parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Enzo Striano, Il resto di niente, 1986

concordanze di «al»

nautoretestoannoconcordanza
1
1986
della Maddalena, al ponte!» ¶ «Al ponte! Al ponte!» gridano
2
1986
al ponte!» ¶ «Al ponte! Al ponte!» gridano molti. Lauberg
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cittadino!». ¶ «Dopo. Adesso torniamo al discorso precedente. Sono d
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1986
fra noi andrà, sì, al ponte della Maddalena: come
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spiriti gentili e reazionari! Al massimo partoriscono la brutta
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1986
di fuggire, ha ordinato al comandante di Sant’Elmo
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con noi. Basterà mandare al forte Lucio, con un
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Lauberg, impaziente di tornare al suo gruppo. «C’est
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fornirti speranza, consolazioni, scopi, al solo patto che tu
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1986
di gennaio. In cima al Vomero la fortezza spicca
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giornale dovrà essere simile al «Monitore» di Roma: su
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1986
fissa Sant’Elmo, partecipa al grido d’entusiasmo: le
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1986
tornare subito. Per condurre al forte la cittadina Fonseca
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1986
petto di Pignatelli, sobbalza al galoppo del cavallone baio
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di Pizzofalcone si protende al mare. Oltre l’aria
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la cerimonia dell’alzabandiera. Al primo piazzale trovano una
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guida per la scala al terrazzo in alto, dov
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sulla data da applicare al documento di Logoteta, che
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va così: dal 21 settembre al 21 ottobre è vendemmiaio, poi
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nevoso, che va fino al 19 di gennaio. Siamo al
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al 19 di gennaio. Siamo al 21 di gennaio e allora
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nera. ¶ «I Francesi sono al Mercato! Fra poco, piegati
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1986
Per sette giorni fino al suo ritorno.» ¶ «Sarà. A
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1986
la grande parata repubblicana al Largo delle Pigne». ¶ 3 ¶ Che
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glielo regalò Astore, insieme al tavolone in camera da
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l’aspetti. ¶ Si dirige al tavolone carico di carte
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coccarda rossa, gialla, blu al cappello. ¶ «Si son convertiti
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agitavano piccole bandiere repubblicane. ¶ Al Largo un gran palco
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1986
si tratta”. ¶ S’avvicinarono al palco. Già schierato, il
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1986
nostro amico, desidera parlare al popolo di Napoli. Gli
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1986
ai granatieri di stringersi al palco, in modo che
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1986
Se ne parlò anche al pranzo di Palazzo nazionale
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1986
balli, civetterie, amorazzi. ¶ Infine al San Carlo, ribattezzato Teatro
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1986
Per la prima volta al San Carlo, oltre ai
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1986
proposito e sproposito, «Morte al tiranno! Morte al re
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1986
Morte al tiranno! Morte al re!», poi il teatro
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1986
a baciare la mano al cardinale, che l’aspettava
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1986
i Francesi senza Dio. Al cardinale non avevan potuto
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1986
Preghiere, canti, musica giunsero al parossismo. Il pubblico partecipava
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in terra senza ritegno, al passaggio del grande busto
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1986
Repubblica Madre, le critiche al regime, un breve resoconto
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1986
vinto all’ira e al sangue.» Per ora c
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1986
lo scopo.» ¶ Astore va al Governo per vedere se
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1986
civiche ed eloquenti allocuzioni al popolo. Sarebbe però da
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1986
bianco che suole vendersi al popolo. ¶ «Bisognerebbe fargli avere
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1986
che Championnet ha rinunziato al donativo di dieci milioni
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1986
stizzita per le critiche al «Monitore». «I lazzari devono
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1986
che ora tiene salotto al piano matto di palazzo
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1986
per freddo e angoscia, al braccio di Gennaro. Intravede
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1986
ininterrotta una fontana incandescente, al sommo del cielo vagavano
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1986
Francesi avevano dichiarato guerra al Regno. Ferdinando inviò Caracciolo
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1986
lettera scritta dal ragazzo al padre: altro che immaturo
