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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Baricco, Castelli di rabbia, 1991

concordanze di «all»

nautoretestoannoconcordanza
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1991
Rail, da un campo all’altro, giù fino al
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a far capire anche all’ultimo degli operai, peraltro
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in silenzio, uno accanto all’altra nel letto in
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si lasciò portar via all’amo, come un pesce
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famiglia che avesse mandato all’inferno il proprio padre
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come bicchieri pieni fino all’orlo di tristezza, e
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portare qualunque voce fino all’altro capo del mondo
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esperienza banale. Di fronte all’ennesima lista per la
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mano prima di mandarlo all’Emporio Fergusson e Figli
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messo dell’Ammiragliato consegnava all’impiegato di turno del
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Kingston riportavano l’orologio all’impiegato di turno del
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e Dublino legate una all’altra affinché non svanissero
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navigò sicura a 25 chilometri all’ora, uno spettacolo a
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ed è impossibile sottrarsi all’idea che il minimo
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girava dentro l’anima, all’unisono con le ruote
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cima della discesa mozzafiato, all’inizio del binario, e
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nitida scorciatoia per sfuggire all’indistinto flusso di immagini
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treni, uno in fila all’altro, il primo lo
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muoveva a cinquanta chilometri all’ora. A metà del
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salvò. Però arrivò vivo all’ospedale di Liverpool, e
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corpo rantolante del senatore all’ospedale di Liverpool in
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lanciato a settanta chilometri all’ora nell’aria della
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un attimo di spavento, all’inizio, quando con delicatezza
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paziente lavoro didattico e all’efficacia della sua eloquenza
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mettendo un piede davanti all’altro come su un
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persone da una città all’altra, questo è il
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vacca da un paese all’altro, tanto di guadagnato
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di correre a cento all’ora in mezzo al
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schioccò un’occhiata furibonda all’incolpevole Bonelli. ¶ – Ma tutto
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ci corre a cento all’ora. ¶ Il signor Rail
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primo spillo di suono all’ultimo refolo: poi scattò
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questa volta, correva addosso all’acqua e incontro a
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la testa leggermente curvata all’indietro... ¶ – ... girate così e
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quei matti che ruotano all’impazzata e penserebbe “dev
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sua rabbia ai cento all’ora, violentando la pigrizia
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molta educazione. ¶ Fu dunque all’inizio di quei duecento
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si divorerà a cento all’ora chilometri e chilometri
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casa di Quinnipak fino all’ultima, saranno stati millecinquecento
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cavallo, da un estremo all’altro della città, su
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sarebbe arrivato per primo all’ultima casa della città
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una rovente molla schiacciata all’inverosimile per poter poi
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veranda, uno di fronte all’altra. ¶ Accadevano cose orrende
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le ha tese fino all’altra estremità dove le
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uomo. Una in fila all’altra, ma anche un
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delle Vetrerie Rail”: rinviando all’infinito ogni ulteriore indagine
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di cui novantotto consacrati all’ideale dell’architettura in
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signorina Monique Bray finì all’ospedale con una ferita
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diede non pochi problemi all’Agenzia di Pompe Funebri
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piedi, ansimante, di fronte all’impassibile muso di una
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A ciò si aggiunse, all’indomani della pubblicazione del
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coerenza, illogica ma effettiva – all’unico albergo di Quinnipak
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come? ¶ Arold lo lasciò all’inizio del sentiero che
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signor Rail uno davanti all’altro, con in mezzo
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quei due, uno davanti all’altro, con dietro una
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ma era così. Pensava all’unica volta che aveva
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Stavano uno di fronte all’altro, in piedi, mentre
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impazzisce e ti manda all’altro mondo... il destino
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vanno da un tasto all’altro, come a seguire
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perché il signor Rail all’ultimo restò a casa
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altro, uno in fila all’altro. La strana intimità
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del paese e fermandosi all’angolo dell’ultima. Mille
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normale, se c’è. ¶ All’estremo sinistro della strada
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forse, dentro di sé. ¶ All’estremo destro della strada
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che ci si avvicina all’ipotetico e in fondo
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particolare violenza nel punto all’esatta metà di quella
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loro, i dodici uomini all’inizio della strada e
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manca che un istante all’inizio di tutto e
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morirà senza dire nemmeno all’ultimo istante dove diavolo
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suoni finiranno una addosso all’altra, dentro l’altra
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stava Pekisch, in mezzo all’altra gente, con il
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suoni marciano uno addosso all’altro, passo dopo passo
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altra emozione – una addosso all’altra – cosa mai potrà
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saranno inesorabilmente una addosso all’altro, le due nuvole
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sono sfilati uno accanto all’altro, senza nemmeno guardarsi
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ragazzina e quella pelle all’erta, una contro l
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sé sfilando uno accanto all’altro – e chi ha
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vetrate, una in fila all’altra – E perché ha
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e lui è crollato... all’indietro... come un fantoccio
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prato qualunque, in mezzo all’erba. Fu lì che
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uno seduto di fronte all’altro, nel cuore dell
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qui. ¶ Uno di fronte all’altro. Grandi sedie di
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Quando arriverà la folla all’inaugurazione, migliaia e migliaia
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tutto, mancavano due mesi all’inaugurazione e si dovette
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finisce che ci vado, all’appuntamento, alle cinque, proprio
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anno, biglietti in vendita all’ingresso est, prezzi popolari
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quella strana fiaccola accendersi all’altro capo del palazzo
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ruscelli in fiamme lanciato all’impazzata contro ogni altra
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tutte con la testa all’insù a guardare quello
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musica da un paese all’altro. Si potrebbero facilmente
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riassumete i rischi legati all’assicurazione di navi che
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gettate da una parte all’altra, ondeggiare di pacchi
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uno... 5400 due... ¶ Quando misero all’asta i beni del
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l’onore di porre all’incanto... ¶ Il signor Rail
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Rail passavano da uno all’altro centellinando ogni piccola
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è iniziata la sera. ¶ 2 ¶ All’ospedale di Abelberg – la
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e lo riportavano su, all’ospedale. Quando varcavano il
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si fermò. Si avvicinò all’uomo e gli si
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indisturbata per quattro giorni. All’alba del quinto, Pekisch
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diverse. ¶ – Oddio. ¶ Ovviamente nessuno, all’infuori di Pekisch, sentiva
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no, non verrò. Quando, all’alba del ventunesimo giorno
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ventunesimo giorno, si profilò all’orizzonte l’intollerabile melodia
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pagina dopo pagina, arrivò all’ultima. Leggeva lentamente. ¶ Accanto
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abitavamo uno di fianco all’altro. Ci eravamo costruiti
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cosa strana. Io lavoravo all’emporio, da Andersson. Poi