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interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Domenico Starnone, Fare scene, 2010

concordanze di «al»

nautoretestoannoconcordanza
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lavorare ci portava spesso al cinema Stadio e ci
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ore e ore davanti al cavalletto, e con la
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stasera. ¶ Ocìmmena. ¶ A cinema. ¶ Al cinema. ¶ Mia nonna era
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che vendeva le caramelle al cinema; perciò ridendo ci
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gridava dalla sedia davanti al cavalletto mentre fremevo per
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guida gli spettatori dentro al buio del cinema con
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attento a niente, solo al film. ¶ La strada che
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andava da via Gemito al cinema mi è sempre
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continuo, fumava due pacchetti al giorno. ¶ Era un percorso
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me che giocavo malissimo al pallone e ne ricevevo
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aver dato il nome al cinema. Giravamo – mia nonna
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tornavo con gli occhi al film e respiravo voluttuosamente
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della finestra di casa, al secondo piano, e prendere
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gira l’avessi visto al cinema. A cinque anni
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incazzatissimo, lo ha raggiunto al buio mentre il film
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smisero presto di portarlo al cinema e cominciarono a
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mia nonna si andava al cinema di pomeriggio, con
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gli importava di andare al cinema con loro, gli
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uscivano e mi aspettavano al portone. La nonna distraeva
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e l’armadio, e al momento opportuno sgattaiolavo via
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momenti non sentivo. ¶ Andare al cinema con i miei
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lui. Gettava sguardi intorno al buio per sorvegliare se
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istruzioni per l’idrolitina al Cuore. Ascoltando, leggendo, vedevo
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salvataggio e si salvasse al posto suo, io vedevo
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bastimento, Mario coi capelli al vento che si inabissava
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ordinato sebbene mobile, come al cinema. ¶ Entravo nella sala
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che si poteva entrare al cinema quando pareva. Non
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massa. ¶ La gente arrivava al buio, trovava dove sedere
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capito, mi aveva addestrato al cinema fin dai primi
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sonno e della scuola al mattino e persino dell
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della possibilità di entrare al cinema a spettacolo iniziato
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era un’aria estranea al film, come estranei erano
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svagato, nemmeno l’intervallo al cinema Ideal, dove si
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tempo che ho passato al cinema con le palpebre
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film che ho visto al cinema Stadio, all’Ideal
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cinema Stadio, all’Ideal, al Diana, fino al 1956 – anno
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Ideal, al Diana, fino al 1956 – anno in cui cambiammo
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comprammo un televisore e al cinema per un po
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da adulto, quando andavo al mare coi miei figli
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carovana dei mòrmoni, Duello al sole, film amatissimo da
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film con mia nonna al cinema, ho persino qualche
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suoni che avevo assegnato al titolo scritto sotto chissà
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nemmeno io; si andava al cinema in base agli
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Gregory Peck in Duello al sole, che Jimmy Stewart
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dalle orecchie almeno fino al petto, a meno che
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apache. ¶ Comunque, a causarmi al cinema il primo intenso
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mentre dava la stura al suo selvaggiume di re
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impressione di aver visto al cinema il suo futuro
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sempre e soltanto dentro al cinema. ¶ Ero contento, per
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ballerina e diventava suora. Al cinema le donne si
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cacciatori di pelli dentro al cesso, in una nicchia
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com’era fatta esattamente al modo delle case nel
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nella cabina in fondo al corridoio di casa nostra
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e si dedicò moltissimo al secondo figlio, accudendolo, coprendolo
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non poteva più andare al cinema; i film dunque
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della camera da pranzo. Al capo opposto fissò un
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Tornò a sedersi accanto al proiettore e girò la
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luce volò in fondo al corridoio e, miracolo, era
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mettere anche lui mano al proiettore ma, dopo scontri
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che avevo già sentito al cinema Stadio e che
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poco propenso a restare al posto suo. ¶ Entrato nelle
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avrebbe voluto mia madre, al decoro piccolissimo borghese, ma
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vestiti, non badavano mai al denaro, e soprattutto ogni
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loro volta a darsi al commercio, ma non di
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bensì di merci adeguate al loro gusto di persone
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un negozio proprio accanto al cinema Stadio dove cercò
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potesse affittare una casa al mare proprio come veri
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a qualche tempo fa, al cinema, sostituivano bruscamente il
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pettinati con cura, come al mare non eravamo mai
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mare non eravamo mai. Al centro c’è una
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lei è molto accostata al marito, con una spalla
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o per l’altra al capo opposto di tutto
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si appoggia di proposito al legno della sdraio, vuole
