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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Aldo Palazzeschi, Sorelle Materassi, 1934

concordanze di «all»

nautoretestoannoconcordanza
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1934
contemporanei è anch’esso all’uso fiorentino e noi
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suo cantuccio t’invita all’idillio della fede con
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del temporale divengono rumorosi all’improvviso, minacciosi, turbolenti: s
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di mollare di fronte all’altra e di fronte
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osservazione non potrà sfuggire all’occhio esperto, su tre
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di irreprensibile eleganza proporzionata all’età e alla figura
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Vien fatto di pensare all’arte sopraffina di quella
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ore della mattina fino all’imbrunire rimane aperta, per
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rigida, l’una davanti all’altra, curve sui telai
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ore del giorno fino all’imbrunire, e facendo scendere
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su e si contorceva all’apparire di una persona
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avendo trovato in fondo all’anima una parola di
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un lavoratorio in grande. All’infuori di qualche giovinetta
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il vicinato. Dal parroco all’ultimo parrocchiano fu un
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di paura. Sentiva che all’ultimo momento le gambe
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che reggevano l’Ostia all’altezza del petto nell
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Carolina aveva saputo dare all’Ostia fra le dita
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oltre. ¶ Avevano cinquant’anni all’epoca in cui si
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anno millenovecentodiciotto precisamente. Pervenute all’apice della loro vita
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e perplesse, disorientate, come all’annuncio della cosa più
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pervenuta alla rinunzia e all’odio che le labbra
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non è sempre illustre all’ora di pagare. Amministrava
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per guadagnarsi il pane, all’età di quindici anni
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parlarne sotto sotto fino all’esasperazione, fino all’esaurimento
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fino all’esasperazione, fino all’esaurimento della curiosità, che
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ingiurie e di rampogne all’indirizzo del satiro, del
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passando da una casa all’altra nell’odissea servile
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vuoto il desiderio, rivelava all’osservatore esperto che il
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notizie ghiotte, primizie, innamoramenti all’orizzonte o in pieno
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non risparmiavano frecce velenose all’indirizzo di quelle. Fra
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prima messa quindi, fino all’una passata rimanevano a
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non più l’una all’altra sottomesse senza riserve
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anche al giudizio e all’ironia, forse alla crudeltà
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smarrita, mantenendosi l’una all’altra devote quanto occorresse
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finestra l’una attaccata all’altra, a gomito, con
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in azione, tanto propizie all’amore e alle sue
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quella finestra rimanevano fino all’imbrunire e oltre, indugiando
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inesistente che gonfiavano fino all’assurdo ispirate e sospinte
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pieno consenso di tutti, all’ultimo momento un amico
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dame in un palchetto all’opera o alla commedia
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equivoco al quadro domenicale. ¶ All’alba del Lunedì, rientrate
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senza ascoltar ragione, prorogati all’infinito senza un perché
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modesta, formavano in capo all’anno una sommetta tutt
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che da un momento all’altro potevano arrivare le
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ginocchia come un fanciullo. ¶ All’una, come nel pomeriggio
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sofà, l’una addossata all’altra, simili a cadaveri
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e solo una volta all’anno mezza giornata spontaneamente
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ci ha infastidito fino all’assurdo o a cui
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insalata piuttosto schizzinose. E all’infuori di qualche tenentino
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in faccia dal primo all’ultimo; dal colonnello all
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all’ultimo; dal colonnello all’attendente le piacevano tutti
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grazie, e in fondo all’animo si doleva soltanto
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Si scrivevano due volte all’anno per le solennità
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quando le sorelle erano all’inizio della loro faticosa
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fatalità grandiose che pendono all’insaputa sopra le nostre
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tempo per vederla morire. ¶ All’apparire delle sorelle che
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di preoccupazioni non indifferente, all’andatura severa e un
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di Roma imperiale e all’entrata del Colosseo il
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con mezzi che sfuggivano all’osservatore. Ti lasciava supporre
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che da un momento all’altro può fare un
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quando passano coi piedi all’ingiù tutti si scoprono
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aprendo la loro casa all’orfano che per aitante
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occhi per la felicità. All’infuori delle padrone, che
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che andavano dal soffitto all’impiantito e viceversa. E
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placata da un momento all’altro. ¶ Gli venne assegnata
