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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ada Negri, Di giorno in giorno, 1932

concordanze di «al»

nautoretestoannoconcordanza
1
1932
la città-centro. Giunte al largo di palazzo Sormani
2
1932
lei stava per saltarmi al collo; ma, in quel
3
1932
subitamente divertita, prendendo gusto al gioco: ¶ — Ma che! È
4
1932
me, gioia di sentirmi al mondo. ¶ Non tardò, tuttavia
5
1932
pèsco in fiore sarà al suo posto: vivrà piú
6
1932
punti, nel giardino, – specie al riparo degli alberi – dove
7
1932
oblunghi, un po' vischiosi al tatto: stupiti in verità
8
1932
significa, per me, riaccostarmi al vero viso della primavera
9
1932
segreto. Coglierle? So che al posto d'ogni violetta
10
1932
rombi dei tuoni, uniti al diluviare dell'acqua, allo
11
1932
sempre piú in fondo al gorgo della vita musicale
12
1932
i padroni son loro. Al tempo dei volastri, quanta
13
1932
che s'arrischi, incerto, al volo, non è per
14
1932
edera, che s'abbarbica al piede dei tronchi. Se
15
1932
questo antico parco, quello al quale io mi appoggi
16
1932
trascorrere in veglia sino al mattino, nel parco. Cosí
17
1932
violenza dei torrenti alpini, al lussureggiante corso dei fiumi
18
1932
insetti: di giorno impigriscono al sole; ma la sera
19
1932
perché si rendono chiari al nostro spirito, la disperazione
20
1932
capriccio, senza un pensiero al mondo di venir travolti
21
1932
direbbe ne sorga una al giorno. Solo pochi anni
22
1932
della strada, s'aggiunge al quadro, nel quale cerco
23
1932
un quadrato perfetto intorno al cortile d'onore, sono
24
1932
in crinolina e boccoloni al cancello di ferro battuto
25
1932
abside fa da muraglia al terrapieno, di là da
26
1932
seduti con la schiena al muro sul pancone dinanzi
27
1932
questo paese. Domattina, svegliandosi al canto del gallo in
28
1932
ohimè.» Chiede invano qualcosa al cielo, ch'è troppo
29
1932
una gabbia chiusa, ohibò. Al mio ritorno, cinguettava, agitava
30
1932
a un potere segreto al quale è vano ribellarsi
31
1932
amore che ci allaccia al suolo dove abbiamo ricevuto
32
1932
gente: il che, unito al meraviglioso potere della distanza
33
1932
il rimedio. Per nulla al mondo avrei voluto ritornare
34
1932
tormento non s'acuisse al punto da togliermi la
35
1932
pathos melodico. Ma, oggi, al coro beato s'aggiunge
36
1932
appena socchiusi. Di qui, al disopra del cancello, vedo
37
1932
aveva il comando gaio, al quale nessuno resiste. Voleva
38
1932
il polso: centotrenta, centoquaranta al minuto. Le ristorano la
39
1932
attaccate alle reti: fino al levar del sole dondoleranno
40
1932
del balcone e rispondendo al saluto dei giovani platani
41
1932
mente una storia, che al primo narrare m'era
42
1932
allora, sporco, col sangue al capo, col cuore a
43
1932
immobile veemenza s'abbandonavano al calore del giugno, all
44
1932
legno, rotonda in giro al tronco. La bimba si
45
1932
stiano lontane, per riverenza. Al limite occidentale della prateria
46
1932
radici della mia quercia? Al punto sul quale ora
47
1932
son fatti gli usignoli, al riparo della cupola, durante
48
1932
fanno il girotondo intorno al tronco della quercia, senza
49
1932
è una donna semplice. Al primo vederla, vestita di
50
1932
di tante platee. Ma, al secondo sguardo, si ritrovano
51
1932
intensità che vanno dritto al cuore, s'ode in