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decise: va bene, disse al fotografo d’arte dopo
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a colori». ¶ Una cosa al di là di ogni
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rispedita dopo un mese al nostro indirizzo di Napoli
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avevo visto per anni al cinema Stadio, al cinema
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anni al cinema Stadio, al cinema Ideal, al cinema
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Stadio, al cinema Ideal, al cinema Diana, e anche
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e anche qualche volta al cinema parrocchiale. ¶ Mio padre
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di pessimo umore fino al giorno del film perché
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padre, che le disse al momento opportuno: ¶ «Suocera, fatevi
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ci sbatté in fondo al corridoio, tutti sullo schermo
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di legno che portava al Lido Delizia, in spiaggia
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cinema non eravamo come al cinema. ¶ Quell’impressione si
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negli anni seguenti grazie al rapporto di puro scialo
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le guardava per commuoversi al pensiero di quando noi
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fogli la faccia passava al sorriso come quella di
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persona viva. Andava spesso al cinema per questo. Il
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si faceva il film, al mare – ora tutti i
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quel periodo andammo poco al cinema, pareva che fossero
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da quello che provavo al ritorno in strada, dopo
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due spettacoli di seguito al cinema Stadio. ¶ Qualcosa del
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una pellicola e metterlo al principio. Come? Bastavano un
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possibile lasciar fuori, come al cinema, lo scombino di
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libri e vedendo film al cinema o in tv
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qualche ironia: possibile che al cinema e nei libri
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e ore seduto davanti al cavalletto fumando e pittando
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si sentiva meglio che al cinema, più leggero, allegro
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mio fratello Geppe, e al primo colpo d’occhio
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sale come il Tosca, al corso Garibaldi, o nell
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per mettersi a dormire al caldo per qualche ora
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fino a tre film al giorno. Se avessi potuto
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da nessuna parte, nemmeno al cinema. La casa di
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andai. ¶ Affittai una monocamera al Vomero, a pochi passi
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volte mi rilassavo andando al cinema Colibrì, che stava
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di gravità. ¶ Ho pensato al gran numero di foto
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facce facciamo da sfondo al desktop – gli esseri umani
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incollandosela sul collo tutt’al contrario, gli toccasse di
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Jimmy Stewart come appariva al cinema intorno ai sessant
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vortice di fantasticherie intorno al mio stesso corpo, così
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Oppure ce ne andremo al bar divertiti, parleremo amichevolmente
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pretesa di rappresentarmi, insieme al mio mondo, con le
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no, ma tacqui). Quanto al produttore, disse, è Nello
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sei contento?» ¶ Tempo perso al telefono, pensai, è tutto
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della vita del regista, al culmine dei quali lei
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andavo a cena o al cinema o al teatro
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o al cinema o al teatro o a un
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diventare finti per diffondere al meglio la loro verità
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la gente che va al cinema», rispose svogliatamente Nello
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capire che Raggalli, grazie al successo della serie sulle
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lui. ¶ Alda mi tenne al telefono a lungo per
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Restava da far decollare al più presto anche il
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se non diceva sì al progetto operaio di Raggalli
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logorato da una vita al limite del sopportabile: ti
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Perché non ottanta come al solito?» ¶ «Guarda che anche
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per potersi dedicare pienamente al nostro film. ¶ «Be’, più
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tutto?» ¶ Si appellò come al solito alla mia ragionevolezza
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una riunione che durò al massimo dieci minuti perché
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Alda che ho rinunciato al sequel sulle Poste?» ¶ «Come
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benissimo». ¶ Ci mettemmo subito al lavoro. Lavorammo per due
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un alone livido intorno al paesaggio, alle persone. Pensai
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poi correva a portarla al cacciatore. Ma quella memoria
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con quest’altro, va al bar. Per incoraggiarci ci
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e finse di impiccarsi al filo del lampadario mentre
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scrissi per otto ore al giorno, trascurando sia i
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attore bravo e bello, al quale sarebbero stati imbiancati
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smisi persino di rispondere al telefono. ¶ Del lavoro che
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molto bello. In seguito, al momento di sceneggiare, ci
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solo le vostre cazzate al mondo». E subito dopo
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concluse Nello, a rappresentare al cinema che la fronte
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mangeranno le mani fino al gomito, andrò alla Rai
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specifica azienda ebbe abboccamenti al bar, negli uffici, a
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sia informativa che umana. Al lavoro. ¶ Facemmo moltissime riunioni
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Le grandi produzioni hanno al loro servizio un cospicuo
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è un altro. Ha al centro la condizione operaia
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hai sempre la testa al tuo film. Lui ti
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vagone, troppa stanchezza; corse al bagno anche se il
