parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ugo Ojetti, Mio figlio ferroviere, 1922

concordanze di «alla»

nautoretestoannoconcordanza
1
1922
affetti domestici, odio fino alla ferocia, noncuranza del domani
2
1922
aveva destinato il manoscritto alla biblioteca della sua città
3
1922
ho altro da fare alla mia età, che pubblicare
4
1922
in fondo, io porti alla mia famiglia, m’ero
5
1922
potrebbe venire qualche danno alla nostra amicizia; e anche
6
1922
sine parendo, non comandi alla natura che obbedendola: dicevano
7
1922
mio manoscritto solennemente suggellato alla biblioteca civica di questa
8
1922
e questa speranza proprio alla nostra biblioteca comunale. Vi
9
1922
sincere, tutte cioè obbedienti alla mia sincerità, al mio
10
1922
inattesi; e, per tornare alla politica del nostro Governo
11
1922
lui, ai suoi figli, alla sua patria, al suo
12
1922
petraje, brughiere, ora immobili alla posta tra mosche e
13
1922
come dicevo, d’affidare alla nostra Biblioteca questo liberissimo
14
1922
quale, per darsi tutto alla vera scienza, era morto
15
1922
nipoti ed eredi avevano alla loro volta prestato un
16
1922
uomini. Che importa? Se alla fine gli uomini, e
17
1922
Governi e popoli così alla deriva, e omicidii truffe
18
1922
uno scalo in mezzo alla pineta gli scafi di
19
1922
di tenere in ordine, alla meglio, il tuo cervello
20
1922
e l’automobile sfugge alla mia intelligenza antiquata e
21
1922
rappresenta, se non sbaglio, alla perfezione. Ma costretto dalla
22
1922
inerpicarsi fino in cima alla collina petrosa che con
23
1922
a segno, Nestore cominciò alla stagione buona a portarle
24
1922
la mia voce salire alla spietata severità, a cercare
25
1922
magari condotto a scapaccioni alla sezione dei carabinieri o
26
1922
d’un bell’abito alla marinara di panno turchino
27
1922
induce gli uomini stanchi alla mansuetudine. Ma sua moglie
28
1922
matematica. ¶ Mia moglie che alla mia scienza e professione
29
1922
meno a noi che alla signora Elvira la quale
30
1922
non fare questi commenti alla presenza di Nestore. ¶ Nestore
31
1922
dava in quelli anni alla meccanica: intendo a quella
32
1922
che va dalla bicicletta alla motocicletta. Io allora non
33
1922
sta a terreno davanti alla porta della cantina e
34
1922
in quello stambugio davanti alla cantina seguiva il secolo
35
1922
ahimè, era già automobilista. ¶ Alla prima licenza s’era
36
1922
andare dove? ¶ — A Torino, alla scuola macchinisti. ¶ — Che macchinisti
37
1922
che era in mezzo alla tavola apparecchiata, un garofano
38
1922
di dentro, e così, alla fine, di giustificarne parole
39
1922
sa risparmiare per assicurarsi, alla fine, col risparmio un
40
1922
applicava al socialismo e alla locomotiva, io gli chiedevo
41
1922
che ti sei dato alla politica? ¶ — No. Quando ero
42
1922
tanta fermezza e vedere alla fine che egli ferroviere
43
1922
suoi bei successi oratorii alla Camera del Lavoro, alle
44
1922
facciata verniciate di verde alla scrivania del sottoprefetto impiallacciata
45
1922
ripiano dello scalone fino alla pianta topografica del nostro
46
1922
prima d’essere ammessi alla presenza dell’autorità, tutto
47
1922
e non pensavo che alla tavolata di dolci e
48
1922
opera sua. ¶ Pensai súbito alla guerra, all’opera gratuita
49
1922
od otto, riesce sempre alla fine a laurearsi dottore
50
1922