52
1932
terziaria di San Francesco. ¶ Al tesoro della chiesa di
53
1932
mattina me la vedo al fianco, una Grisi dell
54
1932
tunica bianca, capelli sciolti, al lume della luna, trasognata
55
1932
palpito delle platee sincrono al suo palpito. ¶ Mi sforzo
56
1932
fianchi: capelli corti, sottanelle al ginocchio. Imparare la riverenza
57
1932
cuore? Chi ci ripensa, al cuore? Senza voce non
58
1932
di San Francesco, che al suo comando partirono pei
59
1932
nella piazza maggiore, dinanzi al palazzo del Comune, per
60
1932
DAMIANO ¶ Da Porta Nova al convento di San Damiano
61
1932
mano che m'avvicino al convento; e velano il
62
1932
percorso questa strada: veduto, al disopra della muraglia di
63
1932
ciascuno di noi riconosce al primo istante che li
64
1932
bellezza, e si votò al Signore la vigilia delle
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1932
entro) lo stanzone deserto. ¶ Al posto del letto d
66
1932
ella si curva, turbata, al comando di Francesco: – Sorella
67
1932
non ci rivedremo che al ritornare delle rose. – Ed
68
1932
sinistra notte dal ventuno al ventidue giugno, precedente la
69
1932
portico e mi riaffaccio al sagrato. L'oro fosco
70
1932
altro linguaggio per dire al Signore: – Credo, amo, so
71
1932
Minori conducenti il Maestro al luogo del suo riposo
72
1932
le resterà piú nulla. – Al che egli ride con
73
1932
e condotto in gloria al suo paradiso. ¶ Gremita, la
74
1932
nell'anima sua, sino al fondo. ¶ LA MADDALENA ¶ Quella
75
1932
schiaccia. Era la cattedrale, al tempo della gioventú di
76
1932
dal padre Bernardone dinanzi al vescovo Guido, in presenza
77
1932
madre lo aveva messo al mondo; e gridò al
78
1932
al mondo; e gridò al padre: – Ecco, io ti
79
1932
vento; ma, forse, nemmeno al vento avrebbero un brivido
80
1932
picco limitante l'imbocco al convento, affondo lo sguardo
81
1932
undici sillabe. ¶ So che, al tempo di San Francesco
82
1932
cortiletto dell'Eremo, accanto al pozzo. Il monaco non
83
1932
mi vado ripetendo, riaffacciandomi al parapetto di cinta. E
84
1932
ruinando, s'incontrano: scorrervi, al posto del torrente scomparso
85
1932
andarmene. Ho detto addio al novizio, ch'è rientrato
86
1932
tornanti dagli alti pascoli al chiuso. Essere almeno pastora
87
1932
Lenor. ¶ A partire, e al modo di partire dal
88
1932
corpo grosso, massiccio, sformato al petto e ai fianchi
89
1932
mostrava a destra, fino al lobo dell'orecchio, il
90
1932
era stata già fatta al seno. Ma la faccia
91
1932
piú acerrimo: l'attaccamento al proprio essere fisico. ¶ In
92
1932
spranga di ferro passata al calor bianco, Lenor non
93
1932
pochi mesi, un anno al piú, da vivere. Invece
94
1932
l'anello di ferro al battente, il corridoio scuro
95
1932
di cipressi mozzi, conduce al cimitero dove Lenor s
96
1932
ero mai stata; ma al solo aprirsi della postierla
97
1932
con le cime fiorite. Al rezzo dei due deodàra
98
1932
di richiamo, dalla montagnola, al fiume che non si
99
1932
prolunga in archi fino al buio di stretti cortili
100
1932
L'antico s'accomuna al moderno. La Certosa non
101
1932
d'una certa via, al suono di certe campane
102
1932
suono di certe campane, al colore di certi tramonti
103
1932
suo respiro è materno al nostro respiro e qualcosa
104
1932
balcone della mia camera al limite dell'orizzonte, chiamano
105
1932
