Michele Giordano, Una selvaggia normalità, 2012

era accaduto una sera al suo collega Lapi, quando

del racconto non dispiace al lettore, in attesa di

Airoldi voltò la cartolina: Al gradasso Airoldi Guerino Trezzo

destinatario. Nella zona riservata al messaggio lo sconosciuto vigliacco

avrebbero agganciato in coda al convoglio una locomotiva di

la gestione dello spaccio, al posto di Paolo Solcia

che Guerino Airoldi, rinunciando al meritato riposo di un

ormai in contropendenza rispetto al declivio appena superato, procedeva

un uomo che fosse al tempo stesso onesto, di

dal 1906. ¶ Ma quello che al fascista implacabile Guerino Airoldi

volontà diretta del duce al mantenimento e alla difesa

lui si era rivolto al proprio diretto superiore nella

tram, perché abitavano vicino al ponte sull'Adda, dove

Biffi trentuno. Tutti iscritti al Fascio di Trezzo, tutti

di Trezzo, tutti appartenenti al terzo plotone del battaglione

che lui era iscritto al Fascio fin dal 18 marzo

Partito nazionale fascista. ¶ Obbedienti al loro diretto superiore, il

il caposquadra Airoldi, e al capomanipolo Carminati, che li

cena è alle cinque, al Dopolavoro, mi sembrava chiaro

il capomanipolo Carminati davanti al cancello del Dopolavoro e

di avanzare delle rimostranze al vicepresidente della cooperativa Costante

e con i figli al seguito, con l'idea

nella sala delle riunioni al piano superiore, benché fosse

che schiamazzava in fondo al locale e poi tiravano

Alla fine si passò al bilancio. L'ispettore contabile

della cooperativa di Busnago al 30 novembre 1930" e prese a

impossibile non spifferare commenti al vicino. ¶ Solo Guerino Airoldi

in quel momento sedeva al tavolo della presidenza in

Agostino Molgora, tartagliando come al suo solito. ¶ "Foera di

amministrazione del consiglio, bensì al conto di carico e

e sbracati in fondo al locale e infine si

carabinieri erano spariti, e al loro posto c'era

operato del dispensiere, e al tempo stesso liquidava tutte

sono pregati di portarsi al piano di sotto per

sfilavano in silenzio davanti al tavolo della presidenza ma

un modo per sottrarsi al disonore della fuga, e

scrivere in una lettera al podestà... e bisogna chiudere

fornace... scriveva più lettere al comune che ricette ai

tal punto da obbligarli al silenzio. Airoldi li raggiunse

Angelo?" domandò Pozzi, rivolto al giovane che se ne

Agostinelli. ¶ Il dispensiere ordinò al giovane cognato di apparecchiare

bifolchi che erano contrari al caposquadra Airoldi" precisò Pozzi

risolutezza così inappellabile e al tempo stesso tanto convincente

avrebbe fatto una capatina al Dopolavoro, per incassare la

erano state subito trasferite al piano superiore, per restituire

votazioni, si era accodato al corteo che recava l

una trentina di candidati al consiglio e il votante

che temeva scontato, ma al quale non voleva assolutamente

condiscendenza. Sua moglie Giovanna, al contrario, non gli avrebbe

sgomento, costringendolo ad appoggiarsi al muro per non cadere

dall'angolo in fondo al quale si apriva l

giunse salì di volata al primo piano, dove c

segnale. ¶ "Mandi subito qualcuno al Dopolavoro a chiamare Marino

assolutamente bisogno di parlare al più presto con Solcia

appena posso mando qualcuno al Dopolavoro. Appena arriva il

bene, veniamo subito" rispondeva al telefono e sempre di

sempre di corsa rientrava al Dopolavoro. Avvicinandosi alla sala

parlo? Imbecille!" urlava inferocito al dispensiere "L'ho dato

dispensiere "L'ho dato al ragazzo." ¶ "È vero, eccolo

appetito." ¶ Poi si rivolse al ragazzo. ¶ "Andiamo" disse, e

