspro suo duol mostrando al mondo aperto, ¶ bramando mille
416
1545
onestamente, ¶ di par amor al tuo disir risponde, ¶ se
417
1545
se talor trascorre presso al vero, ¶ di quell'o
418
1545
o poco unqua discerne. ¶ Al tatto dona quanto v
419
1545
avien perciò che sol al tatto ¶ egli l'impero
420
1545
opra ed ogni gesto al tutto invoglia. ¶ E spesso
421
1545
ghermita, ¶ bisogna ch'ella al suo voler si mova
422
1545
luna stassi ¶ è scala al ciel, a quel imperio
423
1545
per restar un poco al basso ancora, ¶ onde partito
424
1545
terra fe' la donna, ¶ al promiscuo la luna dè
425
1545
cose dette, Giove ¶ rivolto al suo consiglio disse allora
426
1545
divida, ¶ da l'alto al basso, e che si
427
1545
e con le braccia al collo l'annodava, ¶ perciò
428
1545
bando, ¶ e giva quasi al fin nostra natura: ¶ indi
429
1545
non genita il lume al basso fonde, ¶ ed a
430
1545
Fattor volse aguagliarsi, ¶ ed al non nato lume sol
431
1545
Questo vuol dir, s'al natural ingegno ¶ in tutto
432
1545
a lei s'induce, ¶ al grado feminil quella si
433
1545
con giusticia gli occhi al lume gira, ¶ in sé
434
1545
è che l'alma, al corpo unita in guisa
435
1545
di' primi anni venga al vago fiore, ¶ col natural
436
1545
come di sé parte, ¶ al chiar infuso e sovvra
437
1545
alto, ¶ ella s'appiglia al suo divin Fattore, ¶ "E
438
1545
si deve. ¶ Non fôra al mondo mai piú bell
439
1545
avezzo è 'l gusto al mal sapore ¶ che cosa
440
1545
traffitta. ¶ 8. ¶ Tutto ciò ch'al ben far la strada
441
1545
si volge ogni or al camin destro, ¶ fuggendo quanto
442
1545
tale ¶ che la ragione al suo governo stia, ¶ sí
443
1545
ch'a mal fine al fine non s'arrive
444
1545
san di rado tornar al calle vero, ¶ per strani
445
1545
periglio, ¶ se non prendeva al fin di me pietate
446
1545
me n'andava dietro al volgo ogni ora, ¶ mal
447
1545
che moia ¶ e vada al ciel ov'ella ogni
448
1545
la strada, ¶ u', ch'al' ciel va, convien che
449
1545
Non tutto quel ch'al gusto piace o sape
450
1545
che la mente nostra al ciel invia; ¶ 27. ¶ pur sará
451
1545
scoprendo i passi, ¶ ov' al bel monte con fatica
452
1545
con lor, ch'Amor al corpo unio, ¶ l'informa
453
1545
sensi, ¶ come fará ch'al ciel sempre non pensi
454
1545
purghi il suo fallir al caldo e al gielo
455
1545
fallir al caldo e al gielo, ¶ o troppo carca
456
1545
ingenito ed unito sempre al tutto, ¶ e ch'a
457
1545
mancheria ¶ ciò che natura al mondo ha giá produtto
458
1545
in tutto ciò ch'al mondo egli diffuse. ¶ 43. ¶ Tocchi
459
1545
gli elementi ogni or al caldo e al gielo
460
1545
or al caldo e al gielo ¶ dal lor officio
461
1545
e ben vivace ¶ conservarla al suo grado ed a
462
1545
saggi noi saremo e al ciel divoti ¶ sí che
463
1545
pecca com'avien sovente, ¶ al sacerdote corri incontinente. ¶ 64. ¶ Cosí
464
1545
sopra: ¶ cosí si ferma al bene il buon disio
465
1545
E se discorri quante al mondo sono ¶ arti, scïenze
466
1545
in tutto, ¶ né fôra al mondo cosa di costrutto
467
1545
e strugge ¶ per far al fuoco nocumento o ingiura
468
1545
quella lece. ¶ 73. ¶ È natural al desir naturale ¶ l'appetito
469
1545
appetito drizzar mai sempre al bene: ¶ quanto può schiva
470
1545
Non cerca l'acqua al fuoco troncar l'ale
471
1545
spinga ¶ per far ch'al fuoco il suo vigor
472
1545
semplice agnello ¶ si celi al lupo perché quel disami
473
1545
in quante son crïate al mondo cose, ¶ né sará
474
1545
l'opre senz'Amor al fin non vanno. ¶ Quest
475
1545
bello e di perfetto al mondo pone, ¶ con riverenza
476
1545
regge, ci governa e al ben inspira. ¶ Del perfetto
477
1545
ogni or si sente: ¶ al motteggiar faceto, al gioco
478
1545
sente: ¶ al motteggiar faceto, al gioco allegro, ¶ gentil, temprato
479
1545
piú ch'altri Aristofane ¶ al seme umano santamente il
480
1545
che dal terrestre Amor al vero, ¶ dal vero al
481
1545
al vero, ¶ dal vero al ver cieleste siam passati
482
1545
quel saran sembrati ¶ com'al ver oro quello de
483
1545
splendore: ¶ egli è ch'al ben oprar saldi ci
484
1545
ama. ¶ 98. ¶ Ché ciò ch'al cielo ci ritorna, dove
485
1545
sant'Amor non giunge al segno, ¶ e per versaglio
486
1545
perfetta e vera, ¶ attorno al trono sacro e imperïale
487
1545
forte toro, ¶ e innanzi al cervo andar di liggierezza
488
1545
ti daran seggio dentro al concistoro, ¶ ove Iddio regna
489
1545
smosse Stefano beato; ¶ anzi al suo mastro il fa
490
1545
mantenne, ¶ acciò venisse dove al fin pervenne. ¶ 118. ¶ Ma che
491
1545
altiera, ¶ le luci volge al ciel ed ivi immote
492
1545
le fa, sí ch'al tiranno mai non cede
493
1545
governa, ¶ e di salir al ciel ci presta l
494
1545
vede ¶ tutt'esser scala al ciel piamente crede. ¶ 124. ¶ Se
495
1545
la fattura, perch'assembra ¶ al suo Fattor e quello
496
1545
il suco e pervenir al vero. ¶ E da poi
497
1545
con la donna tua al ciel tu vada. - ¶ 9. ¶ A
498
1545
allora ¶ tutto 'l pensier al caro mastro mio. ¶ Soggiunsi
499
1545
levasse fòra ¶ d'affanno, al ciel volgendo il mio
500
1545
ti veggio di voler al vero darte, ¶ e se