Giovanni Carmignani, Polissena, 1789

ALL'AMICIZIA ¶ O et praesidium

Coturno ha cinto, ¶ E all'ombra Delfica del sacro

dono. ¶ Me della Gloria all'aureo Tempio ¶ Tentò di

al gran giorno, e all'aria di pedanteria, con

È ver lo stringe all'Are, e il fa

il volto, e dispiegando all'aura ¶ Dolcemente negletto il

fu forza ¶ Dallo sdegno all'amor il breve passo

ovunque ¶ Questo sacro recinto, all'aura sorse ¶ Mesto un

voglion gli Dei, che all'opra astringa ¶ La tua

segreto terror mi dice all'alma, ¶ Che Troja è

e sempre in faccia ¶ All'Uccisor del Padre mio

rimiri ¶ Un Giovine infelice all'onde in preda ¶ Lungamente

dettò le sue leggi all'Asia intiera. ¶ Queste a

frode, od insulto; ¶ Quando all'orecchie sue giunto per

dolor l'oltraggio ¶ E all'amor d'Agamennone il

tuo. ¶ Tu t'inganni all'eccesso, e vedo omai

e morirò contento, ¶ Se all'Uccisor del Padre mio

Ah! di' … ¶ ARSINDO ¶ Perdona ¶ All'impazienza mia. Fuggi; È

Che co' suoi vezzi all'amor mio s'oppose

tu, che in seno ¶ all'urna ¶ Di quell'orrida

mia fatal presenza, ¶ E all'irritato Ciel chiedi vendetta

dischiuso, e in mezzo all'atre ¶ Ombre di Flegetonte

Lido, e in mezzo all'onde ¶ Prendete il corso

onde ¶ Prendete il corso; All'ombra mia togliete ¶ L

E fra i lampi all'urna sua tornando ¶ Senza

chiede soccorso … e forse all'Ara ¶ Da suoi Nemici

un tal insulto. ¶ Tutto all'orecchie tue non giunse

abisso ¶ L'avermi tratta all'ira tua non basta

labbro ¶ L'ultimo dono all'amistà dovuto. ¶ via ¶ SCENA

sangue mio; lascia, che all'Ara ¶ Lascia, Signor, che

Col brando in pugno all'inimico in faccia ¶ Tutto

e si vuol, che all'empietade io giunga ¶ D

Secondatemi amici. ¶ (a suoi) ¶ All'armi. ¶ CALCANTE ¶ alle Guardie

Guardie, e al seguito ¶ All'armi. ¶ Si punisca il