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torso nudo, asciugandosi, guardava all’orizzonte cercando l’acqua
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guardando le zie, sorrideva all’una e all’altra
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sorrideva all’una e all’altra per assicurarle che
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loro posizione di fronte all’orfano, il dovere di
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medesima provenienza. “Il meccanico… all’officina… già, già.” Non
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due la cucina era all’ordine da poter passare
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si gettarono fuori incontro all’ospite. ¶ Scese prima una
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La risoluzione di mandarselo all’indietro sulla testa fu
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lasciar credere che rispondesse all’interlocutore. ¶ «Dopo quanti anni
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la pentola aveva dato all’aria il colpo fatale
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e mandando ancor più all’indietro il trofeo dell
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in qualità di portiere. All’esame scritto il poverino
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prestabilito che custodiva gelosa all’altezza delle proprie cime
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quanto potesse tornar gradito all’augusta padrona. ¶ Si capiva
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discorso e quella, corsa all’armadio, tirò fuori una
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si scalmanava in preda all’ira e al furore
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1934
un giorno, Remo che all’ora dei pasti era
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cui le zie erano all’oscuro perfettamente giacché esso
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che da un momento all’altro la zuffa si
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polmonite, andava a lavare all’Istituto Umberto I dove
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l’una di fronte all’altro, mangiavano insieme. Nella
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apparire sulla via maestra, all’angolo della stradina che
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di cui era rimasto all’apice. Le Materassi lo
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volesse pronunziare una minaccia all’universo invece di un
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accanimento. Chi aveva insegnato all’uno e all’altro
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insegnato all’uno e all’altro quella sia pur
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e un po’ facevano all’amore, onorando il pranzo
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di lui, di mandarlo all’officina, a fare un
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meritasse un tale affetto. All’ora del pranzo, dopo
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da mandare a gambe all’insù sotto i colpi
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in cui si attardava all’infinito l’impronta dell
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che alla bellezza e all’eleganza fisica Remo accoppiava
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da portarsi per esempio all’universale, contegno che sarebbe
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vita è facile; sorridendo all’inutilità delle loro fatiche
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dovuto soltanto al trattenersi all’infinito con gli amici
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quale erano prese fino all’ultima goccia di sangue
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abbracciarla, passandosela dall’uno all’altro, prendendola in collo
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la disputavano dall’uno all’altro per allegrezza e
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e a pazientare fino all’inverosimile sul pagamento di
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che non poteva sfuggire all’occhio esperto. ¶ Nel circondario
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recava ottimi frutti spingendo all’eccesso opposto le sorelle
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cimento, un sospiro ironico all’indirizzo della fortezza inespugnabile
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seguace, l’ombra che all’ora del pranzo prendeva
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esperto per vincere, e all’esperto faceva tanto bene
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venire a prendere. Quanto all’altro piaceva di sentirsi
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fino allo scappellotto, fino all’abbraccio e al bisogno
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possibile discutere. ¶ Per vederli all’unisono nella loro differente
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a Firenze in omaggio all’insegna floreale della città
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che serravano il corpo all’altezza dei seni e
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signora che era sportiva all’eccesso dopo aver disertato
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passata alla riva opposta, all’azione che risolve tutti
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e con le braccia all’aria libera, conservando il
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e che sapeva conservare all’infinito le impronte dell
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vuole, da chi vuole, all’inferno, noi le rimandiamo
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amante in estasi davanti all’oggetto del proprio amore
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È una ballerina. Balla all’Imperiale.» ¶ Si guardavano allibite
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fatica e miravano solo all’utile, al maggior utile
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fronte, l’una vicina all’altra, sedettero le sorelle
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si grattò la testa all’attaccatura dei capelli, giro
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tempo è che facevate all’amore?» ¶ Non le fosse
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una gardenia che fissava all’occhiello rimettendo presto la
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la intendessero, che facessero all’amore: nessuno li aveva
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e garbato, invece, fino all’inverosimile. Attribuendolo alla virtù
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da portarsi per esempio all’universale. Ma voi dovete
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1934
avendo tanta amenità davanti all’uscio e potendola godere
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di essa per fare all’amore. ¶ Quando Remo rientrò
