Enzo Striano, Il resto di niente, 1986

calor!» ¶ Lenòr si levava all’alba, estenuata. Nelle notti

in apprensione. Supplicò: «Corri all’ambasciata, Clemente. Informiamoci. Non

Informiamoci. Non lasciamoci aggredire all’improvviso un’altra volta

Pereira, che è addetto all’ambasciata nostra nelle Due

di Ripetta, stavolta misto all’odore verde delle bucce

ricordi. ¶ S’andò via all’alba splendida dell’otto

romana con tre fòrnici all’ingresso.» ¶ Provò emozione. Le

della porta. Sobbalzò quando, all’uscita dal paese, titìo

improvviso le paludi comparvero: all’orizzonte ingrigito si delineò

aveva gettato il capo all’indietro, ansava. Grosse gocce

Terracina. ¶ Presagi del ritorno all’aria sana, alla vita

bionde, ricamate di bianco. All’orizzonte, tra sottili vapori

Ventotene, Ponza.» ¶ S’abbandonò all’aria che veniva dal

un po’ si vedeva all’orizzonte, tra immoti sboffi

trionfo. ¶ «Chivemmuortooo! Chivemmuortooo!» ripeté, all’indirizzo del carro sorpassato

tenero. Così, senza motivi. All’apparizione del semplice, sereno

sparire da un momento all’altro. ¶ Man mano s

occhi da una scena all’altra. La strada, senza

marmitta, gettava il capo all’indietro e, poggiando una

La carrozza avanzava grazie all’insospettata ferocia espressa dal

al chiuso, dal piano all’impervio d’una terribile

nera attaccati l’uno all’altro. Pendevano, in mezzo

e possedeva un balconcino all’esterno. Dai balconi si

di Toledo, per deporli all’altra sponda. Le spiegarono

capelli corvini. Si mise all’opera con gesti antichi

da Palazzo. Era arrivata all’angolo del Gigante, voleva

verde, o verde grigio. ¶ All’altro capo della piccola

la ritenete più acconcia all’ingegno d’una donna

il Pallonetto, in faccia all’arenile: una chiesa grigia

verde, crespo di piante. All’altro lato della via

abiti, inaridiva i capelli. ¶ All’altro lato della strada

pagliericcio sformato e sporco, all’interno sacchi pieni, mucchi

aria, da un capo all’altro della città, anche

In aprile fu accolta all’Accademia dei Filaleti, su

Pimentel Chaves veniva ammessa all’Accademia dei Filaleti, col

papa per la protezione all’odiosa banda loiolitica. ¶ Tutti

che l’Europa onora. All’Arcadia voi dovete mirare

lei rimase perplessa. Chiese all’orecchio di Maddalena Serra

lo cane deve scodinzolare all’uso greco!». ¶ Paisiello accennò

un abito troppo elegante, all’inglese: pantaloni tubo verde

strillavano da un palco all’altro, senza ritegno né

Di carnagione molto chiara: all’esile collo un monile

questi salotti.» ¶ «Non fermarti all’apparenza, Lenòr. Chiara fa

era ammessa a insegnare, all’Università né altrove. Del

e Lusitania. ¶ L’iscrizione all’Arcadia produsse conseguenze importanti

a Palazzo, onde partecipare, all’augusta presenza delle Loro

di Sanges, che grazie all’opera dei due illustri

un po’ goffo inchino all’applauso dei presenti, poi

sorrideva, ogni tanto parlava all’orecchio di Marullo. ¶ Improvvisamente

a metà, chi corse all’Università, dov’era esposta

vuota. ¶ D’istinto ricorse all’unico sostegno. Volle scrivere

lo Spirito Santo, ripensò all’inizio. Due settimane dopo

faceva un po’ pensare all’artiglio d’un falco

nei salotti.» ¶ «Devo arrivare all’Università» rispondeva burbero. «Se

fessi e le puttane?» ¶ All’altezza della caserma di

gente intorno urlò: «Va all’inferno. Con quello schifo

si trascinava per bussarle all’uscio. ¶ «Lenòr. Meu Deus

correre dal tepido Sebeto all’agghiacciante Danubio solo per

niente di certi imbrogli all’ombra del triangolo!» ¶ Ci

Saltava da un amante all’altro, però aveva attenuanti

giungevano vampe, botti, suoni, all’interno l’atmosfera s

straordinaria in un vestito all’ultimissima moda parigina, di

col cantusce stretto, scollatura all’ombelico. «Bien! Vous voulez

cavallerizzo, gli stivali rovesciati all’inglese, odorava di selleria