per servire: preferí tornare al trespolo sul fiume. Fattasi
106
1932
nei mesi buoni servivano al trasporto dei gitanti e
107
1932
bronzo, uscenti dalla maglietta: al massimo, d'inverno, la
108
1932
andò benone. ¶ Dal maggio al settembre, mesi nei quali
109
1932
navigano il fiume: giunti al «Lido», si gettano in
110
1932
fra tuffi e sieste al sole passano due ore
111
1932
mentre gli uomini badano al difuori, in silenzio risciacqua
112
1932
testa cosí fiero che al primo vederla mette soggezione
113
1932
scarmigliati, s'allentano intorno al viso aquilino, tutt'osso
114
1932
cordicella in cintura, adattarsela al gusto e al comodo
115
1932
adattarsela al gusto e al comodo proprio. – «Vorrei vedere
116
1932
lo portano in trionfo al caffè Demetrio, lo pupazzettano
117
1932
dell'alba per andare al fiume col fagotto della
118
1932
crollarono: alcune vennero mozzate al livello delle case, e
119
1932
e nel tempo. Penso al motto dei Borromeo: Humilitas
120
1932
conche del Naviglio, sino al confluente col Ticino. Sono
121
1932
un tavolo-mensola appoggiato al muro. Porta un lumicino
122
1932
arenaria lascia il posto al mattone, e gli archetti
123
1932
molto cielo: tutt'intenta al suono del tango, dalle
124
1932
da un sacco pendente al suo collo: il manubrio
125
1932
certo servire da cuccia al piccino che ora sta
126
1932
gambe corte in confronto al torso. Il camminare camminare
127
1932
il giorno ha dato al suo passo scalzo la
128
1932
il gomito che conduce al sottoportico, lascio alle mie
129
1932
già, prima di venire al mondo. C'entro anch
130
1932
avrà sette od otto al piú. Sua sorella, senza
131
1932
perfetto. «Io sarò sempre al disopra» sembra che dica
132
1932
in questa piazza, davanti al mònito della chiesa, che
133
1932
fratello per fuggire, riccioli al vento, stupenda nella corsa
134
1932
nel portico. Tutti estatici al ritmo popolaresco di «Seminola
135
1932
mamme che li mettono al mondo, o è la
136
1932
piombaggine, di cinque anni al piú, rimasto indietro, si
137
1932
la vera, che scaraventa al mondo di là, quanto
138
1932
muraglie di torri mozze: al quale s'accede da
139
1932
i medesimi) avrà giocato «al morto» coi compagni d
140
1932
soltanto, dal novembre del 1808 al giugno del 1809) m'avvio
141
1932
carne e d'ossa al par di me; ma
142
1932
Il portico gira intorno al cortile; ma da un
143
1932
Puoi immaginare» scrive Ugo al Brunetti «ch'io farò
144
1932
trionfo. ¶ Scriverà, piú tardi, al conte Giambattista Giovio, che
145
1932
e frequenti, le visite al semigobbo libraio Baldassare Comino
146
1932
è propizia agli occhi: al punto da obbligarlo a
147
1932
Ma, in una lettera al Brunetti: «Senza danari, senza
148
1932
greve in cui viviamo, al mondo reale dell'anima
149
1932
piú uscire. Appunto, riflettendo al sovrano spirito di Sant
150
1932
appartenne, nel tempo fissato, al suo involucro terreno. Egli
151
1932
della penombra: dal rumore al silenzio: dall'inquietudine alla
152
1932
o di Matteo: risale al ventennio fra il 1360 e
153
1932
cassa né si mostra al popolo se non una
154
1932
epigrafe latina lo ricorda al tempo. ¶ Giú nella cripta
155
1932
Petrarca, e ne scrisse al Boccaccio: vennero, piú tardi
156
1932
cattedrale, dove rimasero sino al 1900. Fu allora che da
157
1932
terra, risale dalla terra al paradiso. Ma non soltanto
158
1932
