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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carmine Abate, Gli anni veloci, 2008

concordanze di «al»

nautoretestoannoconcordanza
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2008
Al mio amico Ercole Mingrone
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non voleva arrivare ultimo al traguardo, ma le bici
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e alzò le mani al cielo come aveva visto
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ai figli, fermo davanti al fico, il braccio teso
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capelli folti che asciugandosi al caldo dei seni ricchi
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La Montecatini, là davanti al mare. ¶ Da quel giorno
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con gli amici o al pallone per ore nello
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fame, pronto per correre al mare. Cresceva a vista
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Il giorno dopo accompagnò al campo il figlio titubante
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e parlò fitto fitto al suo amico, gesticolando con
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era notoriamente una saetta. ¶ Al via del professore, Nicola
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quattro della staffetta, arrivati al traguardo, osservavano gli ultimi
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brutti stronzi, pensava avvicinandosi al padre con il sangue
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ti voglio ogni mattina al campo». ¶ Due settimane dopo
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morbide e la fossettina al mento, i capelli castani
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proprietaria del chiosco accanto al vecchio ospedale. La signora
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il finestrino e dice al benzinaio «il pieno, per
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segreti. ¶ Ascolta la notizia al giornale-radio mentre ammira
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Però prova una fitta al cuore e pensa ad
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lettera ¶ Trovò la lettera al ritorno da scuola. Era
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busta gonfia di segreti. Al centro, stampigliata in blu
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o fuori dalla porta, al ritorno da scuola. Troppo
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tagliatelle fatte in casa al sugo di alici, una
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scuola Anna sarebbe andata al suo paese. Dipendeva da
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a memoria e ripeterla al professore per filo e
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bianco, con il foulard al collo, il cappello sulle
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sulle spalle, i riccioli al vento, per poco non
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ti ascolto per ore al giradischi, grida come una
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sia l’unico uomo al mondo che non ha
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sta sulle scatole come al mio paese. È la
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più piccanti e non al tuo dolore o alla
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su un muretto accanto al bar, nell’unico rettangolo
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accanto ai fichi stesi al sole, sui balconi tra
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porta è aperta. Suona al campanello e poco dopo
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forme meno abbondanti rispetto al passato, sembra più bassa
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lo fa sedere, ordina al vecchio di portargli un
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dovevo penzare a loro, al loro futuro, marìtma ha
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Un giorno è venuto al paese Maik Buongiorno a
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quello che ho visto al festival di Sanremo e
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il compleanno, mi chiama al telefono, mi dà gli
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studia, Ernesto, e pensa al futuro, mo’ facevo una
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che non eri abituato al lavoro manuale e poi
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sulla spalla di Capocolò. Al fratello mollò un buffetto
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Mi riferisco agli ideali, al coraggio di criticare la
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come te, staremmo ancora al medioevo, tu saresti schiavo
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non cucina nessuna donna al mondo, se mi sposo
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per il viaggio» disse al marito e scodellò altri
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Più tardi Mario confidò al fratello che la cucina
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di volte, stasera verremo al dunque. Quella si crede
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lo stava tormentando e al fratello avrebbe assestato volentieri
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città, poi sarebbero andati al Lido Kursaal. Lui era
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sfumava, lasciando il posto al volto di Anna intenta
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Sangue tiepido, vischioso, che al tatto fuoriusciva da una
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radiografia. Bisogna andare subito al Pronto Soccorso!». ¶ E suo
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mentre giocava a carte al Centro ricreativo della Montecatini
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Centro ricreativo della Montecatini. Al dottore disse: «Non vi
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chiuse gli occhi e al primo punto di sutura
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che partiva dai capelli al centro del cranio e
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vedeva, forse era ancora al suo paese. ¶ 15 settembre ¶ Quando
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vellutato. La stessa fossettina al mento. Il seno alto
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la lettera di Anna al caro Lucio. Il dolore
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foulard a fiori legato al collo. ¶ «Lo stereo è