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1986
ogni tanto un grido, al quale tutti rispondono: «Morte
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1986
Gennaro se la preme al petto. Così non vede
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1986
già passato il cappio al collo. Lei ha impressione
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1986
come un’apparizione, sospeso al grande segno nero tracciato
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1986
sempre più gonfio appeso al cappio, sussulta nel petto
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1986
ragazzuolo scalzo. Portano vermicelli al sugo di pomodoro, aglio
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1986
quasi notte quando giungono al Largo dei Tribunali. La
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1986
cortine di palazzi gialli. Al centro una massiccia costruzione
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1986
di mannaia. Dalla base al tetto file ininterrotte di
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1986
piede, poggia una mano al fianco, leva l’altra
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1986
Gennaro. È eccitato, chiede al giovane: «Comme te chiamme
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1986
sapere il ministro Simonetti al duca Gaetani di Miranda
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1986
che è in fondo al cuore dei giovani: l
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1986
il re vorrebbe strappare al papa prima che arrivino
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1986
ogni caso devo obbedire al mio re.» ¶ Ma è
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1986
ho fatta franca grazie al Grottone, ma ci riproveranno
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1986
palla. ¶ Rigurgiti di malessere al ricordo. Lo sguardo di
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1986
sudore, cucina. Poi risucchio al cuore, viene meno. ¶ 3 ¶ Si
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1986
Lugano, con relativi compensi al boia: applicazione di tenaglie
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1986
vecchiotti per bene. ¶ «Abitate al Grottone di Palazzo? Per
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1986
Santa Maria Apparente. Quanti? Al momento ne contava quarantanove
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1986
del messaggio, la conduceva al finestrone in fondo al
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1986
al finestrone in fondo al corridoio, donde volava la
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1986
scattò, poggiò l’orecchio al muro freddo, untuoso. ¶ Sciorillo
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1986
Donna Crezia la incitò al finestrone: «Jammo, donna Liono
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1986
mal di testa, dolori al ventre, nel vischioso stordimento
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1986
stordimento dà la colpa al caffè. Ieri se l
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1986
L’emorragia dura sino al pomeriggio. ¶ «Mo’ statevi quieta
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1986
allegra per conoscere Napoli. Al Gigante incontrò la carrozza
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1986
L’uragano è giunto al corridoio: fortissimi rimbombi, spari
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1986
bottegai, cocchieri, lazzari. Uno, al cantone di Baglivo Uries
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1986
una camera da letto al piano di sopra: molto
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1986
di fronte. ¶ «Vuoi mettermi al corrente, sì o no
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1986
era impegnato a consegnare al loro generale, Championnet, dieci
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1986
possa fidare. Ma lassù, al Monte, la situazione è
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1986
sono concentrati a Toledo, al Mercato, al ponte della
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1986
a Toledo, al Mercato, al ponte della Maddalena, donde
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1986
or sono, s’esibì al certame di Palazzo, quello
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1986
vedono pochi?». ¶ «Saranno tutti al ponte della Maddalena» dice
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1986
Ciaia, di Cirillo, risponde al sorriso distratto di Lauberg
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1986
che dia la parola al cittadino Fasulo per pregiudiziale
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1986
siamo qua a discutere, al ponte della Maddalena si
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1986
detto! Stiamo ancora qui? Al ponte della Maddalena, al
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1986
Al ponte della Maddalena, al ponte!» ¶ «Al ponte! Al
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1986
sedie, misero traversine colorate, al posto dell’orchestra comparve
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1986
torcieri. Nel buio, Cimarosa al clavicembalo. Il re fece
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1986
contrazioni nervose, palpitazioni, dolori al ventre la piegavano. Non
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1986
radeva più due volte al giorno. Aveva perso l
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1986
gli altri, le cose, al posto nostro: questa pure
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1986
prendete aria, respirate, riscaldatevi al sole che verrà.» ¶ 2 ¶ Da
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1986
a un immaginario interlocutore, al di là della finestra
