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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Lettere d'una viaggiatrice, 1908

concordanze di «alla»

nautoretestoannoconcordanza
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1908
si è veri cristiani, alla voce segreta che vi
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umane, salienti dalla puerizia alla giovinezza e discendenti dalla
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e discendenti dalla maturità alla vecchiaia, alla morte. Morire
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dalla maturità alla vecchiaia, alla morte. Morire un poco
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che continua a sorridere alla persona amata, rattiene a
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l’appuntamento di caccia alla volpe; in una visita
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un fremito più profondo alla loro anima stanca: probabilmente
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degli snobs e mescolarsi alla loro vita e viverla
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curioso, andando a Roma, alla metà d’aprile, che
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albergo, al venerdì, andando alla tavola rotonda, vi sono
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rosarietto di pochi soldi alla ricca patena lucente di
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chiudono, almeno i maggiori, alla metà di maggio: altri
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le burocrazie, dalla diplomatica alla militare, una enorme burocrazia
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in piedi, lo debbono alla misteriosa forza di resistenza
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un popolo, di gloria alla sua Casa! Quale indicibile
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minuto in minuto, sino alla collera più irragionevole: le
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che le dà, veramente, alla mano che scrive! In
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quali mi abbattevano sino alla tetraggine, sino alla muta
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sino alla tetraggine, sino alla muta disperazione, mi esaltavano
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degli strumenti della voce: alla fine, dei fiochi applausi
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si sedeva ogni giorno, alla cui balaustra ella si
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Alfred de Musset sino alla morte? Eppure! Il tradimento
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vogliono credere o cedere alla loro natural limitazione: è
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per sempre, di fronte alla bontà umana, di fronte
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bontà umana, di fronte alla compassione. Che le è
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passando, dalla serenità contemplativa alla immensa mestizia dei ricordi
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Marco si distende sino alla linea di orizzonte ove
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a sè stessi, poi alla innumerevole folla sconosciuta, la
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onore e questa fortuna! Alla tua fiamma, tu hai
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cuori tiepidi o freddi: alla tua voce, tu hai
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le anime più sorde: alla tua energia, ogni ostacolo
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fini e fragili, destinate alla morte, presto, chi sono
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meditano, forse, la ribellione alla vita: esistono, fra i
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un’umanità, pertanto, eguale alla nostra, nelle nostre migliori
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arte, sempre più forte, alla rappresentazione del volto umano
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pietra per cui salì alla felicità il bellissimo Romeo
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fiori, omaggio d’ignoto alla Grande Innamorata. Chi dirà
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in viaggio, li condusse alla tomba di Giulietta: e
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dall’Italia in Austria alla ricerca di paesaggi diversi
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Romeo, per ronzare intorno alla casa della sua amata
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le erbe morbide inchinantesi alla deriva, fra le huttes
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voi domandate, con umiltà, alla guida del Tirolo, che
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sui monti, sui colli alla mattina, al tramonto, nella
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un tavolinetto, in fondo alla veranda, il suo istrumento
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a Nizza..... Cosmopoli comincia alla frontiera di Ventimiglia, ma
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vita, com’essi, sino alla morte, non rivedranno mai
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non domanda che questo, alla sua dimora sulla costiera
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giuochi, di nascosto, anche alla roulette e al trente
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sempre crescente, si precipita alla dogana dove... o perde
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il muro per resistere alla tentazione. Ma un ritmo
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dalla educazione del popolo alla coltivazione dei fiori, da
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ogni altra cosa nostra, alla nostra anima, al nostro
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nastri rossi volitanti attorno alla testa, con le mani
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fiori, col nastro identico alla paglietta, gli uomini: e
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sulle ginocchia, in fondo alla carrozza, e le più
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cocchieri e staffieri vestiti alla Masaniello: una campana, cioè
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i loro omaggi floreali, alla persona ricercata a lungo
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Adrienne Lecouvrear che ebbe alla Commedia francese le più
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amico. Mi rammento: arrivava, alla sera, in marsina, elegante
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sensazioni e aprirsi innanzi alla giovine mente sogni e
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temperato e più fiammeggiante alla fine dello stornello: dove
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l’orario: si scende alla stazione, e se si
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Un ascensore è attaccato alla stazione ferroviaria, capace di
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capace di quaranta persone alla volta, e sale e
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di spesa, deponendovi quasi alla porta del Casino; una
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parco ricchissimo, conduce sempre alla porta del Casino, sul
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il marito non risponde alla moglie che lo avverte
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tintinnio del denaro sale alla volta ricchissima del salone
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e il piccolo giuocatore, alla fine della sua giornata
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o la vincita, e alla buvette, dove le fauci
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vinto e il proprio, alla banca del giuoco, irrimediabilmente
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propria strada. Al passeggio, alla stazione, nei ritrovi quotidiani
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più, fra qualche giorno, alla falange dei tisici di
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sul littorale, di rinunziare alla grandezza, al fasto, alla
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alla grandezza, al fasto, alla pompa, hanno l’apetto
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per qualche rara visita alla sala del giuoco, dove
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Nizza, per non mescolarsi alla folla degli svernanti di
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la quale la conduca alla pace suprema della morte