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un tic appena percettibile al mignolo. Si può usare
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taxi, «ho pure rinunciato al sequel sui postelegrafonici. Ma
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luoghi della sua infanzia, al suo compagno di giochi
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Ma intanto tutti volevano al più presto prodotti tipo
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casa mia Raggalli chiese al tassista di aspettare e
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i costi». ¶ Ci rimettemmo al lavoro cercando di pensare
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televisiva, mi devi mandare al manicomio?» ¶ Si dispiacque, si
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un attimo, si attaccava al telefono, raccontava ad Alda
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raccontava ad Alda o al suo fidanzato francese, o
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mia collaborazione. Mi attaccai al telefono e gli dissi
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sia il successo strepitoso al botteghino. ¶ Ricominciammo a lavorare
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intascasse le relative percentuali. Al massimo poteva accadere che
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di noi, ci mollasse al nostro destino come una
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di ogni altra cosa al mondo il film a
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modi di romperle gridando al telefono: il film è
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più non si sottraeva al pettegolezzo, che allietava da
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E, poiché avevamo accennato al materiale girato nel Ravennate
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rigida, bianca, possiamo andare al bacio dell’operaio avvantaggiati
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già come se stessi al cinema, assorto in un
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sera stessa mi misi al lavoro. Ma mentre scrivevo
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insulto in insulto, fino al punto in cui Raggalli
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mia. Aveva saputo fornirci al meglio ciò che i
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emotivi che avevamo vissuto al cinema o davanti alla
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dalla riunione allegrissimi, andammo al bar, festeggiammo. Ah sì
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altrettanto misteriosi c’era al posto suo un funzionario
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scalpitava. Voleva un ufficio al più presto, voleva passare
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la massima cortesia. ¶ Quanto al copione – dimostrai a Raggalli
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in Italia si realizzerebbero al massimo tre film all
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di casa tua, appeso al lampadario?» ¶ «No». ¶ «Hai detto
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Ah no?» ¶ Si misero al lavoro, lui e Susi
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intera giornata seduti davanti al monitor a guardare come
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stava in piedi accanto al monumento ai caduti e
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dopo io lo invitai al bar e gli dissi
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l’antica (ormai) adesione al suo aspetto fisico, ma
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insopportabile, sa essere irragionevole al punto che vorresti strozzarlo
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la poverina deve tornare al lavoro». ¶ «Chi se ne
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esatte. Poco dopo passò al montaggio con un montatore
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mesi prima aveva imposto al produttore dopo una lunga
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ad altro, per esempio al ruolo fondamentale dei musicisti
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a posto tutto; e al regista: il film c
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devo tagliare le palle al fonico. ¶ Allora Raggalli si
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e disse: ¶ «Raggà, veniamo al dunque: è lungo». ¶ «Lungo
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molto amato». ¶ Mi attaccai al telefono e protestai con
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Tuttavia era stato asciugato al punto che mi venne
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lavorava all’ambasciata francese, al quale aveva fatto vedere
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molto, a Parigi, intorno al mio regista per preparargli
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andata a Cannes già al primo film. Tutto merito
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costi andare in concorso al Festival di Venezia e
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i giovani che vanno al cinema. Raggalli fece resistenza
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entusiastico del regista, annunciò al mondo che La vita
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amore era in concorso al Festival di Venezia e
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dopo, il 15 settembre. ¶ Sbarcai al Lido il 3, solo. Mentre
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Mentre aspettavo l’autobus, al caldo stagnante si sostituì
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scusate ma devo mettermi al lavoro per incularmi tutti
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film, decisero, grazie soprattutto al lavorio intenso di Nello
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Clorinda Sanchez di mostrare al mondo quant’è brava
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Clo. Ho risposto come al solito: parla col mio
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film misconosciuti, abbiamo cenato al ristorante, a casa sua
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e quel suo tono al limite del decifrabile, associato
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di per sé violenza. Al cinema no. La malattia
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nelle mani di Godard. Al cinema, persino di fronte
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no. C’era venuto al maschile per pigrizia, ma
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addietro era stata umiliata al Festival di Venezia, ma
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signore anziane che vanno al cinema allo spettacolo delle
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e Susi ogni giorno al suo capezzale, speranze, ricadute
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tardi la riunione arriva al punto che separatamente o
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che mio padre commissionò al fotografo del paesino di
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da ragazzo, a Napoli, al cinema Imperiale. Fatto sta
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accaduto, perché? successe prima al racconto cinematografico e poi
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perciò, si sente momentaneamente al sicuro e allenta la
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alla finzione di imporsi al reale. La storia è
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finita, basta, si torna al mondo d’ogni giorno
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infatti, specialmente quando tengo al film, provo un certo