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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Salvatore Di Giacomo, Nella vita, 1903

concordanze di «al»

nautoretestoannoconcordanza
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1903
un braccio era steso al fiume e ne benediceva
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1903
Sotto la statua, addossati al parapetto, due uomini contemplavano
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1903
faccia ad essi, oltre al ponte ferroviario, parallelo a
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1903
scaletta che va fino al sommo di essa appena
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1903
persisteva ov'essi inclinavano al piano: qui l'ultima
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1903
per poco parlò pur al dosso dei monti con
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1903
e prese forma, dirizzandosi al «Ponte d'Annibale». Una
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1903
dei suoi libri attaccata al dosso con due brevi
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1903
saccoccia dei pantaloncini, fino al gomito. La cavò, lentamente
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1903
gettava un braccio attorno al collo, si traeva addosso
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1903
si volse. Letizia moveva al ponte, dirittamente, e la
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1903
un vico traverso incontro al quale moveva, si fermò
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1903
fosse per dissolversi, mentre al vento lieve ed opposto
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1903
d'un subito. Ma al senso pauroso del vuoto
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1903
penzoloni, volte le spalle al tramonto la donna non
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1903
membra piteciche s'aggrovigliavano al palo del lume elettrico
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1903
Levò il lume fino al volto della donna e
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1903
Sotto il lume, stretta al collo della bottiglia, la
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1903
a una tavola, presso al focolare: un fagottino era
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1903
statue impallidivano confusamente davanti al teatro. Erano alle porte
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1903
della stazione, d'avanti al treno nero, interminabile. Vide
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1903
braccia, la teneva stretta al seno, come una bambina
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1903
nel lontano, in coda al treno. ¶ - Vieni - disse Marta
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1903
incatenate, avvicinando la faccia al panno della manica, lì
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1903
il quale s'appisolava al sole, in serpa, nella
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1903
da mezzogiorno a bruciarmi al sole! Poc'anzi m
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1903
e appresso alla Giudecca, al Vico Coltellari, a Rua
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1903
l'aria vibrò tutta al fragore d'un treno
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1903
appena le due lire, al lume del fanaletto, e
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1903
me per correre appresso al vostro uomo? Ma lo
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1903
neppure per l'avena al cavallo, e me l
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1903
le dita raggranchite. E al sereno cielo che si
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1903
compagnia! ¶ Mi volsi. E al suono della rauca voce
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1903
tavolino del Caffè Grande al Corso. Era l'ercole
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1903
si dice? ¶ E sedette al nostro tavolino e cavò
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1903
dopo un po', lanciando al soffitto la prima boccata
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1903
indice puntato sulla Gazzetta al passo che leggeva. ¶ - Mahmud
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1903
bisciù! L'ha vista al trapezio? ¶ - Sì, mi pare
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1903
adios! ¶ - Lei resta? - feci al di Bartolo. ¶ L'altro
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1903
Bazza, cancelliere alla Pretura, al solito s'era addormentato
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1903
era liquefatta la neve: al raro lume di qualche
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1903
figlia? La piccina? Ma al circo c'è mai
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1903
parte, e aveva svoltato al cantone. ¶ - Che volete fare
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1903
e m'arrestavo davanti al portone. Accesi un moccoletto
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1903
da letto mi feci al balcone che dava sulla
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1903
profondo silenzio e seguirono al grido un romor confuso
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1903
ero rimasto lì inchiodato al balcone - la finestra terrena
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1903
nella baracca dell'ercole? Al mattino lo seppi. La
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1903
vita addirittura. Io stesso, al quale erano state offerte
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1903
mi rasciugavo la faccia al balcone, dietro i vetri
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1903
quell'infelice che strappavano al romoroso suo Circo per
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1903
po' là in consegna al Tribunale. I carabinieri presero
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1903
a due infermieri, scendeva al gran cortile soleggiato - ove
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1903
vecchia suor Agata che, al solito, m'aveva preso
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1903
mi poneva di faccia al primario professore X... mentre
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1903
presso un letto intorno al quale già quattro o
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1903
a sedere? ¶ Sedetti accanto al letto. La mano che
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1903
esangui, muscoli denutriti, cianosi al lobulo degli orecchi, a
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1903
degli orecchi, a' pomelli, al lobulo del naso: l
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1903
potette. Levò gli occhi al cielo e li riabbassò
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1903
felice? ¶ Vero, vero: solo al mondo, oramai - mia madre
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1903
solo e parco asciolvere al giorno e di un
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1903
anno. Un altro, dunque, al posto mio sarebbe stato
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1903
Ma io rimasi lì, al cospetto di quella partecipazione
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1903
lo spiegò, mi trasse al balcone, me lo pose
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1903
un tratto. Di faccia al nostro balcone al primo
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1903
faccia al nostro balcone al primo piano s'accendeva
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1903
s'accendeva il fanale al cantone. Arrossato nel volto
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1903
l'uscio. Mossi diritto al lume e lo spensi
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1903
che ingiusto destino! - proprio al poeta sentimentale, al pietoso
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1903
proprio al poeta sentimentale, al pietoso scrittore del «Calvario
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1903
ecco. E sento che al mio cuore tormentato è
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1903
ancora qualche volta? - chiesi al mio amico sul punto
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1903
una indescrivibile emozione, picchiai al numero 40. ¶ Mi venne ad
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1903
un berrettino tondo intorno al quale egli stesso andava
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1903
due grandi stivaloni appesi al muro, delle immagini, delle
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1903
giacchetta soldatesca, abbottonata fino al mento. ¶ - Scusi, Totò del
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1903
biondiccia, seduta per terra, al sole che la illuminava