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la ferita è nascosta al meglio, sdirrignàta del tutto
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un gol di rovesciata al volo che ancora se
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si tira di piatto, al volo, di tacco e
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ho scelta io. Ero al mercato e l’ho
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una ventina di metri al massimo, poi rallentava e
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di manzo con patate al forno, insalata e frutta
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un numero di telefono al primo che capita. No
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amore: ¶ amare senza pensare al domani ¶ perché domani tu
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risate, scie di profumo al gelsomino. Entrò nei bar
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Colonna in macchina assieme al fratello e a Capocolò
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antiche e gli alberi al di là della strada
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in Italia, anche se al momento pochi se ne
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voce di core, arriverà al festival di Sanremo. E
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ci ha questa fossarella al mento attirabaci». Tutti si
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di cemento della scuola al quartiere San Francesco, sotto
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palo delle quattro luci al neon che ronzavano più
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le sgolate dei venditori al mercato di Crotone e
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Renzo morì io ero al bar». La strada era
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riprese Rino, s’andò al San Camillo e lì
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santi ma s’andò al San Giovanni e lì
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ormai l’alba, andarono al Policlinico, ma lo si
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era morto, ma neanche al Verano c’era posto
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Renzo morì io ero al bar», e sorridevano, allegri
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Mario si era appartato al buio con Lucia, qualcuno
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suo lavoro gli piace al novanta per cento, cioè
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sulla pista, i capelli al vento, il cuore in
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fogne»; lui li osservava al riparo del vetro della
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si accorgeva di Nicola, al massimo fissava guardingo i
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violenti e malandrini che al primo sgarro lo hanno
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nitrosi, per dodici ore al giorno. Se si rifiutavano
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esaltava, era acqua portata al suo mulino, caro papà
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nonno Mariuzzo aveva fissato al centro del manubrio uno
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nemmanco farabutti. Andavano assieme al mare da maggio a
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aveva gli occhi aperti, al buio. Allora sperò che
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muoversi come un terremoto, al punto che il letto
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ragazzo chiuse gli occhi al tiepido sole di maggio
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da bambino. ¶ Si risvegliò al ritorno nel porto, accanto
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e divertiti altre volte al mare. Raramente sono stata
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riccioli sulla fronte oscillavano al vento leggero di fine
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Greco diede un’occhiata al cronometro e di sicuro
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lanciata non aveva rivali, al punto da sembrare di
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quasi cattivo, che aveva al blocco di partenza, come
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ad alta voce, rivolto al pubblico lontano, «è un
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ad allenarsi due volte al giorno, la mattina al
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al giorno, la mattina al campo e di pomeriggio
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volentieri dai suoi baci al sapore di menta. Poi
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gonfiava il petto assieme al venticello salato e agli
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a Reggio, pensava. Ma al padre non diceva niente
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sano.» ¶ Nicola si avvicinò al preside con le gambe
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mano. Il padre era al lavoro, non sai cosa
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che le arrivavano fino al mento, gli occhi lucidi
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dodici. Anna stava accanto al tavolo delle autorità, tra
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Nicola che sorrideva impacciato al centro della foto. Lo
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in media una volta al mese. Va a trovarlo
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confiderei le mie aspirazioni. ¶ Al telefono rispondeva gentile, invece
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i suoi occhi accesi al buio come lucciole sofferenti
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della sua vita vuota al paese fino all’assunzione
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paese fino all’assunzione al comune grazie alla sua
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abitudine, lo sguardo fisso al soffitto, la voce di
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finestra e la vide al di là dei vetri
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Firenze, dove avrebbe lavorato al bar della zia paterna
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a Crotone a rifornirsi al mercato, fino a sera
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parola. Sembrava sinceramente interessato al suo racconto. ¶ «Farei qualsiasi
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prendere frutta e verdura al mercato. Almeno guadagnerebbe di
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per la bella serata.» ¶ Al ritorno, per non perdersi
