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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Baricco, Castelli di rabbia, 1991

concordanze di «al»

nautoretestoannoconcordanza
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1991
carro... ¶ – ... era in mezzo al grano, non si vedeva
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1991
guardavano allo specchio pensavano al volto di Jun Rail
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le loro donne pensavano al volto di Jun Rail
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all’altro, giù fino al fiume dove si sentì
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in genere voleva bene al signor Rail, pensava che
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tuttavia volle appoggiarsi proprio al “Brevetto Andersson delle Vetrerie
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universo di persone concesse al silenzio. Perché poi, subito
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1991
rosso che teneva intorno al collo, e poi gli
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a dire mettendo mani al portafoglio. Non essendo però
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messe una sull’altra, al loro posto, così assurde
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che venti, di metri, al termine del tubo, e
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bene dovrebbe funzionare anche al contrario... sicuramente... se io
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lampada a petrolio / studiolo al terzo piano di via
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rumori provenienti dalle alcove al secondo piano. Il collega
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calcoli stabiliscono in 340 metri al secondo la velocità del
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il Suo cortese invito al concerto che la banda
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Con preghiera di spedire al più presto. M.J
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una ferita più profonda, al ventre, a cui andava
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Dallet, e coaffittuario, insieme al sig. Kaiskj, della soffitta
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studio del prof. Dallet, al terzo piano di uno
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1991
fronte a lui, seduto al tavolo. Aveva ordinatamente disposto
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così. Uno si alza al mattino, fa quel che
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Tutt’intorno Quinnipak arrostiva al sole di mezzogiorno. ¶ Quella
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Potresti scegliere una cosa al giorno, ecco. Bisogna darsi
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che ti fa svegliare al mattino più tranquillo. Non
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la soluzione “Una cosa al giorno”. In occasione del
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una mente significativamente predisposta al rigore metodologico della scienza
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anni prima aveva conosciuto al matrimonio della sorella un
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quello che colpì Pekisch al momento di leggere la
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La buona donna inviò al fronte tre lettere in
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e annotando una verità al giorno su un quaderno
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di lui, si avvicinò al suo viso. Nella penombra
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uno, dal paese fino al letto di quei due
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salvarsi – si sta aggrappati al tempo, questa è la
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di qualsiasi campana – avvinghiati al tempo perché ci sia
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lo portava a Dublino. Al ritorno gli impiegati del
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l’orologio veniva riconsegnato al messo dell’Ammiraglio. Così
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sempre, il passato resiste al futuro, conia incredibili compromessi
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facevano su della poesia. Al momento, proprio le prime
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e solitaria, in mezzo al nulla. La gente scese
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per poter frenare davanti al senatore Walter Huskisson che
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futurista grazie alla quale al senatore non spettò il
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e decisivo, divenne così, al contrario, l’ultima grandiosa
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organo in cui però al posto delle canne c
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di corde faceva pervenire al polso destro del cantore
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alla sua nota personale: al resto ci pensava Pekisch
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Tu vieni e ascolta, al resto ci penso io
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all’ora in mezzo al mondo e non di
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risultato di riportare tutti al punto di partenza! ¶ Il
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a vuoto cadesse, sconfortato, al tappeto. Fu lì che
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sorrise soddisfatto, si avvicinò al signor Rail e gli
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sarò io a raccontarlo al mondo, ma questo non
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sua stanza, in fondo al corridoio della casa della
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nella sua stanza davanti al suo fortepiano, Pleyel 1808, legno
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fango del corridoio fino al Pleyel del 1808, legno chiaro
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una fisarmonica in fondo al mare... arriverebbero dei suoni
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mi ha messo davanti al suo fortepiano e mi
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lì a spiarlo nascosta al piano di sopra... sa
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e il signor Pekisch al pianterreno, in fondo al
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al pianterreno, in fondo al corridoio... sì, appunto, il
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tornai nella mia camera. Al mattino, in cucina... c
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e lui si sedette al tavolo e semplicemente disse
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è giovane dovrebbe farlo... al mio caro Charlus sarebbero
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Mormy, dài... ¶ In mezzo al gran bailamme Mormy se
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no”, “Ci salirai, vedrai, al momento buono ci salirai
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gran telone la nascondeva al sole e agli sguardi
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banda di Quinnipak, partendosene al mattino da posti dove
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paio d’occhiali appartenente al vecchio Andersson, tre lampadari
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un anno intero, due, al massimo, e io ti
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negli occhi, lui tornava al mondo e lentamente girava
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quella è la vita. Al narratore che stava nelle
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Era un grido, quello. ¶ – Al limite si potrebbe anche
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se ne scese giù al suo campo gustandosi l
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Pekisch. Un suono bellissimo. ¶ – Al limite si potrebbe anche