il Petrarca, nella lettera al Boccaccio, chiamò «devoto e
159
1932
torno a sostare davanti al sepolcro. Rivedo nel pensiero
160
1932
dura. Alla riva, insensibili al freddo, tutt'una cosa
161
1932
molte: dieci o dodici al piú: assai piú fitte
162
1932
conobbi, ne aveva cinque al massimo. Fra i ragazzi
163
1932
gareggiavano ai bottoni e al salto. Combinavan partite di
164
1932
lei: uno spettacolo. Mostrava al nemico di quel momento
165
1932
zolfini di legno soffregati al muro. ¶ Avrebbe vinto lei
166
1932
capitana guidava la schiera al fuoco. S'immedesimava nella
167
1932
riuscí d'identificarla che al profilo, agli zigomi, a
168
1932
Me la figuravo seduta al banco, aula B o
169
1932
sera, a casa, curva al tavolo del tinello, arrovellarsi
170
1932
certe sovrapposizioni di figure, al cinematografo. ¶ LA MADONNINA DI
171
1932
tempi): lo costeggia fino al ponte del Laghetto, dinanzi
172
1932
Vettabbia. Chi sa se al largo della Vettabbia, messa
173
1932
Ognibene sta immobile davanti al tabernacolo, e ripete in
174
1932
non esiste un diciottenne al mondo che non si
175
1932
racconta. Già, ballano tutti al suo paese: uomini, donne
176
1932
può arrivare a tutto. ¶ Al matrimonio non pensa affatto
177
1932
Claudia è come vivere al Congo. – Si vantava d
178
1932
tardi, quando sei tornata al tuo tran-tran, e
179
1932
dove ti vergogni dinanzi al portiere che si dà
180
1932
sai, bisogna sempre abbandonarsi al pensiero che la cosa
181
1932
strade, come a Varsavia al cadere di quel giorno
182
1932
come lo sciampagna, che al primo sorso mi esalta
183
1932
Ridevo, gesticolavo, mi stringevo al braccio di mio marito
184
1932
era, per me, simile al volto d'una naufraga
185
1932
è vero, signora, che al cimitero monumentale di Milano
186
1932
porte piú in là, al secondo piano: poche stanzette
187
1932
in poche, ad accompagnarla al camposanto, dietro la sorella
188
1932
solo donne. Gli uomini, al fronte o nelle retrovie
189
1932
la Paloski era tornata al suo paese, dopo il
190
1932
o quattro giorni, fiori al cimitero, sulle lapidi che
191
1932
alla pasta asciutta e al fiasco del Chianti. Io
192
1932
barba all'indio e al sublimato. ¶ La risata del
193
1932
pulito, e fanno pensare al Cristo quand'era il
194
1932
brutto: dal piú umile al piú alto, il lavoro
195
1932
intimamente. Il cassettone maggiolino al quale ha applicato le
196
1932
qui da me, domandai al Lègora se davvero gli
197
1932
suo modo di essere al mondo. Da circa dodici
198
1932
la stessa inspiegabile ragione, al «Focolare» (specie di casa
199
1932
per cui si giunge al pieno sviluppo di noi
200
1932
l'onnipotenza di Calista al «Focolare» era completa, indiscussa
201
1932
cosí: ciascuna andava poi al lavoro, o verso la
202
1932
difficile ricerca del lavoro. Al Paternoster Calista non mancava
203
1932
a nessuno, per nulla al mondo, il privilegio di
204
1932
di trovare. In coda al corteo s'era incontrata
205
1932
né a lei, né al padre: nel fisico, nel
206
1932
con un minuscolo grammofono al posto del cervello: simile
207
1932
veduto spirare né accompagnato al sepolcro: suo marito. ¶ Suo
208
1932
nuora, che aveva messo al mondo il primo bambino
209
1932
gracchiar d'un grammofono al piano di sotto, tic
210
1932
Santa Chiara ho ricorso al volume di Armando Fortini
211
1932
Per le notizie intorno al Sepolcro di Sant'Agostino