Pietro Giannone, Vita scritta da lui medesimo, 1741

del mare Adriatico, dirimpetto all'isole Diomedee, ora dette

imperadori suoi successori, fino all'imperadore Costantino Magno, prese

sazietà e noia; ed all'incontro il vedere che

poiché tutti si applicano all'antiche greche o romane

armi), procurai d'aggiungere all'istoria la geografia antica

studio che si apparteneva all'infima e bassa età

per le civili appartenenti all'Imperio, e per conoscere

e [non era] giunto all'ultimo punto di perfezione

giurisprudenza romana aveano adattato all'uso del foro, e

tutti inteso. Ed invero, all'eloquenza accoppiava non men

conforme alla ragione ed all'esperienza. E la maniera

per avanzargli e stendergli all'ultimo punto di perfezione

in Napoli, donde passò all'esercito di Lombardia, ebbi

non riconoscendogli per ministri. ¶ All'Argento fu pur mandato

La scrittura non dispiacque all'Argento, e si comunicò

pontificato romano, fortemente contrastava all'editto, qualificandolo come offensivo

di altri principi ed all'uso e costume di

de' romani pontefici, ed all'antica ed inconcussa pratica

della Chiesa, e conforme all'ecclesiastica disciplina. ¶ Entrò l

dell'asilo; altre intorno all'immunità delle persone ecclesiastiche

dottrina de' Padri, ed all'antica ed incorrotta disciplina

stampe, sicome fece arrossire all'avversario, così lo stimolò

dava volentieri li confermarono all'interposizione e parere di

di “solitario Piero”, alludendo all'eremita del Tasso. ¶ E

non comunicai se non all'Aulisio ed al Capasso

che io avea data all'opera, mi animò a

questo passaggio dal vino all'acqua mi diede pena

dar l'ultima mano all'opera, si aggiunse di

gli veniva più acconcio all'impostura, furon subito persuasi

conoscermi, mostrandomi l'uno all'altro a dito, ed

a mandarlo in Vienna all'arcivescovo di Valenza, allora

e Perlongo per Sicilia. ¶ All'arcivescovo di Valenza, presidente

a scrivere qualche lettera all'arcivescovo di Valenza in

pontefici romani, suoi successori. All'incontro, in quel decreto

impedirla, ma solo che, all'incontro, i principi facessero

di conferire anch'esso all'opra, anzi d'averci

e rimosse; e, datone all'Argento autentico documento, firmato

re de' Romani, rinunciassero all'arciduca tutte le ragioni

imperial persona, ch'era all'impiedi, assicurato dalla clemenza

da quella corte premiati; all'incontro, eran perseguitati quelli

da quello di Brindisi all'arcivescovado ricchissimo di Salerno

intercessione erasi data pace all'Europa. ¶ In questo, fuvvi

avesse scritta una lettera all'Imperadore, nella quale altamente

questi campioni si accingevano all'impresa, non si tralasciavano

crociate; ed in quanto all'inquisizione, quella di Milano

Stati d'Italia, sottoposti all'Imperadore, ch'empivano le

disse che avea raccomandato all'Imperadore che nelle istruzioni

tenne sei mesi, fino all'elezione del conte d

era governadore — con proporre all'Imperadore, che que' popoli

il quale lo diede all'arciduchessa, che si portò

non mancò di parlarne all'Imperadore e darlene memoria

reggenti erano fiscali — ma all'Imperadore la predicavano per

papa Clemente XI intorno all'abolizione del tribunale della

il piego in Sicilia all'arcivescovo di Palermo, a

se 'l pensavano. ¶ Pervenuta all'Imperadore una tal notizia

le speranze del cardinalato all'arcivescovo di Salerno, suo

col cardinal Barberini, intorno all'intelligenza del testamento di

che quelli aveano intorno all'esterior politia ecclesiastica in

quella delle loro famiglie. All'incontro, que' che, investigando

egli tre altre nominatamente all'autore dell'Istoria civile

dovesse andar sempre attaccato all'opera, nulladimanco egli lo

i trasgressori procedessero irremissibilmente all'esecuzione delle imposte pene

il marchese Almenara, che all'arrivo del conte di

dal padre Arduino, gesuita, all'epigrafe, che non avesse

scritture appartenenti non men all'Istoria, che al suo

era bisogno di ricorrere all'ufficial maggiore della secreteria

passaggio del reggente Bolagno all'ambasceria di Venezia, fu

paese a sé noto. All'incontro, il reggente Alvarez

che ne avrebbe parlato all'Imperadore e, secondo che

stampe, e lo presentò all'Imperadore, nel tempo ch

degl'imperi e monarchie. All'Imperadore, fuori di ogni

superbo edificio costrutto vicino all'imperial palazzo, dalla medesima

