Ada Negri, Il dono, 1936

del mio sangue vermiglio alla sua foce: ¶ e forse

rassomiglia ¶ al mio, dinanzi alla segreta legge ¶ per cui

di me, viva soltanto ¶ alla pietà per altri, unica

la minaccia ¶ dell'inverno alla terra? ¶ O veramente ¶ tuo

sul gambo forte, che alla man pesava. ¶ Piccola mano

mano, ieri (un bimbo alla sua gonna ¶ stringea con

e bugiarda. E rido ¶ alla menzogna, ma ne godo

presto offerta in dono ¶ alla vita vivente, che oggi

ombra d'un bacio alla memoria, basta ¶ l'ombra

ombra d'un'ala alla felicità. ¶ CREPUSCOLO ¶ La luna

Dio Signore agli uomini, alla terra. ¶ Ma un sordo

canori andar le donne alla fontana ¶ coi secchi. E

dei salici piangenti ¶ curvi alla riva un brivido han

tuo volto, o regina, alla tua terra: ¶ benedicila, o

del Vangelo; ed uguale alla tua terra ¶ disadorna e

terra ¶ disadorna e ferace, alla tua terra ¶ lombarda, che

per casa, ¶ e lavare alla roggia, e aver dell

grappolo ¶ al tralcio, oro alla spiga. Altro non chiedi

oggi ti fa, dinanzi alla Croce. ¶ Manon, Violetta, Grete

silenzio io sto come alla porta un povero ¶ che

io, molt'anni innanzi, alla mia madre. ¶ E se

non una fu sorda alla campana. ¶ Tutto, in quell

anello ¶ d'acciaio offerto alla tua gloria, tutto. ¶ Dall

Delia ¶ spirito ardente che alla propria fiamma ¶ noi riscaldava

soffio ¶ che tanta grazia alla terrena forma ¶ dava, e

chiosco che s'affaccia alla campagna: ¶ queto rifugio ove

lo stesso travaglio offre alla vita: ¶ l'uguale estremo

Sullo spiazzo che sfocia alla campagna ¶ ieri crescea sol