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1986
vogliano preparare un attentato al re. Lauberg è furibondo
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1986
indietro. La loro sarà, al massimo, una repubblica aristocratica
106
1986
dita sono deboli intorno al diafano cannello della piuma
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1986
che andrà in Russia, al posto di Paisiello. ¶ «Furbo
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1986
nuovo, va dalla sarta al Largo della Carità che
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1986
Si sta bene, sì. Al largo s’arricciano schiumette
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1986
Durante. ¶ Incredibile: come se al mondo non stesse succedendo
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1986
il riflesso sul mare, al di là dei bagliori
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1986
taralli, alici in mezzo al pane, vino, sciroppi annevati
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1986
Più tardi, in mezzo al golfo, uno di loro
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1986
circostanza aveva chiesto aiuto al vocabolario! ¶ Ma non era
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1986
esistesse futuro prevedibile. Sperando, al tempo stesso, in avvenimenti
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1986
reine!» ¶ Gennaro sorride. Torna al suo concetto. «Che farebbero
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1986
occorre star bene attenti al tipo di lavoro» aggiunge
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1986
mano ci si avvicina al Largo la confusione aumenta
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1986
forestieri che ammirano. ¶ Attorno al San Carlino ressa incredibile
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1986
ne tiene grappoli sospesi al collo. Un lazzaro senza
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1986
ignote ragazze. «Lo fu al principio, quand’era un
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1986
di Francia dal cantastorie al Molo.» ¶ «Vorrei sentirli anch
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1986
caro. Buonanotte.» ¶ Lei corre al balconcino. Né luna né
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1986
hanno visto, tempo fa, al club nella villa Pirozzoli
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1986
delle Due Sicilie ordinava al Banco della Pietà di
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1986
come rispondono i Francesi al gesto del re di
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1986
ha trovato la casa: al Grottone di San Luigi
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1986
dove finisce quel grottone? Al Largo del Castello, sotto
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1986
di nuovo. S’apparecchia al Natale come sempre, coi
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1986
guardano gli alberi intorno al convento di Santo Spirito
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1986
Un’edera è arrivata al secondo piano, ruscella dai
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1986
Ripetta. ¶ 4 ¶ Si sta bene al Grottone. Esistenza scandita da
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1986
dei conventi dall’alba al tramonto, uccelli la mattina
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1986
per il Grottone. Corre al balconcino: la strada è
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1986
cannoni! Qui siamo vicinissime al mare.» ¶ «Non succederà nulla
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1986
Le dà una scrollatina al mento. ¶ «E quando torni
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1986
monaci, i prepotenti perché al paese loro hanno fatto
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1986
La tavola è imbandita al meglio: tovaglia ricamata, doppiere
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1986
biondi strati di patate al forno, profumati di rosmarino
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1986
dame svelano capelli corti, al naturale, parecchie son vestite
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1986
cernecchi grigi alle tempie, al bavero della redingote nera
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1986
scodella. Gennaro si precipita al fornello, dove il cuoco
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1986
la liberté pour tous!» ¶ Al primo minuto dell’anno
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1986
quest’umido ottobre del ’94, al Largo del Castello, muti
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1986
società, uno studio legale al Ponte di Tappia. Un
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1986
stata data con successo al San Carlo. Pubblicava versi
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1986
e distratto. Divertita, stette al gioco. ¶ «Come potrei non
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1986
legno: tanta commozione intorno al piccolo principe pallidissimo, dalle
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1986
prostituirsi: glielo fece confessare al ritorno da una delle
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1986
era data per compenso al signor conte Tria? Il
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1986
per la grande Caterina al teatrino di Corte (peccato
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1986
Graziella alzava gli occhi al cielo, soffiava: «Uuuh!» con
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1986
gentiluomini formatisi in società al tempo dei tupè, del
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1986
in Italia. Sarà eseguita al San Carlo. È piacevole
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straordinaria: anche così partecipi al gioco adulto. Offri idee
