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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

concordanze di «ala»

nautoretestoannoconcordanza
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di Stige, ombra dolente. ¶ Ala dura novella ¶ con pianti
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ei poiché fu avante ¶ ala corte crudel, quivi s
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in monte. ¶ Parte intorno ala fronte, ¶ e parte sovra
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indentro e torto, ¶ fin ala coda estrema ¶ la cui
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Ahi di novo anco ala luce ¶ son rapita. ¶ Chi
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il sol perduto, ¶ ritornar ala luce abbia potuto ¶ dopo
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Tornasti a forza esposta ¶ ala pena infernale et al
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cercar dela perduta figlia ¶ ala feconda Dea prestò le
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a trastullarsi ¶ dala luce ala voce, ¶ cangiò senso al
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selva ¶ animal, che negasse ¶ ala lira faconda il suo
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la lingua già fredda ¶ ala lira s'accorda, e
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sanguigne. ¶ Giunto pur dianzi ala funesta valle, ¶ che del
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spettatrice e scena, ¶ abbaiando ala rupe ¶ in tal guisa
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e di ruvido tofo ala caverna ¶ fa testugine e
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Dea più pudica ¶ confessando ala selva i suoi secreti
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del tratto; onde gridando ¶ ala casta reina ¶ accusò con
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dela Dea pudica ¶ corre ala guardia, indi le tesse
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con cento rami ombra ala fronte. ¶ Insolita paura ¶ entrar
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i servi accorti, ¶ dietro ala fuga mia lassan le
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franchi ¶ sono i primi ala pesta. ¶ Più lontani, e
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spedito, audace, e forte. ¶ Ala preda vicina ¶ il veltro
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dì che morto giacque ala fontana, ¶ martire di Diana
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parte ¶ solitaria bellezza, ¶ accostato ala riva il cavo pino
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leva. ¶ Di novo impaziente ala marina ¶ scende anelando, al
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vita, ¶ tu m'esponi ala morte. ¶ Io ti donai
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gran mostro biforme, ¶ et ala tua posposi ¶ la fraterna
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dunque a forza, ¶ esposta ala mercede ¶ o di balene
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e tremulo e cascante ¶ ala disdossa l'asino cavalca
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Saturno, e me consorte. ¶ Ala tua lieta sorte ¶ invidia
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acanto ¶ al'edra et ala vite ¶ invidiò le braccia
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inganni, e come insieme ¶ ala gelosa sua l'inganno
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attiensi, ¶ l'altra stende ala groppa e talor anco
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vergine peregrina, ¶ leggiadro peso ala robusta schiena? ¶ Hanno anco
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fiume ¶ (che tal rassembri ala cornuta fronte) ¶ furtivamente adduce
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roza spoglia ammanti, ¶ peròch'ala sembianza, ¶ et agli atti
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altrui) ¶ che perdonando omai ¶ ala tenera etate, ¶ di ricondur
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aure amiche e cortesi, ¶ ala mia cara antica ¶ genitrice
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rendi il caro pegno ¶ ala patria, ai parenti. ¶ Ah
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Quando il Padre sovrano ¶ ala madre d'Amor rivolto
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qual perpetua inconsumabil esca ¶ ala fame vorace ¶ di cotanta
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onde; ¶ quando uscì passeggiando ala frescura ¶ del'aura mattutina
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innamorato, e peregrino Alfeo, ¶ ala nobil quadriglia ¶ fecer coda
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arco ¶ curvan le braccia ala soverchia soma ¶ del'uve
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diletto del gusto, onta ala vista. ¶ Stava dritto in
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felici e lieti, ¶ vanne ala sede a te devuta
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Ahi, chi m'invola ala mia patria riva? ¶ Ahi
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chi m'ha tolta ala magion diletta. ¶ Già, già
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ferrate porte, oscure soglie, ¶ ala diletta moglie il passo
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accinse ¶ il fanciul faretrato ala vendetta, ¶ e con l
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mentre che 'n grembo ala nutrice erbetta ¶ in su
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scorza di crescente faggio ¶ ala futura età memoria eterna
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minio ¶ accostar senza nausea ¶ ala mia guancia fetida. ¶ Vedi
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ch'oltr'ogni meta ala sfrenata audacia ¶ licenzioso omai
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essizio ¶ brama ch'Atropo ¶ ala linea ¶ del suo vivere
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usate, ¶ e chiedile dolenti ¶ ala mia sorte trista. ¶ E
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istesso ¶ aprir gli occhi ala luce ¶ del publico pianeta
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al Cielo ¶ tanto lunghe ala gioia, ¶ quanto corte ala
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ala gioia, ¶ quanto corte ala speme. ¶ Con altri fanciulletti
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soave ¶ domestichezza antica, ¶ et ala verginella, ¶ afflitta e sconsolata
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ma capital nemico, ¶ posciach'ala pietate ¶ e paterna et
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e d'orgoglio, ¶ ch'ala sua propria prole ¶ procuri
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diede ¶ principio iniqua sorte ¶ ala tua dipartita, ¶ ebbe fin
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duro ¶ contenda et impedisca ¶ ala lingua il parlare, ¶ ecco
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giudicar presuma. ¶ E s'ala lontananza, ¶ infallibile tocco ¶ d
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pur quella notte istessa ¶ ala fonte del Moro. ¶ Sfortunato
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timor geloso, ¶ che Piramo ala fonte ¶ dopo lungo aspettarla
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infelici porte ¶ onde passa ala morte. ¶ Passa tentone al
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annoverava, ¶ ch'eran quindi ala casa ¶ di colui ch
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s'affrettava correndo, ¶ finch'ala fonte giunse. ¶ Ritrovò quivi
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manifesta. ¶ Manca il fiato ala voce, ¶ manca la voce
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di candor, di durezza ¶ ala lor fé sembiante, ¶ furo
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il rubin, l'ostro ala pece. ¶ In quella bocca
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che solo ¶ fu concesso ala bocca, ¶ il privilegio almeno
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degli amanti ¶ più ch'ala bocca si concede agli
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che disfida ogni core ¶ ala guerra d'amore. ¶ O
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terra fiorita, ¶ che, verdeggiando ala stagion novella, ¶ or si
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qual s'avolge ¶ intorno ala mia luce ombra nemica
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esser devi, ¶ poi ch'ala tigre sola ¶ l'armonia
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armate, ¶ che furo inespugnabili ala spada, ¶ fur dal'oro
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non l'arrota ¶ Fortuna ala sua ruota. ¶ Fileno ¶ D
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ben menare il ballo, ¶ ala piva et al crotalo
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che l'effetto ¶ risponda ala sembianza. ¶ Sei bella, e
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cori. ¶ Vola incauta farfalla ¶ ala luce del foco, e
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oblia, ¶ volge il tergo ala sponda, ¶ né più punto
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una vergine vecchia? ¶ S'ala tua genitrice ¶ non fusse
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intorno il fianco lasso, ¶ ala folt'ombra dele verdi
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la testa abbassando, esce ala zuffa. ¶ LIX ¶ Quante volte
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con festivo grido ¶ ritorna ala magion quando le piace
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ira, ¶ le proprie ingiurie ala sua vista offerte, ¶ arrotando