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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paola Capriolo, Mi ricordo, 2015

concordanze di «alla»

nautoretestoannoconcordanza
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o vecchi signori inchiodati alla sedia a rotelle. Vitto
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questa lettera, un’impresa alla quale, per ore intere
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un po’ di indulgenza alla sua ammiratrice. ¶ Ma sto
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cuore, ha voluto inchinarsi alla sua grandezza. ¶ III ¶ Se
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avesse volto lo sguardo alla sua destra avrebbe visto
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gambe, andò dritta filata alla porta d’ingresso e
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si alzò e andò alla finestra, ai vetri protesi
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primo piano, proprio accanto alla mia, per ogni evenienza
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fino al cancello e alla cassetta delle lettere, quando
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dei modi, come se alla poesia, a quella soltanto
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come una nebbiolina accogliente alla debolezza dell’ascoltatore, volevo
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ha percorsa tutta, sino alla meta; io vi muovo
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mobili più modesti, adeguati alla nuova funzione di una
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minimamente pensato a conferire alla sua dimora un aspetto
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vecchio, che tenne fede alla sua promessa di lasciarle
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dietro di sé. Andò alla finestra, ma era già
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doveva essere lei: somigliava alla donna che Sonja, nel
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medicina). Allora vado là, alla stazione, e osservo sugli
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al giorno, che conducono alla capitale, dove bisogna scendere
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questa ninfa sfrontata davanti alla porta di casa. ¶ VII
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attimo davanti agli occhi, alla luce dell’abat-jour
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tempi, negli anni successivi alla tragedia, imputava semplicemente ai
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di confermarle o smentirle. Alla bambina cresciuta troppo presto
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o scrive una lettera alla sua indegna ammiratrice. Io
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brusca discesa, in fondo alla quale scorre il fiume
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se vado ad affacciarmi alla finestra; in compenso non
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abbraccio della figlia, portandosi alla bocca il dito imperlato
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testa, ma senza guardarla. «Alla mamma non piace essere
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propri muscoli facciali. ¶ «Ah, alla buon’ora» disse il
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che ho donato immediatamente alla nostra piccola università; gli
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il misero settore dedicato alla poesia sugli scaffali di
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nostri rapporti. Una lettera alla quale, se non sbaglio
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che cosa?» ¶ Sonja andò alla finestra e chiuse la
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di Chopin: in omaggio alla luna che rincasando vidi
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e in omaggio, soprattutto, alla mia nostalgia di quei
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il giovane musicista inviò alla sorella rimasta in Polonia
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informazioni che ho carpito alla maestra) intrecciando alla lenta
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carpito alla maestra) intrecciando alla lenta e quasi luttuosa
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motivo originario viene troncato alla penultima nota e rimane
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so. Forse stavo pensando alla mamma, qualche volta mi
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cantare per sempre davanti alla tua finestra… Ma ora
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che gli alberi, intorno alla casa, si erano coperti
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frastornata.» ¶ «No. Credo che alla bambina piacesse, il rumore
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sembra che importi parecchio alla gente di qui, alla
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alla gente di qui, alla «brava gente» di cui
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non riuscivo ad abbandonarmi alla musica dei suoi versi
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confidenze si sarebbe affacciata alla mente di Sonja un
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quella: segno che, contrariamente alla speranzosa alternativa prospettata da
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commento e un accenno alla «singolare fortuna» goduta per
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voglio tornarci sopra. Quanto alla nostra vita quotidiana, è
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stati persino a teatro, alla prima del Pipistrello. Non
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gli anziani andavano «stimolati»: alla morte dovevano avvicinarsi con
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comune. Io però, vede, alla mia età, posso ancora
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da noi una signora alla quale né la legge
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ora al susino, ora alla siepe di ribes, ora
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occhi a rimanere inchiodati alla scacchiera. Dopo mezzo minuto
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i miei gratuiti pellegrinaggi alla stazione? Ormai quando sono
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l’inno più grandioso alla solitudine dello spirito e
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diritto di precedenza, se alla fine, quando si riesce
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non uscirne più sino alla fine dei tempi. ¶ VIII
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dovevo restituire un libro alla biblioteca e il mio
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ogni sorta, dal solitario alla semplice fede nuziale (da