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1986
compiere studi sul nitro al Pulo di Molfetta. ¶ Guarda
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conseguito su inermi. Occorre, al contrario, rendersi utili, illuminare
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1986
scienziati non si perdono al vento. ¶ Dentro i miei
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1986
prefazione. Così s’insegna al Principe. ¶ 3 ¶ I ragazzi e
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1986
favoriti, cravatta bianca fino al mento. Scrive poesie, canticchia
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1986
industria.» ¶ «Io non credo al successo delle cose forzate
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1986
ed Acton, con Ferdinando al rimorchio, sono latte e
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1986
la pesca di ricciòle al Granatello. ¶ Le ultime notizie
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sotto gli occhi, grinze al collo, nonostante pomate e
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1986
trascura letture e amori. Al momento la corteggia, con
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1986
quella notte. Diede colpa al caffè di Graziella: aveva
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1986
Mercato in cui alloggiava? Al Pulo di Molfetta ci
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1986
saggi, chi lettere bellicose al papa, commoventi al re
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1986
bellicose al papa, commoventi al re. S’esposero nei
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1986
riconoscerla. Diede una scorsa al foglio e rise, approvando
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1986
specie nei versi piaciuti al re: ¶ E biva lo
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1986
che l’arricciavano, bambina, al cospetto della gloria. ¶ PARTE
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1986
commento del maestro Cimarosa al clavicembalo. ¶ Faceva freddo, ma
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1986
cui la ragazza forniva al protettore tre vestiti nuovi
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1986
acidità di stomaco, palpitazioni al cuore. All’inferno! Andò
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1986
il gruppo si recò al fondaco Visitapoveri, nella zona
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1986
far la rivoluzione dicendo al popolo che gli faremo
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1986
sinceramente, grato» sorrise, accennando al gesto di prenderle una
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1986
Amico. Siente» disse, dando al suo pugliese-napoletano da
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1986
recita sconvolgente. Si strinse al braccio di Gennaro, come
181
1986
baffuto, puntandosi un dito al petto. ¶ «Ma tu chi
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1986
falegname di Santa Teresella al quale, tanti anni prima
183
1986
tirava fuori otto ducati al mese, Gennaro Serra di
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1986
idée magnifique! Attendez.» ¶ Corse al baule dove aveva nascosto
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1986
rise «ma in Napoli, al momento, va bene. Manthonè
186
1986
lunghissima, laccata d’argento, al dito mignolo della mano
187
1986
caffè. S’accalcavano intorno al Nunzio Pontificio, riapparso alla
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1986
nuovo medico di Corte al posto di Cirillo, alto
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1986
di disagio: si diresse al gruppo dei diplomatici nel
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1986
una rosa dei venti. Al centro, s’ergeva una
191
1986
con fisciù blu scuro al collo, scialle grigio. I
192
1986
successiva fu Lord Hamilton, al quale parlò di caccia
193
1986
piccolo vaso di cristallo al centro della tavola grande
194
1986
anni? Lei ne aveva, al momento, ventisei. Se Tria
195
1986
le belle signore... Sorrise al pensiero che la splendida
196
1986
l’altro teneva aderente al fianco la sciabola. Le
197
1986
SETTIMA ¶ 1 ¶ Brutti segni intorno al matrimonio di fine gennaio
198
1986
compunto come un bambino al catechismo, mani giunte, moveva
199
1986
spagnolo, i decrepiti arazzi. Al sentore muffoso di sempre
200
1986
troneggiavano su un velluto al centro della tavola. Con
201
1986
nel vino. Farfugliò, strozzato, al vicino: «Quella lo juorno
202
1986
si ricordò della moglie al suo fianco. ¶ «Eleono’» disse
203
1986
imposte. ¶ Lei rimaneva, ferma, al centro della stanza. Frastornata
204
1986
cordone di velluto accanto al letto, roco scampanellio rotolò
205
1986
apertasi con inattesa docilità al gesto prepotente di Tria
206
1986
umidiccia: nelle fibre intorno al sesso, alle cosce, anche
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1986
nell’attimo della trafittura. Al suo posto, un sonno
208
1986
ricominciasse. Pascual, invece, scivolò al suo fianco. Sorrideva. Le
209
1986
un po’ delusa ma, al tempo stesso, remissiva. Desiderosa
210
1986
colpi dei chicchi cedono al monotono, intenso gocciare della
211
1986
varcare quel portone, stretta al braccio sottile di papài
212
1986
sì. Si sentì trionfante al centro del letto monumentale
213
1986
gente malvagia che intorno al letto taceva, abbozzando colpevoli
214
1986
verosimiglianza incredibile: lo teneva al seno, lindo, odoroso di
215
1986
voi.» Eran tornati stabilmente al “voi”. «Chi v’ha
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1986
medo, non aver paura». ¶ Al cambio di stagione, le
217
1986
tue manie! Cento volte al giorno a lavarlo. Tutta
218
1986
dimora sotterranea), due volte al giorno, pomeriggio e sera
219
1986
per andare in chiesa, al quadratino. Un giorno persino
220
1986
