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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Bernari, Tre operai, 1934

concordanze di «alla»

nautoretestoannoconcordanza
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1934
dove è capoperaio. ¶ Davanti alla lavanderia, che sorge dietro
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faccia pensare all’industria, alla grande industria che lui
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e Anna gli riporta alla memoria anche la sua
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con l’abito stretto alla vita, corto e lucido
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labbra di Anna. Fuggirono alla ricerca di un riparo
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Dammi dieci lire» chiede alla madre. «Poi ti restituirò
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gli torna per prima alla mente: la ricorda così
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primavera... Però, se ripensa alla casa abbandonata, alla sua
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ripensa alla casa abbandonata, alla sua decisione, si commuove
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e sbandata. ¶ È giunto alla stazione; non vuol partire
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spostamenti nella stazione?» ¶ Teodoro alla vista dei due uomini
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ben poco di fronte alla fortuna. Ed ora la
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almeno per il momento, alla fuga? Cosa può attendersi
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dovuto far trapelare nulla alla povera Anna. Altrimenti cosa
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debbo rifiutare. ¶ E bussa alla porta. Gli viene ad
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il pensiero è fisso alla porta dietro la quale
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allacciando il reggipetto... Bussa alla porta ed entra, mentr
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a sistemargli un letto alla meglio sul vecchio divano
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dell’altra. Se pensa alla situazione in cui s
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cominciò a riflettere seriamente alla sua posizione: vie di
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lavora?, Maria già rispondeva alla sorella: ¶ «Allora dimmi tu
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teneva gli occhi fissi alla finestra nel cui riquadro
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si riprendeva: «Ma sì, alla fine fai bene, divertiti
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soddisfarla né l’abbonamento alla biblioteca circolante, né il
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sei fatto più vedere alla Camera del Lavoro.» «Sì
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in saccoccia senza aprirla. ¶ Alla periferia c’è più
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pettina le fronde, aprendole alla luce; i cui riflessi
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ricacciare quel pensiero, rinunciare alla sua immagine che gli
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di prendere gli uomini alla leggera...» Ma non sa
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vorrebbe gridare per ribellarsi alla sfortuna, a quella sfortuna
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posto qualunque; fosse anche alla fine del mondo, pur
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Sale le scale ripensando alla sua decisione. Il palazzo
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ne sente a poco alla volta attratto. Perché sono
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Basta, per non portartela alla lunga, questo fu a
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sono ancora venticinque minuti alla partenza» dice Marco, guardando
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i ladri dei poveri ¶ Alla partenza di Teodoro è
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due» fa la ragazza alla donna che le accoglie
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sangue, dal sapore nauseabondo, alla lingua, si fa puzzo
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all’olfatto e incubo alla mente sveglia. ¶ Cerca di
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si cerca qualche cosa alla cieca. Poi si curva
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io.» Qualcuno si avvicina alla finestra e vede, dietro
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Io intanto posso andare alla stazione a prendere le
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domanda l’uomo presentandolo alla donna. ¶ «Teodoro Barrin. Molto
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che fare. Gli vengono alla fronte goccioline di sudore
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Marco possa prenderla così alla leggera e con tanto
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sigarette e ne offre alla donna: nel porgerle il
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sollevarsi in aria come alla ricerca di un’ispirazione
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burla. Così pensando giunge alla porticina che immette nel
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ed è tardi. ¶ Quando alla sua terza lettera Marco
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s’è sposata. Anche alla madre egli ha scritto
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distribuire fogli di propaganda. Alla sua ultima lettera la
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spedito con un carrozzone alla Questura centrale, ove gli
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non capisce che sto alla guerra. È stanco. I
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al piano e bussano alla porta degli opifici. I
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le greggi sui monti alla moglie e al figlio
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l’estendersi della produzione, alla competenza di quegli uomini
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s’oscurava, facevano pensare alla loro fatica, alla stanchezza
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pensare alla loro fatica, alla stanchezza; stanchezza che penetra
