Camillo Boito, Il maestro di setticlavio, 1891

altro seduto alla tastiera. Al di là dell'uscio

il basso profondo, scendendo al Do sotto, toccando appena

fresco; resisteva, finché poteva, al desiderio dei giovani, quando

Ora senti, dal Do al Mi che salto si

difficile. I pigri vadano al diavolo". ¶ "Scusi, maestro, ma

trovano scritti in testa al pezzo?". ¶ "Te li trovi

grande bocca si apriva al pari d'una caverna

d'una caverna sotto al naso imponente. ¶ Fra tutte

voce, che faceva furore al teatro della Fenice. Portava

strozzino era lui. ¶ Qui al soprano mancò la consueta

senonché, non potendo attendere al remo tutta la giornata

di anticipargli una svanzica al giorno per un anno

intorno a 1600 o 2200 svanziche al più. Visti i tempi

la musica che occorreva al tenore. Ma presto il

raddoppiarono il lavoro: quegli al traghetto, assumendo spesso il

servizio dei compagni, questa al mastello, ove stava a

svanziche, si sentiva incatenato al suo debitore assai più

posso saldare una cambialuccia al barbiere, il quale ha

morosi, cui ha prestato al cento per cento". ¶ "Non

bene. Usciresti di gattabuia, al pari d'un canarino

spinse a chiedere danaro al factotum della città? Tu

fatto meco". ¶ "No, proprio al tuo bene: pensavo a

lo Zen di chiedere al maestro Chisiola per il

non aveva mai pensato al matrimonio. Era vissuta sempre

qualche manicaretto, che piaceva al nonno. Non usciva con

cuore ed una fiamma al viso, che lo faceva

ed i suoi intenti al. di sopra, al di

intenti al. di sopra, al di fuori di lei

del confessionale, prostrata innanzi al Crocifisso della sua cameretta

concerto! Sei dunque infedele al tuo amico pianista, oppure

acqua con un macigno al collo. Del resto, l

a mangiare una volta al giorno pesce comperato dal

la fronte, si rivolse al vecchio: "Maestro, mi scordavo

fu di qualche sollievo al vecchio: la fanciulla invece

uscio, il quale conduceva al palco rialzato di due

abboccò subito; e scrisse al giornale una lettera, stampata

celebre direttore d'orchestra al teatro della Fenice, che

dava, o, mentre era al verde, li conduceva al

al verde, li conduceva al bacaro a mangiare ed

il setticlavio e dire al prossimo la verità: fortuna

portici di Rialto, accanto al mercato, ove, splendendo fuori

accostando le labbra tremanti al viso soave in atto

io consegni il manoscritto al tipografo, e ritrovi il

ti riescisse di saldare al proprietario il prezzo totale

la solennità, le Zattere al tempio; già i più

da organo ambulante. Quanto al soprano, per cui occorreva

non avrebbe potuto reggere al disagio, e tutt'al

al disagio, e tutt'al più con l'accompagnatura

non potevano più servire al loro uso; ed i

orecchio da Mirate, seduto al suo fianco, le più

da pochi giorni raccomandato al maestro dai suoi amici

che aveva le fiamme al viso, si era alzata

umida di sudore, e al braccio di Mirate, girando

pose a sedere innanzi al pianoforte e suonò, senza

quando suonavano e ribattevano al campanile vicino. ¶ "E non

nuovo; andò di nuovo al balcone, ove soffiava il

sollecitudine. Tornò ai fiori, al lavoro, talvolta alla cucina

pensava ad altro che al matrimonio, ma senza impazienza

dormivano. Nell'andare incontro al suo sposo Nene non

e ripeteva con compiacenza al giovinotto: ¶ "Come sei bravo

bravo!". ¶ Nel percorrere invece al suo fianco un ramo

solenne messa delle esequie al Soldini, per la quale

opera nuova del Verdi al teatro della Fenice: nelle

che la notte precedente al grande avvenimento non andò

in segno di riconoscenza al defunto per il pingue

San Clemente, di fianco al presbiterio vuoto, ove si

le batteva forte, pensando al tenore, che doveva comparire

comparire tra poco innanzi al giudizio di tanto pubblico

tondo e ridente comparve al parapetto della cantoria: era

a dito. Andò accanto al maestro di cappella, appena

testa baldanzosa di Mirate, al proposito del quale alcuni

dei professori, che andavano al loro posto, portando il

male a qualcuno". ¶ "Forse al patriarca". ¶ "Pare di no

d'accidente". ¶ "A chi?". ¶ "Al maestro, forse". ¶ "Al maestro

chi?". ¶ "Al maestro, forse". ¶ "Al maestro un colpo d

accidente". ¶ "Un colpo apoplettico al maestro". ¶ "Morto?". ¶ "Poveretto, era

ma veda, è lui al parapetto, che si dimena

all'osteria del Selvatico, al bacaro della Biondina, al

al bacaro della Biondina, al Caffê dei Segretari, a

Il vecchio andò sino al piccolo spazio destinato a

riva socchiuso. Nene stava al di fuori, sui gradini

strisciare coi piedi. Tornò al letto della malata. ¶ Il

con i propri guai al vecchio infelice; anzi, volendo

carta, e la porse al Chisiola. Il direttore gli

ad un patto però, al patto di seguire il

ciò prima di rispondere al direttore? Forse avrei potuto

stampata. ¶ "E l'invito al congresso italiano. Veda, al

al congresso italiano. Veda, al proposito dei quesiti sulla

giunse, guidato dall'abitudine, al Caffè della Gloria. A