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1903
si posero di faccia al medico. Il brigadiere salutò
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1903
femmine. Ci siamo avvicinati al gruppetto. Be'? - dico - di
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levato e s'avvicinava al divanetto. ¶ - Dove ti hanno
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1903
Aspetta... Anche qui? Anche al braccio? ¶ Gli agenti s
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per guardare. ¶ - Ferita anche al braccio! - esclamò il brigadiere
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1903
levando la mano spiegata al keppì: ¶ - Possiamo andare? ¶ Senza
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1903
guardie, stanche, s'avviavano al largo sedile di marmo
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1903
II. ¶ Nella sala «Ramaglia», al buon sole che v
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salute che si trovano al cospetto d'un qualche
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1903
La suora mosse direttamente al lettuccio della Ercolano, che
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a sedere in mezzo al letto e le sue
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Penso - mormorò l'Ercolano - al sogno che ho fatto
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da un pezzo attorno al letto della rossa. Ed
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1903
metterete d'accordo, davanti al presidente. ¶ Cosentino si frugava
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via maestra, ella sciorinava al sole i piccoli peperoni
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Trasse una scranna accosto al pagliericcio e si mise
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di Benedetto Caruso spedito al padre di costui in
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mosche se ne levò al tempo stesso. ¶ - Mille ducati
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Lentamente Mariangela si riaddossò al capezzale e poi vi
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Fuori, i bambini giocavano al sole, con la chioccia
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Bernardino trasse più accosto al pagliericcio la sua scranna
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che torno presto - disse al rosso, passando. ¶ II. ¶ Il
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1903
a sedere in mezzo al letto. ¶ - Dov'è tata
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pel sentieruolo che metteva al bosco. Correva. Ove il
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dall'albero, s'apriva al sole. Il piccino la
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s'era stesa pigramente al sole. Si gettò carponi
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1903
aspettò. ¶ Il sole volgeva al tramonto. Pel puro cielo
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1903
ricordi che v'inchiodano al posto ov'è stato
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de Laurenzi s'appressarono al piatto e vi si
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quasi come per rispondere al mio pensiero, e dopo
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che m'ha presentato al ministro. Ed è così
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vieni? ¶ - Io no. Vado al giornale. Ho un articolo
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E poi mi telefoni al giornale. D'accordo? ¶ - Sì
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Foria e s'avviano al cimitero. Il de Laurenzi
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Il direttore rientrò. Andò al balcone, guardò nella via
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gli studenti fecero chiasso, al solito, e ruppero vetri
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dice, quasi dugento lire al mese. Una fortuna per
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mani s'era avvicinato al balcone chiuso e guardava
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Mi levai e corsi al balcone. ¶ - Lo vede? ¶ - Dov
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vede? Lì, seduto fuori al caffè di rimpetto. Lo
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ci vedessi meglio. ¶ - Arriva al caffè sulle nove ore
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gli dà una lira al giorno, per l'incomodo
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posava sul tavolo, accanto al vassoio. ¶ L'ora meridiana
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palma, convulso. ¶ - Lì davanti al caffè, poco prima. Un
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a sedere in mezzo al letto e con le
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letto, in camicia, rabbrividendo al gelido contatto del pavimento
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piedi nudi avanzavano. Attaccato al muro di faccia uno
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una seggiola, di faccia al letto, e si cominciò
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pazza sorrise, di faccia al cadavere. Pareva davvero soddisfatta
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eh? - fece il delegato al medico. - Crepa il marito
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un giovane ch'era al principio della sua professione
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o cinque tele addossate al muro: una copia della
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lava che affluiva fino al mare in convulsione... ¶ In
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di Mastia fu portato al cimitero nel carro dei
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che le scappavano disotto al cappelletto tutto piume e
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con un cestino infilato al braccio e, attaccato al
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al braccio e, attaccato al polso ossuto della mano
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in fondo, quasi accanto al focolare, e di faccia
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d'Aragona! ¶ E mancò al giuramento. L'aspettai tutto
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sotto l'arco, accanto al teatro del Fondo. A
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del Fondo dal teatro al quale è attaccato da
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signorino! Avanti! ¶ Ero giunto al sommo della scala. Mi
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copriva le voci. ¶ - Buongiorno al signore - disse il donnone
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collana di grossi coralli al collo. Sulla coltre erano
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carte da giuoco. Accanto al letto era una poltrona
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più riprese in mezzo al petto enorme e molle
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virago: glie la vidi al collo. Chiarina mi disse
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allegre!.. ¶ QUARTO PIANO, INTERNO 4. ¶ Al quarto piano d'uno
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trovato il suo posticino al sole, la contemplava, ammiccando
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del portinaio avea piantata al sole una seggiola e
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in cortile. Milia diceva al portinaio: ¶ - Don Angelo, non
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tavola, tornò a sedere al suo posto, riprese la
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pallidissimo, abbottonando la sottana al sommo del petto, con
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oramai. Le ore suonavano al vicino orologio dell'edificio
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pupille immote, inespressive, abituate al riverbero della passività di
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silenzioso gruppo, di faccia al pozzo. ¶ La superiora balbettò
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sommesso: una idiota sedeva al sommo della scala dei
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braccialetti a' polsi, e al collo nudo un filo
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da quel lato, fino al polpaccio, la gamba calzata
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otto... ¶ Nel sole, davanti al pozzo, la fila delle
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giunse di là fino al cortile. ¶ - Figliuole, un'altra
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il braccio e puntò al refettorio la mano spiegata
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premeva sul petto ansante. ¶ Al sole ardente che lo