squadristi appostati all'esterno, al momento di oltrepassare l

nella cooperativa. Chino davanti al bancone, infatti, il proprietario

giocavano a briscola seduti al tavolo in fondo al

al tavolo in fondo al locale, in attesa che

vuoto, col capo appoggiato al palmo di una mano

si appoggia di spalle al bancone, e poi vi

meglio, diede la mano al piccolo Ambrogio e si

a vibrargli una pugnalata al petto. Vergani non parve

senza però osare avvicinarsi al corpo inerte del padre

dichiarò solennemente Giuseppe Mattavelli al figlio dell'oste "stai

che teneva avvolto intorno al collo e lo scagliò

fine, si avvicinò riluttante al gruppo. Né i due

Luigi Barzaghi, si presentarono al richiamo, ma Carminati non

e Agostinelli si misero al seguito a una certa

e lo conficcò fino al manico sulla sponda del

quella sera stessa, o al più tardi la mattina

raggiunse, precisamente il 26 febbraio 1931. ¶ Al capomanipolo Alfonso Carminati toccò

in apparenza campanilistica, ma al tempo stesso congiunti da

Milano a Bergamo. ¶ Busnago, al tempo, è un paesino

cattolica, la stessa cooperativa al centro dei fatti narrati

Venti avevano proceduto dappertutto al sistematico esproprio delle cooperative

quel periodo collegano Milano al territorio circonvicino. Conservatasi pervicacemente

in servizio ininterrottamente fino al 1958. ¶ Ma una valida storia

fatto non è ascrivibile al controllore, e si potrebbe

la testa "la lascio al suo delicato lavoro." ¶ "L

già fatta una relazione al segretario federale del pnf

atto della sua relazione al segretario federale del pnf

pnf di Milano e al vicepresidente dell'Ente nazionale

si deve presumere che al rigore del controllore Airoldi

Pietro Oggioni "lassa faa al Tunin." ¶ Sarebbe limitativo, però

sulla risposta da dare al giudice. Il cavalier Maini

Il giudice si rivolse al cancelliere. ¶ "Ha scritto?" chiese

fascista e perché appartenente al paese di Trezzo d

una devastazione notturna, intorno al 1920, era entrata nell'orbita

cercato sfrontatamente di adattare al proprio interesse privato perfino

aveva chiesto Guerino Airoldi al comandante della stazione di

fatica con una cena al Dopolavoro, ma le cose

degli squadristi, quantunque consacrati al servizio della Milizia, che

non conoscono altri comportamenti al di fuori della violenza

una messa in scena al massimo livello del mai

per tutta la notte al pensiero straziante della sua

a sedersi in fondo al vagone senza degnarla neppure

di restare impassibile davanti al suo viso smorto e

malata e fa pagare al marito becco le spese

banconiere Giulio Bonanomi e al tempo stesso contesta il

il mestiere" aveva detto al dispensiere del Dopolavoro di

molti altri particolari utili al racconto, se il giudice

dispensieri dalla brusca telefonata al capostazione di Trezzo resta

rimane un fatto misterioso, al quale Airoldi non sembra

gran peso nella deposizione al giudice istruttore, ma che

Giuseppe Minella, si presentò al numero 1 di via Martesana

figlio Luigi, per procedere al loro fermo, mentre era

a Milano, provvisoriamente affidati al commissario di pubblica sicurezza

invece fermato e accompagnato al comando della xxv legione

Marino [...] ¶ detenuto dal 23 febbraio 1931 al 13 aprile 1931; ¶ 6° Cereda Gaetano [...] ¶ detenuto

Gaetano [...] ¶ detenuto dal 23 febbraio 1931 al 13 aprile 1931; ¶ 7° Villa Andrea [...] ¶ detenuto

Andrea [...] ¶ detenuto dal 23 febbraio 1931 al 13 aprile 1931; ¶ 8° Biffi Marino Edoardo

Edoardo [...] ¶ detenuto dal 23 febbraio 1931 al 13 aprile 1931; ¶ 9° Barzaghi Luigi [...] ¶ detenuto