potresti parla’ pe’ mme al console del paese tuo
221
1986
a sedere nel letto. Al suo fianco Tria non
222
1986
Un sobbalzo, si getta al letto di papài. Lo
223
1986
solito. Dava due carlini al giorno alla portinaia perché
224
1986
mise su una sedia al balcone. ¶ Il sole era
225
1986
le colpe di Tria, al quale fu intimato di
226
1986
l’anno, ossia tredici al mese. Tio Antonio aveva
227
1986
giardino. Un giorno, grazie al nostro lavoro, spunteranno fiori
228
1986
piccole cose necessarie. Mise al collo un nastrino di
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1986
più vasto, era riservato al re e al suo
230
1986
riservato al re e al suo corteggio: vi splendeva
231
1986
suo corteggio: vi splendeva al centro l’enorme blocco
232
1986
in cui nuotavano pesci. Al di là di marmoree
233
1986
con collo rovesciato, calzoni al polpaccio, stivaletti, cravattone invece
234
1986
fare dei sonetti dedicati al... Al mio bambino. Li
235
1986
dei sonetti dedicati al... Al mio bambino. Li ho
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1986
non credo più nemmeno al suicidio». ¶ Pausa. Lei era
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1986
assiduità. Anche l’appartamento al piano nobile in buone
238
1986
un ducato e mezzo al mese, alla figlia il
239
1986
nel magnifico palazzo Filangieri al Largo d’Arianello. ¶ Gaetano
240
1986
La prese di nuovo al braccio, mormorando: «Io non
241
1986
lodi del vecchio poeta, al di là della consumata
242
1986
l’ultima parola spettasse al re. Ferdinando con leggero
243
1986
le manie di Tanucci. Al duca Marullo d’Ascoli
244
1986
vergognosa di stare ignuda al podio. Il re sorrideva
245
1986
a tutti: alla regina, al re, l’incrociò con
246
1986
Da parecchio non andava al salotto dei Cassano. Ma
247
1986
di laudano, imbacuccata accanto al braciere d’ottone che
248
1986
un piccolo crespo nero al cappello, si commosse. ¶ Periodo
249
1986
conciato in maniera inverosimile. Al piagato torace un giustacuore
250
1986
legno. La processione arrivò al Largo di Palazzo, il
251
1986
misteriosi riti nelle Fontanelle, al Purgatorio ad Arco... Ma
252
1986
il Fato, il destino, al quale Giove si doveva
253
1986
di fronte alla sventura, al dolore, borbottavano rassegnati: «Accossì
254
1986
E che però niente al mondo dura un’eternità
255
1986
cercate di non vendervi al re, che è ancora
256
1986
trovare Bonito nello studio al Vomero» decise Luigi, col
257
1986
vettura di piazza, accomodandosi al suo fianco. ¶ «A la
258
1986
malvagio. Non esiste nulla al mondo, né malattia né
259
1986
gente. Ma di qui al dirmi poeta...». ¶ Lei le
260
1986
veneziani. Avevano mangiato cozze al pepe e limone, vongole
261
1986
dei cordoni. Provò freddo al ventre. Poi la stretta
262
1986
ventre. Poi la stretta al sesso, umido e caldo
263
1986
altre volte, Luigi arrivò al punto di colpirla con
264
1986
certe cantine degli Incurabili, al Pendino, dove incontrava amici
265
1986
guidava alla cavezza. Salirono al villaggio, procedendo fra giardini
266
1986
unte, solco in mezzo al petto. ¶ Azzardò, a fatica
267
1986
male. ¶ L’assalivano vampe al viso, al torace, tremava
268
1986
assalivano vampe al viso, al torace, tremava da battere
269
1986
povere forze. Pallidissima, mano al petto, si trascinava per
270
1986
bassifondi, in uno studio al Pendino), più scontento che
271
1986
Serra, gettandole le braccia al collo. Tutte si fecero
272
1986
Pagano passò dalla tensione al sorriso. Molti risero. ¶ «Avrai
273
1986
riferirsi soltanto alla cultura, al successo, bensì, e molto
274
1986
ovatta intrisa d’olio al benzoino. E un po
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un po’ di rosso al viso, gocce di profumo
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scosse, sulla sedia appiccicata al braciere, la guardò, intorpidita
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con Primicerio, si sorrisero. Al primo lui sussurrò: «Lenòr
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tu?» «Mi farebbe piacere.» ¶ Al secondo giro lei disse
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de Fragonard» sentì dire al tavolo vicino, dove una
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agitavano frenetiche nello sferruzzìo. Al rumor della porta socchiuse
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della Salata, di fronte al consolato portoghese, un palazzotto
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Occuparono insieme quattro stanze al piano nobile, per unire
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di Pontefice Massimo? ¶ Esistono, al contrario, uomini i quali
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Gennaro, diradò le visite al salotto. Perse, così, l
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Palazzo, fece una smorfia al Gigante, costeggiò il San
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Una pacchiana che ballava al suono di chitarre e
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scenografi del San Carlo. ¶ Al mercatino di Sant’Anna
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non era buona come al vicolo delle Chianche a
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due morbidi favoriti intorno al viso robusto, ben rasato
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pizzico eccitante di vanità. Al tempo stesso materna propensione
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Meglio ancora, a ’mpennere al Mercato, e se il
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tasse. Faccio notare che, al momento, questo succede solo
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anno, il 29 giugno, deve al papa, in segno di
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forte. ¶ Cercò inutilmente spiegazioni al perché uno, soltanto se
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e ragazzi vi giacevano al sole. ¶ Sanges le mostrò
