Matilde Serao, Cristina, 1908

tovaglioli bagnati si asciugavano al sole, mantenuti fermi contro

ricci; ne fuma venticinque al giorno, lui, di sigarette

perchè è grande, sta al liceo; l'ho incontrato

parla bene, eh? Sta al liceo... ¶ — Un'altra volta

lo accompagnerà a Napoli al collegio e gli regalerà

si addormentò immediatamente, come al solito. Al mattino seguente

immediatamente, come al solito. Al mattino seguente, che era

in piazza Mercato. ¶ — Mettiamoci al balcone, passa la musica

Maria. Se ne parlò al casino di conversazione e

di don Pietro Roccatagliata, al tribunale e nella tipografia

i bicchierini di assenzio al caffè Mola. La buona

chiede una suprema grazia al Signore. In quei giorni

ella mandò dieci lire al figliuolo perchè facesse contento

Per mandargli cento lire al mese, ella digiunava spesso

essere stato ingenuo sino al punto di amare questa

seguiva il terzo corso al collegio militare della Nunziatella

Assunzione, Cristina, seduta accanto al letto, stava immobile. Il

con la testa appoggiata al materasso, per impedire l

l'affluenza del sangue al polmone. Il lenzuolo che

di nuovo sola accanto al morente. Da trentasei ore

stava immobile, seduta accanto al letto, o andava e

comunicò alla sua, salì al braccio, si diffuse per

delirio gli era salito al cervello. Oh era stata

quelle nari mobili, curvate al sogghigno quelle labbra. Ora

Se un poeta assurgeva al cielo immenso della poesia

quell'uomo. Allora, morsicato al cuore dall'ambizione, dominando

suoi impeti, si piegava al lavoro, frenava il suo

il suo slancio, applicandolo al raggiungimento di uno scopo

adorazione da essere trasportato al cospetto del dio. Egli

che non si lagna, al sorriso divino che tutto

alla passione, dalla tenerezza al furore. Lei raccontava, esaltandosi

il medaglione che portava al collo e chinandosi verso

assidui, angosciosi, mescolandosi stranamente al presente. ¶ — Io voglio che

andare sino in fondo al loro peccato, portarono il