lui, tentava di legare alla meglio questa famiglia alle
51
1922
di laurea”. ¶ Quando giunsi alla porta di casa, ero
52
1922
Nestore s’era avvicinato alla finestra e guardava fuori
53
1922
lo specchietto rettangolare che alla prima pelurie mi regalò
54
1922
così hai ripreso gusto alla vita, tanto che ti
55
1922
chiesto, t’ha ridotto alla metà il reddito professionale
56
1922
ti gridava tua moglie, alla fino della guerra? – Tu
57
1922
vampata di nostalgia) mancasse alla parola che aveva data
58
1922
che erano più indispensabili alla loro professione. Ribattevano, al
59
1922
sopra un compagno accusato, alla Camera, d’aver venduto
60
1922
sentivo che qualcosa mancava alla festa. Che cosa? Che
61
1922
solido corpo. Si sedette alla sinistra di mia moglie
62
1922
a lui dovetti sedermi alla sinistra della sua, e
63
1922
si parlerà alle dieci alla Camera del Lavoro. ¶ L
64
1922
il tribunale proletario infligge alla società borghese; poi è
65
1922
in un nuovo regime alla totale indipendenza dei lavoratori
66
1922
alle dieci e che alla Camera del Lavoro era
67
1922
ho sentito a Pisa, alla Federazione Macchinisti. Ti ricordi
68
1922
gran burla da fare alla nazione; e chi più
69
1922
e gli ballavano attorno. ¶ — Alla fine dello sciopero aveva
70
1922
l’automobile per raggiungere alla stazione il diretto di
71
1922
Quelli se ne andarono alla Camera del Lavoro; io
72
1922
e ci annunciò che alla Camera del Lavoro la
73
1922
al principio e due alla fine, proprio come nella
74
1922
bella e assomigliava tanto alla Madonna della Seggiola che
75
1922
fare da anonimo spettatore alla grandezza e al genio
76
1922
capii che significava tutti alla ribalta. Chi applaudiva stasera
77
1922
era stato portato, dicevano, alla Camera del Lavoro, sano
78
1922
del suo ufficio accanto alla basculla, e terreo, gli
79
1922
a casa a dire alla signora Santi di non
80
1922
prelibati. Tutta roba che alla prima occhiata non mi
81
1922
tenerla nascosta noi fino alla fine dei tumulti, – e
82
1922
di venircisi a rifornire alla lesta. E mi meritai
83
1922
scoppieranno? ¶ — C’è riunione alla Camera del Lavoro. ¶ — Come
84
1922
perchè l’aria giungesse alla bocca del condannato pura
85
1922
guanciale, le due mani alla gola, come soffocato. Avemmo
86
1922
pel capo. Parlò sottovoce alla sorella. ¶ Diceva: – Al dottore
87
1922
di zucchero. Porteremo tutto alla Camera del Lavoro. E
88
1922
curve cercavano di nascondere alla meglio dentro un giornale
89
1922
di San Biagio, davanti alla chiesa. Anche lì, un
90
1922
un coretto in fondo alla navata, sopra il cornicione
91
1922
poteva, tutti, da Nestore alla sartina, la volevano fare
92
1922
fatto si è che alla Camera del Lavoro erano
93
1922
già si separavano e alla spicciolata rientravano in città
94
1922
forse è meglio affidarsi alla telepatia. E da voi
95
1922
governo del Re, tutti alla mercè dell’Imponderabile. ¶ L
96
1922
facevano un coraggio proporzionato alla paura altrui. ¶ Le conclusioni
97
1922
E i doni, paragonati alla modestia della nostra vita
98
1922
recherebbe un sicuro danno alla sua salute che io
99
1922
poi avvicinarsi senza titubare alla sacra mensa per riscuotere
100
1922
suo indiscutibile avere, e, alla fine della messa, uscire
101
1922
jeri, battendo gli occhi alla luce come se si
102
1922
è occupato dalla mattina alla sera e, quando gl
103
1922