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Vetri, marmi, stemmi scintillavano al sole. ¶ Vincenzo servizievolmente denominava
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che sparano quasi fino al mare». ¶ Tornò a guardare
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per tirare una sciabica, al grido ritmato: «O-o
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freddo, gli si strinse al fianco. «Il casino dei
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girò la vela rossa. ¶ 2 ¶ Al Mercato andarono un’arida
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Dal palco s’ergeva al cielo arroventato un’altissima
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Ricchio’! Femmenie’!» si gridava, al sommo dell’allegria. Vide
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fianchi, nelle gambe. Soprattutto al seno: lo comprimeva in
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più minuta, meno larga al mento, allora sì. Perché
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dal grande e nobile, al futile e meschino) acquistava
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acquistava preziosità inestimabile ma, al tempo stesso, non valeva
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così propizia da pensare al destino. ¶ Non vedeva, però
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vivere da letterata e, al tempo stesso, da moglie
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ricamata. Alle orecchie e al collo la parure prestata
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dì voi sola mostrerete al mondo ¶ che nel giunger
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neri, lisci, bianca scriminatura al centro, come già s
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Lui generosamente le pilotò al gruppo delle dame: gustavano
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i conti.» ¶ Arrivò Giordano, al seguito d’una biondina
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perché fa... la guerra al papa! Bisogna sostenere Tanucci
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Vedi chi parla» accennando al di dietro cospicuo del
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Tieni la Luna abitata al Nuovo, l’Osteria di
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Sanges e gli altri al Largo di Palazzo. La
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di Palazzo. La sera al San Carlo, per il
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d’oro. Si gettò al podio per dirigere l
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in cui lo vide al Largo di Palazzo: ingrassato
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alto, poi s’immobilizzarono al proscenio. Piegarono graziosamente le
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palco reale. ¶ Luce dorata al centro della scena: entrarono
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parte dei frequentatori restò al galà che, dopo il
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per farti un esempio, al San Carlo? Che marmaglia
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epitalamio... E lo mandiamo al re. Liscia la regina
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suo marito, il Sovrintendente al Grande Archivio, è un
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quell’altro» si raccontava al centro informazioni del mercatino
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foglie. ¶ Lavorò con impegno al sonetto chiesto da Vincenzo
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Ora stava anche lei “al di là”. Consacrata da
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seta, gigli dei Borboni al dritto, prese la via
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più facile. Dovreste pensare al nome pastorale. Che non
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promesso dai preti nell’al di là, ma vero
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misteri, invitando l’uomo al sacrificio, alla rassegnazione, propongono
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impallidiva, portandosi lo mani al petto, stanca per la
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dei corrispondenti giunse fino al Veneto, donde le scrivevano
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di scrivere a Vienna, al Maestro, inviandogli una copia
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fossero attaccabrighe, violenti, nulla al mondo amassero più di
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straziante, interminabile. ¶ Si strinse al padre, spaventata. Ma non
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preti li fanno stare al posto loro. Sarà un
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da preoccuparsi. Dovrò stare al posto mio!» ¶ Vovó lo
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quello di far riconoscere al più presto le nostre
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deve costruirsi un paese al quale affezionarsi, dove disegnarsi
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un monte, in cima al quale guizzavano linguacce di
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pulita del Tevere, quella al di là di Ponte
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su ogni cosa, fino al punto da morire per
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Ora la diligenza andava al passo, il postiglione non
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Sarebbe stato possibile arrivarci? Al largo pareva ferma una
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caporale precedeva i viaggiatori al corpo di guardia, lei
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Miguelzinho e José. Corsero al prato ove brucavano i