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mattinata nei suoi giri al mercato o all’Upim
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tornei, agli spettacoli. Grazie al Cral erano stati in
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Villa e Mino Reitano al Teatro Apollo, e ogni
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forze che gli occorrevano al ballo con quella scatenata
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basilico, prezzemolo e cetrioli, al cespuglio delle sue rose
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cercando un qualche accenno al mezzo bacio. Invece il
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la sua che parlava al figlio, «fra una quartadurata
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vasilicò», e di nuovo al figlio: «Ha telefonato Manuela
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voglia, l’orecchio teso al monotono ronzio del mezzogiorno
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stanco, vado a riposare.» ¶ Al risveglio andò al mare
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riposare.» ¶ Al risveglio andò al mare, dove di solito
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solito si fermava fino al tardo pomeriggio. E non
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che lì stesse impalato al sole: correva sulla spiaggia
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a pallanuoto, remava fino al largo, spingeva gli amici
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cena ritornava di nuovo al lido per un gelato
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a guardare il mare al tramonto, a toccarsi sotto
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bene, carico e grintoso al punto giusto. Aveva ascoltato
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ascoltato Lucio Battisti assieme al suo vicino di posto
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la linea di partenza. ¶ Al via dello starter gli
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era concentratissimo: passò davanti al professor Greco senza vederlo
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di circa quattrocentomila lire al mese, non male per
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e non si presentavano al reparto. Era ancora interessato
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Volendo l’avrebbe presentato al capo del personale oggi
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raccontò che una volta al campo del suo paese
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aveva segnato un gol al volo in rovesciata, volando
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piacere, ma mille. Disse al figlio: «Hai sentito, Nicò
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la maglietta le aderiva al petto e lasciava intravedere
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ora, e Nicola oscillava al vento, un po’ per
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per il vino corposo al quale non era abituato
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poteva essere nessuna cosa al mondo. E più tardi
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che passi l’estate. Al mio ritorno vedremo cosa
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accompagnarli dal medico o al Pronto Soccorso; da quando
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il cuore. Pensa sempre al peggio: è morta la
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avrà avuto un guasto al vecchio motore» gli dice
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e il cielo, proprio al largo di Le Castella
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fa girare il motore al massimo e il motoscafo
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Nicola. Di giorno era al porto per riparare la
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lauri entro un anno al massimo. Altrimenti è meglio
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stava a fare baldoria al lido o a bere
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cose che Nicola invidiava al fratello, oltre al successo
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invidiava al fratello, oltre al successo con le donne
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letto sbadigliando e andò al bagno. Era sudato. Appena
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non era ancora rientrato. ¶ Al porto l’aria era
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lontani gli insetti. Ma al largo, di fronte a
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lungo il mare fino al cimitero e le urla
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della sua stanza accanto al Crocifisso. ¶ Si fidanzarono ufficialmente
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È ancora in fondo al mare. Chissà dove l
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in chiesa, da seppellire al camposanto, da portargli un
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un tempo, Capocolò usciva al largo soltanto d’estate
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tutto, all’andata e al ritorno, a Gemma piaceva
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felice del mondo. Quando al rientro dalle vacanze estive
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eri il più gettonato al juke-box; infine nelle
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box; infine nelle feste al mio paese, dove quest
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fossi venuto a cercarmi al mio paese. Mia sorella
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lo devo conoscere meglio. Al momento ho il cuore
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magari la voce arrivasse al suo paese, ma spesso
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cenare in una trattoria al quartiere San Basilio. Il
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a vincere spedito.» ¶ «Alzando al cielo il dito.» ¶ «Medaglie
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un brusio misterioso, simile al respiro concitato di un
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stage per giovani talenti al Centro federale di Formia
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se ne accorse mai. ¶ Al ritorno era carico di
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gli strinse le braccia al collo e si alzò
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tu prendi in riva al mare.” Si spogliò lentamente
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E io, di fronte al tuo corpo nudo che
