Giuseppina Torregrossa, Cortile nostalgia, 2017

nelle loro coscienze; solo alla sera, quando le palpebre

loggette, che avevano resistito alla distruzione e a numerosi

invece non piaceva giocare alla guerra, preferiva intrattenersi con

peso della sua condizione. ¶ Alla notte invece se ne

e a tirare pugni alla cieca, finché stanchi e

di fionda ruppe una alla volta le pigne di

e simboli misteriosi, fino alla torre medievale. Provò pure

rintanavano nelle loro stanzette alla via Porta di Castro

non aveva alcuna inclinazione alla prepotenza, scelse di fare

nell’Arma. ¶ Bussò allora alla porta di Pietro Scuderi

adombrava le guance e alla controra correva su per

in piedi e corse alla finestra urlando: «C’è

le mani strette attorno alla testa calva. Così avvinghiati

cucito. A Sant’Agata alla Guilla c’era un

poi il sabato pomeriggio alla bottega si cantava e

lo scontento accumulato affiorò alla sua anima. Era stanca

sedere magro e nervoso, alla camicia ingiallita dall’uso

di concludere, mancava poco alla sua partenza; lo avevano

avevano destinato a Roma, alla caserma Podgora. «Guarda che

ragazza mise il punto alla sua vita da signorina

di spumante per brindare alla felicità, «che sarebbe arrivata

Dopo gli sposi corsero alla stazione, ma niente viaggio

ne stette in disparte alla testa del binario, seguendo

il dito indice davanti alla bocca. “Muta!” voleva dire

addestramento lo sfiancava e alla sera crollava in un

diventò un morso doloroso alla bocca dello stomaco. Si

sempre quello” pensò e alla prima libera uscita si

illusa che ha creduto alla più comune delle utopie

l’oscurità si mischiò alla polvere che imbrattava i

di zia Ninetta. Bussò alla porta con un sentimento

da padroni e anche alla signorina Primetta, un’anziana

suoi pochi ricordi affioravano alla memoria: la luce trasparente

erano presentati all’improvviso alla sua coscienza. ¶ “Appena finito

E poi chi bada alla casa, lava e stira

ragazza ritirava il vaglia alla posta, una piccola parte

a turno, una bussava alla porta per chiedere se

Albergheria, cominciarono ad arrivare alla spicciolata stranieri dall’Africa

una virtù cardine insieme alla solidarietà e alla riservatezza

insieme alla solidarietà e alla riservatezza. ¶ La domenica a

profondo, salito dallo stomaco alla gola, lo costrinse a

di non rivederlo più. ¶ Alla stazione Mario ci arrivò

ai suoi seni prosperosi, alla sua vita stretta. Un

sonno agitato. Si svegliò alla stazione di Palermo. Salto

come un felino davanti alla preda. L’agguantò con

senza di me, mannaggia alla morte!» ¶ L’altro cominciò

gente intanto aveva reagito alla repressione del governo con

Resistenza, studenti e camalli, alla fine del comizio di

Mancuso corse a telefonare alla moglie: «Come stai? E

con la schiena appoggiata alla parete, scivolò lentamente per

propagava al pube frangendosi alla radice delle cosce come

del cordone attorcigliato attorno alla gola. In compenso aveva

La levatrice la pesò. «Alla faccia della neonata: cinque

scimunita?» chiese una mattina alla levatrice con gli occhi

leggero, ché la verità alla fine rende liberi. ¶ Anche

di baci: «Dalli tutti alla picciridda, ché appena le

Mancuso bussarono con timidezza alla porta del pediatra più

non voleva dare sazio alla gente del quartiere, chissà

bucce vuote.» ¶ Lui sorrise alla figlia, era bella e

attorcigliava dal portone fino alla pensilina e sui davanzali

Mario portandosi la mano alla visiera. Rimase come un

Professore aveva la bava alla bocca, quello sporcaccione! Non

esterno: le spalle attaccate alla sedia, le gambe lunghe

di vaniglia lo prese alla gola. ¶ «Aspettate un attimo

vedesse.» Lei si avviò alla finestra. Le due fossette

Maruzza, lo sguardo fisso alla frutta, si agitava allungando

la puoi prendere» ordinò alla bambina, indicando una pesca

il tono si rivolse alla bambina: «Ava’, non ti

si sussurrava dall’atrio alla camerata, dalla mensa alle

Si teneva con forza alla balaustra di travertino, sarebbe

nella sua piatta esistenza. ¶ Alla sera se ne tornava

parte. ¶ Prima però telefonava alla moglie. Fu durante una

garantire salute e felicità alla propria figlia!”. Pianse tanto

punture. ¶ Suor Titina, contravvenendo alla regola che le vietava

guardare un uomo nudo, alla sera sollevava le coperte

sopra le nuvole affaccio alla luna.» ¶ Maruzza, gli occhi

il suo cuore incline alla tenerezza era sempre sul