scioperano, anche dalla sera alla mattina. Nè le dicerie
104
1922
Cencina hanno mai nociuto alla carriera politica di lui
105
1922
Cencina ha piuttosto giovato alla nostra città. Ministri e
106
1922
assistere alle corse o alla rivista, candidati in giro
107
1922
finiscono sempre a bere alla salute di lei. Ella
108
1922
circondario. E ciò lusinga, alla fine, il nostro amor
109
1922
nostro amor proprio, dà alla bellezza della signora Cencina
110
1922
spesso ripetendole, hanno giovato alla causa dell’ordine, che
111
1922
e filosofiche che potevano alla fine, senza superbia, essere
112
1922
mese venturo. Mi preparo alla gara di salto in
113
1922
per non pensare che alla morte di quell’uomo
114
1922
gioco concordi, dall’alluce alla nuca. A un punto
115
1922
Quando giunse in cima alla navata, ai piedi d
116
1922
madre di lasciarla andare alla messa funebre. Madre e
117
1922
me, all’improvviso, fino alla Corona d’Italia, aveva
118
1922
dei tempi miei sieno, alla seconda generazione, diventati tutti
119
1922
povera e spelacchiata borghesia alla quale io appartengo e
120
1922
perchè non potrei ormai alla mia età fare a
121
1922
chi picchiava e tempestava alla porta, dal suo abbaino
122
1922
fa, all’americana, e, alla fine dell’operazione, s
123
1922
dell’operazione, s’avvicinava alla faccia uno specchietto e
124
1922
proprio o si rivolgevano alla mia responsabilità professionale: massima
125
1922
del sindaco incatenata così alla mia famiglia, mi ripugnava
126
1922
mostrava le famose lettere alla moglie del medico provinciale
127
1922
ripetevano e io corsi alla porta. Era chiusa, ma
128
1922
con lo scossone dato alla porta avevo fatto cadere
129
1922
raccattai e la riappesi, alla meglio. ¶ Appena fui sulle
130
1922
fino alle minuzie, fino alla frenesia per l’automobile
131
1922
far la corte proprio alla moglie del sindaco, e
132
1922
era sembrato di vedere, alla radice, del bianco. Povera
133
1922
legale, Nestore aveva passato alla Camera del Lavoro o
134
1922
risposi ma s’era alla stagione delle pere e
135
1922
più vicini di noi alla verità, abbiano offerto agli
136
1922
olfatto, al loro gusto, alla loro salute. ¶ Assaporavo dunque
137
1922
forchetta, facendolo prima brillare alla luce, l’ultimo spicchio
138
1922
del Corso. ¶ — Una bomba alla prefettura! ¶ Una gran folla
139
1922
tasca quando va incontro alla realtà. L’inchiesta giudiziaria
140
1922
il delegato di servizio alla stazione uscì a dire
141
1922
con l’ipsilon.... Corsi alla porta che comunicava con
142
1922
un borghese, fui ammesso alla presenza di non so
143
1922
e se ne andò alla finestra a guardar fuori
144
1922
scusa per venire qui alla finestra mia. ¶ — Non è
145
1922
spento nel bocchino, andò alla scrivania a prendere uno
146
1922
ora tale e non alla talaltra, il cammino e
147
1922
ci si lasciò rinchiudere. Alla mattina cominciò disperato a
148
1922
d’un salto, e alla folla non restò da
149
1922
tanto bene, quella mattina, alla serena veduta dei monti
150
1922
monti e del cielo, alla piccolezza e debolezza di
151
1922
sulla schiena, in fondo alla giacca. E tutti i
152
1922
scacchi, i binari. Passarono alla larga, fingendo di non
153
1922
e, quando fu vicino alla ritirata, si scusò di
154
1922
a far colazione insieme, alla Locanda della Posta. Ordinai
155
1922
in un giornale, e alla fine glieli detti, ben