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testamento olografo e consegna al fratello il buono fruttifero
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dolcezza di un paracadute. ¶ Al ritorno parlano di Capocolò
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poteva cominciare: aveva Anna al suo fianco giorno e
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la madre: si avvicinava al mare e sputava nell
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la nuova ragazza arrivata al posto di Manuela, aveva
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settimana che Anna trascorreva al paese. Nicola ne approfittava
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corridoio e la cucina al buio, entrava da Nicola
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e andava di corsa al campo per il primo
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tempo parlavano di lui al plurale. ¶ Durante l’inverno
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mancato» gli confidava Anna al ritorno dal paese. E
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agli ottanta, chi muore al lavoro”. ¶ La più raggiante
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che ci arriva pure al festival di Sanremo, Rino
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essere nato.» ¶ «Chi era al telefono?» ¶ «Una zita di
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senza un traguardo, fino al tramonto. ¶ Tornò a casa
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aveva proposto con successo al proprio padre dopo essere
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Mario strinse la mano al padre: «Accetto e ti
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soffrono la solitudine, lì, al buio.» Lui la sentiva
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scappare senza di lei. ¶ Al ritorno dalla sua città
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usciva, risoluto, e andava al porto vecchio per rivedere
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tuo patre: «Ernè, vieni al lampo che non so
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ospitali, anche in capo al mondo.» ¶ «Ciao, ma’» saluta
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sua stanza a studiare. ¶ Al caro Lucio, Anna aveva
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alla nuvola di rondini, al loro tripudio. Aveva ragione
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venti metri era solo al comando, a testa alta
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cuore. ¶ Alzò l’indice al cielo, come aveva visto
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arrabbia se arrivo tardi al bar.» ¶ Nicola era deluso
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Nicola accompagnava Anna davanti al cancello del Liceo Pitagora
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mondo» diceva ad Anna, al ritorno. ¶ «Sì, dopo Firenze
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due settimane insieme fino al 6 novembre, ma loro cercavano
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di non pensarci o al massimo esorcizzavano il distacco
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la pelle, dai polpastrelli al palmo. «Peccato» aveva detto
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era impigliata la tuta al trapano a colonna, una
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rientrato da poche ore al lavoro con la mano
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di mattina per andare al lavoro. Mai più. ¶ «Anna
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aspettato», e lo strinse al petto senza più parlare
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avrebbe dato una mano al bar. Così diceva a
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a Firenze era tornata al suo paese, a immergersi
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piacerò ancora? ¶ Le lettere al caro Lucio respirano nella
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stavolta. ¶ Lascia l’autostrada al casello di Rovereto Nord
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ancora cicatrizzata in fondo al cuore. E non ho
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hai dato un calcio al nostro amore. Quando si
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i riccioli erano ritornati al loro posto, aveva sentito
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velocisti neri. ¶ Nicola sorride al ricordo, stanchissimo come allora
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Alfa si ferma davanti al municipio. Di fronte spiccano
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piccoli ulivi di fronte al portale della chiesa, all
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due o tre volte al mese. Partiva in treno
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e i cugini erano al bar a lavorare. La
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C’è fila attorno al tavolino. Vuol dire che
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Anna, disse: «Io vado al bar di fronte alla
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meglio sparire in capo al mondo». ¶ «E, secondo lei
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e i suoi amici al bar del Barone. Anna
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Rino, anche negli sberleffi al potere, nei paradossi. Senza
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Aveva accettato di partecipare al festival di Sanremo, tra
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e scarpe da ginnastica; al posto della camicia indossava
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rosse e bianche e al collo un papillon bianco
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villette e si ferma al primo parcheggio. Eccolo, il
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beccando con gusto. ¶ Suona al citofono. Risponde una voce
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bruna, vellutata, la fossettina al mento, il broncio sulle
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come per lui, che al confronto sembra un vecchio
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Loredana chiama la madre al cellulare e le spiega
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ascendente Leone. Infatti ruggisce al cellulare: «Ti avevo detto
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che ogni tanto rollava al posto delle sigarette. ¶ «Prova
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2008
tensione del percorso fino al traguardo liberatorio: la mia