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sorelle si erano precipitate all’armadio senza domandarle neppure
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dal tranvai una sera all’imbrunire, era gonfia di
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lasciando il campo libero all’azione, e di non
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la resistenza in rapporto all’intenzione. ¶ «E quelli che
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cambiale da firmare. E all’apparire di esso nelle
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siamo disposte a ridurci all’elemosina per te, sarebbe
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per piombarle addosso riducendola all’impotenza, dimostrando che alla
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aveva preso parte attiva all’azione perché pensava che
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grembiule e gli occhi all’avambraccio, tendeva l’orecchio
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le tragedie”. Tremava, tremava all’idea di rivedere le
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a lei che paralizzava all’inizio ogni atto vitale
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ribelle allo studio, deciso all’indipendenza, si faceva aspettare
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pareva nominare una merce all’ingrosso, dei commestibili di
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mai troppo.» ¶ Vedendoselo capitare all’improvviso, le zie non
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il resto tutto era all’ordine e il matrimonio
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e voi accompagnerete Peggy all’altare.» ¶ «No.» ¶ «No.» ¶ «Io
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un matrimonio per interesse, all’interesse non ci pensava
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di accompagnare quella sposa all’altare. ¶ «Fra una quindicina
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eh…» ¶ Accompagnarono il nipote all’automobile, e rimasero a
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la serva. ¶ «Oh, yes, all right.» E seguitò a
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quella sua felice disposizione all’idillio campestre: “veramente, all
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all’idillio campestre: “veramente, all right”. ¶ Le zie li
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dubitare». ¶ «Certemente, yes.» ¶ Vicino all’automobile tutti stiracchiavano Palle
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da dare delle vertigini all’umile ed estatico spettatore
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distendere, correndo dall’una all’altra perché non s
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vederlo passare, o abbandonandola all’ultimo momento correvano per
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via la sigaretta avvicinandosi all’altare. ¶ «Si sa, sono
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raggiunse l’inginocchiatoio davanti all’altare, fra lo stupore
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che da un momento all’altro, gettatolo rapidamente, si
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sua sposa per condurla all’altare, e rimanendole vicino
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con grande dignità. E all’atto supremo della celebrazione
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sempre. ¶ Terminata la cerimonia, all’uscire dalla chiesa la
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cui erano impegnate fino all’ultima goccia di sangue
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crescente forza e colore. ¶ All’approssimarsi dell’abitato il
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in due grandi sale all’albergo dove erano alloggiati
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giorni. ¶ L’uno vicino all’altro in testa alla
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Remo, l’una vicina all’altra, le zie. Teresa
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al pranzo direttamente. E all’altro capo della tavola
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la ponderatezza era pari all’impegno nel fare sparire
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reggere. Teresa fissava Palle all’altra estremità della tavola
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se non “oh, yes, all righ” senza poter capire
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mano, ed essendo giunto all’altra estremità della tavola
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e, detta qualche parola all’orecchio di Peggy che
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bye!”. Sventolava una mano all’indirizzo delle zie: “Good
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accatastandosi da una parte all’altra alle svoltate, per
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dalla tavola e corse all’automobile. ¶ «Arrivederle signore», disse
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di lanciare un’invettiva all’indirizzo di chi si
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invernale, l’una serrata all’altra, rimanevano in ginocchio
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mani o imploranti fisse all’altare; lì dove pochi
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girellavano vagamente dall’una all’altra tavola, dall’uno
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altra tavola, dall’uno all’altro mobile, come per
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il podere, finite fino all’ultimo centesimo le riserve
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spariti i clienti fino all’ultimo. ¶ Giselda aveva fatto
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fa ritornò da Viareggio all’improvviso, mi disse che
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loro a tutti, fino all’esaurimento, Niobe aveva celato
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pranzo da un momento all’altro. La prima cosa
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sorelle, passando dall’una all’altra seguitavano a guardare
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o da canottiere; fino all’ultima, più grande, nella
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ritrarsi mostrava di concedersi all’assalto delle loro intimazioni
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quando Giselda, in preda all’ira, venne trasportata come
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correre da una parte all’altra della stanza, muovere
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nel groviglio arruffato fino all’inverosimile, la serva sorrise
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avesse viste. Ma giunta all’uscio, assalita da un
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topo. Quel pentimento venuto all’uscio, e la spina
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caderne i vetri fino all’ultimo, e respirando di
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un principio di disperazione all’idea che non avevano