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gli occhi chiari fissi al soffitto e il cuore
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gli occhi chiari fissi al soffitto e il cuore
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parte si sarà alzato, al mattino, si sarà infilato
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quattro o cinque fin al gran pratone e si
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il resto, d’altronde. Al momento buono si ricorderà
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spappolò il cuore. ¶ 1221. Correzione al 1016. Le balene ci sono
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Jun salì lentamente fino al suo viso, sfiorò le
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vissuto in due stanze, al pianterreno della fabbrica. E
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stanza più a sinistra, al primo piano, Pekisch metteva
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stanza più a destra, al primo piano, metteva la
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strada. Pekisch, in mezzo al corridoio, dava loro l
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di carta affinché sfuggisse al destino, giustamente riservato a
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Un altro avrebbe pensato al terremoto. Lui pensò che
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che lo rendeva ridicolo al mondo e a se
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architetto il ritaglio relativo al “Brevetto Andersson delle Vetrerie
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infinito ogni ulteriore indagine al riguardo. Il biglietto fu
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progressiva spirale di abnegazione al lavoro a cui non
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efferato episodio in seguito al quale la signorina Monique
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con una ferita profonda al capo che interruppe il
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torri di vetro ancorate al fondo marino e trionfalmente
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Horeau si buttò addosso al treno che, sei minuti
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Gare de Lyon diretto al sud. Il treno non
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del mattino corse incontro al treno che sei minuti
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Gare de Lyon diretto al sud. Il treno, però
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di non rimanere indifferente al concorso che la Società
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centenari olmi che dimoravano al centro del parco. Il
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attesa per ore. ¶ Lavorò al progetto, giorno e notte
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supplementare: qualcosa che desse al fascino del Crystal Palace
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banda... quella che suona al paese... suona sempre così
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tirò avanti. ¶ Arrivò davanti al portone della casa giusto
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pane che trovava vicino al piatto, poi le spargeva
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Rail diede un’occhiata al foglietto ingiallito. ¶ – Spesse tre
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E lentamente camminerò fino al centro del Crystal Palace
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È un bel nome... al vecchio Andersson sarebbe piaciuto
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sarebbe piaciuto... tutto questo al vecchio Andersson sarebbe piaciuto
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sta in piedi grazie al ferro. Il vetro fa
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dentro nello stesso momento... al sicuro eppure liberi... questo
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andarle vicinissimo eppure rimarrà al sicuro... Non c’è
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i desideri, lì dentro... al riparo dalla paura... una
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po’ di più. Ma al massimo entro tre mesi
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mia’ / Pekisch seduto davanti al pianoforte, ha chiuso la
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quando la gamba era al suo posto... dopo poi
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di sinistra si incroceranno al momento giusto – al momento
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incroceranno al momento giusto – al momento culminante – con i
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organetto, e morirà fucilato al posto di un libraio
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magia gli coli addosso, al momento buono saprà cosa
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a Ort, non dentro al trombone / dentro alla testa
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con la fronte appoggiata al vetro, a guardare gli
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altra – c’è duello, al mondo, più bello? / è
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l’avevo anche detto al signor Rail, guardi che
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fine manca un niente al momento cruciale qualcuno non
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E sarebbe andato tutto al diavolo se la regina
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gente dirà: domani andiamo al Crystal Palace. Tutte le
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si sia mai pensato al vento per trasportare la
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sei riuscito a mettere al mondo un bambino, cosa
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non dovrebbe mai usare al cospetto dello stimato cliente
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ma qui si vive al riparo. E non è
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legato un grosso sasso al collo, si sarebbe buttato
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Addio.) ¶ SEI ¶ 1 ¶ – 4200 uno... 4200 due...... ¶ – 4600! ¶ – 4600 al signore in fondo alla
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che aveva fatto sapere, al suo fidanzato e a
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svaligiare la casa: ma al rallentatore e in modo
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che salirà e scenderà al ritmo della musica. Quale
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grande ferrovia che porterà al mare, “lungimirante progetto, vanto
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qualcuno che vagabondava giù, al paese, lo prendevano per
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In realtà solo lui, al mondo, poteva riuscire ad
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e male. Si alzò, al mattino, e Fiori aulenti
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vestirsi Pekisch si sedette al pianoforte con l’intenzione
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inconfondibile melodia di Quaglie al mattino. Corse in cucina
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Fiori aulenti e Quaglie al mattino? ¶ – Sì. Una sull
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dentro, il gran casino. ¶ Al limite uno avrebbe anche
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Fiori aulenti e Quaglie al mattino: uno come Pekisch
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passava ore seduta vicino al suo letto, senza saper
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la porta, si avvicinò al letto e si sdraiò
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paese e salì fino al cimitero portata a spalla
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portato in treno, fino al mare, a vedere le