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esempio; e toccò proprio alla sua povera ninfa, unica
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opporre uno scongiuro adeguato alla minacciosa, soverchiante potenza della
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a casa puoi dire alla mamma…» ¶ «Cosa devo dirle
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e lasciando il vecchio alla sua ben vigilata solitudine
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antica, mio padre, cresciuto alla vecchia scuola: abituato a
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grembiuli sui nostri abiti alla penultima moda e imparammo
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quelle poche ore, pensando alla prossima visita in ospedale
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quotidiana, la casa, rispetto alla quale quell’angolo godeva
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lo vidi ritto davanti alla finestra. Non avevo bisogno
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e corsi anch’io alla finestra: un’alta e
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di ripensare con gratitudine alla nobile assurdità di quell
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a tendere l’orecchio alla notte, alle ombre, alla
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alla notte, alle ombre, alla buia e incomprensibile follia
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loro rose di gesso alla base dei lampadari, continuasse
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la forza della disperazione alla poca colla superstite. A
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bene dove metterle: pensava alla bellezza che salverà il
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ma non che appartenesse alla razza maledetta, alla nostra
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appartenesse alla razza maledetta, alla nostra razza; invece sembra
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Con un gesto meccanico, alla tavola della colazione, prese
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strappo non veniva, e alla fine lei chinò a
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suo imbambolato passeggero sino alla villa in riva al
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al fianco, seduta accanto alla lettiga, e ogni volta
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aggrappandosi da un lato alla mano di papà, dall
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di passare dal letto alla carrozzina o si tardava
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parola, a quanto vedo: alla sua compromettente ninfa ebrea
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cui aggrapparsi e che alla sua presaga malinconia infantile
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La porta in cima alla scala non aveva serratura
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porta si aprì cedendo alla sua pressione Sonja si
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per accompagnare il dono, «Alla mia adorata Adela». Lei
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aveva mai conosciuto ma alla quale dicevano somigliasse tanto
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comunque, per ogni evenienza, alla polvere di una soffitta
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fin troppo bene. Intorno alla tavola da pranzo, che
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la cassetta della posta alla vana ricerca di una
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ricamo di strass intorno alla scollatura; e il mondo
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che la persona accanto alla quale viveva, quel vecchio
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accanto ai genitori e alla sorella Lise. Più avanti
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Così una volta venne alla luce la cesta dei
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allineate sul guanciale accanto alla sua. ¶ Sì, stava scavando
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drappeggiarsi il vestito intorno alla persona, ma non aveva
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come sa si trova alla fine del volume. E
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così sarà forse sino alla fine dei tempi. La
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favore, non lo dica alla mamma.» ¶ «Sarò muta come
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unilaterale mi fa tornare alla mente, come una malinconica
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mi metteva, senza volerlo, alla berlina sfoggiando con tanta
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prevedibilmente, non ha risposto alla mia lettera del mese
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mi fece trovare davanti alla porta di casa un
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stato vedere, affissa accanto alla porta d’ingresso della
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casa: sono certa che alla fine è riuscito a
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perfettamente. È rimasto sordo alla mia invocazione d’aiuto
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dalla cappelliera e riportata alla vita grazie a una
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e, dopo averlo spolverato alla meglio con un lembo
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in una reticenza soffocante alla quale non so sfuggire
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rivolgendomi a un’ombra, alla più amata e odiata
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corso del fiume proteggendomi alla meglio dall’acquazzone sotto
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dalla pagina per rivolgere alla platea, da dietro le
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di nuovo, come allora, alla musica dei tuoi versi
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parò dinanzi, ridestandomi bruscamente alla realtà. ¶ «Ferma! Dove crede
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dichiarai, era semplicemente assistere alla conferenza in programma; ma
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sull’imbrunire, mi accompagnarono alla stazione. Ricordi, Maestro, quante
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quando infine avessi suonato alla tua porta, tu mi
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una tua poesia dedicata alla foresta, al suo silenzio
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foresta, al suo silenzio, alla sua chiusa immensità; mi
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mi sforzavo di richiamarla alla memoria, per trovar rifugio
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volta, rimasi sola, affidata alla notte, di cui mi