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salutò con la mano al cappello. E rise al
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al cappello. E rise al postiglione: «Statte bbuono, Nico
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pranzo. ¶ La locanda vicinissima al porto: una casupola d
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lucore rosso in fondo al cielo. Ora tutta l
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d’alberi dalle colline al mare, quell’immota distesa
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Man mano s’avvicinavano al posto di dogana, traffico
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cercando d’aprir strada al postiglione, che spingeva con
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avventurò in serpa, accanto al cocchiere. Questi era un
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sempre. ¶ «Jammo, Zizi’» gridò al cavallo, con voce sottile
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mano destra» disse, indicando al sommo d’una collina
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lanciare insulti. ¶ Eran giunti al termine della discesa e
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confusione, chiasso, splendore erano al sommo e la vettura
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un lato vi splendeva, al fulgore di globi di
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verso un pendio verde, al mare bruno, quieto, popolato
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mondo diverso. ¶ Dalla luce al buio, dall’aria dolce
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umidiccio afoso. Dall’aperto al chiuso, dal piano all
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e puzzolente che scorreva al centro, il cocchiere dava
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su un tavolino accanto, al lume d’una torcia
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vetturino addossò la carrozza al muro, lei poté toccare
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vi si stese, apparecchiandosi al sonno. ¶ «Qua finisce lo
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piano. Il palazzo apparteneva al duca di Lusignano, il
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Il rigagnolo correva sempre al centro della strada, i
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alici, merluzzi. Andavano tutti al mercatino nel largo di
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trasferimento, la considerarono ammessa al senato adulto. Apprese che
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piccoli in un buco al sommo della botte, per
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paraventi, sedie, da riportare al primitivo nitore. Gli oggetti
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Salata, a San Mattia, al Monte di Dio, nel
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inquieto, ombrato di peluria al labbro. ¶ Ma qui non
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sembrava soddisfatta di stare al mondo. Le pareva, inoltre
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possano ’mpennere» bestemmiava Minichiello, al quale toccava ripulire. ¶ Anche
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posteggiare. Alcuni andavano fino al Monte di Dio, altri
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Descrisse allora la visita al Colosseo, con stile grandioso
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con stile grandioso e, al tempo stesso, malinconico. Le
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Chiaia, certi fulgóri che, al crepuscolo, s’accendevano nei
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soggiunse con aria maliziosa «al momento lì non vi
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volontà dei contraenti davanti al popolo sovrano. Moi, citoyen
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si minaccia di denunziarlo al Governo.» ¶ «Non ci credo
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cittadino Faypoult, per rammentare al generale in capo il
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riccio senza un dito al piede. Col tempo le
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bellissima. Domani verrà eseguito al Largo del Castello: volete
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più non v’è. ¶ Al foco, indegne immagini, ¶ ìtene
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E non temer che al Caucaso ¶ Giove ti leghi
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la carne due volte al giorno, il dessert, bevono
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ogni professione si prestano al servizio della truppa nazionale
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tutto. Ma a chi? Al mondo? Sai quanto se
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vorrei ci fosse Marra al posto mio!» ¶ «E che
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curiosità, residui di simpatia al passaggio di Francesco Caracciolo
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piscia. ¶ E i saloni al primo piano! Quello verde
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dei Cassano, si mise al clavicembalo. ¶ «Dock, hic wurde
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geniale come il Werther, al quale somiglia, ma è
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ciprie. ¶ Un’occhiata avvilita al tavolo ricoperto da libri
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conquistato Torino, Ruffo è al Sebeto, presso Capodichino: cosa
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importante.» ¶ Rientrano, lei siede al tavolo, lui rimane in
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fa. Dovrò anche comunicarla al Governo.» ¶ Lei impallidisce. ¶ «Ruffo