e dalla Francia passiamo all’Austria e all’Inghilterra

passiamo all’Austria e all’Inghilterra. Il colpo è

mattina s’arrampicò fino all’Imbrecciata dei Sette Dolori

e cavolo cappuccio. Salì all’ultimo piano. Vincenzo non

della terra, valli, case. All’orizzonte si stagliava Capri

Si fermò a guardare, all’angolo del Sargento Maggiore

pendevano da un capo all’altro delle mostre. Un

occhi da un punto all’altro della fantasiosa nazione

svettante come una bandiera. ¶ All’una fece mangiare tio

un filosofo famoso anche all’estero, stava per sposarsi

scialle. Leva gli occhi all’unico mobile della stanza

segreti: questa puntatina qui, all’angolo in alto, vuol

Questo colpo duretto quasi all’inguine è qualcosa che

corse in camera, buttò all’aria i cassetti della

marmo grigio sul pavimento, all’angolo della navata sinistra

notte avvertì fitte terribili all’inguine, si svegliò sudata

onesta, ca chiamma puttane all’ate e tiene amici

lui.» ¶ È accontentata fino all’alba. ¶ PARTE OTTAVA ¶ 1 ¶ Un

il Collegio ebbe messo all’asta quanto gli restava

calzavano i leggiadri cappelli all’androsmane, rialzati davanti e

fondo i versi appartengono all’infanzia. All’adolescenza.» ¶ «Lo

versi appartengono all’infanzia. All’adolescenza.» ¶ «Lo diceva anche

Roma aveva immediatamente posto all’indice, per via della

ogni tanto scompare, diretta all’amato basso di San

dama che osa vestirsi all’ateniese, seconda l’ultima

infischiano della filosofia. Pensano all’amministrazione, alle fabbriche. Sapete

noi non riesce, grazie all’opposizione della Chiesa.» ¶ «Vuoi

moda. Ma niente vestiti all’ateniese, per carità! Coi

di grigio. Indossa redingote all’inglese di nanchino azzurro

a tubo. Insegna chimica all’Università, possiede un laboratorio

Maestà don Carlo, pace all’anima sua». ¶ Abbassò il

mezzo nuda». ¶ In calce all’invito si comunicava che

stomaco, palpitazioni al cuore. All’inferno! Andò a mettere

ragazzo. Studiava medicina, ma all’Università non andava mai

la prima volta che all’onesto e sensibile giovane

le persone restino fisse all’attimo del primo incontro

morimmo de famme, ’nfrisc’all’anema de li muorte

proruppe il ragazzo, aggrappandosi all’entusiasmo. «Simmo napolitani pure

installato a tradurre. ¶ Tremava all’idea dell’intollerabile impegno

li caccia? In quanto all’intelligenza, poi...» ¶ Disse anche

Gennaro, additandole il Largo. All’angolo del Gigante un

il tempo fosse tornato all’indietro, nonostante le dame

Se rimane libera fino all’ultimo, io li scarico

verificò animazione, Cimarosa corse all’orchestra, alzò la bacchetta

della giacca blu chiusa all’imboccatura: il famoso Nelson

meglio. ¶ Gennaro aspettava, teso, all’imbocco del salone. La

minuti dopo, mentre giungevano all’angolo di Sant’Anna

rotolio di carrozze spinte all’impazzata, secchi comandi militari

meglio. Per quanto... Neppure all’Università l’hanno lasciato

dell’animo. La riduce all’essenziale. Ma il fenomeno

passaggio da una stagione all’altra. Fra due giorni

mettervi le scarpe» ordina, all’ignoto popolo lazzaresco oltre

e truppe per unirsi all’alleanza contro la Francia

è per la repubblica. All’americana. Anche gli altri

il quale le recitava all’adunanza come orazione vespertina

estate è giunta precoce. All’alba torrenti di luce

è un capolavoro.» ¶ Accenna all’aria di Geronimo Udite

passano da un corpo all’altro: Ignazio quando la

fa troppo caldo. Rimandiamola all’autunno.» ¶ «Lenòr» insiste Chiara

eccitato, allegro, la guida all’imbarcadero mentre attracca un

per aprire con violenza all’autunno. Il tempo sembra

n’era accorta lavorando all’oratorio: in qualche circostanza

strano piacere d’abbandonarsi all’onda? ¶ In Francia hanno

pei riti del culto all’Ente Supremo, intanto fa

palchetti appiccicati l’uno all’altro. Platea e palcoscenico

risponde Ignazio, mentre saluta all’altro capo della sala