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con la faccia rivolta alla luna. ¶ Appena ottenuto il
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per promuovere le iscrizioni alla sorgente Camera del Lavoro
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fine di vaghi spauracchi alla borghesia. La quale è
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pure al padre morto, alla madre che egli associa
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verticali e richiamano Teodoro alla realtà. Davanti alle baracche
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sedia. Sente qualche cosa alla gola, che gli tiene
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tutti i mestieri, ma alla sorella aveva sempre scritto
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di scorgere un uomo alla finestra di fronte. Sembrava
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La scoperta dell’uomo alla finestra la getta in
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In breve l’uomo alla finestra diventa per lei
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nei riguardi dell’uomo alla finestra è falso. È
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ho anch’io diritto alla vita! E allora affrettare
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l’ira dell’uomo alla finestra che non sa
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è giunta in fondo alla sala già oscura per
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la gente in fondo alla corsia. Anna è di
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sul muro di fronte alla finestra, staccatesi con forti
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righe rosse sulla faccia. Alla finestra Anna ritrova il
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ha conosciute finora; e alla fine di questo itinerario
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come una serpe. ¶ Ritorna alla finestra, e ora due
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il cappello e, voltandosi alla finestra, accenna un saluto
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ho voluto svegliarti – fino alla riunione del Sindacato. ¶ Ella
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commettere una grande sciocchezza ¶ Alla lettera di Teodoro Elisa
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osteria, che s’affaccia alla strada con un quadrato
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sedia, posa l’ombrello alla spalliera, decisa ad attendere
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vogliono impedire di dare alla propaganda un carattere contrastante
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quando le cose vanno alla rovescia, e ad ogni
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rivoluzione, essi si ritrovino alla guida senza troppi scomodi
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sebbene con lentezza, che alla rivoluzione bisogna condurli, gli
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e Teodoro s’accorge alla fine che le obiezioni
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è necessario pensar prima alla rivoluzione; ha cercato con
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d’acqua che finisce alla parete opposta. La sua
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e, piantandosi infuriato davanti alla donna, le dice: «Che
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l’ha passata pensando alla possibilità di abbandonare il
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fuori gli torna intatta alla mente, e nel cuore
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fatto quando bussano forte alla porta. Teodoro corre ad
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non s’è opposto alla decisione per adesso; appena
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Si sente preoccupato. Pensa alla donna che sta nell
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addosso a pugni chiusi. Alla colluttazione accorre Corona, il
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posto; e si porta alla bocca le nocelle abbrustolite
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nocelle abbrustolite. In fondo alla sala, due ubriachi, seduti
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sentito il sangue corrergli alla testa; e d’un
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viene trascinato in fondo alla sala, mentre sacramenta che
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due progettano d’andare alla fiera. «È a pochi
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verso il burrone: sorride alla donna banalmente, perché ella
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perché gli è saltata alla mente quella idea? Bisogna
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che sta in cima alla piramide spetta al tiratore
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lupo imbalsamato, che è alla sua destra: gli occhi
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tre si danno subito alla caccia di Teodoro, domandando
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avanti a passo lento. «Alla donna, per Dio, non
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tiene i capelli attaccati alla fronte. Riconosce appena, come
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si nasconda, e consegnarlo alla polizia! E non compromette
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sera stessa Teodoro riempie alla men peggio una valigia
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necessarie e s’avvia alla stazione. S’informa dell
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dita al polso. Pensa alla sensazione che proveranno le
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Marco De Martino, che alla fine della guerra era
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sole stanno dalla mattina alla sera nel cortile sporco
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con gli occhi fissi alla parete di fronte. ¶ Nella
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che dal fondo salgono alla superficie; sul cristallo ombrato
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dei tre sta appoggiato alla ringhiera e si tiene
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rispondere: appoggia un fianco alla ringhiera, poi con una
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accennava ad andarsene ritornava alla carica: «Allora, avete capito