di comparire domattina innanzi al giudice. Due truffe alla

di forza, fu condotto al manicomio nell'isola di

scongiuri; e mentre scrivo al lume di questa lucerna

avere eccitato gli animi al disprezzo degli agi, chiamava

questa. Giovanni stava dietro al pulpito, mentre Don Antonio

stanno bene, così impietriti al loro posto. Dopo tanti

questo palazzaccio. Si scalderanno al fuoco del caminone di

ostinata a volermi spingere al mondo di là, ed

e poi dall'alba al tramonto mi piantavo immobile

camera: andavo dal letto al lettuccio. Se per caso

quale non somigliava affatto al mio signor io, non

aveva pensato fino allora al mio corpo: pensò in

del suo temporale. Ora, al vedere il muso tondo

tra le altre, sotto al disegno rozzo di un

il pugnale. ¶ Così, seduto al fresco ne' bei giorni

doppie; sale dal la al mi, due ottave e

ogni sorta di selvaggina. Al basso della cassa armonica

cosa che più graziosa al mondo non si potrebbe

la mia morte, lasciarla al mio caro nipote. Fors

spinoso, che sta innanzi al padiglione ed è protetto

pezzo innanzi di ridursi al nulla. L'aria è

trovai sul viottolo rasente al Chiese due vipere, ed

bene. Potei leggere, oltre al casato, Don Antonio, e

roccia, le quali scendono al paese; poi, sempre tenendosi

paese; poi, sempre tenendosi al mio braccio, fece il

Le litanie si sollevano al cielo: lo scoppiettare e

alla corruzione, le tentazioni al peccato. Vivete, pensando solamente

solamente alla morte ed al cielo'. E di quando

vecchia decrepita s'accostava al mio viso, vicino vicino

morire in pace. Restituirò al nipote ciò che ho

Venga con me fino al mio casolare, là sulla

Da quel fagotto schiacciato al suolo continuava a uscire

fu sul rogo, io, al rischio di bruciarmi le

il primo sermone accanto al pulpito, e vidi il

Come non lo confessiamo al prete, così non lo

di una merce scende al fallimento bugiardo; il servo

chitarra, che avevo rubata al rogo del Santo, andai

andare incontro anch'io al nuovo Curato, che faceva

forza che mi appoggiassi al suo braccio, e così

siamo andati insieme fino al piazzale della chiesa, in

della Parrocchia hanno presentato al nuovo pastore, con una

altri, non si getta al di fuori con le

è solitario. Si guarda al proprio dolore tranquilli, con

e s'addormentò, come al solito, nella sua poltrona

vita. Quando sono seduto al fuoco nell'interno del

un sicario e destinato al rogo, poi di nuovo

la portai nella sala. Al lume del fuoco le

dalla sala, passando innanzi al ritratto di Don Antonio

un'osteria sulle Zattere al ponte della Calcina, ombreggiato

che mangiavano senza badare al tondo e bevevano senza

e bevevano senza badare al bicchiere, come trasognati in

all'aurora e incandescente al tramonto; dai cenci pidocchiosi

a Venezia: "Dovevo andare al Ponte del Sepolcro. Era

stessa indolenza veneziana contribuisce al vantaggio dell'arte. L

la gondola e, aspettando al traghetto o sul Molo

sue storielle, che raccontava al popolo sulla riva degli

Marco e traversare fino al portico il quale riesce

sole; che brillava vicino al fianco della chiesa, entrava

un intagliatore, avevano messo al sole una enorme cornice

Zattere, può vedere, appoggiati al parapetto della coperta su

Il mezzo per esprimere al di fuori quest'anima

si travagliava, seduto dinanzi al cavalletto presso al Caffè

dinanzi al cavalletto presso al Caffè Florian, tutti i

riflessi mutano dal giallo al rosso, dal rosso al

al rosso, dal rosso al verde, dal verde al

al verde, dal verde al nero; chi s'era

briciolo di fantasia. Mettetevi al basso di un ponte

spilli, ma tenuti fermi al petto con le mani

di capire le cose al volo; quanto al farle

cose al volo; quanto al farle è un altro

antico. La sua faccia al primo aspetto ha qualcosa

camminò di soppiatto fino al Po, sperando di trovarvi

e il solenne - somigliava al maggiordomo della Cena di

di avere un reumatismo al braccio destro: ¶ "Ciò, parché

puzzava di demagogia ed al quale bisognava rispondere. Un

Veneziani, che in faccia al Consiglio, poiché ebbe principiato

costumi dei Veneziani ed al fango della loro sfrenata

Egli diede due scudi al messo; ma è gran

e imponente. ¶ QUATTR'ORE AL LIDO ¶ Schizzo dal vero

dentro, sicuro di trovare al fondo del colore smeraldino

piedi; ma di contro al mio viso si apriva

vedere l'abisso azzurro al di sopra e al

al di sopra e al di sotto. Mi pareva

all'avvallamento e portare al colmo con il viso

crede di essere caduti al fondo di un fosso

acconciarsi il pallio: affibbiato al petto, affibbiato alle spalle

scendeva dalla parte opposta al mare, dietro al Lido

opposta al mare, dietro al Lido, dietro alla laguna

restava in bocca, dava al vino una dolcezza inebbriante

credetti in quel momento al mistero della Immacolata Concezione

dell'uomo in faccia al mare è il silenzio

v'è un punto, al quale l'occhio si

cattivo augurio. In faccia al mare l'animo si

sorridente, svelta, correva dietro al suo putto biondo fra