lei si orientava affidandosi alla scia di odori che

memoria l’unico antidoto alla morte. ¶ Arrivate alla Cala

antidoto alla morte. ¶ Arrivate alla Cala si fermarono a

inverno. I caldarrostai arrivarono alla spicciola, puntarono i lunghi

si fermò, le spalle alla chiesa della Madonna della

Dài, andiamo» disse Ninetta alla nipotina e s’incamminò

con entrambe le mani alla criniera fulva, scalciava contro

mi ricapita uno così alla mia età?”. Sbattendo le

portò le dita riunite alla bocca e schioccò un

l’accendino. ¶ Ninetta avvicinò alla fiamma il viso congestionato

amore era un’illusione alla sua età, eppure lei

coperte a Maruzza, correva alla via Porta di Castro

si portò il pollice alla gola in un gesto

si era già aperto alla speranza. ¶ «Non sarebbe la

sparisco. Avrò pur diritto alla mia vita? Lascia fare

fede e allegria. Riguardo alla prima, la mia non

stato comandato a Roma alla caserma Podgora. Ha lasciato

monumentale si ergeva altezzosa alla sua destra. Le alte

altra per scarsa affezione alla famiglia. ¶ «Non ci vai

Capitolo 14 ¶ Mario era fermo alla galleria Colonna, incapace di

allo specchio, magro, dentro alla divisa nera: «Paro una

media. Ogni sera telefonava alla moglie e parlava di

quello scostumato di alludere alla sua vita intima? ¶ «La

io non volevo che alla frontiera pensassero che sono

a entrare in Italia? Alla frontiera ci sono i

Gli interventi edili, fatti alla buona e con molta

questa la sua benedizione alla fine della messa. Seguiva

risuonava di risa, giochi. Alla sera, prima di cena

di vicoli dalla cattedrale alla torre di San Nicolò

San Nicolò, dalla moschea alla chiesa di San Salvatore

delle Sette Fate. Lei alla magia ci credeva davvero

nel magazzino della parrocchia. Alla sera i coniugi Kourouma

sedettero in silenzio davanti alla porta. Sentivano freddo, ché

felici, e come rinunciare alla lucida luna che sembrava

legno e l’appese alla porta. ¶ “Si mangia” c

presente quando mi siedo alla finestra e guardo fuori

ai loro visi triangolari. Alla fine scoppiavano in un

di colpa, poteva aprirsi alla vita senza riserve. In

Pilusu andò a bussare alla porta di Melina, allora

Pilusu sparì dalla sera alla mattina e anche i

L’aria circolava dentro alla camera dello scirocco attraverso

battendo i denti, coperto alla bell’e meglio, si

ridendo avevano concluso che «alla minchia ci fa bene

erano compari. ¶ Si appoggiò alla parete per riposare, era

Mario che ciondolavano davanti alla chiesa del Carmine; o

di esaltazione era subentrata alla sofferenza. ¶ Nel buio immaginò

Della sua fugace aspirazione alla bontà aveva tenuto alcuni

giardinetti, dove si aggirava alla ricerca di ragazze sempliciotte

colletto delle costose giacche alla moda; si accorse della

diretti, che non indulgevano alla seduzione, fu amicizia a

fuori di casa.” ¶ Ma alla notte Antonio la riempiva

se ne andò dritto alla stazione. Per ore passeggiò

la tavola. Mangiarono davanti alla tv accesa, serviva a

a seconda delle circostanze. ¶ Alla sera, tornato in caserma

sottratta all’arbitrio e alla prepotenza, in cui ogni

sta sola a badare alla figlia.» ¶ Capitolo 20 ¶ Melina stava

abbracciare. ¶ «Aprila» ordinò poi alla moglie indicando il pesante

La bambina si aggrappò alla gamba del padre, scalò

l’amore. Gli uomini alla domenica assistevano alle partite

era più importante, grazie alla signorina Voxone tutti la

marito, un rigido abbraccio alla figlia. Limò gli spigoli

Pari una bambola!» disse alla figlia, poi i suoi

perché, si attaccò forte alla gonna di Melina e

I coniugi Monti arrivarono alla vigilia di Natale. Erano

augurio di ogni bene alla nostra Italia.» ¶ «Auguri!» disse

brindarono all’amicizia e alla salute, e presto si

gennaio 1968, mancavano pochi giorni alla partenza del padre; forse

era in mutande e, alla vista delle sue gambe

La donna si affacciò alla porta, aveva il cappotto

alcuni giorni Melina vietò alla figlia di uscire di

quando faceva buio bussava alla porta di Mamma Africa

proprio posto in cima alla gradinata. ¶ Sotto di lui

Le camionette si mossero alla rinfusa nelle nubi di

quel vuoto politico che, alla lunga, mette fatalmente in

giù il telefono. Corse alla tv giusto in tempo

si puntò il dito alla fronte. «È matta» disse

sperava di prendere servizio alla caserma Vittorio Emanuele, un

subito. L’abbiamo destinato alla stazione di via dei

rassicurazioni, tentò di avvicinarsi alla madre, perché l’aiutasse