156
1922
da nutrire: un’eccezione alla fame totale e al
157
1922
Quando una popolazione obbedisce alla polizia, la rivoluzione è
158
1922
valigia dalla mano destra alla mano sinistra per non
159
1922
osservai tanto per dare alla nostra conversazione un altro
160
1922
per andare a pranzo alla trattoria della sora Giuditta
161
1922
locale e di carciofi alla giudia; e adesso, in
162
1922
sotto voce, appoggiandosi appena alla loro sedia, per informarli
163
1922
Micáilof, Luca Micáilof, – e alla fine, rassegnato, mi si
164
1922
per venire a salutare alla nostra tavola i suoi
165
1922
e quello congestionato salutavano, alla loro volta, familiarmente con
166
1922
e nemmeno Flora. Oggi alla Camera volevo chiedere a
167
1922
all’onorevole Catini e alla sua dama, fui gradito
168
1922
il piacere che farebbe alla mia compagna ed a
169
1922
finestra aperta, in fondo alla piccola sala si udirono
170
1922
L’altra notte vicino alla stazione s’erano nascosti
171
1922
questo era meglio abituata alla magnificenza delle automobili ministeriali
172
1922
io cercavo di dare alla comitiva, si fermava, poggiava
173
1922
quanto quest’uomo lavorasse alla distruzione della proprietà privata
174
1922
per andarsi a genuflettere alla balaustrata. ¶ — Leda è molto
175
1922
vedo, incorreggibile. ¶ E tornò alla sua amica e le
176
1922
gentilmente una mano intorno alla vita per contemplare con
177
1922
prime osato genuflettersi accanto alla sua amica, adesso inquieta
178
1922
anni so di trovare, alla buona stagione, i carciofi
179
1922
dell’infallibilità, sentendomi rassegnato alla mia inguaribile piccolezza, anzi
180
1922
della fuggevole felicità umana. Alla mamma, più che agli
181
1922
ormai da qualche minuto alla gioja e alle ansie
182
1922
un che di tragico alla domanda. Rividi la mia
183
1922
tutto dai piedi gialli alla chioma corvina, un campionario
184
1922
libbra di capelli biondi alla moneta d’oggi. Il
185
1922
non salutarmi. ¶ Trovai Nestore alla sede del suo Sindacato
186
1922
fossero state sue proprietà alla borghese. Anzi dal cassetto
187
1922
essere portati a Roma, alla nuova sede del Comando
188
1922
a quell’ora trovarsi alla Camera; pronunciò due o
189
1922
chiamo. Se telefonano, sono alla Camera. A proposito, caro
190
1922
gl’interessi anticipati. E alla prima scadenza, vedremo. Non
191
1922
tappeti. Poi, signorile, andò alla finestra, la aprì e
192
1922
ingoiato. L’ingojò. Corse alla scrivania per prenderne un
193
1922
Scrivi qui da me, alla mia scrivania. Se preferisci
194
1922
Qualcuno è venuto dopo, alla fine. ¶ — Vedrai che i
195
1922
con vigore il sottosegretario. ¶ — Alla cappella dell’ospedale, – corressi
196
1922
fiori, il giorno dopo alla sua caserma tutta la
197
1922
reazione il mondo sarebbe, alla fine, rimasto tale e
198
1922
vanità e follia. Pure alla nazione, se i governanti
199
1922
tra gli argomenti contrarii alla guerra, l’esistenza appunto
200
1922
che sono il romanzo alla Verne o alla Dumas
201
1922
romanzo alla Verne o alla Dumas per noi adulti
202
1922
riabilitare, lontano, senza che alla fine si sappia bene
203
1922
l’umanità e giovano alla sua salute. E speriamo
204
1922
dai primi giorni promosso alla categoria seconda, gentilmente. ¶ — Cavaliere
205
1922
possa, o lettore, sembrarti alla prima perchè il primo
206
1922