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in quattro, lo spiega: al centro v’è, stampato
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Sanfelice lo ha dato al magistrato repubblicano Ferdinando Ferri
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Patria Repubblicana, re Ferdinando, al ritorno, li additerà per
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resto Cuoco si rivolgerà al Governo, si procederà agli
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a partire. ¶ «Ora andrò al Governo» sospira. Ma non
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Gli amici sanno che al «Monitore» si riceve nel
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evitarle, va a sedersi al tavolo del «Monitore». ¶ «È
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protettivo rifiuto del domani. Al tempo stesso, tuttavia, le
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arrampica verso il mercatino al trivio, il padrone non
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alle soglie di Capodichino, al ponte della Maddalena. «Esaltare
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annotazione «I Sanfedisti sono al ponte» li ha liquidati
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ha ragione Luigi. ¶ Va al comò, ove conserva biancheria
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debolezze» sorride. «Sono andato al Governo, non c’è
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più nessuno. Manthonè è al ponte della Maddalena, con
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fucileranno Baccher e soci al Largo del Castello.» ¶ Impallidisce
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grassume bianco, sfatto, accanto al corpo vizzo, fuligginoso, di
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Non resta che salire al Vomero.» ¶ «A Sant’Elmo
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non s’incontra nessuno. Al trivio di Cariati Luigi
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una pistola. Pallidissimi, ritti al centro della rampa, aspettano
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invecchiato, smorto, vacilla insieme al marchese di Corleto sotto
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lampi. La bandiera scende, al suo posto salgono, veloci
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un mese. Ovviamente non al ritmo attuale: sparando per
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ogni modo io domando al cittadino comandante: se Ruffo
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Via!» ¶ Luigi la trascina al camerone dei morti. Anche
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susseguono tonfi, crolli, schianti. Al ritorno, con aria cupa
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ride Marra. ¶ Logoteta accenna al primo passo. Il cuore
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di pannocchie, bucce. ¶ Davanti al teatro del Fondo, intorno
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schifosi animali delle tenebre; al confronto la Vicarìa era
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dalla luce, solo quando, al termine della stretta scalinata
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movimento incredibile, specie intorno al Fulminant, che è ricomparso
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pavesato a festa, proprio al centro della rada, ne
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si vedono. Vi garriscono al vento enormi bandiere bianche
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il re. Lo vede al pulpito della murata: molto
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merita l’applauso, Nelson al suo fianco. ¶ Improvviso agitarsi
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gira, la faccia viene al sole, tumefatta. Capelli grigiastri
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grigiastri sono ancora appiccicati al capo. Lei ha un
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l’unica mano artigliata al pulpito di legno. ¶ Finalmente
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due in piedi e, al centro, un ometto dallo
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assente, forse in preda al famoso piacere della degradazione
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bene qui, nella stanzetta al sommo della Vicarìa, nel
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dicono niente. Due volte al giorno viene una suora
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pasta e fagioli, melanzane al sugo, l’acqua. Non
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delle cose. ¶ È subentrato, al contrario, desiderio d’ordine
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Che le governa ed al quale dobbiamo rendere conto
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Carolina, che mi mandano al patibolo? A tanto non
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e ragazzi saranno andati al mare. Restano fuori dei
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e camicia bianchi, seduto al tavolo fratino, gli si
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sorride. ¶ Altri due siedono al tavolo, in camicia e
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infatti, mentre s’esce al fuoco del sole, nella
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Marina, il drappo intorno al palco s’agita lievemente
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ficca il cappio intorno al collo. ¶ «Vai, vai!» urla
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pallido. Prima d’avvicinarsi al ceppo si volta, la
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quanto espone l’universale, al contrario della storia, che
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a farle concorrenza», Lettera al Fauriel), da altri grandi