cose» dicevano. ¶ Maruzza chiese alla madre cosa fossero quelle

le vai a ritirare alla posta». ¶ «E che cos

settembre Maruzza era davanti alla tv, in attesa della

si propaga dalle cosce alla testa. Certe soffrono tanto

grazia, a desiderare vestiti alla moda che valorizzassero le

elegante, corteggiata. ¶ Mario assisteva alla trasformazione fisica della figlia

Capitolo 25 ¶ Padre Gaetano arrivò alla piccola stazione di via

aveva sentito ragioni e alla fine la madre aveva

ne stavano ben attaccati alla testa. ¶ Per la via

denti stretti, pagò lanciando alla figlia uno sguardo torvo

pubblico guardò con attenzione alla ragazzina magra, con due

bambini, date un bacio alla vostra mamma» urlò il

mo’ di megafono attorno alla bocca. ¶ Uno stormo di

Teresina, porta il regalino alla mamma e quella ti

ragazzina. Il pensiero andò alla figlia: aveva cominciato a

a lungo imbambolato davanti alla tv spenta, sentiva un

unica difesa. ¶ Si avvicinò alla moglie e le sussurrò

fratellino ogni sera andavano alla putìa di mastro Peppe

negozi erano chiusi. Davanti alla tendina i ragazzini puntavano

tensione. Ogni giorno andava alla stazione di via dei

s’era radunata davanti alla putìa e quei babbaluci

Maruzza, delle rispostacce urlate alla moglie. ¶ «Tuttavia pare non

età! ¶ Appoggiò l’orecchio alla parete, la ragazza aveva

sera accese il fuoco. Alla stessa ora un’uggia

a fare da contrappeso alla fredda indifferenza con la

giallo. Gli uomini tornavano alla spicciolata, le lampade dentro

Enza era comparsa silenziosa alla finestra. ¶ «Che fa, si

un’umidità» sussurrò poi alla vecchia. ¶ «Come andiamo?» chiese

Poi qualcuno bussò ripetutamente alla porta. I colpi secchi

come facesse la ronda alla ricerca di qualcuno. All

si apriva facilmente, ma alla suora si era legata

donne erano sedute attorno alla tavola, ridevano, scherzavano, quando

sbiancò e fece cenno alla suora di andarci piano

che vivono in mezzo alla strada. Senza travagghiu e

mattino presto, sta affacciata alla finestra e piange. Ho

che ci stiamo interessando alla picciotta, la fanno sparire

castello a mare, dove alla domenica si riuniva la

Una mattina Bogdana bussò alla porta di Mimì. Si

Quello frugò nell’abitacolo alla ricerca del documento. Qualcosa

conflitto a fuoco, ma alla fine i carabinieri riuscirono

arrivate con insolito anticipo. ¶ Alla fine di febbraio spuntò

non diede alcun peso alla zoppia della figlia: “Vuole

lasciata in corridoio, esposta alla disapprovazione delle compagne. ¶ Maruzza

Si spazientisce di fronte alla credulità, ha orrore della

la piazzetta era deserta, alla controra dormivano tutti nella

Maruzza tirò dritto fino alla camera dell’amica. ¶ Ogni

da brodo che scaldò alla fiamma dell’accendino. Ne

comunista, attivista e segnalato alla questura.» ¶ «È pericoloso davvero

lui dando leggeri colpetti alla porta e facendo finta

raggrumate in un nodo alla radice del naso. ¶ Caterina

parole crociate. ¶ Maruzza pensò alla madre, di sicuro l

le gambe a irrigidirsi alla ricerca del piacere, le

e propria roccaforte impenetrabile alla contestazione. ¶ Il ’76, anno bisestile

astioso verso il presidente. ¶ Alla fine di gennaio la

che sprecava ad adattarsi alla vita avrebbe potuto impiegarla

l’aveva più. Attorno alla pancia si era depositata

non vista, aveva assistito alla scena. Era sorpresa dal

tirare calci e pugni alla parete, lei pensò che

avevano perso l’attitudine alla confidenza. ¶ Clotilde si era

e una totale indifferenza alla salute e all’integrità

di quei tunisini che alla sera litigano davanti all

dalla prepotenza del padre alla dittatura dell’ideologia, e

ricordano tutto. Fallo mangiare alla nonna e vedrai che

e tirava dritto fino alla spiaggia di Mondello. La

delle abitazioni sembravano sfuocati alla luce incerta, come del

dentro. Ma dopo poco, alla paura subentrò in lei

resto della notte pensò alla suora come a una

accorato appello di Moro alla direzione centrale della DC

andamento delle indagini attaccato alla radio. Furono due mesi

La notte che seguì alla tragedia, si svegliò di

Fermo o sparo!» urlò alla sagoma accanto a un

circospetta. Quei solchi accanto alla bocca, le palpebre raggrinzite

nuova gli era salita alla bocca, la tenerezza amorevole

a fare il nodo alla cravatta. Gli appuntò sul

vicoli e si affrettava alla messa dell’Epifania, il

di suo padre abbracciato alla moglie la faceva impazzire