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veri compagni? ¶ Ma torniamo alla domenica in cui Teodoro
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I due amanti abitano alla Torretta in una vecchia
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posto sul mare o alla pizzeria, egli può senza
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di legno che conducono alla sua camera risuonano ai
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a vuoto nello stabilimento, alla ricerca di un’idea
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lui, sono nudi fino alla cintola e dalla cintola
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un semplice sacco tenuto alla vita con uno spago
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vita sana, al sole, alla spiaggia, curandosi il più
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domenica la passerebbero insieme alla meglio, a divertirsi. ¶ «Che
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amore, e crede sinceramente alla sua missione di doverla
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un assetto anche teorico alla loro vita in tre
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mangiare, e tutti mangeremo alla stessa ora. Così si
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posto in questi paraggi, alla Ferriera dell’Uva o
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un meccanico teatrale. ¶ Marco, alla vista di quella copia
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apposta, corrisponde così bene alla lettera dell’ingegnere, firmata
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palmizio; la strada davanti alla fabbrica è rossa di
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calmo fino ai piroscafi alla fonda. ¶ Marco trova nell
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proverete. Se dimostrerete competenza alla prova, sarete assunto senz
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ella deve invece torturarsi alla ricerca di una soluzione
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mio...» e si appoggia alla finestra, incrocia le braccia
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certezza di essere superiore alla cosa per cui lottava
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tavolo di cucina, appoggiato alla caffettiera, c’è un
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verdura che passa sempre alla stessa ora, il frinire
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nuovo sguardo sempre attaccato alla parete, allo stesso posto
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sente corrergli il sangue alla testa, ma cerca di
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sembrano tranquilli. Si recano alla stazione in fretta, per
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rione da Anna. Bussa alla porta più volte, ed
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la gola. È fermo, alla porta della loro Casina
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con un tonfo sordo alla spiaggia. ¶ Marco dà un
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dà un ultimo colpo alla porta col piede, poiché
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gli diventa faticoso fino alla casa del fattore. ¶ Anche
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spiegare a qualcuno (forse alla moglie) chi sta fuori
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giunti che sono davanti alla porta. Non vuole demolirla
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nello stomaco quei colpi alla porta, tanto è forte
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sono loro che guidano. Alla prima occhiata Marco non
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Anna gli rimane coperto alla vista; ma il coraggio
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qualche tecnico per guadagnarselo alla causa ma inutilmente; sicché
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da chi si reca alla stazione. Passa per la
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dita sudaticce e calde alla bocca, per spezzarne le
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questo si fa accompagnare alla Casina dei tre operai
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circondario di Torre Annunziata, alla Casina segnata col n
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cominciando dal lembo aderente alla bocca del cadavere, si
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De Martino, bussare insistentemente alla porta della sua casa
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porta della sua casa, alla sua richiesta del perché
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chiave veniva lasciata abitualmente alla donna, ora decessa, che
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l’intera giornata intorno alla casina in attesa che
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aereo, mentre si reca alla fontanina. Questi lo ferma
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loro case, qualcuno dice alla moglie di essere stato
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Le piccole case intorno alla piazzetta sono scure, coi
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passeggiare. ¶ Teodoro rimane scosso alla vista di quell’uomo
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carcasse vuote, allineate sino alla fine della banchina dove
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quelle pareti di lamiera alla ricerca di pace! Riposarsi
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energia perduta; e uscire alla luce solo quando avrà
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sollevano e lo appoggiano alla parete; gli mettono addosso
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essi, portandosi un dito alla testa, fa un segno
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su e lo porto alla farmacia: lo puliamo! gli
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Una donna si siede alla sua panca; ci manca
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i piedi traballa, spruzzando alla superficie acqua sporca. La
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alle gambe. Porta, oltre alla borsetta, un giornale ripiegato
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appoggia con un fianco alla spalliera del letto, come