due anni ho diritto alla pensione. ¶ — Stia tranquillo. Me
207
1922
era o, se no, alla stessa donna, col patto
208
1922
anche al nonno o alla nonna. Nè davanti alla
209
1922
alla nonna. Nè davanti alla sua faccia ossuta e
210
1922
e se la rivestiva alla lesta continuandone l’elogio
211
1922
mi ci accomodo; e alla fine so anche schiacciarci
212
1922
il cavallo per andare alla stazione. ¶ — Se sai di
213
1922
ponderiamo, confrontiamo, speriamo, ascoltiamo.... Alla fine si resta nudi
214
1922
ripetè trentamila. ¶ Avanti, popolo, alla riscossa! ¶ Bandiera rossa, bandiera
215
1922
cordone di bersaglieri attraverso alla piazza per dividere Tocci
216
1922
dei bersaglieri e intorno alla fontana, e tutti guardavano
217
1922
di bandone, le spalle alla piazza e alla folla
218
1922
spalle alla piazza e alla folla, l’avvocato Pascone
219
1922
metà della piazza intorno alla fontana, intuirono in un
220
1922
vi sgolate ad applaudire alla vittoria? Voi vi affannate
221
1922
intorno ai cenci disfatti, alla pelliccia impolverata, al cappellaccio
222
1922
volesse pesare e stimare. Alla fine davanti al Municipio
223
1922
e macchine da cucire; alla Camera del Lavoro aveva
224
1922
a un braccio e alla testa. L’hanno assalito
225
1922
sedia, lì in fondo alla scala. E quando con
226
1922
povero ragazzo.... ¶ Eravamo vicini alla porta di strada sul
227
1922
tardi. Quello era già alla finestra, con la testa
228
1922
altare fiammeggiante in fondo alla chiesa oscura. Mi fermai
229
1922
che avevano condotto Pascone alla finestra, e poi dei
230
1922
mio figlio. Mi risalì alla memoria anche la compera
231
1922
e capelli, ritti intorno alla fronte come i serpentelli
232
1922
con due corde, una alla morsa delle froge, una
233
1922
bianco trotterellava tranquillo accanto alla sua grand’ombra, voltandosi
234
1922
sul Corso in cima alla salita, vidi da tutte
235
1922
al donzello d’attaccarsi alla campana, e poi fuggendosene
236
1922
la tettoja mi tornò alla memoria anche il sogno
237
1922
anno prima lodate tanto. Alla fine, a Nestore che
238
1922
dalla piazza del Comune alla casa di Pascone; e
239
1922
Matteo lo guardava, e alla fine, per prudenza, si
240
1922
per fortuna i polli alla diavola con tanto pepe
241
1922
trenta minuti da Roma alla sua villeggiatura di Frascati
242
1922
fuori Porta San Giovanni alla Niagara Film, è una
243
1922
adorando e imparando. Ma alla prima pausa ripensò ai
244
1922
a dare un’occhiata alla macchina prima di rimetterla
245
1922
di Tocci fermo accanto alla sua automobile. ¶ — Ha bisogno
246
1922
S’era giunti davanti alla fabbrica. Fermai il cavallo
247
1922
religione venire ad assistere alla funzione in duomo e
248
1922
funzione in duomo e alla processione in piazza, ordinò
249
1922
di convincermi a rinunciare alla compera e di sciogliere
250
1922
ammirazione di Pópoli davanti alla mia incrollabile fermezza. Prima
251
1922
avuto paura, aveva creduto alla fine del mondo, e
252
1922
e bevemmo in tre alla salute di Pópoli, compreso
253
1922
m’illudevo di potere alla mia età, cominciare ad
254
1922
di sè stesso e, alla fine, convincere Dio. Io
255
1922
sua madre e arriva alla tomba con la trajettoria
256
1922
Nestore s’è dato alla politica, ha magari sperato
257
1922
reazionario, con la forca alla russa, e con la
258
1922
zucche, e vanno tagliate alla stagione buona. ¶ Mentre così