Luigi [...] ¶ detenuto dal 23 febbraio 1931 al 14 aprile 1931; ¶ 10° Carminati Alfonso [...] ¶ libero

aver richiesto di persona al capomanipolo, e ottenuto senza

Busnago sia da attribuire al capomanipolo Carminati di Trezzo

garbato contegno, poi dettò al cancelliere Caltabiano. ¶ "Mi consta

compendioso e sereno resoconto al ministero dell'Interno, dove

sbaglia: Vergani è iscritto al pnf fin dal 1926, come

era accaduto, da attribuire al capomanipolo Alfonso Carminati, che

Milano [...] dichiara [...] di rinviare al giudizio della competente Corte

Angelo mediante una pugnalata al petto vibrata da Airoldi

un colpo di pugnale al detto Ripamonti, il quale

dell'Airoldi Guerino riguardo al porto della pistola. ¶ g

di concessione governativa inerente al porto delle rispettive rivoltelle

rito, il presidente ordinò al cancelliere di dare lettura

impervio il secondo: avvicinarsi al cadavere del figlio morto

di operai che andavano al lavoro. Molti erano di

una telefonata da Milano al Fascio di Trezzo, il

in automobile per condurla al carcere giudiziario, magari su

confermare la deposizione resa al giudice istruttore il presidente

chiamò il Solcia Marino al telefono?" ¶ "Signor presidente, io

uno dei miei compagni al quale diedi uno spintone

uscire o di resistere al mio invito. Mi avvicinai

trovo in pericolo..."" ripeté al presidente imitando le parole

ripensò e chiese aiuto al cancelliere, che lesse: ¶ Vidi

Luigi Barzaghi spiegò subito al presidente che durante lo

si portò una mano al mento e cominciò nuovamente

miei compagni erano attorno al Villa che si lamentava

occhiata, poi si rivolse al cancelliere. ¶ "Scriva" ordinò ""Il

Mattavelli. ¶ "Lei ha dichiarato al giudice istruttore quanto segue

Angelo che stava davanti al bancone di vendita e

pugnale vibrò una pugnalata al Ripamonti il quale, senza

aggrappò con le mani al bancone lungo il quale

di Guerino Airoldi e al tempo stesso di screditare

di idee manifestamente ostili al fascismo." ¶ Temendo che questa

ed erano in relazione al fatto che lui aveva

Tenca "era stato inscritto al pnf. Non vedeva di

le operazioni dello scrutinio al piano di sopra non

di Saluzzo per ricongiungersi al proprio reggimento. ¶ La Corte

il pomeriggio il mandolino al Dopolavoro e aveva assistito

conto delle loro deposizioni al giudice istruttore. Fu solo

solo quando venne chiamato al banco dei testimoni il

un certo punto, chiese al presidente di dire la

Il presidente si rivolse al teste. ¶ "Lei può confermare

cronaca nera: trenta righe al massimo e titolo a

della cooperativa, per giungere al giorno della sconfitta elettorale

Vergani ne uscì ferito al costato, mentre il figlio

un rifiuto pensando anche al mio caro amico e

dieci, sono gli iscritti al Partito) sono di tendenze

contegno della popolazione ostile al Regime; ma restava fermo

Regime; ma restava fermo al suo posto, quieto pur

guerra, era egli iscritto al Partito Nazionale Fascista dal

Busnago, dominata da aderenti al Partito popolare, o meglio

ricostruzione dell'accaduto, fino al drammatico epilogo. ¶ E veniamo

seconda parte del fatto, al suo epilogo, l'aria

rifà direttamente alla Relazione al re che Giuseppe Zanardelli

fece il capitano Caliari al giudice istruttore Maini, che

crescere Luigi Airoldi, fino al giorno in cui si

pene per essi inflitte al medesimo. Rigetta nel resto

aderenza dei fatti locali al più generale clima politico

edificio sulla sinistra, davanti al quale si può notare

ne mostra quello rivolto al cortile posteriore. Da notare