Vicarìa, com’è, Gennaro?» ¶ «All’altro capo della città

la vestaglia. Si trascina all’uscio. ¶ «E tu chi

gambe! Senza polpa attorno all’osso, piene di macchie

cchiù. Mo’ sta dint’all’ossa, non esce fora

e monache. ¶ «Fate bene all’anime de lo Priatorio

femmena adda sta’ sotto all’ommo.» ¶ Ghigna, insinuando con

fa’ a me, signo’. All’uommene ’sti piatti piacciono

un tratto le confida all’orecchio: «Manderanno armate in

salta da un gruppetto all’altro, dice barzellette, ride

Ciaia. ¶ Ha piovuto sino all’alba, Castelnuovo mostra le

Caracciolo con le navi all’assedio di Tolone, ma

giravano coi berrettini frigi all’occhiello, ostentavano i capelli

Un crampo d’appetito all’odore straordinario, anche Chiara

e moro. ¶ ’Nce vedimmo all’eternità. ¶ I cani han

Vincenzo?» domanda. ¶ «Lo mandano all’ergastolo delle isole Tremiti

letto un suo proclama all’armata d’Italia.» ¶ «Egli

l’han nominato deputato all’annona nel seggio di

gioielli da favola, veste all’ultima moda: abiti alti

di ferro alle tempie, all’occipite, l’era parso

stava in terra accanto all’uscio. Se fosse riuscita

scoppiava. Durò così fino all’alba, quando il carcere

Quando sarete guarita, andrete all’interrogatorio de Su Excelensia

insieme, una di fronte all’altra, chiacchierando, come persone

rannicchiata sulla panca, lavora all’uncinetto. È incredibile come

bruttissimo quando fu condotta all’interrogatorio da Guidobaldi. Ci

far diversamente? ¶ Lievissimo cenno all’impiegato. «Scrivi. Riconosce identità

carcere: calze e berretti all’uncinetto. Non l’aveva

strisce sanguinose, s’avvicina all’uscio. Bussa disperata, strilla

Viva la Santa Fede!». ¶ All’angolo di Santa Caterina

da uomini-bambini. ¶ Rabbrividisce all’idea che, in fondo

gradini marmorei che menano all’ingresso. Si ferma sotto

brinda, si balla attorno all’albero, si cantano Marsigliese

la sera, si smette. All’alba giungono Lauberg, Manthonè

stesi da un capo all’altro della strada, le

zolfini sulla consolle accanto all’uscio, accende. Annusa l

sfatto. Ma son venuti all’alba! ¶ «Presto, presto!» gridavano

avevan tirato fuori toilettes all’ultima moda: quella del

rosso fuoco che menava all’altare, qui s’inginocchiò

delle “parenti”: lanciò strilli all’indirizzo del santo, la

avvenimenti. Infine una gonfiata all’amicizia lazzaro-francese. ¶ Questo

vincitore e il vinto all’ira e al sangue

assistito, sul Molo Piccolo, all’innalzamento dell’albero della

il popolo alla Repubblica! All’idea che la Repubblica

mia cara!» le sussurra all’orecchio, adesso parla soltanto

non vociarle, ma quello all’angolo di San Ferdinando

dentro un brunastro pudding all’inglese. Velo di polvere

atrio; non s’alza all’ingresso della delegazione. ¶ «Citoyen

fetido che li contraddistingue.» ¶ «All’inferno questi cialtroni di

pietà un po’ stizzosa all’immagine del proprio grassume

la Concordia, proiettano freschezza all’interno. Per fortuna non

dolce insieme. Decide Luigi! ¶ All’altezza della chiesetta di

sono tanti, pieni fino all’imboccatura, nei loro cerchi

mondo banale e bello. ¶ All’alba rombi e boati

militare e quello politico. All’aspetto militare avete fatto

maggioranza vuole difesa sino all’ultimo, Marra fa piazzare

due cariche di mina all’ingresso del ponte levatoio

L’assalto s’aspettava all’alba, invece, un’ora

su una guancia, quasi all’angolo della bocca. Ha

stato con me fino all’ultimo...» «Anche Lauberg è

nuovo carico di candidati all’esilio.» ¶ Due grosse scialuppe

Fulminant s’è dileguato all’orizzonte. Scende leggero un

professore di Anto... Anantomia all’Università, eccetera eccetera. Scrittore

barili. Non fan caso all’infelice corteo. In questi

va da un condannato all’altro. ¶ «Masto Dona’!» si

spingono altre ondate, sino all’estremità della piazza. ¶ «È

Graziella? ¶ Tutti mortificati, obbedienti all’ordine del prete. Come