causa. E fatta relazione all'Imperadore di ciò che

più prolungato il possesso all'infante don Carlos del

lui sembrava esser venuta all'ultima decadenza, — millantava che

istato di mover guerra all'Imperadore, e ch'era

ardimento di muover guerra all'Imperadore, e dal basso

stesso, purché potesse giovare all'altro. Felices animae!, essendo

quanto dovea aver relazione all'uomo, formato da Dio

vita selvaggia e ferina; all'incontro l'uomo s

cose mondane e terrene. All'incontro, le maledizioni a

servitù, stragi e morti; all'incontro, a' benemeriti vittoria

terreno precedesse, e fosse all'uomo terreno, come simbolo

creazione, e continua sino all'imperio di Ottavio Augusto

quando, avendo data pace all'universo orbe romano, il

partecipe del regno celeste. All'incontro, coloro i quali

un tanto regno, bisogna all'uomo che, nella mortal

qual, fattosi uomo, insegnò all'uman genere la strada

del regno celeste; ed all'incontro, essendo quasi che

del suo Verbo, rivelato all'uomo ciò che fosse

pur abbiam fatto ritorno all'antico gentilesimo, ma di

apprestò materia più atta all'innalzamento d'un sì

terra, dall'un mare all'altro; e che egli

rivelare ed a promettere all'uman genere, non era

vecchi erasi scritto intorno all'antica disciplina della Chiesa

per ciò che riguarda all'esteriore, di conformarmi a

ridurre le cose fino all'ultima estremità, per interamente

ritolto al possessore, passasse all'inimico, senza perderci un

ad altro principe che all'Imperadore, naturale lor padrone

aggiunsero peggiori mali, riducendogli all'ultime estremità e desolazioni

lettere, l'un mostrandole all'altro, che si trovavano

e Savoia mossa guerra all'Imperadore, si credettero abbandonati

spagnoli, e stando esposto all'arbitrio del presidente, il

provvisione di quanto bisognava all'esercito spagnolo sino a

di Sicilia, avean persuaso all'Imperadore che tutto lo

nel Regno. E costò all'Imperadore questa spedizione più

d'impedire l'entrata all'esercito spagnolo ne' confini

vite ed opporsi vigorosamente all'inimico. E — quel che

s'era già comandato all'esercito ch'era in

guerra. Furon poi rivolti all'assedio di Gaeta, ed

ed altre sovvenzioni destinate all'infinita altra turba di

gli sostenesse. Ed avvezzi all'abbondanza e fasto, col

avrebbe accolti e mantenuti. ¶ All'incontro, a' Milanesi, Napolitani

disposta a rendersi, sicome, all'apparir dell'armata navale

e Milano, avrebbe detto all'Imperadore di voler licenziare

volentieri la secondava; ed all'incontro ella, con moderazione

pericolo di non tornar all'antiche miserie, senza che

e l'uno additandomi all'altro, concorrevano per vedermi

i fatti miei, dissi all'abate Cusani che affrettasse

esiliato, ma per portarsi all'imperial corte di Vienna

ne' mesi di està, all'apriche ed amene campagne

del mar Adriatico, come all'istoria d'Alessandro III

adempire alle promesse date all'ambasciador di Spagna, avendo

consimile, diretto in Napoli all'infante don Carlos; poiché

Spagna, smembrargli e cedergli all'Infante, che non era

Roma data premurosa incombenza all'inquisitor di Venezia, che

il fine; sicome dissi all'ambasciadore che era d

essersi già data commissione all'inquisitore — e che io

provvidenza del mio ricorso all'Infante, re di Napoli

la sera; ed intorno all'abitazione, niente a lui

suo figlio), un altro all'ambasciador di Spagna, i

aiutò che potessi supplire all'altre mie spese che

peggiore. I medici tornarono all'uso della china–china

ed a chi correva all'ingiù aggiungesse stimoli di

sovente si vedono accostarsi all'altare l'amico e

che guidavano la peota. ¶ All'apparir del giorno 14 del

che mi accompagnassero fino all'osteria, si caminò a

ciò che s'attiene all'impressione della traduzione francese

toga senatoria tornando Milano all'Imperadore, ogni cosa lo

domini di Milano. Risposi all'ufficiale che Sua Maestà

insidiose sue armi, per all'intutto atterrarmi, e perché

testimoni per pruovarlo, ed all'incontro il Pellissari instando

che un cappellano, ed all'incontro il numero de

notte. Ed avendo avvisato all'altro Guastaldi, aiutante di

Sicché dall'uno passai all'altro Guastaldi, molto però

potuto movere il Re all'arresto, e se io

quale avrei conservata fin all'ultimo di mia vita

Santo Ufficio di scrivere all'inquisitore di Venezia di