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l’orto, una donna alla finestra; allora sporgo la
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notizia di quel premio alla carriera del quale ha
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tempo (ricordi?) avevo chiesto alla tua sapienza di poeta
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si sarebbero sovrapposte sempre, alla casa della gioia, confondendosi
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ne vergogno; o forse alla vergogna sono ormai così
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compivo non obbedivano più alla mia volontà, ma a
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riprendevamo il lavoro che alla sua comparsa avevamo involontariamente
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lì per fare ritorno alla vita di prima. Ancora
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caposquadra mi condusse dunque alla baracca delle docce, un
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opposta del campo rispetto alla ciminiera, e lì mi
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che mi avrebbe accompagnata alla visita medica. ¶ «Non ho
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Ma quando, giunta davanti alla villetta, rallentai il passo
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però, non mi presentò alla donna, si limitò a
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importa, qui ti rimetterai alla svelta. Le nostre ragazze
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appariva assolutamente secondario rispetto alla promessa di un vitto
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un modo decoroso, confacente alla moglie di un medico
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di mondo chiamata Adela, alla quale nella casa della
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adesso viene a bussare alla porta del mio rifugio
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giorni del mio servizio alla casa della gioia oppure
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pazienti in coda davanti alla porta del bagno o
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rassegnato, io mi avvicinavo alla finestra e guardavo le
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burro, al pane bianco, alla tazza di vero caffè
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toccavano la mattina, grazie alla generosità dei principi; al
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sentire le ossa spezzate; alla vasca in cui potevo
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avrei potuto persino leggere, alla casa della gioia, alcune
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un’altra, forse perché alla casa della gioia il
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mi turbava di più, alla casa della gioia, erano
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sebbene i prati intorno alla casa siano già da
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pratica il suggerimento, appioppando alla prima ragazza che capita
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mi rialzo per unirmi alla danza, lasciandomi inebetire dal
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XI ¶ Forse, Maestro, se alla fine ho accettato di
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le foglie, abbandonandosi incuranti alla solita vicenda delle stagioni
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di piedi. ¶ Passò davanti alla porta della soffitta, ma
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una digressione irrilevante rispetto alla lunga, struggente confessione della
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contenuto delle lettere ripensava alla forma in cui erano
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Sì, ora ricordava tutto alla perfezione: ricordava l’imbarazzato
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lei ha voluto donare alla nostra università; la mamma
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apparentemente facile, persino gratificante, alla quale, credo, lei si
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poi si era affacciata alla finestra e l’aveva
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avrebbe resistito immutabile sino alla stagione del disgelo, lasciando
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Nonostante i giovanili successi alla scacchiera (e con le
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Un po’ severi, ma alla fine mi perdonano sempre
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nelle lettere che scriveva alla giovane ninfa, le rispettive
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al carcere, al campo, alla casa della gioia: e
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non fanno troppo male alla salute, se snocciolati si
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più categorica insistenza e alla quale lei opponeva sempre
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una volta chiariti, sottratti alla nebbia infantile in cui
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cioccolato, che piacciono tanto alla sua Lise. E anche
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quella parola. Un’agnizione alla rovescia, un mostruoso capovolgimento
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un’insufficienza respiratoria dovuta alla bronchite si trasformò ben
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più di un visitatore alla volta, e per entrare
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anche i pigiami, dunque, alla fine si erano dimostrati
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un bicchier d’acqua alla custode dell’obitorio. ¶ «Se
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di bibite, proprio accanto alla portineria.» ¶ «Ma no, non
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e il pane bianco alla casa della gioia. ¶ «Sì
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sola tra i fantasmi alla fine dell’anno vecchio
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sempre più strette fino alla piazza del Duomo, dove
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scalatore di montagne inchiodato alla sedia a rotelle e
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sedia a rotelle e alla giovane donna in verde
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dello sguardo può sottrarre alla polvere? Adesso, sempre, mia
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per convincerla ad assistere alla sepoltura, era rimasta in
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lo perdonò adesso, davanti alla tomba del vecchio, e
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partisse il treno diretto alla capitale, e per un
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sarebbe andata a suonare alla porta di un Grande