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semplice e ancora sottratta alla folla, quando pensò poter
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al turbine di Montecarlo, alla processione dei Re, di
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al Cap Martin, intorno alla discendente di S. Domenico
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mondo, nulla più chiedendo alla vita se non la
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figura, per disimpegno, sino alla fine di aprile: ma
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via, lontano, forse, destinati alla Svizzera, forse a Wight
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l’ascensore dalla stazione alla porta del Casino, i
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di navigazione, i quali, alla lor volta, hanno dovuto
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dà il bel tramonto, alla frontiera italiana, sulle belle
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voi solo il necessario alla vita fisica del viaggiatore
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viaggiatore, e inconscientemente diedero alla vita dello spirito, uno
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che si affaticano intorno alla stazione, ma queste istesse
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grandi officine dei sobborghi, alla modistina che risale verso
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della nebbia, per andare alla loro opera quotidiana, il
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l’esistenza. Lassù, lassù, alla fine della Chaussée d
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Mich, nelle cui birrarie, alla sera, non si è
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quartiere che più conviene alla propria professione o al
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Ne passano, dalla mattina alla sera, carte da mille
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da nessuno, è trasportato alla Morgue. Colà, tre medici
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qualche accidente drammatico porta alla Morgue dei cadaveri importanti
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ha mai voluto accompagnare alla Morgue; ognuno mi voleva
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di curiosità artistica, nessuno alla Morgue. Sono andata, sola
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arruffati dalla morte, intorno alla fronte e alle tempie
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la Morgue è chiusa alla morbosa curiosità della folla
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colà, solo un pascolo alla loro ferocia. La Morgue
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che possono dar chiarimenti alla giustizia, solo gli sventurati
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cercano qualcuno, entreranno, ormai, alla Morgue. E l’onta
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conducete una donna, innanzi alla quale non amate di
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lire a cinquanta, perchè alla ferita della borsa non
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risotto e gli gnocchi alla romana, le trattorie inglesi
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per due lire e alla colazione per una lira
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Parigi, dalla gran dama alla più umile borghese, sanno
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e offrirli in mazzolini, alla fine del pranzo, alle
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colà quel che serve alla sua eleganza; forse, au
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in piazza Vendôme, sempre alla moda, malgrado l’apertura
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quanti allo stesso posto, alla medesima ora, solamente perchè
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ove la mondanità partecipa alla politica, pure non scordando
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passavano, gridando gli evviva alla Repubblica, così, per uno
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forza di un’idea... ¶ “ALLA MONTAGNA DEBBO RITORNARE„ ¶ la
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in atto di amore, alla povera orfanella e le
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legami che vi avvincono alla città calda, opprimente, male
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si soffoca di caldo, alla mattina. mentre si è
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esser condannato al caldo, alla immobilità, a un fragore
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collo, e buttato via alla stazione di arrivo, con
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vengono a collocare innanzi alla porta. ¶ Su, su.... Un
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muletto va, così quietamente, alla sua via, col suo
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maturi elegantissimi, che sfoggiano alla mattina i più fantastici
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assolutamente bianchi, e che, alla sera, nel pranzo, indossino
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fazzoletto di seta, messo alla moda gressonese: o semplicemente
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e delizioso il letto. Alla mattina si formano piccole
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conversazione sul prato, innanzi alla casa poi, su, nelle
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ignoti, per cui, insieme alla persona, si slancia anche
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da Verrès si innalza alla montagna, lungo il corso
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avete impiegato, per arrivare alla meta. Ma ecco la
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domenicali, chiama i valligiani alla messa, e salgono, a
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scendeva la sera intorno alla terrazzina, dove il bizzarro
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principale di Ayas, conducente alla chiesa e al presbiterio
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mentre ognuno si apprestava alla notte dei molto antichi
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accordi mistici più intonati alla gran notte alpina, dove
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più di cento metri. Alla metà, in alto, fra
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di anni e innanzi alla quale ogni forza umana
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ghiacciai, che formano corona alla sua base, che risalgono
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base, che risalgono sino alla paurosa cima, una piramide
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seguito dal suo cane, alla ricerca di qual morente
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due soli, che resistettero alla crudeltà di quell’ambiente
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siede sul banco, innanzi alla porta della sua casetta
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va, viene, discorre, partecipa alla vita della picciola Courmayer
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le loro divozioni, assiduamente. Alla domenica, all’alba, essi
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con una cameretta accanto alla chiesa, che prende cura
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piedi, in inverno. * ¶ Innanzi alla bella immagine di Maria
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più segreti della coscienza. ¶ ALLA FRONTIERA ¶ Ospizio del Piccolo
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fuoco, senza tetto, esposti alla morte, a ogni passo
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seguito dal suo cane, alla ricerca di qual morente
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in carrozza, dall’Italia alla Francia, sono tenuti a
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Bernardo da Mentone sorge alla frontiera, perchè le braccia
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giunge istupidito, esausto, demolito, alla stazione di arrivo, non
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che già, quasi, appartiene alla pianura. E mentre gli
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ricovre, dalla lontana Marienhorn alla vicina Testa Grigia, dal
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dalla collinetta di Cilvrina alla collinetta di Tchatchelaz: e
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aggira, intorno, potrà tornare alla casa disabitata ....! O Valtournanche