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2008
e andava a piedi al bar del Barone. Rino
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2008
giocavano a tressette o al flipper, per ore. Quando
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altri fischi. Un altro al suo posto li avrebbe
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successivi, in casa o al bar del Barone con
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dire a lui o al fratello lo sconvolgeva, forse
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2008
luce. ¶ Il giorno dopo, al ritorno dall’ISEF, trovò
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incolpevole. ¶ La sera andò al bar del Barone, dove
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2008
che avrebbe voluto dire al fratello, un colossale vaffanculo
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momento di successo, guardare al futuro, perché la vita
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2008
Anna. L’amore viene al primo posto. «E forse
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2008
una casa a Mentana, al momento è vuota e
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2008
In primavera ci andavano al tramonto, lui e Anna
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2008
sua rincorsa. Un altro al suo posto si sarebbe
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si sposta qualche giorno al suo paese per trovare
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insieme ¶ Quella notte era al bar. E beveva birra
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mondo diverso, con stelle al neon e un poco
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indicò la ragazza austriaca al suo fianco con un
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ricoverato in gravi condizioni al San Giacomo o per
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dal bar, si girò al saluto dell’amico: «Ciao
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momento. ¶ Rino fu trasportato al Policlinico in fin di
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2008
del Pronto Soccorso. Ma al reparto di neurochirurgia non
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2008
ospedale San Giovanni e al San Camillo, e nemmeno
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2008
San Camillo, e nemmeno al San Filippo Neri, a
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quello della Garbatella e al Policlinico Gemelli. ¶ Era ormai
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canzone. Mentre Nicola era al bar. E ogni volta
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la bara di Rino al centro, i pensieri ad
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2008
stato professore di Rino al seminario, avrebbe dovuto celebrargli
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2008
una coppa del nonno al caffè come questa, altro
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capirlo. Davo un’occhiata al cassetto. Dipendeva dalle lettere
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2008
falcata, mille volte, fino al traguardo più ambito, che
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2008
che lo faceva trepidare al solo pensiero. ¶ Da quel
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2008
momento, tutti gli allenamenti al Centro Federale di Formia
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2008
ogni corsa erano diretti al di là dell’oceano
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2008
a passeggio sul corso». ¶ Al padre, dunque, riusciva a
289
2008
far celebrare le nozze al vescovo Agostino che lei
290
2008
sulla barca di Capocolò, al seguito della paranza con
291
2008
tre ragazze di spostarsi al tavolo dei parenti degli
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2008
cominciò a insistere: «Accomodatevi al nostro tavolo, dài, papà
293
2008
più apprensiva del solito, al figlio vietava di uscire
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Bastava fare un salto al mio paese, in estate
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a saltellare dal presente al passato remoto e parla
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pensò alla bambina e al marito e capì che
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giorno dopo volle parlare al telefono con Capocolò e
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e lui la riconobbe al primo “pronto” un po
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madre ragiona, sta vicino al figlio, gli ripete che
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figlia. Disse che insegnava al Nord, senza specificare dove
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contano per arrivare primi al traguardo, quelli andavano per
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che si erano visti al matrimonio di Mario e
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non si sbagliava, stando al successo che Nicola aveva
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semplice trovarla. Perché lei al paese tornava sempre meno
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nel piccolo cimitero vicino al bosco di lecci. Sì
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Stavano passeggiando in riva al mare, Lucio e Anna
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accennò alla moglie e al figlio rimasti a casa
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fanno delle gite improvvisate al mare di Punta Alice
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di Rocca di Neto, al Castello di Santa Severina
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ruderi dell’antica Acerenthia, al Parco Silano del Gariglione
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e vanno a pranzare al Conte di Melissa sulla
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reparto, esposti per anni al contatto con fibre e
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e lui intuisce che al momento non deve aggiungere
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suo fianco. «Domani vado al paese a prendere Lory
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una coperta antica fatta al telaio, vasetti con leccornie
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ci sono dentro fino al collo. E poi non
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smaltirla, teglie di pasta al forno, frittate con asparagi
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carne e fossicella qua, al gangarèddru». E le toccano
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e il prosciutto, è al centro dell’attenzione più